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Dopo le istruzioni su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, arrivano dal Ministero dell'Istruzione le indicazioni per gli immessi in ruolo del 2017/2018.

Come riporta  la nota 28578/17 ( in allegato ) ha fornito infatti le prime indicazioni per le assunzioni in ruolo del 2017/2018.

Per quanto riguarda il personale docente, si attendono i risultati  della mobilità della scuola secondaria di II grado (20 luglio), per le tabelle di ripartizione delle assunzioni previste (circa 52.000).

Sempre nello stesso periodo saranno pubblicate le tabelle del personale ATA e del personale educativo (per un numero di posti che dovrebbe corrispondere ai pensionamenti) e le relative istruzioni operative.

Per il personale docente sono state già rese disponibili le istruzioni operative, relativi all'Allegato A della nota ministeriale.

Si ritiene  precisare che il punto 12) presenta una dizione confusa sulla possibilità di opzione tra le possibili assunzioni e siamo già impegnati a chiederne la correzione.

Le assunzioni avverranno normalmente al 50% dalle graduatorie ad esaurimento e al 50% dal concorso 2016.

Per quanto concerne i docenti della scuola secondaria le assunzioni si effettueranno con le nuove classi di concorso alle quali sono state ricondotte anche le graduatorie ad esaurimento.

Sempre per la scuola secondaria, potranno essere assunti dal concorso 2016, in caso di disponibilità di posti, anche gli idonei, cioè coloro che hanno superato tutte le prove ma non si sono collocati nella graduatoria di merito.

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I sindacati hanno richiesto al Ministero la pubblicazione dell'annuale sulla proroga dei contratti per il personale ATA, con le integrazioni rese necessarie dalla situazione del corrente anno scolastico.

La nota si rende necessaria per permettere la predisposizione del piano ferie del personale ATA, in modo da assicurare la sufficiente presenza del personale in servizio nei mesi estivi, mesi che quest'anno saranno caratterizzati dal rinnovo delle graduatorie di istituto sia per i docenti che per gli ATA.

I sindacati propongono altresì che la nota venga integrata con i seguenti punti

§  proroga dei contratti sui posti in organico di diritto che sono stati "congelati" per la conclusione del transito del personale soprannumerario delle province e CRI

§  proroga sui posti non coperti dagli Assistenti tecnici per esaurimento delle graduatorie provinciali permanenti (24 mesi) e 2^ fascia (DM 75) che sono stati restituiti alla competenza dei singoli Dirigenti scolastici e che (per mancata revisione del DM 430/2000) hanno termine al 30 giugno;

§  proroga dei contratti al 31 agosto dei supplenti sui posti in organico di diritto, per tutte le tipologie di profilo e senza valutazione da parte dei Dirigenti scolastici.

Va specificato inoltre che la proroga del contratto al 31 agosto non può essere imposta e che il posto va eventualmente riassegnato tramite lo scorrimento delle graduatorie.

I Dirigenti scolastici dovranno conoscere quali e quanti posti risultavano vacanti in organico di diritto dopo la mobilità 2016/2017 o nel periodo in cui sono state fatte le convocazioni dei supplenti ATA dei 24 mesi o DM 75 da parte degli UST per l'a.s.2016/2017 e, comunque, entro il 31 dicembre 2016 (per decessi o altro) al fine di poter disporre la proroga dei contratti al personale in servizio, seguendo l'ordine di graduatoria dalla quale sono stati individuati.

 

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Il prossimo anno scolastico le scuole piemontesi potranno contare su un'assegnazione organica di 152 posti in più rispetto all'anno in corso.

Nel 2017/2018 l'organico riconosciuto dal ministero al Piemonte ammonta a 47.730 unità, 152 in più rispetto alle 47.578 unità del 2016/2017. La notizia è stata accolta positivamente da tutti i sindacati che si sono confrontati presso l'Ufficio scolastico regionale col l'assessora regionale all'Istruzione. Per l'anno scolastico 2017/2018, infatti, l'organico riconosciuto dal ministero dell'Istruzione al Piemonte ammonta a 47.730 docenti, 152 in più rispetto agli attuali 47.578.

Oltre ai posti in più, una quota consistente della dotazione complessiva, pari a 546 posti, viene inoltre stabilizzata nella dotazione organica di diritto, con assunzioni a tempo indeterminato.

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Con una nota datata 19 aprile ma diventata pubblica in queste ore il Ministero fornisce indicazioni operative sulla questione della chiamata diretta e sulle scadenze che dovranno essere rispettate dalle istituzioni scolastiche.

La parte più interessante della circolare riguarda le delibere che dovranno essere adottate dai collegi dei docenti in materia di criteri da seguire per l'assegnazione alle scuole degli insegnanti titolari sugli ambiti.

Il Miur adesso chiarisce che i collegi dovranno deliberare i criteri secondo un calendario ben preciso, correlato alle scadenze dei movimenti

Ordine di scuola     Pubblicazione movimenti  Delibere dei colleghi     Pubblicazioni avvisi

Infanzia                         19 giugno                       31 maggio              9 giugno

Primaria                            9 giugno                      20 maggio            27 maggio

Secondaria
I grado                               4 luglio                      14 giugno             22  giugno

Secondaria
II grado                              20 luglio                     30 giugno                 8 luglio

Il calendario definito dal Ministero serve certamente a scongiurare il rischio di dover convocare i collegi nel mese di luglio, ma non risolve tutti i problemi: è del tutto evidente, infatti, che i collegi dovranno deliberare senza disporre di dati certi relativi agli organici e senza neppure sapere quali saranno i posti che in concreto dovranno essere coperti con docenti chiamati dagli albi.
Nella migliore delle ipotesi il lavoro dei collegi potrebbe rivelarsi superfluo ma potrebbe anche accadere il contrario in quanto dopo i trasferimenti nella scuola potrebbero risultare vacanti posti per i quali il collegio non aveva formulato previsioni e criteri.

Ma c'è un altro dato che va evidenziato: la circolare viene emanata in assenza della firma definitiva del contratto sulla chiamata diretta e questa è una vera novità in quanto il Miur è sempre stato attento a non emanare disposizioni prima di avere in mano atti normativi e contrattuali certi e ufficiali.

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Finalmente è arrivata la tanto attesa fumata bianca sul contratto della mobilità 2017/2018: sulla chiamata diretta i criteri saranno scelti dal Collegio dei docenti.

Arriva dopo le ore 23.00 dell'11 aprile l'accordo tra ministero dell'Istrzione e sindacati sulla mobilità del prossimo anno scolastico: sarà un Ccni e non una semplice intesa; è prevista la delibera del Collegio dei docenti, in coerenza con il PTOF  in merito alla proposta che farà il dirigente scolastici.

Lo stesso capo d'istituto sarà obbligato a convocare il Collegio dei docenti sui requisiti di cui all'elenco allegato al CCNI, prima di pubblicare l'avviso. Oltre determinati tempi provvederà l'Ufficio scolastico provinciale.

Domani, 12 aprile, verrà pubblicata l'Ordinanza Ministeriale sulla mobilità, con indicata la scadenza della presentazione delle domande:

Personale DOCENTE dal 13 aprile al 6 maggio:

ultimo giorno per presentare istanza di mobilità

Personale ATA dal 4 maggio al 24 maggio:

ultimo giorno per presentare istanza di mobilità

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​Domande di mobilità dal 14 marzo? Ipotesi difficilmente realizzabileNella bozza di Ordinanza sulla mobilità 2017/2018 che il Miur ha sottoposto ai sindacati, è riportata, in via ipotetica, la data di presentazione delle domande.

In tale bozza di O.M. sulla mobilità 2017/2018 è scritto che le domande di mobilità per il personale docente di ogni ordine e grado va dal martedì 14 marzo 2017 a quella di scadenza della presentazione fissata il venerdì 31 marzo.

È ovvio che si tratta di una data ipotetica riportata per non lasciare in bianco la bozza stessa di ordinanza, ma pare difficilmente realizzabile che si possa chiudere tutta la partita contrattuale entro il 14 marzo 2017. Bisogna tenere conto che ancora sono in atto gli incontri tra Miur e sindacati per trovare un accordo che porti alla firma definitiva del CCNI sulla mobilità. Bisogna tenere conto che il contratto integrativo sulla mobilità 2017/2018 deve essere validato, con una certificazione scritta, dal Mef e dalla Funzione Pubblica.

Tra incontri risolutivi sulla chiamata per competenze che vedranno impegnati i dirigenti del Miur con i sindacati già a partire dal prossimo martedì 28 febbraio e i tempi tecnici di lettura e approvazione da parte del dipartimento della Funzione Pubblica, sembra difficile che tutto si realizzi entro il 14 marzo.

Quindi le date riportate sulla bozza dell'O.M. sulla mobilità 2017/2018 che individuano il periodo della presentazione delle domande di mobilità del personale docente dal 14 al 31 marzo, sono date del tutto indicative, in quanto il Miur non può sapere se, e quando, avrà il via libera da parte di Mef e Funzione Pubblica e sia perché non si è ancora chiusa la partita degli incarichi da ambito.

Ecco i motivi per cui è più probabile che la domanda di mobilità verrà presentata tra la fine di marzo e la prima decade di aprile. Tuttavia prendiamo atto dell'auspico del Miur di riuscire nell'anticipo della presentazione già per la seconda settimana di marzo, ma segnaliamo che si tratta soltanto di un semplice auspicio.

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Come si calcola il punteggio della continuità del servizio nella domanda di mobilità e nelle graduatorie interne d'istituto?

Innanzitutto bisogna distinguere i casi della mobilità a domanda volontaria da quella della mobilità d'ufficio, inoltre bisogna sapere che per le graduatorie interne d'Istituto si utilizzano le tabelle dei punteggi della mobilità d'ufficio.

Per quanto riguarda il calcolo del punteggio per la continuità del servizio per chi fa domanda di trasferimento volontaria, in tal caso questo punteggio è vincolato all'aver prestato servizio ininterrottamente per almeno un triennio nella scuola di attuale titolarità (per cui il punteggio minimo e di partenza in questo caso è di 6 punti). Siccome l'anno in corso non si conta, il triennio   di servizio prestato per avere i 6 punti di partenza di continuità è: 2013-2014; 2014-2015; 2015/2016. Quindi chi fa domanda volontaria di trasferimento ha diritto al riconoscimento della continuità del servizio nella scuola di titolarità, se in tale scuola è titolare da almeno il 2013-2014. Per gli anni di continuità eccedenti il triennio, ma entro il quinquennio, spettano 2 punti per ogni anno scolastico prestato nella stessa scuola di titolarità, oltre il quinquennio spettano 3 punti per ogni anno di servizio prestato senza soluzione di continuità.

È utile anche sapere che la continuità di servizio non si interrompe nemmeno se il docente viene trasferito a domanda condizionata, per effetto della perdita del posto in caso di soprannumero, o se il docente è utilizzato su posto di sostegno. Analogamente all'assenza per malattia, non interrompe la continuità del servizio l'utilizzazione in altri compiti per inidoneità temporanea e neanche la fruizione del congedo biennale per l'assistenza a familiari con grave disabilità di cui all'art. 5 del D.L.vo n. 151/01.

Per quanto riguarda invece la mobilità d'ufficio e quindi anche per le graduatorie interne  per l'individuazione dei perdenti posto, il punteggio minimo di partenza per la continuità di servizio è di 2 punti e non di 6 come per la mobilità a domanda volontaria. Questo vuol dire che se un docente, escluso l'anno in corso, ha insegnato in una stessa scuola a partire dall'anno 2015-2016 (sempre che non sia stato l'anno di prova), ha già il diritto al riconoscimento di 2 punti. Per quanto attiene la mobilità d'ufficio, quindi anche ai fini della formazione della graduatoria per l'individuazione del soprannumerario, viene valutata con un punto per anno scolastico, in aggiunta alla continuità sulla scuola, anche la continuità di servizio nella sede (Comune) di attuale titolarità.

Quindi se per esempio un docente ha 8 anni continuativi di titolarità nella scuola X (escluso l'anno in corso) e precedentemente aveva 4 anni di continuità in altre scuole del Comune in cui si trova la scuola X, il docente ha diritto ad avere riconosciuti 23 punti di continuità complessiva.

Infatti i primi 5 anni trascorsi senza soluzione di continuità nella scuola X ha diritto a 10 punti i successivi + 3 anni oltre il quinquennio ha diritto a 9 punti e per i 4 anni prestati in altre scuole dello stesso Comune di attuale titolarità altri 4 punti, per un totale complessivo di 23 punti.

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PER LA UIL LA PROPOSTA DEL MIUR E' ANCORA IRRICEVIBILE


Questa mattina ha preso avvio il confronto tra il Miur e le organizzazioni sindacali per discutere la proposta di accordo che disciplinerà le procedure di individuazione dei docenti ai fini del passaggio da ambito a scuola.

L'Amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di accordo che non corrisponde in nessun modo alle richieste di parte sindacale e non rispecchia neanche quanto previsto nell'accordo politico sottoscritto il 29 dicembre 2016.

La UIL scuola, richiamando i contenuti dell'accordo, ha ribadito l'indisponibilita' a sottoscrivere un contratto che prevede la chiamata diretta da parte del dirigente scolastico sulla base di una pletora di requisiti (36), relegando in secondo piano le competenze del collegio docenti.

E' necessario un accordo che accompagni questo delicato passaggio con regole condivise, che diano certezze al personale docente garantendone la liberta' di insegnamento con un sistema trasparente delle procedure.

Il prossimo incontro, fissato per giovedì, rappresenterà "il banco di prova" per verificare la volontà dell'amministrazione di proseguire concretamente il confronto.

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Nella serata di mercoledì 30 novembre, il Miur ha pubblicato delle slide di sintesi sui provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio riguardanti Scuola, Università e Ricerca.

Per quanto riguarda l'istruzione pubblica, il Miur dedica all'argomento gli ultimi cinque punti (dal 16 al 20 contenuti nella slide n. 5).

Si conferma l'impegno di 140 milioni per il 2017 e 400 milioni per l'anno successivo, finalizzati ad "aumentare l'organico dell'autonomia": non si specifica, tuttavia, l'obiettivo di spostare dall'organico di fatto a quello di diritto ben 25mila cattedre (di cui un quinto, 5mila, afferenti al 'sostegno' agli alunni disabili), come invece dichiarato più volte dai più alti rappresentanti del Miur. Probabilmente, quindi, i rilievi mossi dalla commissione Bilancio del Mef, che avrebbe più che dimezzato la quota iniziale di 25mila posti da trasformare, hanno un fondamento.

Il ministero dell'Istruzione conferma poi l'impegno di 500 milioni di euro finalizzati all'attuazione delle leggi delega della Buona Scuola (per le quali, ricordiamo, potrebbero slittare i tempi di pubblicazione).

Vengono, inoltre, stanziati 100 milioni di euro per costruire nuovi istituti scolastico, attraverso specifici fondi INAIL.

Passa da 12,2 milioni di euro a 24,4 milioni di euro il contributo statale alle scuole paritarie dove sono iscritti alunni disabili. Sempre a favore delle scuole paritarie, solo però materne, vengono destinati 50 milioni di euro aggiuntivi. Inoltre, si conferma l'incremento progressivo della detrazione Irpef nei confronti delle famiglie che pagano la retta e l'iscrizione dei figli iscritti nelle scuole paritarie.

Si introduce l'esonero contributivo per le aziende che assumono giovani che hanno svolto periodi di stage, nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, oppure servizio come apprendisti.

Per quel che riguarda il diritto allo studio, Viale Trastevere conferma il sostegno degli allievi più in difficoltà. Oltre che l'incremento di 50 milioni di euro, sempre attraverso la legge di bilancio, a favore delle borse studentesche. A cui si aggiungono almeno 400 borse di studio per il merito e per la mobilità universitaria, da 15mila euro ciascuna.

Sono stati stanziati anche 5 milioni di euro per l'orientamento universitario e per il tutorato.

Via libera, infine, al rimborso, fino a 2.500 euro, per l'acquisto di strumenti musicali: riguardano però solo gli studenti iscritti all'Afam e ai licei musicali.

Ricordiamo che ora i provvedimenti approvati dovranno passare all'esame di Palazzo Madama.

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Si terrà domani, mercoledì 23 novembre, il primo Incontro di formazione per docenti NEOIMMESSI IN RUOLO senza obbligo di tessera.

L'appuntamento  nel Salone della UIL di Alessandria, in Via Fiume 10, dalle 17 alle 18.30.

Argomenti affrontati:

- Neoimmessi in ruolo 2016, anno di prova

- Decreto Miur. 120 giorni di attività didattiche,

- Quali supplenze sono valide.

- Parere Comitato non vincolante.

Varie ed eventuali

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