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Negli accordi presi tra la Commissione Europea e gli Stati membri, nel 2013 nella definizione e approvazione del Quadro Finanziario Pluriennale Europeo (Bilancio Europeo), per la programmazione 2014-2020, vi era l'impegno, che nella revisione di metà periodo, si sarebbero rivisti i finanziamenti destinati alle politche di coesione e si sarebbe provveduto a rifinanziare il Programma dell'Iniziativa Occupazione Giovanile (Garanzia Giovani).

In tal senso nel corso dell'anno si è proceduto a rivedere il Quadro Finanziario Pluriennale e "dall'aggiustamento tecnico di Bilancio", così si chiama tale operazione, al nostro Paese sono stati assegnati ulteriori 1,6 miliardi di euro di Fondi Strutturali e di Investimento Europeo e 343 milioni di euro, per rifinanziare il Programma Iniziativa Occupazione Giovanile.

Del totale delle risorse dei Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (aggiustamento tecnico di Bilancio), una quota parte di 560 milioni di euro (FSE), a cui si aggiungono 222 milioni di euro di cofinanziamento nazionale (a carico del Fondo Sviluppo e Coesione), viene destinata al rifinanziamento del Programma Iniziativa Occupazione Giovanile, rispettando le percentuali di destinazione tra le varie categorie di regioni (più sviluppate, in transizione e meno sviluppate).

Programma dell'Iniziativa Occupazione Giovanile (Garanzia Giovani)

I Regolamenti Europei prevedono che  alle risorse dirette ad Iniziativa Occupazione Giovanile (343 milioni di euro), da ripartirsi tra le varie Regioni con il criterio del numero di disoccupati di età inferiore ai 25 anni,si aggiungano risorse di Fondo Sociale Europeo (FSE), rispettando per queste risorse il vincolo di destinazione territoriale e il cofinanziamento nazionale.

Per rispettare questa regole si è reso necessario riprogrammare il Programma Operativo Nazionale "Sistemi di Politiche Attive e Occupazione" (PON SPAO).

A tal fine la riprogrammazione, in questo caso, del PON SPAO ha riguardato la diminuzione delle risorse destinate alle Regioni più sviluppate pari a 147 milioni di euro (104 milioni di euro di FSE e 43 milioni di euro di cofinanziamento).

Pertanto  il finanziamento complessivo del Programma dell'Iniziativa Occupazione Giovanile, per il periodo 2018-2020 ammonta a 1,2 miliardi di euro, comprensivi dei 200 milioni di euro del Bonus per le assunzioni dei NEET a partire da febbraio 2017.

L'allocazione delle risorse del nuovo programma Iniziativa Occupazione Giovanile è suddivisa in 2 assi.

Il primo asse, con una dotazione di 775 milioni di euro (390 milioni di euro alle Regioni del Centro Nord, 45 milioni alle Regioni in Transizione e 340 alle Regioni meno sviluppate), finanzierà le azioni svolte dalle Regioni (Organismi Intermedi di gestione), e destinate ai giovani NEET (accoglienza, presa in carico, orientamento; formazione; accompagnamento al lavoro; tirocini; servizio civile; sostegno all'autoimpiego e autoimprenditorialità; Bonus occupazione).

Il secondo asse, con una dotazione di 497 milioni di euro (50 milioni di euro per le Regioni in Transizione e 447 milioni di euro per le Regioni meno sviluppate),  finanzierà progetti di contrasto alla disoccupazione giovanile nel Sud e, quindi, saranno diretti non solo ai giovani NEET ma alla complessiva platea di giovani fino a 29 anni.

Per quanto riguarda le Regioni Veneto, Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Trento che, presentando tassi di disoccupazione giovanile (15/24 anni) inferiori al 25%, pur non rientrando tra le Regioni ammissibili ma avvalendosi della "clausola di flessibilità" del 10% prevista dal Regolamento Europeo 1304/2013, che disciplina il Fondo Sociale Europeo rientrano nel finanziamento per la sola parte delle risorse del Programma.

Programma Nazionale Sistemi di Politiche Attive e Occupazione (PON SPAO)

La riprogrammazione del PON SPAO non si è limitata soltanto al rifinanziamento del Programma Iniziativa Occupazione Giovanile (PON IOG), ma ha riguardato tutto il programma complessivamente.

In primis si è provveduto, all'interno del PON SPAO,  a spostare 520 milioni di euro verso l'asse  "occupabilità", per avere maggiori risorse finalizzate a  dare impulso all'occupazione nelle Regioni in transizione (Molise, Abruzzo, Sardegna) e in quelle meno sviluppate (Campania. Puglia, Basilicata; Calabria, Sicilia) non escludendo il rifinanziamento anche per il prossimo anno del Bonus occupazione Sud.

Inoltre si è provveduto alla riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale per finanziare un "Programma Nazionale Complementare" (POC), pari a 357 milioni di euro,  con riduzione di: 61 milioni di euro a carico delle regioni del Centro-Nord; 11 milioni di euro per le Regioni in transizione, e 285 milioni di euro per le Regioni meno sviluppate.

Il nuovo POC finanzierà azioni di politica attiva del lavoro ed in particolare: il "Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro", attraverso:

il potenziamento dei Centri per l'Impiego (assunzioni di circa mille operatori con contratto a termine); interventi a sostegno della rete dei servizi  per l'impiego curati, prevalentemente, da ANPAL Servizi; infine una parte di queste risorse sarà destinata a ripianare, in alcune Regioni, la differenza tra i costi standard nazionali, con i quali sono state remunerate alcune tipologie di intervento cofinanziate con il FSE, e le modalità di pagamento  effettivamente adottate  da alcune Regioni (Costi Standard regionali).

Alcune riflessioni

Il ruolo di Organismo Intermedio di Gestione, affidato alle  Regioni, del Programma Iniziativa Occupazione Giovanile (PON IOG), da un ampio margine di discrezionalità  alle stesse Regioni nel programmare le risorse ad esse spettanti  e previste "nell'asse 1" del Programma ( tirocini; servizio civile; sostegno all'autoimpiego e autoimprenditorialità; Bonus occupazione).

A livello nazionale abbiamo sollecitato ad adeguare finanziariamente l'azione che riguarda il bonus assunzioni giovani e a rivedere, in particolare, l'intensità di incentivo tra le varie tipologie contrattuali facendo "pesare" meno l'incentivo per il tempo determinato e aumentando, conseguentemente,  l'intensità di aiuto per le assunzioni a tempo indeterminato e in apprendistato.

Abbiamo sostenuto, altresì, che il bonus assunzioni sia reso coerente e compatibile con la possibile introduzione in legge di Bilancio della decontribuzione per le nuove assunzioni di giovani, di cui si sta discutendo con il Governo nel "tavolo lavoro".

Al contempo, però, sarebbe importante che le strutture regionali della UIL si attivassero per aprire celermente confronti con le Regioni per discutere e condividere il rifinanziamento del programma e, soprattutto quali interventi e quanto destinare ad ognuno di essi.

Per quanto riguarda, invece, la riprogrammazione del PON SPAO abbiamo sollecitato il possibile rifinanziamento del Bonus assunzioni Sud, rendendo anche questo Bonus coerente e compatibile con l'introduzione in legge di Bilancio della decontribuzione per le nuove assunzioni di giovani.

Sulla riduzione del tasso di cofinanziamento per finanziare il Programma Nazionale Complementare per le politiche attive condividiamo il percorso, ma abbiamo posto l'esigenza che le risorse vadano orientate maggiormente al rafforzamento dei Centri per l'Impiego Pubblici, e, soprattutto che le azioni previste siano messe in campo velocemente.

Inoltre, abbiamo posto l'esigenza che per le risorse di tale Programma sia rispettata la ripartizione territoriale, per non penalizzare alcune Regioni, in particolare del Sud, in quanto non vorremmo che parte delle risorse  siano  stornate dalle Regioni in transizione e meno sviluppate per finanziare azioni nel Centro-Nord.

Settembre 2017

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