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La manifestazione nazionale indetta dai sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per il 1° giugno a Roma si terrà in Piazza San Giovanni  a partire dalle 10 per chiedere la tutela delle pensioni, una legge sulla non autosufficienza, il diritto a curarsi, la riduzione delle tasse tutto nell'ottica d un invecchiamento attivo e in salute.

A portare i pensionati in piazza è il clima di insofferenza e di insoddisfazione nei confronti delle politiche adottate finora dal Governo, che hanno penalizzato ancora una volta milioni di persone anziane. La manifestazione sarà il traguardo finale di un percorso di mobilitazione che avrà inizio il 9 maggio attraverso tre grandi assemblee unitarie che si sono svolte a Padova, Roma e Napoli. Anche Alessandria sarà presente.

"Nonostante i molteplici appelli rivolti alle forze politiche che governano il Paese – dichiarano Spi, Fnp e Uilp – con l'obiettivo di trovare insieme delle misure che potessero andare incontro alle esigenze dei pensionati, l'unica decisione adottata dal governo è stata quella del taglio della rivalutazione, alla quale si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi.

Avevamo chiesto di ridurre le tasse sulle pensioni che risultano essere le più alte d'Europa; ci siamo mobilitati per avere una sanità che rispondesse realmente alle esigenze dei pensionati, con interventi e risorse maggiori da destinare all'assistenza e alla non autosufficienza: il governo non ci ha voluti ascoltare, rimanendo indifferente di fronte a temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie. Di fronte a tale silenzio – concludono Spi, Fnp e Uilp – è necessario avviare una grande mobilitazione unitaria per impedire che si continui con politiche sbagliate che danneggiano ulteriormente la condizione di vita già difficile dei nostri pensionati."

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La manifestazione nazionale indetta dai sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per il 1° giugno a Roma è stata spostata da piazza del Popolo a piazza San Giovanni per le altissime adesioni registrate in queste ore tra i pensionati in tutta Italia.

Tale decisione descrive il clima di insofferenza e di insoddisfazione nei confronti delle politiche adottate finora dal governo, che hanno penalizzato ancora una volta milioni di persone anziane.
La manifestazione sarà il traguardo finale di un percorso di mobilitazione che ha avuto inizio il 9 maggio scorso attraverso tre grandi assemblee unitarie che si svolgeranno a partire dalle ore 10.00, in contemporanea a:Padova al Gran Teatro Geox (introdotta dal Segretario Nazionale FNP-CISL Marco Colombo e conclusioni affidate a Ivan Pedretti, Segretario Generale SPI-CGIL);Roma, al Palazzo dei Congressi (introdotta dal Segretario Nazionale UILP-UIL Emanuele Ronzoni, conclusioni affidate a Gigi Bonfanti, Segretario Generale FNP-CISL);Napoli, presso l'Hotel Ramada (introdotta dal Segretario Nazionale SPI-CGIL Raffaele Atti e conclusioni affidate a Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UIL e Reggente UILP-UIL).

"Nonostante i molteplici appelli rivolti alle forze politiche che governano il Paese – dichiarano Spi, Fnp e Uilp – con l'obiettivo di trovare insieme delle misure che potessero andare incontro alle esigenze dei pensionati, l'unica decisione adottata dal governo è stata quella del taglio della rivalutazione, alla quale si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi.

Avevamo chiesto di ridurre le tasse sulle pensioni che risultano essere le più alte d'Europa; ci siamo mobilitati per avere una sanità che rispondesse realmente alle esigenze dei pensionati, con interventi e risorse maggiori da destinare all'assistenza e alla non autosufficienza: il governo non ci ha voluti ascoltare, rimanendo indifferente di fronte a temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie. Di fronte a tale silenzio – concludono Spi, Fnp e Uilp – è necessario avviare una grande mobilitazione unitaria per impedire che si continui con politiche sbagliate che danneggiano ulteriormente la condizione di vita già difficile dei nostri pensionati."

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Il prossimo 1° giugno a Roma le Segreterie nazionali di Uilp, Spi e Fnp hanno organizzato una grande manifestazione a Piazza San Giovanni, il cui slogan è "Dateci retta".
È un appuntamento fondamentale, che prosegue il percorso di mobilitazione promosso da Uil, Cgil e Cisl a sostegno della Piattaforma sindacale unitaria su sviluppo, lavoro, fisco e welfare continui, confermato anche durante la riunione degli Esecutivi nazionali del 10 aprile u.s.

Uilp, Spi e Fnp chiedono che le pensioni vengano tutelate attraverso un equo meccanismo di rivalutazione e non usate per fare cassa; ribadiscono l'esigenza di una legge nazionale sulla non autosufficienza che favorisca maggiore giustizia sociale e rappresenti un concreto aiuto anche per le famiglie; promuovono il rispetto dei diritti di equità e solidarietà, anche attraverso una sanità pubblica che funzioni senza liste d'attesa lunghissime; reclamano la riduzione delle tasse, giusti investimenti nell'innovazione, un invecchiamento attivo.
Con la crisi che continua a interessare il nostro Paese, milioni di famiglie sono in difficoltà e il Governo continua a disinteressarsi delle nostre esigenze, diminuendo ancora di più il potere d'acquisto di oltre 16 milioni di persone.

Ecco perché chiediamo a tutte le articolazioni Confederali e di Categoria della Uil di sostenere la manifestazione promossa dai Pensionati, di scendere in piazza e mobilitarsi insieme: in un Paese che invecchia sempre di più, le conquiste di oggi saranno il nostro futuro.
Vi aspettiamo numerosi il 1° giugno a Piazza San Giovanni, anche perché crediamo fortemente che la forza della nostra unione sia l'unico strumento vincente.

 

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La stagione congressuale della UIL di Alessandria ha visto oggi i tanti iscritti alla UIL Pensionati partecipare attivamente al Congresso di categoria. Nel salone della UIL di Via Fiume 10 ad Alessandria questa mattina, martedì 6 marzo, si sono ripercorsi gli ultimi quattro anni, dal congresso passato. Si sono ricordate le battaglie fatte dalla categoria dei pensionati, colonna portante di una società dove il ruolo dei nonni è diventato ormai vitale per il benessere pratico ed economico di milioni di famiglie, visto che la generazione dei figli dei pensionati e quella dei nipoti sta vivendo anni di grande difficoltà lavorativa.

A fine congresso è stato ufficializzato un importante cambiamento della struttura territoriale che da questa data avrà due segretari, uno per ciascuna delle due zone in cui è stata suddivisa la provincia, con l'obiettivo di avvicinarsi sempre più alle persone.

Alberto Pavese, alessandrino, già Segretario della UILP di Alessandria, diventa Segretario della Struttura Territoriale UILP per la zona Alessandria, Valenza, Acqui Terme e Ovada, mentre il casalese Luigi Ferrando guiderà come Segretario della Struttura Territoriale UILP la seconda zona della provincia, che comprende Casale Monferrato, Tortona e Novi Ligure.

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Continuano a proliferare dichiarazioni e articoli più o meno allarmistici e strumentali, che vedrebbero il nostro sistema previdenziale a volte moribondo, a volte barcollante sul ciglio di un baratro, questi articoli hanno in comune un evidente vizio di forma, partono da presupposti e da assiomi che sono distanti dalla verità delle cose, i numeri sulla previdenza italiana, infatti, vengono spesso estrapolati dal contesto sociale ed economico o spesso vengono valutati tenendo i valori troppo aggregati e confondendo la spesa assistenziale con quella per le pensioni. Il sistema previdenziale di un paese non può essere valutato se non nella sua interezza, avendo ben presenti le componenti pensionistiche, assistenziali, demografiche e sociali.

Per questo è necessario che si avviino al più presto i lavori della commissione istituzionale, fortemente voluta dalla Uil e dalla Uilp, per la separazione della spesa assistenziale da quella previdenziale producendo uno studio che mostri in maniera corretta l'impatto delle prestazioni di welfare erogate in Italia. Questa rappresentazione dovrà essere di facile lettura, fornendo dati che tengano ben distinte le prestazioni di natura previdenziale, derivanti da contribuzione, e quelle assistenziali, a carico dell'erario. Ad oggi si continua a fare molta confusione, in qualche occasione in modo strumentale, sulla spesa previdenziale, ad esempio, il dato di un'incidenza del 15,7% sul Pil, spesso presentato, se disaggregato e limitato alle sole misure di natura previdenziale nette scende all'11%. Proporzione che è perfettamente in linea con la media europea, anzi, un punto meno della Francia e mezzo punto meno della Germania. Per quanto concerne la differenza tra contribuzione entrante e prestazioni erogate, vogliamo ricordare che i correttivi, per scongiurare il verificarsi di uno squilibrio ingestibile del sistema, sono stati già operati con una serie di interventi avviati a metà degli anni novanta, i quali hanno 2

introdotto il sistema contributivo, sistema che riconosce al lavoratore un assegno pensionistico direttamente correlato alla propria storia contributiva.

Continuare a fare allarmismo speculando sull'assenza di un dato universalmente condiviso dell'impatto previdenziale e contrapponendo le generazioni dei lavoratori ha il solo risultato di generare paura e diffidenza. Nei pensionati che sentono parlare di fallimento dell'Inps, di ricalcolo dell'assegno percepito con il metodo retributivo, di tagli e di contributi speciali a loro carico, purtroppo, mentre viene troppo di rado evidenziato che le pensioni erogate oggi sono frutto di contributi versati secondo le regole e le norme di volta in volta in vigore; Diffidenza e rassegnazione che coinvolge anche i lavoratori, specialmente giovani, ai quali viene prospettato un futuro grigio, fumoso, con effetti negativi sulla loro gestione del risparmio, soprattutto quello previdenziale. Per questo in Italia è assolutamente necessario avviare un processo di diffusione della cultura previdenziale che fornisca ai cittadini gli strumenti critici per valutare il proprio futuro, per programmare il proprio risparmio previdenziale, per dare loro serenità.

Certo non dobbiamo dimenticare che il sistema italiano è un sistema a ripartizione, e che quindi risente dei mutamenti economici e occupazionali, quindi una corretta valutazione dei dati previdenziali non può prescindere da un confronto con le contingenze storiche, come la recente recessione, il blocco dei contratti e l'aumento della disoccupazione, tutti fenomeni che incidono negativamente sulle casse degli enti. Ma le risposte devono arrivare da un intervento di ampio respiro non ci si può, infatti, limitare a fare cassa sulle pensioni operando misure di contenimento della spesa pensionistica curando così il sintomo ma non il male. Bisogna rilanciare l'economia, sostenendo la domanda interna, creando occupazione stabile, aumentando il potere di acquisto dei lavoratori e dei pensionati anche attraverso una concreta riduzione della fiscalità a loro carico (ricordiamo che in Italia le tasse sulle pensioni sono quasi il doppio della media europea). È doveroso restituire pieno potere d'acquisto alle pensioni in essere operando una serie di interventi come l'introduzione di un nuovo paniere di riferimento per le rivalutazioni, più rispondente alle spese sostenute dai pensionati, recuperando una piena indicizzazione degli assegni ed il montante sottratto in questi anni dal blocco della perequazione, estendendo la quattordicesima mensilità anche ai redditi fino a 2,5 volte il minimo. In questo modo si avvierebbe quel circolo virtuoso che genera buona occupazione e ed incrementa i consumi. 3

Siamo altresì convinti che il sistema pensionistico di un paese si debba evolvere con la società del paese stesso, per questo è necessario operare dei correttivi all'attuale struttura previdenziale italiana. Bisogna introdurre una flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 63 anni esigenza rispondente all'attuale situazione economica e coerente con le logiche di un sistema previdenziale contributivo; al contempo si deve prevedere un meccanismo che tuteli le future pensioni la cui adeguatezza è minacciata dalla forte discontinuità delle carriere; si devono, poi, sanare le storture ancora presenti nel sistema superando, ad esempio, le disparità di genere e valorizzando il lavoro di cura svolto in particolare dalle lavoratrici. Questi interventi sono ampiamente sostenibili dal punto di vista economico, ma per fare ciò dobbiamo uscire dalla attuale logica tutta ragionieristica che persegue l'ottimizzazione economica dimenticando che la funzione principale del sistema è quella sociale.

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Lo scorso lunedì ad Alessandria si è tenuto il Consiglio territoriale UILP di fine anno. Tanti gli argomenti all'ordine del giorno e gli interventi degli iscritti. Un ringraziamente va ai tanti pensionati che contribuiscono al buon funzionamento delle varie sedi UIL in provincia con il loro impegnno e la disponibilità.

Presentata anche tanta documentazione sugli impegni presenti e futuri.

PENSIONI PIÙ EQUE PER GIOVANI, DONNE, LAVORATORI E PENSIONATI. UNA BRECCIA NELLA LEGGE FORNERO. CONTINUA.

RINNOVARE I CONTRATTI E TUTELARE IL LAVORO. IL NOSTRO IMPEGNO

LA VERTENZA PREVIDENZA PER CAMBIARE LA FORNERO RESTA APERTA. LA UIL PROSEGUIRÀ IL SUO IMPEGNO PER SOSTENERE ULTERIORI INTERVENTI VOLTI A RIAFFERMARE EQUITÀ E GIUSTIZIA NEL

SISTEMA PREVIDENZIALE ATTRAVERSO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI:

• Introduzione di una vera flessibilità di accesso alla pensione a partire dai 63 anni;

• Istituzione di una pensione di garanzia per i giovani. Per dare pensioni future adeguate, va rivisto il meccanismo dell'attuale assegno sociale e di come questo si integra con la pensione contributiva;

• Superamento delle disparità di genere che ancora penalizzano le donne. Chiediamo che siano operati degli interventi che valorizzino e sostengano le loro pensioni, innanzitutto ampliando ed estendendo il beneficio ad oggi riconosciuto solamente alle lavoratrici del contributivo e portandolo ad 1 anno di anticipo sull'età pensionabile per ogni figlio. Verifica delle risorse utilizzate e proroga di Opzione Donna;

• Valorizzazione ai fini pensionistici del lavoro di cura svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori nell'accudire i familiari con disabilità, attraverso una contribuzione figurativa anche fuori dal rapporto di lavoro e con 1 anno di anticipo ogni 5 anni di assistenza;

• Sostenere la previdenza complementare con il recupero di una fiscalità incentivante sui rendimenti e rilanciarla con una campagna di adesione informata sia nel settore pubblico che in quello privato;

• Identificazione di un nuovo paniere di riferimento per la rivalutazione delle pensioni in essere e individuazione di un meccanismo che dal 2019 recuperi il montante perso a causa dei blocchi di questi anni;

• Verifica delle risorse residuate dall'ottava salvaguardia e gestione risolutiva delle problematiche ancora aperte relative agli esodati.

GRAZIE ALL'AZIONE SINDACALE SVOLTA DALLA UIL, IN LEGGE DI BILANCIO SONO STATE PREVISTE E INSERITE ULTERIORI RISORSE PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI DEL

PUBBLICO IMPIEGO, PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI E PER FAR FRONTE ALLA POVERTÀ. ANCHE SU QUESTI TEMI, L'IMPEGNO DELLA UIL CONTINUA.

 

L'IMPEGNO DEL SINDACATO PER CAMBIARE LA LEGGE FORNERO HA DATO I SUOI FRUTTI. MOLTO È STATO FATTO, MOLTO RESTA ANCORA DA FARE. LO SCORSO ANNO CI SONO STATI IMPORTANTI INTERVENTI GRAZIE AI QUALI SI È INIZIATA A CAMBIARE LA NORMATIVA IN VIGORE:

• Otto salvaguardie per 207.000 lavoratori esodati;

• Proroga opzione donna per 25.000 lavoratrici;

• Estensione quattordicesima per 1,5 milioni di nuovi pensionati;

• Incremento dell'importo della quattordicesima per oltre 2 milioni di pensionati;

• Estensione no Tax area fino a 8.125 € per tutti i pensionati;

• Aumento delle detrazioni IRPEF a beneficio di 11 milioni di pensionati;

• Introduzione dell'Ape sociale per 34.000 lavoratori:

• disoccupati;

• lavoratori con una disabilità superiore al 74%;

• persone che assistono un familiare disabile;

• lavoratori che svolgono mansioni gravose: operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, conduttori di gru e macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, conciatori di pelli e di pellicce, conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante, conduttori di mezzi pesanti e camion, lavoratori del settore sanitario infermieristico, ostetrico ospedaliero con lavoro organizzato in turni, addetti all'assistenza di persone non autosufficienti, insegnanti della scuola pre-primaria, facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati, personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori.

• Introduzione della Pensione Anticipata Precoci per 20.000 lavoratori;

• Introduzione Cumulo Contributivo Gratuito per oltre 100.000 lavoratori;

• Semplificazione normativa Usuranti per 3.200 lavoratori;

• Istituzione della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata di previdenza complementare - RITA.

 

IL 21 NOVEMBRE, DOPO L'INCONTRO CON I SINDACATI, IL GOVERNO SI È IMPEGNATO AD ATTUARE UNA SERIE DI PROVVEDIMENTI CHE COSTITUISCONO UN SECONDO

INTERVENTO A MODIFICA DELLA LEGGE FORNERO:

• Stop aspettativa di vita, sia per per la pensione anticipata che di vecchiaia, per una platea stimata, nel 2019, di 14.600 lavoratori che svolgono:

• lavori usuranti come i lavori notturni, lavori alla linea di catena, conduzione di veicoli di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, lavori in galleria, cava o miniera, i lavori ad alte temperature, i lavori in cassoni ad aria compressa,

le attività per l'asportazione dell'amianto, le attività di lavorazione del vetro cavo,

lavori svolti dai palombari, lavori espletati in spazi ristretti;

• attività gravose, in tutto 15 categorie, 11 già comprese in Ape sociale e precoci più

4 nuove categorie:

• operai e braccianti agricoli;

• marittimi;

• addetti alla pesca;

• siderurgici di prima e seconda fusione, lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra le attività usuranti.

• Nuove modalità di calcolo dell'aspettativa di vita. Dal 2021, qualunque sarà l'entità dell'incremento, l'età di pensionamento non potrà aumentare più di tre mesi. Nei calcoli si dovrà tenere conto anche dell'eventuale riduzione dell'aspettativa di vita;

• Istituzione di una Commissione per valutare il diverso impatto delle differenti mansioni sulle aspettative di vita;

• Ampliamento delle attività gravose ad altre categorie per accesso ad Ape sociale e precoci (operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione, lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra le attività usuranti);

• Proroga Ape sociale al 2019;

• 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di due anni di riduzione sul requisito contributivo per accesso all'Ape per le lavoratrici;

• Estensione dell'Ape ai lavoratori a tempo determinato;

• Creazione di un fondo per non disperdere i risparmi della previdenza nel quale confluiranno le risorse di Ape sociale;

• Commissione istituzionale per separazione contabile di assistenza e previdenza;

• Stabilizzazione RITA;

• Estensione della fiscalità incentivante per le prestazioni della previdenza complementare per i lavoratori pubblici con una riduzione di circa 10 punti dal 23% attuale al 15%;

• Estensione del silenzio assenso per l'adesione alla previdenza complementare per i dipendenti pubblici neoassunti;

• Aumento del limite di erogabilità delle prestazioni del Fondo di integrazione salariale.

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Lunedì, 31 Luglio 2017 10:51

Senza tasse e TFR, spesa pensionistica all’11%

SENZA TASSE E TFR SPESA PENSIONISTICA ALL'11% SUL PIL IN LINEA CON IL RESTO D'EUROPASTUDIO UIL DICHIARAZIONE DI DOMENICO PROIETTI, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

La separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale è uno dei punti previsti nella fase due del confronto sulla previdenza tra Governo e sindacati.

Lo studio prodotto dalla UIL evidenzia che nel 2014, semplicemente togliendo la tassazione (66 miliardi di euro, secondo la commissione Europea) ed i TFR/TFS (22,8 miliardi di euro), la spesa per pensioni in Italia è dell'11% rispetto al Pil invece del 16,5% così come rilevato dai dati Eurostat. Una spesa netta per pensioni dell'11% è perfettamente in media con quella degli altri Paesi della UE e, addirittura, 1,4 punti meno della Francia, 1 punto in meno dell'Austria, 0,4 punti in meno della Germania.

Va sottolineato, inoltre, che in Italia la spesa netta per pensioni per abitante (2.942 €) è meno della metà di quella del Lussemburgo (7.486 €), oltre 1.000 € inferiore a quella di Francia (4.031 €) e Germania (4.117 €).

Esiste, più in generale, il tema di come si conta la finanza pubblica in Italia ed in Europa. Per la Uil, occorre rivedere i criteri che spesso penalizzano i lavoratori e, più in generale, il nostro Paese.

La Uil chiede da anni di procedere alla separazione contabile della spesa previdenziale da quella assistenziale e, al contempo, di rinegoziare con l'Europa i parametri per la rilevazione dei dati che ancora considerano il Tfr e alcune prestazioni assistenziali come spesa pensionistica. Questo è il modo per valutare correttamente la sostenibilità del nostro sistema pensionistico ed evitare di portare in Europa un'immagine distorta e distante dalla realtà.

DCUMENTO COMPLETO IN ALLEGATO

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In arrivo sulla pensione di luglio la quattordicesima mensilità. L'importo quest'anno sarà più ricco e comprenderà una platea più estesa di beneficiari.

Anche quest'anno l'INPS procederà a erogare - unitamente alla mensilità di luglio 2017 - la somma aggiuntiva ai pensionati con almeno 64 anni di età e con un reddito non superiore a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Il pagamento da parte dell'Istituto avverrà d'ufficio e i pensionati non dovranno quindi presentare alcuna domanda di accesso al beneficio.

I beneficiari riceveranno una comunicazione dedicata con l'indicazione dell'importo attribuito e della provvisorietà del beneficio.

I pensionati che non ricevono la quattordicesima, ma che ritengono di averne diritto, posso presentare un'apposita domanda di ricostituzione. L'INPS, esaminata la domanda, valuterà se attribuire la somma sulla prima rata utile di pensione.

Gli interessati possono ricevere informazioni presso una sede di Patronato ITAL UIL. Gli operatori offriranno assistenza per valutare gli eventuali requisiti anagrafici, contributivi e reddituali richiesti per accedere al beneficio.

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COMUNICATO STAMPA UILP E ITAL UIL SULLA QUATTORDICESIMA MENSILITA' AI PENSIONATI

Con la presente informiamo che dal 2017 verrà estesa la quattordicesima mensilità, un contributo introdotto dal Governo Prodi dieci anni fa ed erogato una volta l'anno nel mese di luglio, ai titolari di un trattamento pensionistico contributivo, assegno ordinario di invalidità, pensione di inabilità o pensione ai superstiti.

La quattordicesima verrà attribuita automaticamente dall'Inps sulla mensilità di luglio ai pensionati che al 31 luglio abbiamo un'età maggiore o uguale a 64 anni.

Per circa 1,2 milioni di pensionati, per effetto delle modifiche apportate alla legge di bilancio 2017, la somma aggiuntiva verrà erogata a seconda del reddito individuale.

Risultano esclusi dal beneficio della quattordicesima gli assegni e le pensioni sociali e le prestazioni di natura assistenziale, come quelle erogate agli invalidi civili.

Se il reddito del pensionato è di 1,5 volte il trattamento minimo Inps, ossia 9.786,86 euro annui, l'importo erogato varia da un minimo di 546 euro a 655 euro, sempre a seconda degli anni di contribuzione.

Se il reddito è superiore a 1,5 volte il trattamento minimo o entro due volte, pari a una cifra superiore  9.786,86 euro annui, la somma della quattordicesima andrà dai 336 euro ai 504 euro, a seconda se ha versato contributi per 15, 25 o più anni.

I pensionati si possono recare al patronato Ital Uil per verificare le loro condizioni e capire se serve fare domanda per ricevere la quattordicesima. L'adeguamento sarà automatico per chi ha reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo, mentre sarà necessario fare richiesta presso il patronato Ital per chi ha un reddito compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo.

L'accredito della quattordicesima sarà effettuato nel mese di luglio 2017.Sarà possibile anche verificare, se si ritiene di aver diritto alla quattordicesima, al patronato Ital dal mese di luglio in poi nel caso in cui non fosse arrivato l'accredito.

Ricordiamo che questo risultato è frutto dell'impegno profuso dalla UIL, in particolar  modo, e dai sindacati per la rivalutazione delle pensioni, percorso avviato già dal Governo Prodi con la legge 127/2007 attraverso la valorizzazione degli anni di contribuzione effettivamente versata.

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Ieri si è riunito il tavolo interministeriale sulla Non Autosufficienza presieduto dal Ministro Giuliano Poletti, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti della UIL e della UILP. Abbiamo manifestato

apprezzamento circa la convocazione del tavolo, ritenendolo un chiaro segnale di voler continuare il percorso intrapreso.

Nel suo intervento il Ministro ha delineato però l'eventualità di possibili tagli al Fondo per la Non Autosufficienza, dettati da stringenti clausole di salvaguardia alle quali sono state chiamate le Regioni dal

MEF. Tanto il Ministro quanto gli assessori regionali presenti al tavolo, hanno manifestato forte disaccordo circa questa possibilità. Ovviamente confidiamo che le dichiarazioni in tal senso del Ministro e delle Regioni si traducano in comportamenti concreti e che il Fondo, del quale più volte abbiamo recriminato la sua inadeguatezza e che con molta insistenza si è riusciti a portare a 500 milioni di euro, non venga

assolutamente colpito da tagli, anche perché venendo meno la sua strutturalità non avrebbe più senso parlare di livelli essenziali, che non potrebbero più essere definiti.

La non autosufficienza è una priorità dell'agenda del Paese, coinvolgendo milioni di persone, a cui si aggiungono i loro familiari, lavoratrici e lavoratori che li assistono e i volontari. Discutere di un taglio di

risorse non è ammissibile, la definizione dei livelli essenziali, intesi come diritti soggettivi, in tal senso è di fondamentale importanza per poter finalmente superare quella disomogeneità che caratterizza il nostro paese in tema di politiche per la non autosufficienza.

Chiediamo quindi con forza che l'impegno e la sintonia instaurati con il Ministro e i rappresentanti del Governo e con i quali abbiamo deciso di dare vita ai lavori di questo tavolo siano sempre presenti e

garantiti, perché senza di questi, verrebbe meno la ragione di esistere del tavolo stesso.

Alleghiamo il comunicato unitario che CGIL CISL e UIL confederali e SPI, FNP e UILP dei pensionati hanno diramato al termine della riunione.

La Segretaria Confederale IL Segretario Generale UILP

(Silvana Roseto) (Romano Bellissima)

Documento NON AUTOSUFFICIENZA, Cgil, Cisl, Uil: inaccettabili tagli al fondo. Il confronto sul Piano nazionale deve  proseguire ma servono più risorse e i Livelli Essenziali per assicurare diritti certi alle persone.

CGIL CISL UIL confederali e dei pensionati SPI, FNP e UILP hanno partecipato all'incontro del tavolo nazionale per la Non Autosufficienza, presso il Ministero del Lavoro con il ministro Poletti e il Sottosegretario agli affari sociali On. Biondelli il 14 febbraio 2017.

Le Organizzazioni Sindacali:

ritengono inaccettabili i tagli ai fondi sociali ventilati in queste ore e che lo stesso ministro Poletti e gli assessori regionali presenti hanno dichiarato di non condividere. Ci aspettiamo che alle dichiarazioni seguano fatti ben precisi da parte del Governo e delle Regioni.

ribadito che Governo, Regioni, Comuni e forze politiche debbano assumere il tema della non autosufficienza come una priorità nell'agenda del Paese, che necessita di una strategia specifica per fronteggiare positivamente l'impatto delle tendenze demografiche e l'aumento delle fragilità sociali. Per assicurare così i diritti delle persone in condizione di non autosufficienza, rimuovendo gli ostacoli che impediscono la piena inclusione sociale.

la decisione del Governo, assunta con il "decreto coesione sociale" a gennaio 2017,  di incrementare il Fondo Non Autosufficienza, portando la dotazione annua a 500 milioni ora rischia di essere azzerata. È gravissimo considerando  che le risorse stanziate erano insufficienti per rispondere in mondo adeguato ai bisogni delle persone.

Ritengono  che occorra un piano di graduale ma certo incremento della dotazione strutturale del Fondo, con l'obiettivo di ridefinire le risorse globali per le cure a lungo termine LTC.

hanno rivendicato la presentazione della proposta di  Piano nazionale per la Non Autosufficienza, che deve  affrontare prioritariamente la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, integrati con i nuovi Lea sanitari, come strumento per assicurare i diritti in tutto il Paese. Consapevoli che, accanto a prestazioni e a servizi sociali e sanitari, bisogna riorganizzare e migliorare le condizioni di vita quotidiana: per l'abitare, il tempo libero, i trasporti, la mobilità (es. barriere architettoniche), le relazioni affettive e con la comunità, l'invecchiamento attivo, la piena inclusione.

ritengono essenziale che questi impegni e l'obiettivo di strutturare politiche e servizi sulla non NA si realizzino con la più ampia partecipazione sociale dando continuità al Tavolo costituito presso il Ministero LPS

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