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''Chiederemo al Governo di intervenire radicalmente sui voucher''. È quanto ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a margine della V Conferenza nazionale di Organizzazione della UILPA, in svolgimento a Salerno, anticipando così uno dei temi che affronterà nel suo intervento conclusivo di domani. ''La tracciabilità non basta - ha sottolineato Barbagallo- vogliamo una radicale modifica dell'uso dei voucher. Bisognerà mantenerli, però, per i lavori occasionali, e cioè per quelli che erano stati previsti originariamente dalla legge Biagi, altrimenti rischiamo di ricadere nel lavoro nero per alcune tipologie di attività che, comunque, devono essere tutelate. L'estensione dell'uso - ha proseguito il leader della Uil - ha creato abusi e anche illegalità quando, ad esempio, sono stati utilizzati per coprire le morti bianche in edilizia o in altri incidenti sul lavoro. Ci sono anche i furbetti dei voucher: quelli che li lasciano nei cassetti per usarli, poi, quando c'è qualche controllo. Insomma, è aumentata la precarietà e si è stimolata l'illegalità. Peraltro - ha precisato Barbagallo- in tutti i settori, ci sono attività lavorative per le quali non c'è bisogno dei voucher: c'è la contrattazione con i contratti a tempo determinato o stagionali. Sui lavori occasionali, invece, si può ragionare''. In conclusione, il Segretario della Uil ha ribadito la sua contrarietà al ricorso al referendum su tali argomenti: ''I diritti - ha detto - si possono recuperare attraverso la contrattazione: in questi casi, se si pensa di puntare sul referendum, si rischia o di non avere il quorum o di riportare sconfitte''.

Salerno, 14 gennaio 2017

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Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 10 giugno 2016, ha approvato in via preliminare la bozza di un decreto recante le disposizioni integrative e correttive ai seguenti decreti legislativi del Jobs Act: decreti legislativi 15 giugno 2015, n. 81, e 14 settembre 2015, nn. 148, 149, 150 e 151.

Uno dei provvedimenti riguarda la tracciabilità dei voucher lavoro: i committenti imprenditori non agricoli o professionisti sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione di lavoro, a comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato del lavoro, mediante sms o via mail, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. Il Governo intenderebbe limitare così l'abuso dei "buoni lavoro".

Viene inoltre escluso il settore agricolo dall'applicazione del limite imposto ai committenti imprenditori, i quali possono avvalersi di prestazioni di lavoro accessorio per compensi non superiori a 2.000 euro per ciascun committente.

Per il Segretario Generale Uil, Carmelo Barbagallo, "Il provvedimento sulla tracciabilità per i voucher è un primo passo, ma non è ancora sufficiente a riportare nell'ambito della normalità l'uso di questo strumento". Secondo Barbagallo: "L'attuale decreto andava a scadenza ed era, comunque, necessario, che il Governo intervenisse. Resta, però, una questione di fondo – ha aggiunto in una nota il sindacalista Uil - bisogna limitarne l'ambito di applicazione ad alcuni settori e ad alcune specifiche attività proprio perché i voucher sono nati per regolarizzare, ad esempio, alcuni lavori occasionali, svolti in particolare da giovani studenti, o di cura alla persona".

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Dall´Inps la conferma: con Pil da zero virgola e sgravi contributivi tagliati, a gennaio, non era inaspettato il calo di tutte le assunzioni. Nessuno può gioire di questo, ma occorre che la Politica e il Governo indichino strade realistiche e non tampone  rispetto alla bassa occupazione.Finché il tempo indeterminato aveva un costo pari a 'zero' in termini di contributi, le aziende hanno assunto, oggi che il costo è risalito si assiste alla frenata. Il tutto fa il paio anche con l'impennata di voucher venduti nel 2015 e che continua a registrare alti numeri, anche nel primo mese di quest'anno. Si assume, dunque, se c'è convenienza in termini di costi. E' chiaro che servono politiche che incentivino le assunzioni in termini di costi, ma il Paese spenderebbe di meno se la politica orientasse le sue strategie verso la crescita a cominciare dalla riduzione del carico fiscale sul lavoro, da investimenti pubblici in opere infrastrutturali, dalla valorizzazione del contratto di apprendistato e dal miglioramento delle regole e dei controlli per i voucher.

 

In allegato i dati dell'Osservatorio Precariato dell'Inps per il emse di gennaio.

Roma, 16 marzo 2016

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