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L'accordo collettivo raggiunto con l'impresa Runner Pizza, che assumerà  i suoi 200 riders inquadrandoli come lavoratori subordinati con il Ccnl Logistica, Traporto Merci e Spedizione, dimostra nei fatti che le tutele e le garanzie per i lavoratori deboli non sono il portato di un salario minimo, ma di una contrattazione nazionale ed aziendale.

Così il Segretario Generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, sottolineando l'importante risultato raggiunto dalla Uiltrasporti Toscana insieme a quelle di Filt Cgil e Fit Cisl.

E' attraverso la contrattazione - prosegue Tarlazzi -  che le parti sociali raggiungono il punto di equilibrio per garantire e tutelare i lavoratori non solo per la parte retributiva, che comunque deve prevedere il riconoscimento economico di base, tra cui ferie, straordinari, festività , ma anche per la parte normativa, quale il riconoscimento delle malattie/infortuni, delle ferie, degli orari di lavoro,  dei permessi, ecc., fornendo contemporaneamente alle aziende uno strumento efficace con cui pianificare e controllare il costo del lavoro e strutturare l'organizzazione dell'impresa.

A questo si aggiunge l'importante ruolo svolto dal Comune di Firenze- aggiunge concludendo Tarlazzi" che sottolinea quanto sia fondamentale nel mercato del lavoro il ruolo dello Stato e degli Enti locali, quando è focalizzato a sviluppare politiche attive di contrasto alla precarietà  del lavoro e allo sfruttamento dei lavoratori.

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Come sapete in questi giorni, anche a seguito della sentenza di appello di Foodora di cui attendiamo le motivazioni, è divenuto ancora più urgente dare ai riders quelle tutele normative e salariali che attendono da mesi. Noi siamo convinti che per dare risposte adeguate alle esigenze dei riders é necessario percorrere la via della contrattazione collettiva. Chiediamo, quindi, alle imprese una definitiva e proficua disponibilità e al Governo una azione di accompagnamento.

Abbiamo predisposto un volantino utile a riassumere, a brevi tratti, le vicende di questi mesi e soprattutto a ribadire quali sono state le richieste che, fin dall' inizio del confronto, abbiamo proposto alla attenzione delle Parti. VOLANTINO IN ALLEGATO.

Pensiamo che il volantino possa essere uno strumento attraverso il quale aprire un dialogo con questi lavoratori, affermare che i Contratti Collettivi Nazionali possono essere lo strumento primario di regolazione di questi rapporti di lavoro e sostenere l'urgenza di riconoscere diritti e tutele ai riders e, infine, condannare il comportamento delle imprese che, fino ad ora, non hanno mai manifestato una reale volontà di fare dei passi in avanti.
Da qui le ragioni per inserire a pieno titolo le rivendicazioni di queste lavoratrici e lavoratori nelle ragioni più generali della mobilitazione del 9 febbraio prossimo a Roma, in cui saremo in piazza per chiedere politiche per il lavoro e per gli investimenti, più welfare e diritti per tutti.
Continueremo a tenervi informati sui futuri sviluppi della questione, dando fin da ora la disponibilità delle strutture nazionali qualora valutiate di organizzare iniziative in ambito territoriale.

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Roma, 18 luglio - Da oggi anche i "riders", e cioè quei fattorini che con biciclette, scooter e motocicli, portano nelle case merci acquistate per lo più on line, hanno il loro riconoscimento contrattuale peraltro già previsto, ma solo adesso articolato, nel contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporti merci e spedizioni. Ne danno notizia congiuntamente le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali.


La figura del rider era stata introdotta per la prima volta nell'ultimo rinnovo del Ccnl avvenuto lo scorso 3 dicembre, la cui stesura dell'articolato, rinviata a una successiva trattativa, si è conclusa oggi. Nel merito il contratto prevede tutte le tutele, salariali, assicurative, previdenziali, tipiche del rapporto subordinato e quelle contrattuali come assistenza sanitaria integrativa e bilateralità. I rider sono inquadrati con parametri retributivi creati appositamente. L'orario di lavoro è flessibile e può essere sia full time che part time, con 39 ore settimanali distribuibili in massimo 6 giorni a settimana e con un minimo giornaliero di 2 ore e fino a un massimo di 8, con la possibilità di coniugare la distribuzione urbana delle merci con il lavoro in magazzino. Previsti a carico delle aziende i Dpi (Dispositivi di protezione individuale), come caschi e pettorine catarifrangenti. Infine è istituita la contrattazione di secondo livello.


Dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti: "Abbiamo completato il percorso iniziato con il rinnovo del ccnl Logistica del 3 dicembre scorso E ora anche i rider sono tutelati. In questi mesi abbiamo valutato attentamente tutti gli elementi e le esigenze emerse dalle parti, per rappresentare al meglio la figura professionale del rider che ha sfaccettature variegate".
Analoga soddisfazione è stata espressa dalle associazioni datoriali per le quali:"l'articolato siglato oggi elimina una situazione che, se non disciplinata nel quadro normativo del ccnl, esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele".

RIDER: UILTRASPORTI, GIORNATA STORICA PER IL LAVORO DEBOLE

"Oggi è un giorno molto importante perché il contratto Logistica Trasporto merci e Spedizione si afferma quale unico e primo contratto nazionale in Europa che disciplina l'attività dei rider in Italia, riconoscendone anche
la natura prettamente di trasporto". Così il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale Marco Odone, alla firma dello storico accordo.

"La Uiltrasporti - proseguono i due Segretari - è stata impegnata diversi mesi per dare volto e voce a questi lavoratori invisibili, che come gli altri del multiservizi e degli appalti, hanno bisogno di tutele e di diritti riconosciuti.

"Con questo contratto si sancisce che i rider sono lavoratori subordinati e non autonomi, come erroneamente indicato da alcuni tribunali, essendo chiaro che questi lavoratori non possono scegliere se e quando fare una consegna, e quindi è necessario che abbiano i diritti dei lavoratori subordinati, seppur con ampi margini di flessibilità.

"Da adesso in poi - concludono Tarlazzi ed Odone - la Uiltrasporti sarà impegnata in modo permanente a verificare che a questi lavoratori siano riconosciuti le previsioni contrattuali che gli spettano".

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Prima o poi sarebbe dovuto accadere ed è arrivata la prima causa civile italiana che vede convenuta in giudizio una piattaforma online che gestisce rapporti di lavoro: quella di Foodora. Sono ormai diversi anni che si dibatte di gig-economy e del proliferare di piattaforme digitali che pongono alla base della loro mission servizi a costi bassissimi e la velocità della consegna del prodotto. E' naturale che a tali vantaggi per il consumatore finale, ne fa da contraltare la riduzione, se non negazione, di diritti e tutele per i c.d. riders.

E' chiaro che la decisione emessa ieri in I° grado del Tribunale di Torino non ci piace e non ci convince, ma è, purtroppo, la diretta conseguenza di una lacuna legislativa nazionale, europea ed internazionale, sulla disciplina e natura di queste nuove ed innovative forme di lavoro.

Non si può sostenere che i riders siano "autonomi" per alcuni aspetti del rapporto, ma "licenziabili" se non seguono le direttive dell'azienda. O sono totalmente liberi sul "se", "come" e "quando" effettuare la prestazione e quindi autonomi, o eterodiretti e quindi subordinati.

Poiché gli attuali indici di subordinazione italiani sono del tutto evidenti in tale organizzazione del lavoro, come UIL, continuiamo a sostenere che si tratti di rapporti di natura subordinata con contestuale garanzia di diritti e tutele per i lavoratori.

Altro tema, importante come il precedente, è l'anomala funzione di intermediazione al lavoro che svolgono queste piattaforme sulle quali andrebbe semplicemente applicata la normativa sulle agenzie di collocamento con annesse regole e sanzioni.

Roma, 12 aprile 2018

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