Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lanciano l’allarme rispetto all’assenza in Legge di Bilancio della proroga delle tutele occupazionali e degli ammortizzatori in deroga la cui scadenza è prevista a fine dicembre: senza la protrazione delle misure definite nei mesi scorsi, a rischio l’occupazione e il reddito per oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori del Turismo, del Terziario e degli appalti di servizio, ancora interessati dalla crisi.
Il vorticoso aumento dei contagi e dei ricoveri sta producendo effetti sulla mobilità dei cittadini che, in Italia ed in Europa, decidono di rinunciare alle vacanze programmate in queste festività per tutelare la propria salute e non ritrovarsi in isolamento in luoghi distanti da casa.
Le imprese dell’ospitalità, la ristorazione, le agenzie di viaggio e i tour operator si ritrovano migliaia di disdette delle prenotazioni ricevute pochi mesi fa e che, almeno in parte, avevano fatto intravedere qualche segnale di ripresa. Il fenomeno coinvolge tutte le realtà: dalle grandi città ad interesse artistico ai luoghi della montagna. Per quanto riguarda la ristorazione collettiva la proroga dello stato di emergenza e la prosecuzione dello smart working continuano inoltre a comportare la sospensione dei relativi servizi.
Il crollo della domanda turistica per le prossime settimane giunge dopo oltre un anno e mezzo di grandi difficoltà nel settore, che ha già comportato la chiusura di molti esercizi e il ridimensionamento di imprese medio-grandi. L’occupazione, nonostante un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, è pesantemente diminuita, soprattutto nelle componenti dei giovani e delle donne.
Tutto ciò si riflette direttamente anche sulla distribuzione commerciale al dettaglio e sulle attività in appalto di entrambi i settori.
Per le categorie del Commercio, del Turismo e dei Servizi di Cgil, Cisl e Uil si rende necessario provvedere immediatamente ad una ulteriore proroga degli ammortizzatori con causale Covid e del blocco dei licenziamenti, per evitare che nei primi giorni del nuovo anno esploda una crisi occupazionale che, sinora, si è riusciti ad evitare.
Giunto ormai a definizione l’iter di approvazione della Legge di Bilancio, che, pur a fronte di reiterate sollecitazioni dei sindacati e delle associazioni datoriali dei settori coinvolti, non prevede alcuna disposizione in merito, è ora indispensabile intervenire per sostenere lavoratori ed imprese almeno fino al mese di giugno del prossimo anno.
Oggetto: TURISMO – Esito incontro trattativa di rinnovo CCNL.
Dopo oltre 4 anni e mezzo dalla scadenza e fasi di negoziato intercorse con controparti in formazione diversa, si è giunti alla definizione del CCNL per i lavoratori dei Pubblici Esercizi, della Ristorazione (collettiva e commerciale) e di altri settori del Turismo sottoscritto da Fipe-Confcommercio, Angem, Associazioni Cooperative.
Un risultato importante perché ricostituisce un quadro unitario nel contratto nazionale che riguarda centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici di questi settori, attraverso un significativo risultato di incremento salariale (100 € mensili al IV livello a regime più 2 € mensili in favore dell'assistenza sanitaria integrativa) e un complesso normativo migliorativo su diversi istituti tra cui le clausole sociali nel cambio di gestione delle attività di ristorazione.
Nel dettaglio, gli aspetti salienti:
• L'aumento salariale (non assorbibile) è distribuito con le seguenti decorrenze:
- € 25,00: 1° gennaio 2018;
- € 20,00: 1° gennaio 2019;
- € 20,00: 1° febbraio 2020;
- € 15,00: 1° marzo 2021;
- € 20,00: 1° dicembre 2021.
• Dal 1.02.2018 il contributo a favore dell'assistenza sanitaria integrativa è incrementato di 1 € e dal 1.01.2019 di un ulteriore 1 €, a carico del datore di lavoro.
• Viene confermato il secondo livello di contrattazione, le cui piattaforme potranno essere presentate da settembre 2019; in caso di mancato accordo entro il 31.10.2020, sarà erogato l'elemento di garanzia per l'importo di 140 € a novembre 2021. Previo accordo aziendale o territoriale, tale importo potrà essere commutato in welfare come da nuova normativa.
• I permessi individuali retribuiti sono confermati nella quantità prevista dal CCNL 2010. E' stata infatti respinta la pretesa di abrogarne una parte consistente, come richiesto dalle imprese anche nel confronto di due anni or sono con la sola Ristorazione Collettiva.
Per i nuovi assunti, si è introdotta la maturazione graduale già prevista per il CCNL Terziario: le prime 32 ore annue (ex festività) saranno riconosciute dalla data di assunzione; ulteriori 36 ore annue saranno riconosciute dal 24° mese dall'assunzione; le ultime 36 ore annue decorreranno dal 48° mese dall'assunzione.
Tale gradualità non si applica ai lavoratori assunti nelle aziende di stagione né per coloro assunti per incremento temporaneo dell'attività (ex artt. 82 e 83 CCNL 2010); per coloro coinvolti nei cambi di gestione, sarà considerata utile l'anzianità maturata nelle precedenti gestioni.
• La programmazione da parte dell'azienda non potrà eccedere 72 ore annue, salvaguardo la piena disponibilità in favore del lavoratore per le rimanenti 32 ore. L'utilizzo potrà avvenire entro il 30 settembre (anziché 30 giugno) dell'anno successivo e l'eventuale residuo dovrà essere retribuito a tale data.
• La flessibilità nella distribuzione dell'orario di lavoro (cd. "orario multi periodale") viene ridisegnata, stabilendo che l'azienda potrà avvalersi - per il personale full time - di forme programmate di orario settimanale fino ad un massimo di 48 ore per 20 settimane all'anno, cui corrisponderanno altrettante settimane ad orario ridotto per garantire l'orario contrattuale medio di 40 ore. Qualora nel corso dell'anno non sia stato realizzato il recupero delle ore aggiuntive, sarà liquidato il trattamento per lavoro straordinario.
L'avvio del programma di flessibilità dovrà essere preceduto da un esame congiunto tra la Direzione aziendale e la Rappresentanza Sindacale.
Il coinvolgimento in tali modelli organizzativi del personale part time potrà avvenire previo accordo aziendale o territoriale.
• La normativa relativa al rapporto di lavoro a tempo parziale viene confermata secondo le previsioni del CCNL 2010, con esclusione del peggioramento introdotto dal Decreto Legislativo n. 81/2015 in tema di collocazione dell'orario di lavoro per "fasce orarie": ciò salvaguarda il diritto fondamentale a veder indicata nella lettera di assunzione la "puntuale indicazione" dell'orario di lavoro. E' inoltre recepita la facoltà prevista dalla Legge per rinuncia da parte del lavoratore alla clausola elastica in presenza di motivazioni riconducibili allo stato di salute e all'assistenza al figlio.
• In tema di mercato del lavoro, si è contenuto il ricorso al contratto a tempo determinato nella misura prevista dal Decreto Legislativo n. 81/2015 (20%) e al contratto di somministrazione (10% riferito all'unità produttiva).
• Le clausole sociali relative al cambio di gestione sono maggiormente garantite attraverso una nuova procedura in capo alle imprese interessate; quanto ai subentri nelle attività di concessione autostradale, è stato definitivamente inserito nel CCNL il Protocollo realizzato nel 2015 che riconosce la fattispecie come cessione di ramo di azienda e, pertanto, con le tutele dell'art. 2112 c.c.
Per quanto attiene i subentri in altri rapporti di concessione o di locazione nei centri commerciali, si garantisce la salvaguardia occupazionale attraverso l'applicazione dell'art. 2112 c.c. o delle norme contrattuali per il cambio di gestione.
• L'istituto dello scatto di anzianità è confermato: è stata respinta la pretesa di abrogazione che aveva condizionato la trattativa in questi anni. Si è accolta una mediazione che prevede l'allungamento della maturazione da triennale a quadriennale, l'esclusione dell'incidenza sul trattamento di fine rapporto per il periodo 1 gennaio 2018/31 ottobre 2021, l'esclusione del
computo ai fini della 14a mensilità.
• Il prezzo del vitto in atto nelle varie provincie viene aumentato di 0,20 € dal 1 gennaio degli anni 2018-2019-2020-2021; si è precisato che nessuna trattenuta dovrà essere effettuata nei confronti del lavoratore che comunichi per iscritto entro dicembre dell'anno precedente l'intenzione di non usufruirne.
• Tutte le norme in materia di malattia, infortunio, maternità e congedi sono confermate secondo le previsioni del CCNL 2010.
E' innegabile che la valutazione circa questo accordo non possa prescindere dalla situazione complessiva determinatasi nei 4 anni trascorsi dalla scadenza del CCNL
2010. Un lungo periodo in cui abbiamo assistito alla disgregazione della controparte datoriale, con il tentativo delle imprese della Ristorazione di dotarsi di un proprio contratto nazionale (fallito dopo oltre tre anni di trattativa a fronte di pretese inaccettabili); all'aspro confronto con Fipe-Confcommercio, che aveva subordinato il rinnovo del contratto nazionale ad una serie di richieste di "restituzione" da parte dei lavoratori di permessi
retribuiti e scatti di anzianità, a fronte di un'ipotesi di aumento salariale irrisoria; ad una lunga serie di iniziative di mobilitazione, con manifestazioni e scioperi nazionali.
Oggi tutto ciò ha avuto termine, con un nuovo Contratto Nazionale che consegna una mediazione sicuramente più equilibrata e conveniente per i lavoratori e le lavoratrici.
Al termine di un'intensa sessione di trattativa condotta unitariamente, la UILTuCS ha deciso di sottoscrivere l'accordo. Nelle prossime ore Filcams Cgil comunicherà
la propria decisione, sciogliendo la riserva manifestata alla conclusione del negoziato.
Il testo completo dell'accordo – trattandosi della stesura integrale del nuovo
CCNL – sarà reso disponibile nei prossimi giorni.
Cordialmente.
Il Segretario Nazionale
(Stefano Franzoni)
Il Segretario Generale
(Brunetto Boco)
All./1-
#FUORISERVIZIO: PROSEGUONO LE INIZIATIVE DI LOTTA
Dopo la giornata di mobilitazione plurisettoriale nazionale dello scorso 31 marzo 2017, che ha visto un'altissima adesione allo sciopero e partecipazione alla manifestazione svoltasi a Roma, come annunciato da quella piazza, continueremo le iniziative di lotta per dare sostegno alle nostre rivendicazioni per il rinnovo del Contratto Nazionale.
Le prime iniziative da attuare sono il blocco delle flessibilità, degli straordinari e dei supplementari e la proclamazione di un ulteriore pacchetto di 8 ore di sciopero da gestire a livello territoriale entro la fine di maggio. Gli scioperi dovranno essere predisposti nel modo più articolato possibile per avere un'alta incisività in termini di disagio per le imprese.
Per il proseguo della nostra battaglia, contro le aziende e le associazioni datoriali che persistono nel non rinnovare i contratti nazionali di lavoro, avvieremo nuove modalità di contrasto che consisteranno nel:
• dare vita ad una campagna straordinaria di carattere vertenziale per esigere in modo definitivo la correttezza delle buste paga e la chiarezza nella loro compilazione, procedere alle verifiche sul corretto inquadramento del personale, consolidamento delle ore supplementari dei part time, piena e corretta applicazione del CONTRATTO NAZIONALE in ogni sua parte;
• vigilare e pretendere il pieno rispetto e la corretta applicazione delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, troppo spesso vissuta dalle imprese come un mero adempimento burocratico e non come un preciso dovere. Qualora si rilevino infrazioni si dovrà procedere alle dovute segnalazioni agli Enti Preposti.
• riservare maggiore attenzione e promuovere interventi sistematici da parte dei delegati dei lavoratori in materia di responsabilità sociale di impresa, cosidd etta SA 8000; siamo infatti stanchi di leggere sui siti delle aziende quanto siano corrette e attente al valore sociale del lavoro, a come siano rispettose dei propri dipendenti, che ora più che mai suonano come enunciazioni senza fondamento, spesso prodotte al solo fine di ottenere la certificazione necessaria per partecipare alle gare di concessione/appalto. Rispetto infine a quanto dichiarano nei bilanci sociali, qualora non corrispondente alla realtà , procederemo con le denunce del caso;
• promuovere e diffondere una campagna mediatica tesa a sostenere le nostre rivendicazioni per il rinnovo del CCNL e per denunciare le imprese che pur chiudendo bilanci in attivo, quando si ritrovano al tavolo di trattativa continuano ad affermare che l'aumento contrattuale, stante il permanere della crisi, non è nelle loro disponibilità;
• sensibilizzare i Comitati Aziendali Europei (CAE ) delle imprese multinazionali del settore per chiedere la solidarietà di strutture sindacali delegati lavoratori degli altri Paesi.
Confidiamo nella massima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore turismo Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva e Agenzie di Viaggio, a tutte le iniziative proclamate, per ottenere subito
il rinnovo del contratto nazionale da troppo tempo scaduto, e per difendere i nostri diritti sempre più minacciati
COMUNICATO STAMPA
CONTRATTI TERZIARIO: UN MILIONE E MEZZO I LAVORATORI IN ATTESA DI RINNOVO IN MEDIA DA OLTRE TRE ANNI. IL 6 MAGGIO SCIOPERO INTERSETTORIALE TURISMO, PULIZIE STRUTTURATE, FARMACIE PRIVATE E COMPARTO TERMALE CONTRO LO STALLO NEGOZIALE.
Roma, 6 aprile 2016 – Sono un milione e mezzo i lavoratori del turismo dei comparti industria turistica, pubblici esercizi, agenzie di viaggio, ristorazione collettiva, delle imprese di pulizia strutturate, delle farmacie private e del comparto termale in attesa dei rinnovi contrattuali in media da più di tre anni.
Contro lo stallo negoziale e l'atteggiamento dilatorio delle associazioni datoriali di settore - Federturismo/AICA/Confindustria Alberghi, Fipe, Fiavet, Confesercenti, Federterme, Federfarma, Angem, Aci (Alleanza Cooperative Italiane), Anip-Confindustria Legacoop, Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative, Agci, Unionservizi Confapi, Fnip Confcommercio.
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti Uil hanno indetto per il 6 maggio prossimo lo sciopero intersettoriale per l'intero turno di lavoro con presidi e mobilitazioni a livello locale. La protesta per rivendicare a gran voce il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali.
«Nella migliore delle ipotesi i lavoratori aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da tre anni, nella peggiore da sei – hanno stigmatizzato le quattro sigle in comunicato sindacale unitario – In tutto questo tempo le controparti datoriali, hanno con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale di lavoro subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative».
«Sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti, professionisti cui spesso ci rivolgiamo per soddisfare bisogni imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana – conclude il comunicato - Operano in settori strategici per l'economia del nostro paese, che rappresentano una componente rilevante del Pil Italiano come il turismo e il sistema degli appalti; svolgono lavori importanti come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali nonché prestazioni attinenti la salute delle persone».
Sono circa due milioni i lavoratori che operano in settori importanti e strategici per la nostra economia, ma da anni non vedono il rinnovo del contratto di lavoro e non hanno aumenti nelle proprie buste paga.
Sono le lavoratrici e i lavoratori degli alberghi, della grande distribuzione, della distribuzione cooperativa, delle imprese di pulizia, dei fast food, delle mense, delle terme, delle farmacie private, dei bar e ristoranti.
Le loro condizioni di lavoro sono sempre più difficili: hanno vissuto i licenziamenti, la cassa integrazione, le disdette dei contratti aziendali, il calo dei consumi, i tagli lineari negli appalti e combattono quotidianamente con orari impossibili, peggioramento delle condizioni di lavoro e di reddito.
I lavoratori attendono il rinnovo del contratto nazionale mentre Confindustria (AICA, Federturismo e Federterme), Confesercenti, Confcommercio (Fipe e Fiavet), Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa, Angem, ACI, Federfarma, le Associazioni datoriali del Multiservizi, continuano a parole a dichiararsi disponibili. Nei fatti, l'unica proposta che avanzano è togliere alle lavoratrici e ai lavoratori diritti e tutele per giustificare il costo dei rinnovi.
Trattative aperte da anni, trattative interrotte e scioperi a sostegno delle vertenze come quello previsto per il comparto delle mense il 5 febbraio e l'ultimo avvenuto nel settore del commercio il 19 dicembre scorso, rappresentano oggi il quadro delle relazioni industriali in questi settori.
Il mancato rinnovo dei contratti nazionali significa non valorizzare e riconoscere la centralità del lavoro e non sostenere neppure una ripresa del Paese che passa attraverso la tutela delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tutte le Associazioni datoriali, in questi mesi, hanno accusato di strumentalità le posizioni assunte dalle Organizzazioni Sindacali dichiarando di essere disponibili a rinnovare i contratti senza ledere le condizioni dei lavoratori.
NEL MESE DI MARZO SARÀ PROGRAMMATA UNA GRANDE INIZIATIVA NAZIONALE UNITARIA DI MOBILITAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL COMMERCIO, DEL TURISMO, DEI SERVIZI A SOSTEGNO DEL RINNOVO DEI CONTRATTI NAZIONALI
Mercoledì 15 aprile 2015 in tutta Italia il Turismo si fermerà.
Quasi un milione di lavoratori sono ancora senza contratto di lavoro: sono gli addetti alle mense, ai bar e i ristoranti, i lavoratori delle agenzie di viaggio, degli alberghi di Confindustria e dei tour operator, degli stabilimenti balneari e degli associati a Confesercenti.
In due anni e mezzo di trattative le controparti hanno sempre mirato ad un solo obiettivo: far pagare i costi della crisi unicamente alle lavoratrici e ai lavoratori, chiedendo loro di pagarsi di tasca propria il rinnovo, cedendo diritti e tutele quali ad esempio, gli scatti di anzianità, i permessi individuali, la malattia.
Tutto ciò si sta consumando nel silenzio delle Istituzioni e del Governo che, quando parlano di EXPO 2015 (a pochi giorni dall'avvio), non fanno altro che evidenziarne le straordinarie opportunità, salvo poi dimenticarsi che chi lavorerà nei padiglioni dell'Esposizione Universale, lo farà senza le tutele normative e salariali che solo un Contratto di Lavoro rinnovato può offrire.
Per queste ragioni, per riaprire i tavoli del negoziato, per sensibilizzare le istituzioni, per salvaguardare il reddito e la dignità di chi lavora e giungere finalmente al rinnovi dei contratti, Uiltucs UIL, Filcams CGIL e Fisascat CISL hanno deciso di proclamare uno sciopero nazionale del settore turismo per l'intera giornata del 15 Aprile 2015.
Per rendere visibile la protesta, sono state organizzate tre manifestazioni nazionali che si terranno a Milano, Roma e Taormina.
La Uiltucs di Alessandria, da sempre a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del settore Turismo, dopo aver svolto assemblee informative in tutta la provincia, parteciperà alla manifestazione che si terrà a Milano mercoledì 15 aprile con una folta delegazione alessandrina.
Maura Settimo
Segretaria territoriale UILTUCS ALESSANDRIA
Sulla pagina facebook della UILTuCS Lombardia (www.facebook.com/uiltucslombardia) è stata lanciata l'iniziativa #Tuxturismo (leggesi tu per turismo o tucs per turismo) che vorrebbe sensibilizzare gli addetti del settore sulla grave situazione di stallo e di difficoltà che il rinnovo contrattuale sta vivendo.
L'iniziativa si prefigge di incentivare le condivisioni del post e di sollecitare messaggi da parte di tutte le lavoratrici e i lavoratori che vogliono lanciare un grido di allarme, indignazione o protesta che raccoglieremo e invieremo, alla fine di novembre, ad alcune istituzioni quali il Ministero del Turismo, gli assessorati regionali competenti e alle controparti.
A tal proposito alleghiamo due file, uno in alta definizione (Pdf) per la stampa di eventuali volantini o comunicati da affiggere in bacheca sindacale e l'altro in bassa definizione (JPG)per eventuale diffusione via web o per l'invio in posta elettronica a delegati sindacali e iscritti.
Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo della Provincia di Alessandria hanno attivato un bando per l'assegnazione di voucher a rimborso dei buoni pasto acquistati dalle famiglie per le mense degli asili nido, delle scuole d'infanzia e delle scuole primarie della provincia.
"Abbiamo pensato ad un'azione che possa dare un concreto ed immediato sostegno al reddito delle famiglie – dichiarano all'unisono il Presidente degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo Roberto Cava (Ascom), Mario Galati (FILCAMS CGIL), Cristiano Montagnini (FISASCAT CISL) e Maura Settimo (UILTUCS UIL) – Riteniamo infatti che sia fondamentale, in questa difficile congiuntura economica, supportare i lavoratori delle nostre aziende, attività che rientra, insieme all'applicazione dei contratti collettivi, alla formazione e all'orientamento,
tra gli obiettivi degli Enti".
Verranno assegnati 150 voucher da 120 euro cadauno per le mense della scuola d'infanzia e 300 voucher da 180 euro cadauno per le mense delle scuole elementari e medie.
I voucher possono essere richiesti da dipendenti di aziende del terziario e del turismo iscritte agli Enti Bilaterali e verranno assegnati trimestralmente sulla base di una graduatoria che tiene conto del reddito e della composizione del nucleo familiare: tutti i requisiti, insieme al modello per la presentazione della domanda, sono contenuti nel bando pubblicato sul sito www.entebilaterale.al.it
La prima scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 settembre. Seguiranno le seguenti date di scadenza per la presentazione delle domande (15 gennio, 15 aprile, 30 giugno) rispettivamente per i periodi fruiti tra il 10 settembre 2014 e il 31 dicembre 2014, tra il 1 gennaio 2015 e il 31marzo 2015 e tra il 1 aprile 2015 e il 15 giugno 2015.
Le domande potranno essere consegnate, entro il 30 settembre, o inviate presso le sedi di Ascom (via Modena 29), Fisascat Cisl (via Tripoli 14), Filcams Cgil (via Cavour 27), Uiltucs Uil (via Fiume 10) ad Alessandria.
A un anno ormai dalla scadenza del contratto nazionale del Turismo sottoscritto con le diverse associazioni imprenditoriali, FILCAMS/CGIL - FISASCAT/CISL - UILTuCS esprimono grande preoccupazione per la situazione in cui versano le relazioni sindacali, infatti, l'unico risultato positivo ottenuto fino ad ora è stato la sigla dell'accordo di rinnovo con Federalberghi e Faita.
Abbiamo assistito in questo periodo ad atteggiamenti inaccettabili delle controparti che hanno oscillato fra la strumentale politica della dilazione dei tempi e quella, ancor più devastante, delle disdette unilaterali.
La scomposizione del fronte datoriale ha solo generato confusione e preoccupazione fra gli addetti ed aggravato l'incidenza degli effetti della crisi economica che, sia da parte delle imprese che dei lavoratori, avrebbero avuto bisogno, al contrario, di soluzioni responsabili e tempestive.
L'obiettivo di tutti, trascorso tanto tempo, dovrebbe tornare ad essere quello di far sintesi per puntare al rilancio di un settore centrale per lo sviluppo del paese e per rivolgersi con una voce sola alla politica, chiamata alla vigilia di Expo 2015, ad investire e scommettere sul turismo.
Filcams, Fisascat e UILTuCS ritengono scorretti nella forma e nella sostanza azioni e comportamenti messi in campo da Fipe, Confesercenti, Fiavet, e Confindustria, diversi nell'intensità e durezza, ma tutti accomunati dalla svalorizzazione dell'importanza delle relazioni sindacali e del ruolo della contrattazione collettiva.
Disdettare gli accordi, non dare avvio ai negoziati, farli fallire all'ultimo momento, promuovere improvvisate "sante alleanze" fra forze imprenditoriali, sono tutti atteggiamenti che hanno un solo comune denominatore: non rinnovare i contratti!
NONOSTANTE LE DIFFERENTI POSIZIONI ESPRESSE DALLE CONTROPARTI, FILCAMS – FISASCAT – UILTUCS INTENDONO COMUNQUE PROSEGUIRE IL CONFRONTO, IMPRIMENDO UNA ACCELERAZIONE SU TUTTI I TAVOLI CHE CONSENTANO DI DEFINIRE SERIE INTESE NEGOZIALI .
IL NOSTRO AUSPICIO E' CHE SI PROCEDA CELERMENTE AL RINNOVO DEI CCNL RECUPERANDO IL TEMPO PERDUTO.
Per queste ragioni Filcams Fisascat e UILTuCS confermano lo sciopero nazionale nella giornata del 16 maggio 2014 (intero turno di lavoro) rivolto ai dipendenti delle imprese aderenti a tutte le associazioni di categoria (Fipe, Fiavet, Confesercenti, Confindustria) che non hanno ancora favorito nella forma e nella sostanza il rinnovo dei rispettivi contratti collettivi di lavoro.
Uno Sciopero del Turismo per il Turismo!
Un sostegno chiaro ad una vertenza che riguarda un milione di lavoratori PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO.
Le lavoratrici e i lavoratori sono invitati a partecipare alle iniziative di informazione, a partire dalle assemblee, che verranno calendarizzate nei prossimi giorni.
UILTuCS
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