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Prevedere stop a cambio di fatturazione e rendere il mercato più concorrenziale

L'Autorità per le Comunicazioni ha avviato procedimenti sanzionatori nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb, ree di non aver rispettato la delibera della stessa Autorità che ordinava di tornare a una cadenza mensile per le fatture della telefonia fissa, delle offerte convergenti (fisso più Internet più mobile) e per il rinnovo delle offerte commerciali. Fatturazione che invece è stata spostata a 28 giorni, con conseguente introduzione di una mensilità in più e di un aumento, nascosto, dell'8,6% a carico degli utenti.

"Apprezziamo ovviamente l'apertura del procedimento sanzionatorio, il cambio di fatturazione degli operatori di telefonia è particolarmente inviso ai consumatori – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell'Adoc – dato che introduce, sostanzialmente, un aumento del canone a carico degli utenti, pari all'8,6%, grazie all'introduzione di una ulteriore mensilità, da dodici a tredici, da corrispondere in un anno. Una prassi che penalizza gli utenti, ai limiti della pubblicità ingannevole e delle pratiche commerciali scorrette. E il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi fare "cartello". Ben vengano quindi le sanzioni dell'Agcom ma occorre intervenire a monte per evitare l'insorgere di nuovi simili fenomeni".

Per Adoc il cambio di fatturazione pone anche altri problemi.

"Il cambio di fatturazione pone due spinose questioni – continua Tascini – La prima riguarda il pagamento con RID: i pagamenti con addebito bancario hanno cadenza mensile solare, per cui il cambio di calcolo della fatturazione a 28 giorni provocherà uno sfalsamento tra tempistiche del RID e della bolletta, con possibile insorgenza di uno scoperto bancario, con eventuale morosità o di errori di calcolo delle spese. La seconda concerne il diritto alla libera scelta e alla comparazione: la diversa cadenza di fatturazione tra operatori mina la tutela della trasparenza e della comparabilità delle condizioni economiche tra le offerte."

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Alleghiamo le foto della manifestazione legata allo sciopero telecomunicazioni con migliaia di lavoratori del settore che hanno preso parte al corteo a Torino. La manifestazione regionale è stata indetta nell'ambito dello sciopero nazionale, per il rinnovo del contratto di un settore "perno dell'innovazione del Paese", come lo definiscono i sindacati.
Per Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom Uil, "le grandi vertenze che si stanno susseguendo vedono a rischio migliaia di posti di lavoro sia nel comparto di customer care che in quello della rete, così come la dispersione di professionalità fondamentali per l'innovazione e lo sviluppo del Paese. Contemporaneamente - ricordano - Tim ha dato disdetta degli accordi aziendali, con una messa in discussione del contratto nazionale e al contempo della contrattazione aziendale".

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