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Comunicato Stampa del segretario generale Uilca Massimo Masi

Rinnovo CCNL credito: Posizione ABI inaccettabile.

E' rottura.

Nell'incontro odierno si è deciso di rompere le trattative vista la posizione inaccettabile di ABI che continua pedissequamente a riproporre
modifiche strutturali sul costo del lavoro, ponendo pregiudiziali su cinque elementi essenziali: inflazione, tfr, scatti d'anzianità, area contrattuale e inquadramenti.

La Uilca respinge nettamente la proposta di cancellazione dal Contratto Nazionale di incrementi automatici del salario, previsti con gli scatti di anzianità e con le voci di calcolo del Tfr, la cui gravità è acuita dalla penalizzazione delle nuove generazioni e dall'assenza di garanzie di possibile recupero economico attraverso la contrattazione di secondo livello.

La Uilca considera del tutto irresponsabile l'atteggiamento di chiusura della controparte anche in riferimento a uno scenario complessivo, nel quale le banche italiane si trovano penalizzate nel giudizio emerso dagli stress test rispetto al trattamento riservato ad analoghi settori di altri Paesi europei.

In tale ambito il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, ritiene illogico da parte dell'Abi smantellare un modello di relazioni sindacali costruttivo e di unità di intenti e di azione con le lavoratrici e i lavoratori, per inseguire logiche di mero contenimento del costo del lavoro, quando lo stesso è già calato in modo consistente negli anni precedenti e oggi si attesta a livelli sicuramente sostenibili, soprattutto in confronto al vero problema del settore, rappresentato dalle sofferenze sui crediti, che per il loro 60% rivengono da impieghi decisi direttamente dal management.

"Noi crediamo in un nuovo modello di banca al servizio del Paese, dell'imprese, delle PMI e delle famiglie. Siamo anche consci che le banche, nel futuro prossimo, avranno modelli di riferimento e tipologie di mercato differenti" precisa Masi. "Siamo disponibili a trattare qualsiasi
argomento ma senza nessuna pregiudiziale, che di fatto neutralizza qualsiasi negoziazione".

"Laddove ABI non ravveda la sua posizione" – continua Masi – "sarà indispensabile avviare un processo di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che preveda il blocco delle trattative a qualsiasi livello, in particolare in aziende e Gruppi bancari, proporremo iniziative pubbliche per coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori arrivando alla proclamazione dello sciopero generale della categoria nel mese di gennaio. Inizieremo con gli attivi unitari e le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali spiegheremo il mutamento dello scenario di questi ultimi 10 mesi e di come abbiamo cercato di negoziare presentando un nuovo
modello di banca che rivede il modello di lavoro con soluzione innovative.
Purtroppo l'arroganza di ABI che si é dichiarata indisponibile a togliere le pregiudiziali ci costringere ad iniziare la lotta appena terminerà la moratoria contrattuale".

 

 

La Responsabile Ufficio Comunicazione Simona Cambiati

 

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