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Dopo aver appreso la notizia del licenziamento di Alex Delnevo al suo rientro al posto di lavoro in un negozio dell'outlet McArthurGlen di Serravalle Scrivia, come Uiltucs vogliamo esprimere la nostra solidarietà al collega e al lavoratore.

Alex Delnevo, delegato Filcams Cgil di Alessandria  che negli ultimi anni aveva lavorato attivamente per il sindacato, terminato il periodo di distacco sindacale, ora si ritrovava senza lavoro.

Il licenziamento al suo rientro con una motivazione alquanto discutibile è un fatto molto grave. Ci dispiace per Alex che con la sua categoria, insieme a noi della Uiltucs e alla Fisascat, aveva seguito anni delicati per i dipendenti dell'outlet, sfociati poi nello sciopero in vista della decisione dell'azienda di tenere l'outlet aperto il giorno di Pasqua nel 2017.

Dopo anni di lotta unitaria a tutela dei lavoratori di un centro tanto importante e strategico per l'economia del territorio, non ci fermeremo qui e ci schieriamo, ancora una volta, dalla parte dei lavoratori. Come Uiltucs fin da subito siamo disponibili a partecipare a qualsiasi tipo di mobilitazione si deciderà di mettere in campo.

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Giovedì 30 maggio alle 9 dal casello di Alessandria Ovest partirà un pullman di lavoratori seguiti dalla UILTUCS che parteciperanno a Roma il giorno seguente alla manifestazione per il rinnovo del CCNL Pulizie e Multiservizi scaduto da oltre 6 anni. Questa si terrà in Piazza Bocca della Verità con inizio a partire dalle 9 di questo venerdì.

Stiamo parlando di 600.000 lavoratori in Italia che svolgono servizi essenziali di pulizia negli ospedali, nei tribunali, nelle scuole, in Posta, nelle caserme, in banca e in numerosi altri uffici.

Questi lavoratori sono soggetti deboli che hanno pagato pesantemente le conseguenze della crisi economica, vedendosi ridurre i contratti individuali e il monte ore lavorato che per molti, lo ricordiamo, è pari a meno di 15 ore di lavoro a settimana.

Inoltre questi lavoratori subiscono forti ripercussioni relativamente alla modifica della Legge sugli Appalti, proprio come accade con il Decreto Sblocca Cantieri che ripristina il massimo ribasso per l'aggiudicazione, allargando sempre più il ricorso a subappalti.

La manifestazione coincide con lo sciopero nazionale per l'intera giornata di lavoro di venerdì 31 maggio e nasce per denunciare questa prassi e il mancato rispetto delle leggi che porta, come raccontiamo sempre più spesso, all'estromissione dei lavoratori dall'azienda, alla riduzione o peggio al mancato pagamento della retribuzione spettante e quindi alla perdita del posto di lavoro.

In questa giungla è determinante il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per mantenere i diritti acquisiti soprattutto nella delicata fase dei cambi di appalto.

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È una richiesta di incontro urgente all'Inps, a firma dei segretari generali delle categorie sindacali coinvolte, quella inviata lo scorso 10 aprile sulla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori che operano con un rapporto di lavoro part time con periodi di sospensione durante l'anno.

Sui cosiddetti part time verticali-ciclici, infatti, si rende più che mai necessario un incontro soprattutto alla luce delle recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea, viste anche le ripetute richieste delle organizzazioni sindacali, per tramite dei propri Patronati, del riconoscimento della contribuzione per i periodi di non attività per part time. Però, ad oggi, questa condizione non è stata riconosciuta.

È per questo che, vista l'impossibilità di far valere quanto definito dalla Corte di Giustizia Europea, nell'ambito del confronto con i Patronati, le lavoratrici e i lavoratori, sostenuti dai sindacati hanno avviato un massivo contenzioso legale – ad oggi sono stati depositati più di 300 ricorsi e ne sono in preparazione altri – che ha già portato condanne, all'Inps, sia in primo he in secondo grado riconoscendo il diritto alla contribuzione figurativa per i periodi di sospensione, e al pagamento delle spese di lite.

"In più di un'occasione – si legge nella lettera – il sindacato ha chiesto un intervento legislativo in merito per mettere fine al contenzioso ed evitare inutili spese legali a carico dell'Inps e riconoscere quanto determinato dalla Corte di Giustizia Europea nonché dai Tribunali italiani".

Ad oggi – continua il testo – nonostante l'interessamento di tutte le forze politiche di Governo e di opposizione, non è stato ancora possibile vedere definita una normativa per legge con la conseguenza che prosegue il contenzioso legale con alti oneri a carico del vostro Istituto".

Anche per questo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e Uiltucs, in qualità di rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori che operano prevalentemente nei settori delle Pulizie e Servizi Integrati/Multiservizi e Terziario e Turismo, ove il ricorso del part time verticale-ciclico è molto presente, ritengono fondamentale avviare un confronto.

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Mercoledì, 10 Aprile 2019 10:08

Ccnl Vigilanza privata, passi avanti: le proposte

È ripreso il confronto per il Ccnl Vigilanza Privata sulla base della proposta avanzata dalle organizzazioni sindacali in tema di classificazione unica: si prevede la suddivisione in 3 aree professionali (amministrativa, personale decretato, personale non decretato), con la definizione di profili per ciascuna di esse, nell'ambito di uno schema unico per livelli di inquadramento e di retribuzione.

È l'impostazione coerente con il modello tradizionalmente stabilito in tutti i Ccnl, che dovrebbe superare il dualismo creato con il Ccnl 2013, consapevoli che le differenze allora create sono notevoli e difficilmente superabili (dal punto di vista salariale) in una sola fase negoziale.

Le associazioni datoriali hanno manifestato una parziale disponibilità, ribadendo l'esigenza di conservare i livelli salariali di ingresso (forse eliminando l'attuale livello F del personale non decretato).

In sostanza, prevale un orientamento finalizzato a mantenere livelli salariali ormai ritenuti inadeguati dalla Magistratura persino rispetto all'articolo 36 della Costituzione.

Sul tema del cambio di appalto, ancora una volta si deve prendere atto della indisponibilità alla revisione del parametro (48 ore x 48 settimane), mentre sembra palesarsi una disponibilità concreta alla modifica della procedura ed al rafforzamento delle tutele.

I sindacati di categoria hanno nuovamente evidenziato l'esigenza di imprimere una accelerazione al negoziato, volto ad identificare in modo chiaro le condizioni per una positiva conclusione in tempi ragionevoli.

Nella prossima sessione di confronto (16 e 17 aprile a Bologna – luogo da definire), Filcams, Fisascat e UILTuCS presenteranno testi in merito ad argomenti di carattere normativo: permessi e congedi, previdenza ed assistenza sanitaria integrative, salute e sicurezza, contrattazione di secondo livello, apprendistato.

Hanno richiesto che anche da parte delle associazioni datoriali si forniscano posizioni per iscritto al fine di poter discutere in modo chiaro e verificabile.

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Accolto il ricorso della UILTuCS.

Per il cambio appalto mense si APPLICA IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO.

Grande vittoria per la UILuCS:

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Alessandria ha CONDANNATO la Cooperativa di Lavoro Solidarietà e Lavoro ad ASSUMERE una nostra iscritta, assistita dall'Avvocato Francesca Busso di Torino (ufficio Vertenze UILTuCS) esclusa dal cambio di appalto e che ha intrapreso  una vertenza per il riconoscimento dei propri diritti.

L'assunzione avverrà  "alle medesime condizioni contrattuali, normative e retributive già applicate da Aristor"

Alla lavoratrice pertanto è stato garantito il pieno rispetto dell'orario di lavoro di 20 ore settimanali e tutte le condizioni di lavoro contrattuali avute prima del cambio appalto.

Per ulteriori informazioni e una dettagliata informativa sulla vicenda la UILTuCS ha indetto un'assemblea aperta a tutti i lavoratori e le lavoratrici delle mense scolastiche per

LUNEDI' 26 NOVEMBRE 2018 DALLE ORE 16.30 alle ore 18.30 PRESSO LA UIL DI ALESSANDRIA VIA FIUME 10

In contemporanea ore 17.00 CONFERENZA STAMPA (PRESSO UIL DI ALESSANDRIA VIA FIUME 10) per dettagli e per le iniziative future.

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Il 15 novembre 2018 si è tenuto il previsto incontro con FinIper. Il confronto si è concentrato sulle tematiche dell'informazione inerente l'andamento degli indicatori aziendali e sulla cessione dei rami d'azienda in atto con Conad.

Durante l'incontro sono stati evidenziati dati migliori rispetto al passato. Tuttavia ancora il trend non è stabilizzato. In tal senso, i dati rimangono contraddittori.

FinIper ad ottobre 2018 occupa ad ottobre oltre 6.800 addetti distribuiti in 29 Ipermercati.

Il Gruppo evidenzia la realizzazione di un piano industriale atto a riqualificare la presenza territoriale, rafforzando la presenza in alcune aree geografiche (Nord-Ovest) e lasciando altri territori, attraverso la cessione/affitto di ramo d'azienda a Conad (C.I.A. con sede a Forlì rileverà gli ipermercati di Udine e Pesaro dal 1 febbraio 2018 – Conad Adriatico per gli Ipermercati di Civitanova Marche, Pescara, Ortona e Colonnella).

Sarà quindi riorganizzata la logistica dell'impresa. Il Gruppo ha palesato la volontà a seguito di sperimentazione avviate con Unieuro di sviluppare una sinergia commerciale con la citata impresa.

Il marchio Unieuro sarà presente in tutta la rete entro il 2019 con spazi e merci finalizzati. Il personale addetto rimane al momento in capo a FinIper, tuttavia in prospettiva pare possibile la costituzione di una nuova società a partecipazione 100% FinIper a cui affidare spazi e personale per realizzare un rapporto strutturato di franchising con Unieuro.

A seguito di richieste di precisazioni da parte delle organizzazioni sindacali sono state escluse altre cessioni e annunciata una nuova apertura a Monza di un supermercato di 2500 metri con un investimento di circa 50 milioni di euro.

Il confronto sulle cessione dei rami d'azienda con Conad e FinIper è fissato per il 13 dicembre alle ore 15 a Bologna.

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Questo pomeriggio negli uffici della UILTuCS di Alessandria si è tenuto l'incontro tra i rappresentanti delle Terme di Acqui e le organizzazioni sindacali in merito alla volontà da parte di Terme di cedere le attività di pulizia camere e lavaggio piatti del Grand Hotel Nuove Terme, mansioni fino ad ora svolte da quattro dipendenti della stessa società Terme.

Come organizzazione abbiamo espresso forti perplessità sul futuro delle Terme e della città stessa. Cedere significa disperdere competenze ed è una presa di posizione dettata solo da ragioni economiche senza una progettualità ci preoccupa molto soprattutto per la tutela del personale. L'incontro è stato riaggiornato in data 3 dicembre e subito dopo seguirà un'assemblea sindacale per aggiornare i dipendenti.

Come UILTuCS già lo scorso 5 novembre avevamo sollecitato un incontro, inviando una richiesta al Comune della città termale, a Terme di Acqui spa, all'ITL di Alessandria, al Prefetto e al direttore sanitario dello stabilimento termale facendo nuovamente presenti le situazioni legate alla sicurezza sul lavoro e alle differenti tipologie di contratti applicati ai lavoratori e alle tutele per i lavoratori con contratti stagionali.

L'Amministrazione comunale si è resa disponibile per un incontro già nei prossimi giorni, presumibilmente in data 26 novembre.

È chiaro, ormai dopo quasi due anni di gestione, che sia arrivato il momento di avere risposte esaustive per una tutela concreta dei lavoratori e del patrimonio termale che caratterizza la città di Acqui Terme. La UILTuCS ha già dimostrato, anche in passato, di essere pronta a scendere in piazza, mobilitando lavoratori e cittadini, se anche stavolta mancassero risposte e azioni concrete.

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Tenendo conto delle indicazioni pervenute oggi dalla Commissione di Garanzia sugli Scioperi, la UILTUCS di Alessandria modifica la data dello sciopero addetti mense scolastiche Alessandria e Valenza, inizialmente prevista per lunedì 8 ottobre 2018, spostandola a giovedì 18 ottobre 2018 con le medesime motivazioni e modalità già comunicate.

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Mercoledì, 03 Ottobre 2018 09:51

Sciopero l'8 ottobre per gli addetti mense scolastiche

MENSE SCOLASTICHE ALESSANDRIA E VALENZA: LA PROTESTA NON SI FERMA, E' SCIOPERO l'8 ottobre 2018 per tutto il turno di lavoro

Tale decisione si rende necessaria causa dell'insostenibilità dell'organizzazione del lavoro applicata dalle Aziende che attualmente gestiscono il servizio e che vede le lavoratrici e i lavoratori sottoposti a turni e metodi di lavoro insostenibili:

·         gli addetti, tutti assunti con orario di lavoro ridotto e, come sempre sottolineato, violando le norme del Contratto Collettivo Nazionale,  per portare a termine un adeguato servizio  effettuano  ogni giorno ore di lavoro aggiuntive per sopperire la gravosità dei carichi di lavoro nella completa disorganizzazione e distribuzione delle mansioni;

·         all'interno del Centro Cottura vi è una evidente promiscuità dei referenti  delle singole aziende con funzioni direttive e di controllo, questo a conferma dell'assoluta mancanza di chiarezza circa l'esatta identificazione delle Società che gestiscono attualmente l'appalto; inoltre gli evidenti spazi ristretti di lavorazione, creano un sia problema pratico nella preparazione dei pasti che un elevato aumento dei rischi di lavoro; la presenza di un solo servizio igienico per l'intero centro cottura rappresenta in modo non solo simbolico, la non vivibilità dei luoghi di lavoro.

·         Le tecnologie innovative, tanto sbandierate dall'Amministrazione Comunale, presentate come il fiore all'occhiello dei nuovi gestori, altro non sono che l'utilizzo dei Whatsapp per impartire direttive, formulare turni di lavoro e stabilire le mansioni dei dipendenti creando continuo disguido nelle comunicazioni e disagi alle lavoratrici.

Come Organizzazione Sindacale, da sempre concretamente a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in questa difficile vicenda, siamo molto preoccupati per il futuro di un importantissimo servizio per le nostre comunità e per le grosse problematiche che i dipendenti stanno subendo.

Crediamo che un servizio così importante debba  rispettare in primis la professionalità e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.

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La scelta politica della FILCAMS CGIL di "ospitare" la firma dei contratti delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti mense scolastiche, è stata per noi alquanto inopportuna, discutibile, politicamente scorretta ed incoerente.

La spettacolarizzazione della firma dei contratti, peraltro tutti peggiorativi, avvenuta ieri presso il Salone Conferenze di Via Cavour ad Alessandria non è stata condivisa dalla UILTuCS.

Maura Settimo, Segretario UILTuCS Alessandria: "Abbiamo partecipato volutamente solo alla prima parte dell'incontro di presentazione delle Aziende da parte dei "padroni di casa" rappresentati dal Segretario Generale della Filcams il quale ha anche preannunciato la presenza di Artana, che a si è fatta desiderare anche questa volta non partecipando all'incontro.

Artana Alimentare ormai possiamo definirla l'Azienda senza Volto.

La UILTuCS, come del resto i lavoratori e le lavoratrici, è venuta a conoscenza dell'evento tramite i social e/o messaggi telefonici e quindi con nessun invito formale ed ufficiale. Anche il metodo utilizzato cela una mancanza di rispetto nei confronti dei dipendenti quanto delle Segreterie Sindacali. Ci auguriamo che questo episodio sia da considerarsi come una meteora sfuggita al sistema relazionale tra le Segreterie Provinciali.

Riteniamo che sia stato incoerente da parte della Filcams CGIL, dopo estenuanti giornate di incontri svolte a livello unitario che hanno portato alla fine ad un mancato accordo proprio per l'assenza di rispetto delle regole,  prestarsi ad ospitare la firma dei contratti con condizioni più sfavorevoli rispetto a quelle a cui i lavoratori avrebbero avuto diritto".

Alcuni lavoratori sono comunque ancora in attesa di essere convocati dalle aziende subentranti, che ricordiamo essere obbligate alle assunzioni degli stessi dipendenti che svolgevano il servizio mense scolastiche già con Aristor e Alessandria Servizi.

Di questa situazione ognuno dovrà rispondere delle scelte fatte, a partire dalle Amministrazioni comunali di Alessandria e Valenza che non hanno tenuto conto dell'impatto che una gara al ribasso avrebbe avuto sui lavoratori e le loro condizioni economiche e contrattuali, e delle aziende che hanno partecipato ad una gara d'appalto bypassando completamente le regole contrattuali.

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