Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lanciano l’allarme rispetto all’assenza in Legge di Bilancio della proroga delle tutele occupazionali e degli ammortizzatori in deroga la cui scadenza è prevista a fine dicembre: senza la protrazione delle misure definite nei mesi scorsi, a rischio l’occupazione e il reddito per oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori del Turismo, del Terziario e degli appalti di servizio, ancora interessati dalla crisi.
Il vorticoso aumento dei contagi e dei ricoveri sta producendo effetti sulla mobilità dei cittadini che, in Italia ed in Europa, decidono di rinunciare alle vacanze programmate in queste festività per tutelare la propria salute e non ritrovarsi in isolamento in luoghi distanti da casa.
Le imprese dell’ospitalità, la ristorazione, le agenzie di viaggio e i tour operator si ritrovano migliaia di disdette delle prenotazioni ricevute pochi mesi fa e che, almeno in parte, avevano fatto intravedere qualche segnale di ripresa. Il fenomeno coinvolge tutte le realtà: dalle grandi città ad interesse artistico ai luoghi della montagna. Per quanto riguarda la ristorazione collettiva la proroga dello stato di emergenza e la prosecuzione dello smart working continuano inoltre a comportare la sospensione dei relativi servizi.
Il crollo della domanda turistica per le prossime settimane giunge dopo oltre un anno e mezzo di grandi difficoltà nel settore, che ha già comportato la chiusura di molti esercizi e il ridimensionamento di imprese medio-grandi. L’occupazione, nonostante un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali, è pesantemente diminuita, soprattutto nelle componenti dei giovani e delle donne.
Tutto ciò si riflette direttamente anche sulla distribuzione commerciale al dettaglio e sulle attività in appalto di entrambi i settori.
Per le categorie del Commercio, del Turismo e dei Servizi di Cgil, Cisl e Uil si rende necessario provvedere immediatamente ad una ulteriore proroga degli ammortizzatori con causale Covid e del blocco dei licenziamenti, per evitare che nei primi giorni del nuovo anno esploda una crisi occupazionale che, sinora, si è riusciti ad evitare.
Giunto ormai a definizione l’iter di approvazione della Legge di Bilancio, che, pur a fronte di reiterate sollecitazioni dei sindacati e delle associazioni datoriali dei settori coinvolti, non prevede alcuna disposizione in merito, è ora indispensabile intervenire per sostenere lavoratori ed imprese almeno fino al mese di giugno del prossimo anno.
Sono circa due milioni i lavoratori che operano in settori importanti e strategici per la nostra economia, ma da anni non vedono il rinnovo del contratto di lavoro e non hanno aumenti nelle proprie buste paga.
Sono le lavoratrici e i lavoratori degli alberghi, della grande distribuzione, della distribuzione cooperativa, delle imprese di pulizia, dei fast food, delle mense, delle terme, delle farmacie private, dei bar e ristoranti.
Le loro condizioni di lavoro sono sempre più difficili: hanno vissuto i licenziamenti, la cassa integrazione, le disdette dei contratti aziendali, il calo dei consumi, i tagli lineari negli appalti e combattono quotidianamente con orari impossibili, peggioramento delle condizioni di lavoro e di reddito.
I lavoratori attendono il rinnovo del contratto nazionale mentre Confindustria (AICA, Federturismo e Federterme), Confesercenti, Confcommercio (Fipe e Fiavet), Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa, Angem, ACI, Federfarma, le Associazioni datoriali del Multiservizi, continuano a parole a dichiararsi disponibili. Nei fatti, l'unica proposta che avanzano è togliere alle lavoratrici e ai lavoratori diritti e tutele per giustificare il costo dei rinnovi.
Trattative aperte da anni, trattative interrotte e scioperi a sostegno delle vertenze come quello previsto per il comparto delle mense il 5 febbraio e l'ultimo avvenuto nel settore del commercio il 19 dicembre scorso, rappresentano oggi il quadro delle relazioni industriali in questi settori.
Il mancato rinnovo dei contratti nazionali significa non valorizzare e riconoscere la centralità del lavoro e non sostenere neppure una ripresa del Paese che passa attraverso la tutela delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tutte le Associazioni datoriali, in questi mesi, hanno accusato di strumentalità le posizioni assunte dalle Organizzazioni Sindacali dichiarando di essere disponibili a rinnovare i contratti senza ledere le condizioni dei lavoratori.
NEL MESE DI MARZO SARÀ PROGRAMMATA UNA GRANDE INIZIATIVA NAZIONALE UNITARIA DI MOBILITAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL COMMERCIO, DEL TURISMO, DEI SERVIZI A SOSTEGNO DEL RINNOVO DEI CONTRATTI NAZIONALI
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