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COMUNICATO STAMPA UIL

Gig Economy: il fenomeno in provincia di Alessandria

Convegno di presentazioni dati progetto di ricerca
22 ottobre ore 16

Nelle grandi città siamo abituati a vedere sfrecciare fattorini in biciletta che corrono da una parte all'altra della città per consegnare cibo a domicilio in cambio del costo di commissione. In provincia queste figure magari non sono così visibili, ma esistono e questa tipologia di lavoratori, non solo fattorini come scopriremo, già da anni ha suscitato il nostro interesse.

Come UIL ci eravamo lasciati solo qualche mese fa in occasione del Congresso confederale a parlare di Gig Economy, un'etichetta che rappresenta un fenomeno conosciuto come economia dei lavoretti.

In questo sistema, in sintesi, non esistono prestazioni continuative con posto fisso, contratto a tempo indeterminato e nemmeno determinato, ma si lavora quando c'è richiesta.

Abbiamo voluto capire meglio chi sono le persone che utilizzano queste applicazioni, invitando i cittadini della provincia alla compilazione di un questionario anonimo che ci ha restituito dati molto interessanti.

A conclusione di questo percorso di ricerca durato mesi, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ed in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale, il prossimo lunedì 22 ottobre alle 16 a Palatium Vetus in Piazza della Libertà 28 ad Alessandria presenteremo i dati raccolti ed elaborati. Illustreremo l'entità del fenomeno in provincia di Alessandria, andando a delineare il profilo dei lavoratori tipo della Gig Economy.

Introdurrà il convegno Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria e interverranno Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte. A presentare e commentare i dati della ricerca saranno il Dott. Samuele Beltrame, borsista dell'Università del Piemonte Orientale,  Dott. Alessio Versace, Socio Agenzia di Comunicazione integrata ModusOperandi Snc, la Prof.ssa Fabrizia Santini, Docente di Diritto del Lavoro all'Università del Piemonte Orientale e Giulia Grossi, laureanda in Diritto del Lavoro all'Università del Piemonte Orientale.

Appartengono a questo mondo adulti e giovani, spesso studenti, che tramite apposite applicazioni scaricabili anche sul proprio smartphone si candidano a svolgere una delle tante mansioni richieste che vanno dal fattorino al dog sitter, passando per il giardiniere e la baby sitter. In questo modo lavorano anche giornalisti, grafici e altri lavoratori creativi.

Tutti questi mestieri sono sempre esistiti, ma ora domanda e offerta si incontrano virtualmente tramite applicazioni.

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Il fenomeno esiste, molte persone in provincia di Alessandria ricorrono a queste app, diverse da siti di annunci di lavoro per posizioni stabili. C'è chi le utilizza per arrotondare l'entrata da lavoro principale, spesso invece accade che questi lavoretti siano l'unica entrata.

Il progetto di ricerca tramite lo strumento del questionario è stata una sfida interessante: ha svelato chi sono questi lavoratori, cosa fanno, quanto guadagnano, che tutele hanno e ci ha permesso di capire anche, facendo alcune proiezioni, quali ripercussioni ha questo fenomeno sull'economia locale, aspetto che interessa davvero tutti i cittadini".

Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria: "Abbiamo accolto molto volentieri l'invito della UIL a sostenere questo interessante progetto che, grazie al prezioso contributo dell'Università del Piemonte Orientale, ha permesso di fotografare un fenomeno molto attuale e in continua crescita, poco conosciuto dal grande pubblico e presente anche in un'economia locale come quella alessandrina.

L'aspetto che ci sta più a cuore è il futuro dei nostri giovani che si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro in un momento particolarmente difficile e spesso senza tutele, ma siamo molto attenti anche alla situazione di tanti lavoratori e padri di famiglia, vittime della crisi, che devono accontentarsi di lavoretti precari.

Obiettivo della Fondazione è richiamare l'attenzione su questa nuova realtà, capire e conoscerne le dimensioni e offrire alla comunità gli strumenti utili per affrontarla con consapevolezza e dati alla mano".

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Quest'oggi presentiamo ufficialmente come UIL un progetto nel quale, già in tempi non sospetti e quindi prima della ribalta del fenomeno riportato dai media, crediamo moltissimo.

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale e l'agenzia di comunicazione integrata ModusOperandi di Alessandria, come UIL comunichiamo l'avvio di un progetto di ricerca che si pone come obiettivo quello di scoprire l'entità del fenomeno della Gig Economy in provincia di Alessandria, ossia l' economia dei lavoretti che si trovano tramite app e piattaforme dedicate in continua espansione.

Proprio un anno fa, nel mese di aprile 2017, avevamo tenuto un convegno intitolato Dal Jobs Act al Jobs App: l'era della Gig Economy, argomento che è stato anche il fulcro della relazione che il segretario generale della UIL di Alessandria, Aldo Gregori, ha esposto agli invitati e ai delegati in occasione del diciassettesimo congresso confederale territoriale Uil del 6 aprile scorso.

Soltanto pochi giorni fa è arrivata la prima sentenza italiana del Tribunale di Torino che ha respinto il ricorso di sei fattorini di Foodora che si occupano di consegnare pasti a domicilio, muovendosi in città a cavallo della bicicletta, che avevano intentato una causa. Il giudice ha dato ragione a Foodora, sostenendo che il lavoro dei riders, in quanto lavoratori autonomi e non dipendenti, potesse essere interrotto in qualsiasi momento da parte dell'azienda. Il  caso è stato in testa ai tg e sui giornali, seguito dalla notizia della prima carta dei diritti del riders predisposta dal Comune di Bologna, primo tentativo per regolamentare il fenomeno dei lavoretti a chiamata, che da occasionali per molte persone, rappresentano l'unica fonte di reddito.

Ogni giorno ormai veniamo a conoscenza della nascita di nuove app e servizi, come la consegna a domicilio dei farmaci, una start up sperimentata prima ad Asti poi attivata a Torino, come le app cinesi che forniscono servizio trasporto da e per l'aeroporto.

Il fenomeno ha portato alla nascita di piattaforme online, con relative app, che vedono tra gli iscritti occupati, disoccupati, cassintegrati e tanti giovani che offrono il loro tempo e la loro prestazione in differenti settori. Le persone sempre più spesso per arrotondare i bassi stipendi o la totale mancanza di lavoro, si mettono in gioco proponendosi per lo svolgimento di lavori saltuari, che spesso poi possono sfociare in una prassi, cronicizzando il sistema.

Alcune delle app più note dove caricare il proprio profilo e candidarsi per i lavoretti richiesti sono Tiaiuto, Vicker, Jobby, Petme,CornerJob, Feveever, Justeat, Pronto.Pro.it e tante altre ancora.

La Uil di Alessandria ha voluto così portare avanti una riflessione sul fenomeno, localizzandolo in provincia di Alessandria, per capire quanti soggetti lavorano tramite app, quali utilizzano, che mansioni svolgono, come e quanto vengono pagati e che tipo di tutela hanno.

Per avere queste informazioni abbiamo creato grazie al lavoro di uno studente borsista dell'Università del Piemonte Orientale e alla supervisione della Professoressa Fabrizia Santini, Professore Associato in Diritto del lavoro all'UPO, un questionario che diffonderemo per poter raccogliere e in seguito elaborare dati sulla ricaduta del fenomeno a livello locale.

Il questionario, rigorosamente anonimo, potrà essere compilato da tutti cliccando semplicemente sul portale www.chelavoretto.it , appositamente creato per l'occasione. Verrà promosso e diffuso su più canali, come il sito www.uilalessandria.org , media locali, pagine Facebook, agenzie per il lavoro, università, ecc...

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Come sindacato non possiamo farci cogliere impreparati, non studiare e comprendere dinamiche legate allo sviluppo della tecnologia, allo scambio di domanda e offerta di prestazioni lavorative che avviene online tramite app dedicate, scaricabili su smartphone e tablet, per lo svolgimento lavori di diverso genere, come giardinaggio, pulizie in casa o negli uffici,  l'accudimento dei bambini. Vogliamo capire se esistono margini per intervenire, come comportarci per tutelare i lavoratori oltre a portare alla conoscenza di tutti gli operatori Uil che lavorano sul territorio l'esistenza di questa forma di scambio di domanda e offerta, che avviene ogni giorno online, lontano dagli uffici. Questi fenomeni spesso rischiano di sfuggire al controllo e alla regolamentazione, vogliamo quindi approfondire l'argomento, conoscere come si è articolato il fenomeno e come ha preso piede diventando realtà in un contesto socio-economico difficile a livello globale e anche per il nostro Paese, tra instabilità, precariato, aziende che chiudono, disoccupazione".

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