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Comunicato Stampa delle Federazioni dei Servizi pubblici di Cgil Cisl Uil Confsal Gilda

28 novembre manifestazione nazionale di tutti i settori dei servizi pubblici

Cgil Cisl Uil Confsal Gilda: "Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini"

 

12 novembre 2015 - "Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini" i lavoratori di tutti i servizi pubblici del paese saranno in piazza insieme alle federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale.

Con lo slogan "Pubblico6Tu, ContrattoSubito", oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, manifesteranno sabato 28 novembre in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese sfileranno da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze sarà allestito il palco per i comizi.

"Manderemo un messaggio forte a questo Governo: se davvero vuol cambiare il paese non può lasciare i settori e servizi pubblici a un destino di abbandono. Scuola, salute, conoscenza, sicurezza, prevenzione, welfare, integrazione, sostegno alle persone e alle imprese: servono investimenti in ricerca, innovazione e competenze per rimettere in moto la più grande azienda del paese. Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento: vogliamo risposte sulle risorse per i contratti e liberare dai vincoli la contrattazione decentrata, la sola via per migliorare l'organizzazione del lavoro e la qualità dei servizi pubblici, nell'interesse generale di lavoratori e cittadini".

I sindacati puntano il dito contro l'aumento "mancia" previsto da una legge di Stabilità "che per i lavoratori pubblici opera scelte sbagliate, così come i provvedimenti del governo sulla scuola e sulla Pa: tante norme e poca attenzione al lavoro di chi ogni giorno, con impegno e fatica, è in prima linea per dare un buon servizio alle comunità. Zero considerazione, zero formazione, zero partecipazione e zero contratti. Il tutto senza risposte né per i precari né per l'occupazione, viste le nuove intollerabili misure che bloccano il turn over".

Per i sindacati "il contratto da rinnovare subito è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori, come la garanzia di servizi nuovi, avanzati e veloci lo è dei cittadini. La sola via è riaprire la contrattazione, per questo saremo in piazza a Roma il 28 novembre. E non ci fermeremo finchè non avremo le risposte che i lavoratori e il Paese si aspettano e meritano".

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Martedì, 29 Settembre 2015 11:24

Torluccio, UIL FPL: Contratti Subito e basta tagli

Secondo il Segretario Generale della Federazione Poteri Locali con il blocco dei contratti sono stati sottratti oltre 35 miliardi di euro ai dipendenti della PA

Il Governo cambi rotta, basta con la politica dei tagli a partire dalla sanità ormai al collasso

A più di due mesi dalla Sentenza della Consulta sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego, fortemente condizionata dalla politica per quanto riguarda il periodo pregresso, il Governo non si è degnato ancora di convocarci.

Come se non bastasse il "furto" di 35 miliardi già effettuato con il congelamento degli stipendi e il blocco dei contratti che dura da 6 anni, questo Governo con arroganza ritarda ancora l'apertura dei tavoli negoziali.

Intanto assistiamo ad un vergognoso balletto sulle somme da postare nella legge di stabilità, con ipotesi ridicole e umilianti giustificate con la scusa che le stesse inciderebbero sui fondi per la lotta alla povertà. Ma dove è scritto che queste due voci sono in concorrenza, se non nella mente di chi vuole ancora una volta scatenare una "guerra tra poveri"?

La UIL FPL non ci sta a questo interminabile gioco al massacro contro i dipendenti pubblici e rivendica l'urgenza del rinnovo contrattuale per ridare ossigeno alle retribuzioni, per migliorare le condizioni di lavoro e, insieme, i livelli di efficienza e qualità dei servizi.

Diciamo "basta" ad una politica che ha falcidiato il potere di acquisto di milioni di lavoratori, con conseguenze deleterie sull'economia del Paese, ed ha messo a rischio i diritti di cittadinanza con i continui tagli all'area dei servizi. Tagli lineari che hanno mantenuto inalterati i margini di spreco ed inefficienza incidendo invece pesantemente su lavoro e sulle prestazioni. Basta scorrere i dati della Corte dei Conti sugli andamenti della finanza territoriale per vedere come la riduzione dei trasferimenti nazionali si sia tradotta in aumento delle tasse locali, riduzione degli investimenti e taglio dei servizi.

Il Governo deve cambiare rotta, a partire dal Servizio Sanitario Nazionale ormai al collasso. Mentre ancora si cerca di capire che effetto avrà il nuovo taglio di 2,352 miliardi nel 2015, già si vocifera di ulteriori risorse da recuperare sempre dalla sanità per il triennio 2016-2018. Il tutto con un approccio contabile e per compartimenti stagni, che non tiene conto degli effetti complessivi degli interventi. Ad esempio, prospettando la rinegoziazione generalizzata – dove c'è ancora grasso da tagliare e dove sono già all'osso - dei contratti in essere del 5%, non si pensa che ne seguirà un'ondata di ricorsi amministrativi e la perdita di posti di lavoro con conseguente aumento della cassa integrazione o della solidarietà? Eppure è una ricaduta già sperimentata in passato, specie nei servizi dove è prevalente l'apporto del personale, sia nella sanità che nei settori produttivi ad essa collegati. E questa non è macelleria sociale?

Le scelte effettuate finora e la prolungata crisi economica hanno già pregiudicato l'accessibilità ai servizi sanitari, soprattutto fra le categorie più deboli e nelle regioni più in difficoltà, acuendo le già forti diseguaglianze sociali e territoriali.

Siamo i primi a volere un SSN sostenibile, ma non a questo prezzo. Ci sono soluzione alternative che la UIL FPL continua da tempo a sostenere:

revisione dei modelli organizzativi ed assistenziali, per adeguarli ai reali bisogni di salute ed all'accresciuto patrimonio professionale degli operatori della sanità;

sviluppo di politiche per la prevenzione e la riduzione dei fattori di rischio;

lotta agli sprechi partendo dalla riduzione delle stazioni appaltanti, carrozzoni inutili voluti dalla politica, che moltiplicano i costi;

piano straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie, che costituirebbe anche un volano per l'occupazione e la crescita economica;

lotta alle degenerazioni del potere, fonti di fenomeni corruttivi e di condizionamenti impropri, compresi quelle della criminalità organizzata;

Insomma tagliare non è certo sinonimo di razionalizzare, è solo un modo facile per fare cassa. La Sanità e i suoi operatori hanno già messo sul piatto oltre 35 miliardi. Per questo diciamo al Governo: abbiamo già dato, adesso è ora di cambiare.

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Lunedì, 13 Luglio 2015 10:45

Sanità: accordi per il piano assunzioni 2015

A seguito della Contrattazione Territoriale, sono stati sottoscritti gli accordi per il piano assunzioni 2015 delle Aziende Sanitarie della Provincia di Alessandria.

Accordi in allegato.

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Comunicato Stampa Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa

Pa: Cgil Cisl Uil, nel vivo mobilitazione per il 'contratto subito'

Da domani a venerdì tre grandi assemblee: 1° luglio Milano, 2 a Roma e 3 a Bari

 

Roma, 30 giugno 2015 - Rinnovare i contratti pubblici - anche e soprattutto alla luce della recente sentenza della Consulta sull'illegittimità del blocco - e riorganizzare la Pa con il contributo dei lavoratori.

Il percorso di mobilitazione messo in campo da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil, Pa dietro le parole 'Contratto Subito', entra nel vivo: a partire da domani e fino a venerdì i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil promuovono tre grandi assemblee - al nord al centro e al sud del Paese con le Rsu elette a marzo e le lavoratrici e i lavoratori pubblici - con al centro la discussione sulla piattaforma per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego.

Si parte domani (mercoledì 1° luglio) a Milano, l'appuntamento è al Teatro Carcano in corso di Porta Romana 63 dalle ore 10 alle 14 alla presenza di lavoratrici e lavoratori provenienti dalla Lombardia, Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.

Il giorno dopo, giovedì 2 luglio, l'attenzione si sposta sul centro Italia. A Roma al Teatro Brancaccio in via Merulana 244 a partire dalle ore 10, si raduneranno lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati, provenienti dalla Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Sardegna e Sicilia.

Il percorso si chiude venerdì 3 luglio a Bari dove all'Hotel Excelsior in via Giulio Petroni 15 dalle 10 discuteranno della piattaforma le lavoratrici e i lavoratori delle regioni del Mezzogiorno: Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.

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Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa

Pa, la piattaforma di Cgil Cisl Uil per i rinnovi dei contratti

"Per milioni di famiglie un'attesa ingiusta che dura da 6 anni. Dai contratti l'unica spinta possibile a innovazione e valorizzazione professionale"

 

Locandina della manifestazione del 1 luglio a Milano in allegato.

Roma, 22 giugno 2015. "Contratto subito", la piattaforma per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego messa a punto da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa si apre con una parola d'ordine chiara. Dopo sei anni di ingiusto blocco della contrattazione e in attesa di una nuova sentenza della Consulta, i sindacati lanciano la sfida al Governo "per dare ai lavoratori pubblici il sacrosanto rinnovo, negato per legge dal 2010, ma soprattutto per far ripartire l'innovazione nel settore pubblico, ferma da un decennio nonostante il diluvio di norme e finte riforme".

"Negli ultimi 10 anni la politica ha fatto di tutto per frenare il cambiamento nella Pa. Gli addetti sono scesi di 222mila unità, si sono congelati contratti e carriere, in molte amministrazioni si è messo a rischio il salario accessorio. Solo dal 2011 i mancati rinnovi hanno portato nelle casse dello stato 8,7 miliardi di euro, ma la spesa pubblica è cresciuta di 27 miliardi. E' un bilancio fallimentare. Ma prima ancora una strategia fallimentare: la riqualificazione della spesa e l'innovazione nei servizi si fanno solo con la contrattazione".

Da qui l'iniziativa unitaria dei sindacati per rilanciare il ruolo del contratto collettivo e per recuperare spazi di partecipazione dei lavoratori: "il vero potenziale da liberare". Un ccnl nazionale, per tutelare il lavoro contro le interferenze della legge e per garantire diritti economici e normativi generalizzati ed esigibili. E contratti integrativi per garantire il cambiamento nel modo di gestire, organizzare e valorizzare servizi e professionalità: orari, organizzazione del lavoro, innovazione nei prodotti e nei processi, valutazione e performance, riconoscimento economico e professionale. E poi nuovi sistemi di classificazione per le 584 professioni della Pa, tutela occupazionale e criteri per una mobilità condivisa, formazione professionale, benessere organizzativo, trasparenza sugli appalti. Materie che vanno riportate nell'ambito degli accordi fra le parti. "E' dai contratti che deve venire la spinta in avanti per costruire un welfare più veloce, moderno ed efficiente. Perché è con i rinnovi che si può aprire una nuova stagione di investimento nei servizi e nelle persone, senza chiedere altri soldi ai cittadini. Come dimostrano anche le più avanzate esperienze nel settore privato", puntualizzano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil.

Nel documento, che verrà discusso nelle tre grandi assemblee di delegati e Rsu indette  per l'inizio di luglio (1° luglio Milano, 2 luglio Roma, 3 luglio Bari), una strategia contrattuale con chiari elementi di discontinuità: "bisogna guardare a tutti i soggetti coinvolti nell'erogazione dei servizi, siano essi pubblici o privati. La chiave è arrivare per tutte queste realtà ad uno strumento unico: il contratto di filiera. Vogliamo avviare un confronto tra le parti per arrivare, nell'arco di tre tornate contrattuali al massimo, a contratti per le funzioni centrali, i servizi locali, la sanità, i servizi socio-sanitario assistenziali ...in cui pubblico e privato convergano, promuovendo l'integrazione dei servizi ed eliminando il dumping tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni".

Con il lancio della piattaforma, Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa mandano un segnale forte al Governo e agli amministratori: "Apriamo subito il tavolo di confronto sui nuovi contratti. La politica dimostri di essere all'altezza di una sfida su cui si gioca un pezzo importante del futuro del paese".

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Nel corso della riunione sindacale avvenuta questo pomeriggio 27 maggio, alla presenza del sindaco di Novi Ligure Rocco Muliere, è stato raggiunto l'accordo sindacale decentrato 2014 ed è stato concordato che il personale del Comune di Novi Ligure riceverà come compenso per la produttività 850 euro lordi.

Sono state accolte le considerazioni del delegato RSU UIL, Alessandra Cacialli, e della segreteria provinciale UIL FPL che avevano richiesto esplicitamente di avere importi di produttività uguali a quelli erogati nell'anno 2013.

Lo straordinario effettuato per l'alluvione deli mesi ottobre e novembre 2014 sarà liquidato nel 2015 attraverso un progetto obiettivo specifico.

Per info ed interviste:

Paola Bisio

Segretario responsabile settore Enti locali

Cell: 340 1770049

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MANIFESTAZIONE 26 MAGGIO 2015 ORE 15 DAVANTI CONSIGLIO REGIONALE

Sanità, FP CGIL CISL FP UIL FPL  Piemonte: "Il piano di rientro non si può scaricare sui servizi e sui lavoratori, Il 26 Maggio manifestazione unitaria davanti al Consiglio Regionale"

Per FP CGIL CISL FP UIL FPL del Piemonte troppo vaghe le rassicurazioni dell'Assessore Saitta sulle assunzioni: SERVE UNA VERA PROGRAMMAZIONE DELLE COMPETENZE

"Per riorganizzare il Sistema Sanitario Regionale non bastano le toppe, serve una vera programmazione dei fabbisogni del personale e delle competenze"; sono critiche le Organizzazioni Sindacali FP CGIL CISL FP UIL FPL del Piemonte, che dopo l'incontro di oggi con l'Assessore alla Sanità Antonio Saitta è stato confermato il rischio, più volte sollevato dai sindacati che: "guardando solo i tetti di spesa alla fine il conto relativo al piano di rientro sarà scaricato tutto sui servizi e sui lavoratori".

L'Assessore parla di 600 nuove assunzioni; peccato che non voglia dire se si tratterà di una nuova infornata di dirigenti o di personale di comparto che andrà, davvero, a rinforzare i servizi ospedalieri e territoriali" attacano i sindacati.

"Eppure basterebbe fare un giro nei reparti o passare in esame le reali necessità di cura e assistenza per capire che di nuove assunzioni ce ne servirebbero ben oltre".

"Per questi motivi abbiamo chiesto con forza di aprire un immediato tavolo di confronto e di definire insieme un piano del personale a medio termine che attribuisca ad ogni singola azienda le qualifiche che servono".

"Una vera programmazione si fa coinvolgendo coloro che ogni giorno mandano avanti i servizi per garantire la salute ai cittadini con grande professionali e impegno nonostante le condizioni spesso proibitive: doppi turni, ferie accumulate, zero flessibilità, zero attenzione alle persone e all'organizzazione.

Bisogna, invece, valutare i bisogni di salute, i servizi che ci sono e quelli che vanno potenziati, trovare un nuovo equilibrio tra percorsi ospedalieri e assistenza territoriale, pianificare la stabilizzazione del personale precario, attivare la mobilità volontaria interaziendale; e poi definire le competenze che occorrono per un sistema di cura all'altezza delle aspettative dei cittadini".

"Quello della Regione Piemonte è un modo di procedere inaccettabile", rincarano i Sindacati; "Solo pochi giorni fa l'Assessore Saitta chiedeva al Sindacato di sostenere la riorganizzazione del sistema sanitario piemontese. Abbiamo dato la nostra disponibilità, pensando di concordare un percorso condiviso sulle nuove assunzioni, sulle dotazioni organiche, sulle professionalità necessarie a garantire i servizi essenziali. Avevamo inteso che si sarebbe correttamente cercata un'alleanza tra indirizzo politico e operatori dei sewrvizi sanitari che hanno, fino ad oggi, accettato grandi sacrifici sperando in un riordino complessivo del sistema. Ma evidentemente ci sbagliavamo"

"Per questo" concludono le tre sigle sindacali, "MARTEDI 26 MAGGIO (DALLE ORE 13.00) manifesteremo il nostro disappunto e porteremo in piazza le nostre proposte, con un presidio davanti al Consiglio Regionale; contestualmente abbiamo proclamato lo stato di agitazione regionale del comparto":

"Saremo come sempre in prima linea anche a fianco dei cittadini, per indicare i risparmi di spesa che si possono fare, ma anche gli investimenti che servono per costruire servizi più avanzati, veloci ed inclusivi".

Torino 18 maggio 2015

FP CGIL                                             CISL FP                                  UILFPL

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In allegato (e a seguire) il comunicato stampa della UIL FPL, FP CGIL e CISL FP regionali relativo alla proclamazione dello stato di agitazione del comparto sanità pubblica, con manifestazione il 26 maggio p.v., alle ore 15.00, davanti al Consiglio Regionale.

PIEMONTE: PROCLAMAZIONE STATO DI AGITAZIONE REGIONALE

COMPARTO SANITA' PUBBLICA

MANIFESTAZIONE 26 MAGGIO 2015 ORE 15 DAVANTI CONSIGLIO REGIONALE

Sanità, FP CGIL CISL FP UIL FPL  Piemonte: "Il piano di rientro non si può scaricare sui servizi e sui lavoratori, Il 26 Maggio manifestazione unitaria davanti al Consiglio Regionale"

Per FP CGIL CISL FP UIL FPL del Piemonte troppo vaghe le rassicurazioni dell'Assessore Saitta sulle assunzioni: SERVE UNA VERA PROGRAMMAZIONE DELLE COMPETENZE

"Per riorganizzare il Sistema Sanitario Regionale non bastano le toppe, serve una vera programmazione dei fabbisogni del personale e delle competenze"; sono critiche le Organizzazioni Sindacali FP CGIL CISL FP UIL FPL del Piemonte, che dopo l'incontro di oggi con l'Assessore alla Sanità Antonio Saitta è stato confermato il rischio, più volte sollevato dai sindacati che: "guardando solo i tetti di spesa alla fine il conto relativo al piano di rientro sarà scaricato tutto sui servizi e sui lavoratori".

L'Assessore parla di 600 nuove assunzioni; peccato che non voglia dire se si tratterà di una nuova infornata di dirigenti o di personale di comparto che andrà, davvero, a rinforzare i servizi ospedalieri e territoriali" attacano i sindacati.

"Eppure basterebbe fare un giro nei reparti o passare in esame le reali necessità di cura e assistenza per capire che di nuove assunzioni ce ne servirebbero ben oltre".

"Per questi motivi abbiamo chiesto con forza di aprire un immediato tavolo di confronto e di definire insieme un piano del personale a medio termine che attribuisca ad ogni singola azienda le qualifiche che servono".

"Una vera programmazione si fa coinvolgendo coloro che ogni giorno mandano avanti i servizi per garantire la salute ai cittadini con grande professionali e impegno nonostante le condizioni spesso proibitive: doppi turni, ferie accumulate, zero flessibilità, zero attenzione alle persone e all'organizzazione.

Bisogna, invece, valutare i bisogni di salute, i servizi che ci sono e quelli che vanno potenziati, trovare un nuovo equilibrio tra percorsi ospedalieri e assistenza territoriale, pianificare la stabilizzazione del personale precario, attivare la mobilità volontaria interaziendale; e poi definire le competenze che occorrono per un sistema di cura all'altezza delle aspettative dei cittadini".

"Quello della Regione Piemonte è un modo di procedere inaccettabile", rincarano i Sindacati; "Solo pochi giorni fa l'Assessore Saitta chiedeva al Sindacato di sostenere la riorganizzazione del sistema sanitario piemontese. Abbiamo dato la nostra disponibilità, pensando di concordare un percorso condiviso sulle nuove assunzioni, sulle dotazioni organiche, sulle professionalità necessarie a garantire i servizi essenziali. Avevamo inteso che si sarebbe correttamente cercata un'alleanza tra indirizzo politico e operatori dei sewrvizi sanitari che hanno, fino ad oggi, accettato grandi sacrifici sperando in un riordino complessivo del sistema. Ma evidentemente ci sbagliavamo"

"Per questo" concludono le tre sigle sindacali, "MARTEDI 26 MAGGIO (DALLE ORE 13.00) manifesteremo il nostro disappunto e porteremo in piazza le nostre proposte, con un presidio davanti al Consiglio Regionale; contestualmente abbiamo proclamato lo stato di agitazione regionale del comparto":

"Saremo come sempre in prima linea anche a fianco dei cittadini, per indicare i risparmi di spesa che si possono fare, ma anche gli investimenti che servono per costruire servizi più avanzati, veloci ed inclusivi".

Torino 18 maggio 2015

FP CGIL                                             CISL FP                                  UILFPL

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COMUNICATO STAMPA UNITARIO

Oggetto: Stato di agitazione dell'ASM Costruire Insieme di Alessandria

Lo scorso 8 maggio le OO.SS. e le RSA  di categoria C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L. del settore Pubblico Impiego e del Terziario-Commercio, hanno incontrato il nuovo CDA dell'azienda speciale Costruire Insieme e l'Amministrazione Comunale di Alessandria, rappresentata dagli assessori Vittoria Oneto e Mauro Cattaneo, per discutere del piano di riorganizzazione aziendale e del futuro dei 45 lavoratori  a partire dal 31 maggio, data in cui scadrà la cassa integrazione in deroga, ammortizzatore sociale del quale Costruire Insieme non potrà più beneficiare.

Dato il budget stanziato dall'Amministrazione Comunale per il sostentamento dell'azienda presentato dall'assessore Giorgio Abonante in precedenza, già stimato come insufficiente dalle Organizzazioni Sindacali nel 2013 e mai aumentato, ad oggi risulterebbero 9 dipendenti in esubero.

Le OO.SS. dichiarano congiuntamente: "L'Amministrazione Comunale non ha presentato alcuna soluzione per il ricollocamento di questi lavoratori, se non in termini ipotetici di "se", "ma" e "vedremo", legati all'avvio di fantomatici progetti dai contorni indefiniti, mostrando ancora una volta lo stesso atteggiamento inerte e superficiale che sta portando non al risanamento dei conti dell'Ente senza lasciando indietro nessuno, come più volte ancora recentemente sbandierato dal Sindaco Rita Rossa, ma al surreale risanamento fatto licenziando 9 persone.

Riteniamo che l'Amministrazione Comunale alessandrina non abbia e non stia affrontando i problemi, ma li stia complicando procrastinandoli fino ai limiti dell'irrisolvibilità.

Come sempre a pagare questa situazione sono i lavoratori che hanno la sola responsabilità di essersi sacrificati per far funzionare al meglio delle loro possibilità i servizi erogati dell'Azienda, confidando che la volontà dell'amministrazione fosse il mantenimento dei posti di lavoro e dei servizi ai cittadini, come per altro sottoscritto nell'accordo sindacale dal sindaco Rita Rossa lo scorso luglio e più volte anche pubblicamente ribadito dall'assessore Oneto.

Nonostante l'assessore Oneto avesse promesso che a servizi partiti (biblioteca, musei, Bianconiglio) sarebbero stati corrisposti adeguati stanziamenti, a distanza di nove mesi ciò non è avvenuto".

Alla luce dei fatti riportati, sindacati ed RSA proclamano da oggi lo stato di agitazione.

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La neoeletta RSU, rappresentanza sindacale unitaria dell'Azienda Ospedaliera di Alessandria, vuole portare a conoscenza della cittadinanza, la grave situazione in cui versa la sanità pubblica alessandrina.

Sono ormai parecchi anni che le carenze strutturali, unite al mancato turn-over della dotazione  organica operato con il blocco delle assunzioni imposto alle Aziende Sanitarie,  si tramuta, per il personale in turni estenuanti  e  disservizi per la cittadinanza.

Si potrebbero fare tanti esempi, basti pensare alla situazione sempre più caotica dei Pronto Soccorso, le lunghe attese per ottenere prestazioni ambulatoriali, la  difficile condizione del Nido e dell'Ostetricia, considerato l'aumento del numero di parti a fronte  di una riduzione di personale effettivamente in servizio e non per ultimo, la grave situazione in cui verte l'Ospedale Pediatrico, in odore di riduzione di servizi e accorpamenti di unità operative.

Viste le criticità attuali, come si pensa di affrontare il prossimo futuro?

Nuovamente con accorpamenti di reparti e tagli di posti letto a danno della cittadinanza? Nuovamente con l'aggravio del carico di lavoro per gli operatori in servizio?  Limitando loro il diritto al riposo e alle ferie?

La cittadinanza alessandrina ed i lavoratori di questa azienda non meritano questa pesante realtà.

La Rappresentanza sindacale domanda alle Istituzioni come si voglia porre rimedio a questa preoccupante situazione e se accoglieranno le richieste di assunzione di personale (circa un centinaio tra infermieri e O.S.S.) formulate dall'amministrazione uscente.

La RSU aziendale attende dagli organi competenti risposte tempestive e concrete.

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