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Egregio Presidente,
l'emergenza aperta nel nostro paese dal diffondersi del contagio da COVID19 richiama tutti ad una responsabilità comune e ad uno straordinario impegno alla tutela della salute pubblica e allo stesso tempo alla protezione delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese.
Gli operatori impegnati nelle attività commerciali della piccola, media e grande distribuzione, al pari di tutti coloro che oggi sono in prima linea per garantire diritti
essenziali e servizi di pubblica utilità, chiedono tutela e sicurezza sanitaria.
Il tema quindi delle aperture degli esercizi commerciali assume grande rilevanza per una generale tutela delle nostre comunità e del lavoro.
Giungono in queste ore spontanee adesioni di grandi gruppi di distribuzione alla nostra richiesta di contenere gli orari di apertura degli esercizi, sia infrasettimanali che
domenicali. Si sta quindi determinando un quadro di restrizioni maggiori di quelle previste dall'attuale
DPCM, che, seppur nella direzione da noi auspicata, rischia di avere un esito disomogeneo nei comportamenti e confusione nel settore.
Una situazione che, oltre a creare uno svantaggio per le imprese più virtuose che tutelano i propri dipendenti, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che invece
rimarranno aperti, con evidenti problemi legati al rischio di contagio. Le scriventi pertanto, pur auspicando decisioni in merito dal Governo centrale in risposta a pari sollecitazioni avanzate dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali, ritengono comunque necessaria una tempestiva regolamentazione omogenea del settore da parte del Governo
Regionale, affinché la cittadinanza non sia disorientata ed abbia una univoca indicazione, che preveda la riduzione dell'orario di apertura giornaliera e la chiusura totale nelle domeniche degli esercizi commerciali ai quali la normativa consente l'apertura, compresi quelli della distribuzione alimentare.
Si attende un sollecito riscontro, in quanto non sono da escludersi astensioni dal lavoro già dalla prossima domenica, decise dai lavoratori dei punti vendita, finalizzate ad ottenere una tutela che non può essere demandata all'iniziativa della singola impresa.


Distinti saluti
I Segretari Generali:
FILCAMS/CGIL FISASCAT/CISL UILTuCS/UIL
Fabio Favola Cristiano Montagnini Giannantonio Pezzetta

Pubblicato in Notizie: UILTuCS

La catena Carrefour protrae ancora la volontà di estendere l'orario di apertura di alcuni punti vendita in Italia, trasformandoli in negozi aperti 24 ore su 24.

Da domani, 1 luglio, anche il Carrefour di Tortona applicherà il nuovo orario, che arriva come una doccia fredda.

Maura Settimo, Segretario territoriale UILTUCS Alessandria: "Come UILTUCS non possiamo che comprendere le preoccupazioni dei lavoratori davanti a una realtà nuova per l'intero Paese, figuriamoci per una cittadina di provincia come Tortona. Ci chiediamo se è davvero il caso, se l'estensione del servizio sia realmente  necessaria, credendo che le abitudini dei consumatori non cambieranno, ma certamente lo faranno le conseguenze di questa introduzione, come il rischio di creare degli squilibri tra lavoratori."

Carrefour motiva la novità "Per essere sempre più vicini alle esigenze ed i bisogni dei nostri clienti!", come dice uno slogan, ma chi pensa ai lavoratori?

La catena dovrà infatti assumere lavoratori precari con contratti non adeguati.

Crediamo che questa scelta, portata avanti con ostinazione dall'azienda anche sull'esercizio commerciale tortonese, sia una strategia che non porterà alcuna ricaduta positiva né sul fatturato e nemmeno, purtroppo, sul fronte occupazione e aumenti salariali .

Che prezzo avrà questa nuova strategia sui lavoratori? Già si prospettano turni massacranti e ripercussioni pesanti sulla vita privata dei dipendenti e delle loro famiglie. Ricordiamo che da mesi, con ripetute iniziative, scioperi e manifestazioni, rivendichiamo il rinnovo del contratto nazionale, respinto proprio da rappresentanti della Grande Distribuzione.

Il territorio non ha bisogno di questo servizio e non è trascurabile anche il fronte sicurezza.

Abbiamo già fatto una richiesta di incontro all'azienda per avere risposte e tutele per i lavoratori.

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato, a Milano, alla manifestazione nazionale dei lavoratori delle aziende aderenti alla Federdistribuzione, Confesercenti e Cooperazione, oggi in sciopero per chiedere il rinnovo del contratto.

"Sono oltre 500mila - ha detto Barbagallo - i lavoratori del settore che, da 2 anni, attendono il rinnovo del loro contratto: le controparti, invece, stanno cercando di destrutturarlo, puntando a un peggioramento delle condizioni di lavoro, del salario e dell'orario. Oggi, hanno persino sostituito una parte dei lavoratori che hanno scioperato con altri lavoratori: questo è un attentato allo Statuto oltre a essere un atto incostituzionale. Noi - ha sottolineato il leader della Uil - chiediamo 85 euro di aumento per restituire potere d'acquisto ai lavoratori, altrimenti non ripartono i consumi né l'economia né l'occupazione. Su quest'ultimo aspetto abbiamo toccato il fondo: il Governatore della BCE ha detto che stiamo peggio della Grecia. In particolare per quel che riguarda l'occupazione giovanile - ha concluso Barbagallo - il Governo ha fallito".

Milano, 19 dicembre 2015

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In allegato le immagini del presidio e del volantinaggio fatto dai dipendenti della grande distribuzione, impiegati nei centri Iper, Esselunga, ecc...

Questi gli scatti realizzati questa mattina in Piazza Marconi ad Alessandria.

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Sabato 7 novembre spesa a rischio per tante famiglie a causa dello sciopero proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS UIL. "Dopo due lunghi anni di trattative, abbiamo deciso di proclamare due giornate di sciopero, la prima il 7 novembre, la seconda il 19 dicembre a ridosso del periodo natalizio, per dare un segnale forte a Federdistribuzione e far capire ai clienti di queste catene che la comodità dell'apertura prolungata fino a tardi la sera e sette giorni su sette ha un elevato costo che le aziende vogliono far pagare ai lavoratori", commenta Maura Settimo, Segretario generale UILTuCS Alessandria.

Il settore della grande distribuzione è formato da catene importanti come Esselunga, Unes, Iper, per citare quelle presenti sul territorio alessandrino, ma anche Auchan, Rinascente, Ikea si sono distaccate da Confcommercio e sono ora rappresentate da Federdistribuzione.

Mentre per i lavoratori di altri gruppi del settore commercio c'è stato il rinnovo del contratto con un aumento salariale di 85 euro, quelli rappresentati da Federdistribuzione vivono in un limbo in attesa di vedere rinnovato il proprio contratto.

Il sindacato rivendica un contratto che non crei discriminazioni e disparità di trattamento tra lavoratori che operano nello stesso settore, mentre Federdistribuzione chiede un contratto che non prevede aumenti salariali e avere mano libero sulla flessibilità e gli orari di lavoro.

Ancora non si è aperto alcuno spiraglio per il rinnovo di un contratto così importante che interessa un gran numero di lavoratori impiegati nei grossi gruppi nazionali ed esteri.

Ricordiamo che in alcune province gruppi come Carrefour hanno già iniziato a tenere aperti i supermercati 24 h, con forti disagi per tutto il personale, prevalentemente di sesso femminile.

I grossi gruppi devono capire che serve un contratto rinnovato, con aumenti stipendiali che permettano una vita dignitosa e il rafforzamento di una regolamentazione degli orari di lavoro.

A scioperare saranno tutti i lavoratori di Coop, Iper, Esselunga e Unes, gruppi ben presenti su tutto il territorio provinciale. Lavoratori e sindacati promuoveranno un volantinaggio in Piazza Marconi ad Alessandria e davanti all'Iper, fuori dal centro commerciale Oasi di Tortona, a partire dalle ore 9.

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SCIOPERO NAZIONALE UNITARIO 7 NOVEMBRE E 19 DICEMBRE

Trascorsi 22 mesi dalla scadenza del CCNL del Terziario (Confesercenti) continuano a permanere distanze rilevanti tra le parti.Filcams, Fisascat e UILTuCS, ribadendo i contenuti della piattaforma sindacale, chiedono di procedere velocemente al rinnovo del CCNL.

Ciò anche in considerazione dell'avvenuto rinnovo del CCNL del Terziario Distribuzione e Servizi (Confcommercio) che ha riconosciuto un aumento salariale di 85 euro, per una massa salariale di 1811 euro nel triennio 2015/2017. Filcams, Fisascat e UILTuCS dichiarano due intere giornate di sciopero per i giorni 7 novembre e 19 dicembre 2015 a sostegno dell'occupazione stabile, delle tutele normative e del salario.

L'astensione dal lavoro avverrà per il turno completo di lavoro giornaliero. Per le unità produttive che nella giornata di sabato non svolgono attività, l'astensione dal lavoro è prevista per venerdì 6 Novembre e venerdì 18 dicembre.

FILCAMS Cgil   FISASCAT Cisl  UILTuCS - UIL

 

Comunicato stampa

Sciopero generale di due giorni della grande distribuzione: il 7 novembre e il 19 dicembre

Mobilitazione nazionale per il rinnovo del contratto del settore dopo oltre venti mesi di vertenza

 

Gli esecutivi nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UILTuCS, riuniti oggi a Roma, hanno proclamato due giornate di sciopero nazionale nel settore della grande distribuzione per il 7 novembre e per il 19 dicembre prossimi, demandando alle strutture regionali l'organizzazione di ulteriori iniziative di mobilitazione.

Il ricorso allo sciopero si è reso necessario per dare un segnale forte e compatto a Federdistribuzione, dopo oltre venti mesi di vertenza per il rinnovo del contratto collettivo del settore.

La UILTuCS, a sua volta, dopo la pronuncia favorevole del Tribunale di Torino, moltiplicherà i ricorsi ai Tribunali italiani per ottenere il riconoscimento degli aumenti salariali stabiliti dal contratto collettivo rinnovato con Confcommercio anche per i lavoratori delle imprese aderenti a Federdistribuzione.

Dichiarazione di Brunetto Boco, Segretario Generale della UILTuCS:

«La grande distribuzione non solo non vuole rinnovare il contratto collettivo dopo quasi due anni di vertenza, ma pretende addirittura di ridurre gli stipendi dei lavoratori. Siamo costretti allo sciopero da questo atteggiamento inaccettabile di chiusura e di arroganza, tanto più improvvido nel momento in cui il Paese sta faticosamente cercando di uscire dalla lunghissima crisi e si stanno risvegliando anche i consumi».

Come UILTuCS ci stiamo muovendo anche in un'altra direzione per far valere i diritti dei lavoratori. Soddisfatti della pronuncia del Tribunale di Torino che ha riconosciuto il diritto a percepire l'aumento salariale previsto dal contratto collettivo rinnovato con Confcommercio, abbiamo avviato analoghi procedimenti giudiziari in tutta Italia. Per questa via le imprese delle grande distribuzione saranno obbligate a corrispondere gli incrementi retributivi che pretendono di non garantire attraverso la normale strada della contrattazione».

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