Cambia l'appalto in mensa, la Uiltucs vince: reintegrati i lavoratoridi masterUILTuCS vince ancora! Importante conferma della Corte di Appello dell'ordinanza emessa del Tribunale di Torino circa il licenziamento operato ai danni di sei lavoratori della mensa di un ospedale da parte dell'azienda subentrata nell'appalto.
Il Tribunale ha ribadito che, in questo caso, si configura trasferimento di azienda, con applicazione dell'art. 2112 codice civile; ne consegue che, ai fini dell'anzianità di servizio, deve farsi riferimento al periodo di lavoro complessivamente prestato nelle varie gestioni e che, nel caso di licenziamento illegittimo, si applica la normativa connessa alla data di assunzione originaria (art. 18 legge 300/1970 ante riforma).
Risultato: i lavoratori sono stati reintegrati nel posto di lavoro e hanno ricevuto un risarcimento economico.
Se è pur vero che non è possibile considerare genericamente tutti i casi di cambio di appalto come trasferimenti di azienda, è indubbio che la riforma del D. Lgs. 276/2003 ha rafforzato tale possibilità; analogamente, molte sentenze europee hanno affermato il valore della tutela occupazionale e delle condizioni contrattuali che possono essere garantite attraverso le norme in tema di trasferimento di ramo e/o di azienda, anche nei casi in cui il peso dell'elemento "lavoro" prevalga sui tradizionali fattori patrimoniali (beni, strutture ecc.).
La sentenza con cui il Tribunale di Torino dà ragione alla UILTuCS in un caso di cambio di appalto nella Ristorazione Collettiva assume un valore determinante per l'insieme degli argomenti affrontati. Sempre più frequentemente, nella successione tra imprese per la gestione di un servizio in appalto, il mantenimento dei livelli occupazionali e del monte ore contrattuale dei singoli lavoratori viene messo in discussione dalle aziende, che adducono motivazioni spesso strumentali. Tutto ciò in spregio della clausola sociale contemplata dal CCNL, la cui funzione è stata ribadita anche nel recente Codice per gli Appalti pubblici.
Nel caso in oggetto, l'azienda subentrante avvia una procedura per licenziamento collettivo per "liberarsi" di alcuni lavoratori ritenuti in esubero nell'appalto della mensa della Città della Salute e della Scienza di Torino. Il licenziamento viene impugnato dalla UILTuCS Piemonte con pieno successo.
In primis, il giudice ribadisce il principio che, a fronte di equivalenza e fungibilità di mansioni con addetti operanti in altri appalti, occorre estendere l'ambito di riferimento entro cui individuare i lavoratori da licenziare a tutti gli appalti (o quantomeno a quelli territorialmente limitrofi), secondo i criteri previsti dalla legge n. 223/1991. Questo orientamento – non sempre condiviso dalla magistratura e con riflessi problematici anche per il Sindacato nel rapporto con i lavoratori – ha il merito di costituire un "freno" per quelle imprese che pensano, con questi metodi, di "liberarsi" di personale "scomodo".
Il secondo principio affermato dal giudice si inserisce nell'annosa questione riferita alla configurazione del cambio di appalto come forma di trasferimento di ramo di azienda. Il dibattito su questo argomento è tuttora intenso, contraddistinto in Italia da posizioni retrive che hanno portato la Commissione Europea ad imporre la recente modifica del Decreto Legislativo n. 276/2003.
Al contrario, in Europa, molti pronunciamenti si sono indirizzati verso la tesi secondo cui ""se in un determinato appalto di servizi un imprenditore subentra ad un altro e nel contempo ne acquisisce il personale e i beni strumentali organizzati (cioè l'azienda), la fattispecie non può che essere disciplinata dall'art. 2112 c.c.". In tal senso, proprio con riferimento alla Ristorazione Collettiva, ha fatto storia la causa C-340/01 (Abler e altri) del 20 novembre 2013.
Il giudice torinese ha accertato che l'azienda "è subentrata nella piena disponibilità di numerosi locali adibiti ad usi diversi (produzione dei pasti, mensa, lavanderia) e situati presso i vari presidi ospedalieri interessati dall'appalto, (...) compresi impianti, macchine, attrezzature e arredi indicati nel capitolato" e, quindi, si sono realizzate le condizioni di cui al trasferimento di ramo d'azienda con la conseguente applicazione alla vicenda dell'art. 2112 c.c.
La terza disposizione del giudice afferisce la tutela da riconoscere a questi lavoratori, ingiustamente licenziati. La vicenda avviene alla fine del 2015, quando il Job's Act è ormai pienamente efficace: i rapporti di lavoro instaurati dopo il 7 marzo 2015 non godono più della tutela dell'art. 18 Statuto dei Lavoratori ai fini della reintegrazione in presenza di licenziamento illegittimo.
La UIL aveva fortemente insistito, all'epoca del provvedimento del Governo, affinché fossero salvaguardati i lavoratori degli appalti, il cui rapporto è "naturalmente" soggetto a frequenti cambiamenti del datore di lavoro. Purtroppo, siamo rimasti inascoltati.
Il giudice riconosce oggi il pieno fondamento della tesi da noi sostenuta e lo afferma sia in rapporto alla legge che al CCNL.
"posto che il subentro della società nell'appalto del servizio di ristorazione costituisce a tutti gli effetti trasferimento d'azienda ai sensi dell'articolo 2112 c.c., ciò impone di retrodatare l'instaurazione del rapporto interrotto dal licenziamento impugnato alla data di decorrenza che esso aveva con il precedente appaltatore. Per tutti i ricorrenti essa è certamente anteriore alla data del 7 marzo 2015 in cui è entrato in vigore il d.lvo n. 23/2015, con conseguente applicazione della tutela prevista dal c.d. degli artt. 18 comma 4 legge 300/1970."Nel CCNL si evince "chiaramente che la scelta della novazione del rapporto di lavoro dal punto di vista formale coesiste con una chiara volontà delle parti collettive di dare, però, sostanziale piena rilevanza all'anzianità effettiva dei lavoratori acquisiti sul posto lavoro." E', quindi, la prima data di assunzione nell'appalto ad assumere rilievo ai fini del calcolo dell'anzianità nei casi in cui la legge si riferisce a questo criterio.
In conclusione, questa sentenza rappresenta un ottimo punto di riferimento per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati in appalti di servizi, in collegamento con la modifica del DLgs. 276/2003 e la riforma del Codice degli Appalti. La discussione in atto con le imprese della Ristorazione e della Vigilanza Privata dovranno sicuramente tenerne conto.
La battaglia per il diritto alle clausole sociali continua, oggi festeggiamo una prima vittoria!
Scarica la sentenza del Tribunale di Torino del 12 agosto 2017.
Questa mattina, in Piazza Marconi ad Alessandria, si è tenuto il presidio dei lavoratori e delle lavotrici delle mense della città. Per oggi infatti sono state proclamate 8 ore di sciopero del settore della ristorazione collettiva, con manifestazioni un pò in tutti i comuni d'Italia.
Le mense servono gran parte della cittadinanza nelle scuole, negli asili e negli ospedali, per esempio.
In allegato alcune immagini del presidio unitario organizzato da Uil, Cgil e Cisl di Alessandria.
Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo della Provincia di Alessandria hanno attivato un bando per l'assegnazione di voucher a rimborso dei buoni pasto acquistati dalle famiglie per le mense degli asili nido, delle scuole d'infanzia e delle scuole primarie della provincia.
"Abbiamo pensato ad un'azione che possa dare un concreto ed immediato sostegno al reddito delle famiglie – dichiarano all'unisono il Presidente degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo Roberto Cava (Ascom), Mario Galati (FILCAMS CGIL), Cristiano Montagnini (FISASCAT CISL) e Maura Settimo (UILTUCS UIL) – Riteniamo infatti che sia fondamentale, in questa difficile congiuntura economica, supportare i lavoratori delle nostre aziende, attività che rientra, insieme all'applicazione dei contratti collettivi, alla formazione e all'orientamento,
tra gli obiettivi degli Enti".
Verranno assegnati 150 voucher da 120 euro cadauno per le mense della scuola d'infanzia e 300 voucher da 180 euro cadauno per le mense delle scuole elementari e medie.
I voucher possono essere richiesti da dipendenti di aziende del terziario e del turismo iscritte agli Enti Bilaterali e verranno assegnati trimestralmente sulla base di una graduatoria che tiene conto del reddito e della composizione del nucleo familiare: tutti i requisiti, insieme al modello per la presentazione della domanda, sono contenuti nel bando pubblicato sul sito www.entebilaterale.al.it
La prima scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 settembre. Seguiranno le seguenti date di scadenza per la presentazione delle domande (15 gennio, 15 aprile, 30 giugno) rispettivamente per i periodi fruiti tra il 10 settembre 2014 e il 31 dicembre 2014, tra il 1 gennaio 2015 e il 31marzo 2015 e tra il 1 aprile 2015 e il 15 giugno 2015.
Le domande potranno essere consegnate, entro il 30 settembre, o inviate presso le sedi di Ascom (via Modena 29), Fisascat Cisl (via Tripoli 14), Filcams Cgil (via Cavour 27), Uiltucs Uil (via Fiume 10) ad Alessandria.
Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo della Provincia di Alessandria hanno attivato un bando per l'assegnazione di voucher a rimborso dei buoni pasto acquistati dalle famiglie per le mense degli asili nido, delle scuole d'infanzia e delle scuole primarie della provincia.
"Abbiamo pensato ad un'azione che possa dare un concreto ed immediato sostegno al reddito delle famiglie – dichiarano all'unisono il Presidente degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo Roberto Cava (Ascom), Mario Galati (FILCAMS CGIL), Cristiano Montagnini (FISASCAT CISL) e Maura Settimo (UILTUCS UIL) – Riteniamo infatti che sia fondamentale, in questa difficile congiuntura economica, supportare i lavoratori delle nostre aziende, attività che rientra, insieme all'applicazione dei contratti collettivi, alla formazione e all'orientamento,
tra gli obiettivi degli Enti".
Verranno assegnati 150 voucher da 120 euro cadauno per le mense della scuola d'infanzia e 300 voucher da 180 euro cadauno per le mense delle scuole primarie.
I voucher possono essere richiesti da dipendenti di aziende del terziario e del turismo iscritte agli Enti Bilaterali e verranno assegnati trimestralmente sulla base
di una graduatoria che tiene conto del reddito e della composizione del nucleo familiare: tutti i requisiti, insieme al modello per la presentazione della domanda, sono contenuti nel bando pubblicato sul sito www.entebilaterale.al.it.
La prima scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 giugno.
Le domande potranno essere consegnate, entro il 30 giugno, o inviate presso le sedi di Ascom (via Modena 29), Fisascat Cisl (via Tripoli 14), Filcams Cgil (via Cavour 27), Uiltucs Uil (via Fiume 10) ad Alessandria.
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