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Giovedì, 17 Settembre 2015 10:59

Dichiarazioni di Barbagallo sull'accordo Telecom

Quello firmato lunedi' al ministero dello Sviluppo economico con la Telecom "e' stato il miglior accordo possibile". Lo dichiara in una nota il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo. "Viene salvaguardato - si legge nella nota - il perimetro aziendale e, grazie agli ammortizzatori sociali e, in particolare, alla solidarieta', e' stato possibile evitare che oltre 3000 addetti fuoriuscissero dai processi produttivi. In una fase di crisi complessiva e di difficolta' del settore, sottoposto a una concorrenza spietata, a questa soluzione non c'erano alternative". La possibilita', poi, di accedere a un percorso formativo di riqualificazione, a giudizio di Barbagallo "e' un'ulteriore garanzia per il futuro occupazionale. Con questi accordi si salva il lavoro, si evita di accrescere la disoccupazione e si offre una prospettiva ai lavoratori, per il rilancio di un'azienda strategica come la Telecom, un patrimonio per l'economia del nostro Paese. Senza trionfalismi, ma con concretezza, la Uil fa Sindacato e cerca di salvaguardare le imprese, perche' senza imprese non esistono lavoratori".(ANSA).

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Mercoledì, 17 Giugno 2015 10:26

Call center: richiesta incontro urgente

 

Roma, 16 giugno 2015

Presidente del

Consiglio dei Ministri

On. Matteo RENZI

 

Sottosegretario alla Presidenza del

Consiglio dei Ministri

On. Claudio DE VINCENTI

 

Ministro del Lavoro

On. Giuliano POLETTI

Ministro dello Sviluppo Economico

 

On. Federica GUIDI

Oggetto: Settore Call Center – Richiesta incontro urgente

Come già segnalatoVi nel corso degli incontri tenutisi con il Ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo Economico nel corso del 2014, le norme introdotte dalla Legge di stabilità per le incentivazioni alle assunzioni ‐il riferimento è alla decontribuzione triennale‐ hanno indotto nel settore dei servizi dei call‐center una distorsione accentuata della concorrenza.

Infatti, l'azienda che si propone, nelle gare pubbliche o acquisendo lavoro da committenti privati, come fornitore di servizi di contact center con personale neo assunto è in grado di avanzare tariffe inferiori del 30% rispetto ad aziende che operano già sul mercato con personale assunto negli anni precedenti. Tale divergenza è determinata dal fatto che in un servizio di contact center il costo del lavoro rappresenta fino all'ottanta per cento del costo totale.

Questo fenomeno produce una pesante contrazione delle tariffe di mercato, che si sono allineate immediatamente ai nuovi valori offerti dalle aziende con lavoratori neo assunti, con pesanti ripercussioni in termini di perdita di commesse e cali dei volumi per le aziende strutturate.

A questo si aggiunge il mancato rispetto degli impegni assunti dai due Ministeri in termini di applicazione delle previsioni di cui all'art. 24 bis del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83, convertito dalla Legge 134/2012, per disciplinare le delocalizzazioni all'estero delle attività di contact center, impegno non più assolto nonostante gli annunci rilasciati dal Governo nel mese di dicembre 2014, che ha determinato un notevole spostamento di attività verso Paesi a basso costo del lavoro e la totale disapplicazione delle previsioni di una Legge dello Stato.

In ripetute occasioni, peraltro, sia il Ministro del Lavoro sia il Ministro dello Sviluppo Economico avevano evidenziato la necessità di trovare soluzioni per garantire una corretta concorrenza nel settore ed evitare crisi sociali che ormai si ripetono con sempre maggiore frequenza.

Il tavolo interministeriale istituito a tal fine nel 2014 non è, però, mai stato convocato.

Il combinato disposto delle norme sopra richiamate e il mancato intervento annunciato hanno sviluppato nel settore un pericoloso fenomeno di sostituzione dell'occupazione, per la quale sono ormai oltre 10.000 ‐ la maggior parte collocati nelle aree meridionali del Paese ‐ i posti di lavoro che si stanno perdendo con un'estrema difficoltà economica per tutte le imprese strutturate che non sono più in grado di competere sul mercato.

Crisi, peraltro, ampiamente note ai Ministeri, coinvolti in tavoli di crisi spesso irrisolvibili a causa delle regole presenti.

In aggiunta a ciò, anche la qualità del servizio offerta ai clienti / cittadini ne risente sia in termini di mancati investimenti su innovazione e ricerca sia sul servizio offerto.

Il settore, infine, se opportunamente regolato e disciplinato, sarebbe in grado di offrire una crescita occupazionale importante andando a offrire una valida offerta di lavoro proprio a quelle fasce della popolazione che oggi sono attraversate da tassi di disoccupazione drammatici. Il tutto introducendo elementi di regolazione a costo zero per le casse dello Stato.

Per questi motivi, le scriventi Associazioni Imprenditoriali e Sindacali sono a chiedervi la convocazione di un tavolo di crisi urgentissimo per individuare e applicare immediatamente le soluzioni necessarie a evitare che la distorsione della concorrenza possa determinare la chiusura delle aziende e il licenziamento di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Assocontact (Umberto COSTAMAGNA)

Segreterie Nazionali

Slc CGIL Fistel CISL Uilcom UIL

(Michele AZZOLA) (Vito VITALE) (Salvo UGLIAROLO)

 

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Domenica, 25 Gennaio 2015 10:50

Uilcom: comunicato stampa Rsu Caring

IL REFERENDUM SUL CARING HA VISTO PARTECIPARE CIRCA L'87% DEI LAVORATORI UN PERCORSO DI DEMOCRAZIA SINDACALE CHE HA PERMESSO AI LAVORATORI DI ESPRIMERSI SULL'IPOTESI DI ACCORDO.

QUESTO DIMOSTRA CHE IL REFERENDUM NON ERA UNA FARSA E CHI LO DICEVA, SOSTENEVA DELLE SCIOCCHEZZE.

IN PIEMONTE I LAVORATORI SI SONO ESPRESSI PER ESSERE FAVOREVOLI ALL' ACCORDO   CON UNO SCARTO DI 96 VOTI A FAVORE, IL DATO NAZIONALE, INVECE, CONTA UNA NETTA INDICAZIONE CONTRARIA DOVE 1007 VOTI IN PIU'HANNO FATTO PREVALERE I NO.

NEL RISPETTARE TOTALMENTE IL PARERE DEI LAVORATORI, CI INTERROGHIAMO SU COSA DECIDERA' L'AZIENDA DEL CARING?

SU OGNI TAVOLO DI TRATTATIVA L'AZIENDA HA SEMPRE POSTO LA QUESTIONE DI MIGLIORARE, IN LINEA CON L'ACCORDO DEL 27 MARZO, LA PRODUTTIVITA' E LA QUALITA' DEL LAVORO PER RENDERE COMPETITIVO IL CARING DENTRO TELECOM, IN CASO CONTRARIO SENZA ACCORDO SINDACALE AVREBBE SOCIETARIZZATO IL CARING?

ADESSO COSA SUCCEDERA'?, CAPIREMO DAVVERO SE CI TROVIAMO DI FRONTE A UNA FORZATURA POLITICA FATTA AL TAVOLO NEGOZIALE OPPURE SE ESISTE DAVVERO L' INTENZIONE DI ATTIVARE LE PROCEDURE DI SOCIETARIZZAZIONE?

NOI SIAMO MOLTO PREOCCUPATI, SUL FUTURO DEL PERIMETRO TELECOM, DA SEMPRE ABBIAMO LOTTATO PER EVITARE LO SMANTELLAMENTO DELL'AZIENDA OGGI QUESTO PERICOLO SI INSERISCE IN UN QUADRO GENERALE MOLTO COMPLICATO, LA SCADENZA DELLA SOLIDARIETA', IL FUTURO PIANO INDUSTRIALE, IL CONTRATTO DI SETTORE SCADUTO E UNA COMPLICATA VERTENZA NAZIONALE SUI CALL CENTER IN OUTSOURCING CHE, ANCORA, NON STA TROVANDO SOLUZIONI.

COME RSU UILCOM DEL PIEMONTE CI ATTIVEREMO, DA SUBITO, CON OGNI MEZZO PER DIFENDERE I POSTI DI LAVORO IN AZIENDA.

UNA PARTICOLARE ATTENZIONE LA PORREMO SU COSA ACCADRA' SUL TAVOLO DEL CCNL DELLE TLC, PERCHE' SE TUTTI I CALL CENTER SARANNO FUORI DELLE AZIENDE COMMITTENTI POTREBBE ESSERCI LA TENTAZIONE DI ASSTEL DI PORTARE LA DISCUSSIONE PER I CALL CENTER IN UN CAPITOLO A SE!!!!!.

SPERIAMO CHE IN FUTURO IL SINDACATTO, TUTTO, SAPPIA ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA' ED EVITI "STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE DI MERA PROPAGANDA".

LE RSU TELECOM   UILCOM PIEMONTE

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Venerdì, 29 Agosto 2014 10:19

Uilcom: copertura infortunio 2014

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http://www.uilcom.it/contratti.php?settore=informazione

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Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil: "Continuano gli annunci di chiusure e delocalizzazioni. Il Governo rispetti gli impegni sulla riconvocazione dei tavoli di crisi. Il 18 luglio presidio dei lavoratori al Mise"

"Continua lo stillicidio di annunci di aziende di call center intenzionate a chiudere e a delocalizzare. Dopo quelli della scorsa settimana, British Telecom che toglie l'attività ad Accenture lasciando 280 persone senza lavoro a Palermo, la crisi di Infocontact con 1.500 lavoratori a rischio in Calabria e i 200 lavoratori di Voice Care che a Ivrea hanno perso la commessa di Seat Pagine Gialle, è di ieri la notizia dell'annunciata chiusura della sede di Teleperformance a Taranto, 1.500 lavoratori coinvolti, e la volontà di delocalizzare 4you a Palermo con altri 400 lavoratori che perderanno il proprio posto di lavoro".  Lo affermano in un comunicato congiunto i segretari nazionali dei sindacati di categoria Michele Azzola (Slc Cgil), Giorgio Serao (Fistel Cisl) e Salvo Ugliarolo (Uilcom Uil), che chiedono al Governo il rispetto degli impegni assunti in occasione dell'incontro svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico il 27 maggio scorso, di riconvocare il tavolo di crisi per avanzare proposte risolutive.

"E' inaccettabile - rilancia Giorgio Serao (Fistel) - che ci siano aziende che prive di qualsiasi forma di responsabilità sociale, dopo aver ricevuto tanto dai territori in cui sono cresciute, possano pensare di ricattare istituzioni e i lavoratori. Tutto questo è la dimostrazione che in assenza di regole il mercato cresce non favorendo gli imprenditori migliori ma quelli più spregiudicati. Il Governo non può ritardare ulteriormente un intervento."

"Paradossale - continua Salvo Ugliarolo (Uilcom) - è scoprire che non solo lo Stato non chiede il rispetto di leggi esistenti in tema di delocalizzazioni di attività di call center ma che l'Ilo, agenzia del lavoro dell'Onu, abbia un programma finanziato con fondi dell'Unione europea finalizzato ad agevolare le delocalizzazioni di call center dall'Italia all'Albania per quelle imprese che vogliano abbassare il costo del lavoro. Il progetto, continua il sindacalista, ha visto un boom di delocalizzazioni dall'Italia mentre gli altri Paesi europei cercano di trattenere e riportare in patria il lavoro con tutti gli strumenti necessari."

"In questo modo - ricorda Michele Azzola (Slc Cgil) - non abbiamo recepito correttamente una Direttiva europea del 2001 che tutela i diritti e l'occupazione dei lavoratori, mancato recepimento che è alla causa delle gravi crisi che investono il settore, mentre l'Europa finanzia progetti che spostano il lavoro dall'Italia verso altri Paesi. Ci chiediamo, conclude il sindacalista, se il silenzio del Presidente del Consiglio su tale situazione stia a significare che è consapevole e condivide quanto sta accadendo."

"E' previsto - conclude la nota - un primo presidio sotto la sede del Mise il prossimo 18 luglio e a settembre valuteremo se attivare presidi permanenti e un'ulteriore giornata di mobilitazione nazionale, mentre i territori avvieranno confronti con le istituzioni locali per sollecitare un intervento sul Governo. Tutti devono sapere che questa vertenza andrà avanti sino a quando non saranno riconosciuti ai lavoratori i diritti previsti dalla legislazione europea e si dia piena applicazione alla legislazione italiana in tema di delocalizzazione delle attività perché, come hanno dichiarato i giovani industriali recentemente, se chi delocalizza in questo momento tradisce l'Italia, farlo con i soldi europei è un vera e propria pugnalata".

Da corrierecomunicazioni.it

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Mercoledì, 02 Aprile 2014 02:00

Congresso Uilcom Alessandria - Asti

Il 31 marzo scorso, alla Camera Sindacale di Asti, si è svolto il IV Congresso della Uilcom di Alessandria – Asti.

Hanno partecipato ai lavori del Congresso le Segreterie Provinciali uscenti, i Segretari Confederali di Asti – Alessandria, i Segretari Regionali Piemonte.

I temi discussi hanno riguardato nello specifico il futuro del settore delle Comunicazioni e dell' Industria Grafica.

Per quanto riguarda il mondo delle Comunicazioni, e nello specifico della Telefonia, Televisioni, Radio e Cultura, si è trattato di come la crisi
economica continua a far sentire i suoi effetti negativi facendo allontanare dall'Italia gli investitori, che a causa del costo del lavoro portano i propri
investimenti in paesi che da questo punto di vista risultano essere più convenienti; tutto questo induce alla perdita di ancor più grandi fette del
mercato, aggravando ancor di più la crisi occupazionale.

In controtendenza, fortunatamente, l'Industria Grafica regge il confronto con il mercato sempre più competitivo, e in alcune realtà si può assistere in controtendenza ad un incremento di occupazione e di investimenti.

Il Congresso ha infine chiuso i lavori con la riconferma delle Segreterie Provinciali all'unanimità.

Un sentito ringraziamento va a tutti i partecipanti.

 

LaSegreteria UILCOM

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