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Soddisfazione dei sindacati delle costruzioni e dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil per il decreto interministeriale che introduce nuove disposizioni per tutelare la salute dei lavoratori impegnati nei cantieri stradali e autostradali.

"In questi ultimi anni si sono moltiplicate le tragedie sul lavoro che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori che operano lungo strade ed autostrade, pubbliche e private, investiti da automobili e tir, per questo come sindacati delle costruzioni e dei trasporti abbiamo chiesto con forza un intervento del legislatore per rafforzare e le procedure già esistenti a protezione dei lavoratori. Con questo decreto, il cui testo recepisce integralmente quanto convenuto al tavolo tripartito attivato presso il Ministero del Lavoro, i cui lavori sono terminati da oltre un anno, sisono fatti importanti passi avanti in questa direzione" affermano FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti.

Il nuovo decreto, emanato lo scorso 13 febbraio dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sostituisce il precedente provvedimento emanato in materia, del 4 marzo 2013, individua le procedure per le fasi di apposizione e rimozione della segnaletica di cantiere, che costituiscono una condizione lavorativa ad alto rischio.

Tra le innovazioni introdotte "la formazione obbligatoria dei lavoratori in relazione alla tipologia di strada su cui sono chiamati ad operare e l'aumento delle ore di aggiornamento, l'utilizzo di tecnologie innovative per dotare i cantieri stradali di segnalazioni sempre più efficaci, il rafforzamento del ruolo dei Rappresentati della Sicurezza, Rls e Rlst". "Altro aspetto molto importante – proseguono i sindacati – è riferito ai criteri da adottare per la classificazione delle tratte stradali: per gli schemi segnaletici del cantiere stradale non verranno più prese in considerazione solo le caratteristiche tecniche – corsie, curve, larghezza della carreggiata, etc. – ma il volume di traffico e la frequenza di incidenti. Importante anche aver fissato procedure più stringenti per le lavorazioni da svolgere in condizioni di emergenza, come in caso di incidente, e con cantieri mobili, riparazione buche e sfalcio erba, che costituiscono condizioni particolarmente rischiose dal punto di vista del rischio lavorativo".

"Ai fini delle previste revisioni periodiche del decreto, e quindi di un ulteriore miglioramento, risulterà fondamentale l'impegno assunto dalla Commissione consultiva permanente, composta da ministeri competenti, soggetti istituzionali, parti sociali, di definire, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del nuovo Decreto, i criteri e le modalità per la raccolta e l'analisi dei dati relativi agli infortuni correlati alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare, tenuto conto della competenza delle diverse istituzioni interessate" concludono i sindacati.

 

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Lettera al Prefetto

Il decreto legge 56/2017, correttivo del Codice Appalti, ha affermato che i soggetti titolari di concessioni di lavori e servizi pubblici non affidate tramite gara pubblica, sono obbligati dall'aprile 2018 ad affidare l'80% dei lavori, servizi e forniture mediante procedura ad evidenza pubblica.

Ciò significa che i circa 3000 dipendenti, di cui 1000 in Pimonte e circa 800 lavoratori nella sola provincia di Alessandria, delle aziende che fino ad oggi hanno operato in quegli ambiti rischiano di essere licenziati in tempi brevissimi.

Il settore della manutenzione e progettazione delle reti autostradali rappresenta il comparto più industrializzato del settore delle costruzioni, caratterizzato cioè da lavoro qualificato, stabile e ad altissimi livelli di professionalità ed innovazione tecnologica che operano al servizio della sicurezza di automobilisti e cittadini di un Paese nel quale gli incidenti legati al traffico e alla qualità delle infrastrutture sono all'ordine del giorno. Siamo impegnati ormai da due anni in una vertenza a sostegno dell'occupazione che ha visto i lavoratori scioperare e manifestare a varie riprese. Stiamo difendendo i posti di lavoro e la qualità dei servizi offerti, non le società concessionarie.

Nell'ultimo incontro tenuto in sede Ministeriale, il MISE ed il MIT si sono dichiarati disponibili a proporre nella legge finanziaria un emendamento per ottenere lo stralcio dei lavoratori di manutenzione dal limite degli affidamenti diretti. Questo tipo di intervento sulla norma garantirebbe non solo i livelli occupazionali, ma soprattutto la sicurezza e la qualità dei servizi.

Per evitare migliaia di licenziamenti chiediamo al Governo e al Parlamento di intervenire modificando la norma così come auspicato nell'ultimo incontro al MISE prima dell'aperturadelle procedure di licenziamento collettivo. Chiediamo di escludere le opere di manutenzione e di progettazione dal computo della ripartizione 80-20 prevista dall'art.177 d.lgs n. 50/2017, garantendo così la continuità operativa delle imprese ed i nostri posti di lavoro.

Feneal UIL, Filca CISL, Fillea Cgil Alessandria, RSU, RSA, Gruppo Gavio

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