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Il Governo restituisce ai pensionati, con trattamenti sopra 3 volte il minimo, solo tra il 4% e il 24% circa di quanto dovuto a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Una restituzione inadeguata – ha commentato il Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti -  rispetto alle somme sottratte in questi anni a milioni di pensionati.   Un pensionato, con un trattamento tra 3 e 4 volte il minimo, a fronte di 3.074,88euro lordi spettanti, avrà 726 euro lordi, il 23,61% di quanto dovuto, percentuale che scende al 4,55 % per le pensioni da 2.700 euro lorde mensili.

La proposta di indicizzazione, che partirebbe dal 2016, di 180 euro lordi annui per i trattamenti tra le 3 e le 4 volte il minimo, fino a scendere a 60 euro lordi annui per i trattamenti tra le 5 e le 6 volte il minimo, è irrisoria e insufficiente a salvaguardare il reale potere d'acquisto delle pensioni.

Per questi motivi la UIL ritiene che il Governo stia dando una risposta non all'altezza delle attese dei pensionati dopo la sentenza dell'Alta Corte e si mobiliterà affinché il Parlamento ripristini il diritto all'indicizzazione delle pensioni.

Lo studio prende in esame l'importo dell'assegno pensionistico mensile lordo, per diverse fasce di reddito, mostrando l'effetto che il blocco della perequazione, prima con l'intervento Fornero, poi con l'intervento del Governo Letta,  ha avuto sull'indicizzazione dei trattamenti.

Vengono analizzati, anche,  gli effetti che la Sentenza n. 70 del 2015 della Corte Costituzionale avrà sulle pensioni.

Analisi della UIL in allegato.

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Da quanto emerge dalle dichiarazioni del Governo dopo il Consiglio dei Ministri le decisioni assunte non rispondono a nessuna delle indicazioni contenute nella sentenza della Corte Costituzionale.Il Governo non ripristina, infatti, il diritto alla perequazione delle pensioni in essere che è il punto cardine della sentenza, rimandandolo a non meglio precisati futuri interventi, e non restituisce le somme sottratte in questi anni.

L'una tantum per le pensioni lorde fino a 3.200 euro rende una minima parte di  quanto sottratto ai pensionati in questi anni.

Il Governo sta perdendo l'occasione per ripristinare un diritto e di contribuire, attraverso la restituzione dei soldi ingiustamente tolti ai pensionati, alla ripresa dei consumi con sostegno alla domanda interna ed un diretto beneficio per l'attività produttive del Paese.

La Uil e la Uilp continueranno la mobilitazione e la lotta affinché siano attuate le indicazioni della sentenza della Corte ripristinando il diritto ed eliminando le ingiustizie.

Roma, 18 maggio 2015

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Comunicato stampa Uil Pensionati: dichiarazione di Romano Bellissima, Segretario generale Uilp

Il ministro dell'economia Padoan annuncia che il Governo non restituirà a tutti i pensionati quanto loro indebitamente sottratto con il blocco dell'indicizzazione. Si limiterebbero cioè i rimborsi in base al reddito e non al diritto.

Chiediamo al Governo di rispettare la Costituzione. È quanto afferma il Segretario generale della Uilp Romano Bellissima.

Prima si ripristini il diritto e poi si ricerchino insieme alle parti sociali le soluzioni per stabilire priorità, compatibilità ed equità dei rimborsi.

Invitiamo tutti i pensionati alla mobilitazione per impedire questa grave rottura della legalità.

Come Uilp proponiamo a tutti una mobilitazione a Roma ad iniziare da venerdì prossimo 15 maggio.

Roma, 11 maggio 2015

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La sentenza della Corte ha reso giustizia a milioni di pensionati.

Dalla sua applicazione un contributo alla crescita e alla ripresa dei consumi.

Con l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale,  una pensione che nel 2011 era di 1500 euro lordi, appena superiore alle 3 volte il minimo, avrà una rivalutazione di circa 85 euro al mese e 2.540 euro circa come rimborso per i due anni di blocco (2012 e 2013) e per gli effetti che questi hanno avuto sul 2014.

Aldo Gregori, Segretario territoriale Uil Alessandria: Riteniamo che il Governo debba applicare subito la sentenza a tutti i pensionati, ristabilendo equità e giustizia.  Ci preoccupano le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: fanno pensare che il Governo sia propenso ad applicare misure di rimborso parziali o per scaglioni per minimizzare l'impatto del risarcimento sui conti dello Stato.

L'applicazione della sentenza, oltre a ripagare i pensionati per il sacrificio fatto negli ultimi anni, è doveroso. Inoltre, dando più disponibilità di reddito a milioni di pensionati,  questo potrebbe contribuire almeno parzialmente alla ripresa dei consumi delle famiglie, aiutate massicciamente dai pensionati.

Continua Alberto Pavese, Segretario territoriale Uil Pensionati Alessandria: Quando lo Stato provvederà all'adeguamento dei trattamenti eliminando il blocco Fornero, il pensionato che nel 2011 percepiva 1.500 euro lordi, percepirà annualmente sulla pensione in erogazione nel 2015 circa 1.026 euro in più, mentre il pensionato con un trattamento pari 2500 euro lordi, percepirà annualmente sulla pensione in erogazione nel 2015 circa 1.621 euro in più.

Secondo il Servizio politiche Fiscali e Previdenziali UIL, a chi percepisce una pensione di 1500 euro lordi al mese, spetta una rivalutazione di circa 85 euro al mese e 2540 euro circa di rimborso totale compresi trascinamenti.

Tabelle in allegato.

 

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La sentenza della Corte ha reso giustizia a milioni di pensionati.

Dalla sua applicazione un contributo alla crescita e alla ripresa dei consumi: dichiarazione del Segretario Confederale UIL Domenico Proietti

Con l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale una pensione che nel 2011 era di 1500 euro lordi, appena superiore alle 3 volte il minimo, avrà una rivalutazione di circa 85 euro al mese e 2.540 euro circa come rimborso per i due anni di blocco 2012 e 2013 e per gli effetti che questi hanno avuto sul 2014.

Il Governo applichi subito la sentenza a tutti i pensionati ristabilendo equità e giustizia.

L'applicazione della sentenza dando più disponibilità di reddito a milioni di pensionati è anche un contributo importante alla ripresa dei consumi interni e quindi un sostegno alla ripresa della crescita e delle attività produttive con beneficio per l'occupazione.

Analisi ed Elaborazioni del Servizio Politiche Previdenziali UIL

Lo studio prende in esame l'importo dell'assegno mensile lordo per diverse fasce di reddito da pensione. L'analisi che abbiamo svolto riguarda gli effetti che i blocchi dell'indicizzazione hanno prodotto su queste. Nella tabella 1 mostriamo l'andamento delle pensioni dal 2011 ad oggi applicando la legislazione vigente, quindi applicando sia il blocco Fornero, sia quello previsto dal Governo Letta con la Legge di Stabilità 2014.

Dall'esame di questi dati si evidenzia come le pensioni superiori a 3 volte il minimo ma inferiori alle 4 volte (negli esempi quelle da 1.500 euro e da 1800 euro), nel 2011 abbiano subìto un adeguamento minimo se confrontate con il dato del 2015, rispettivamente meno di 20 euro lorde mensili per quelle da 1.500 euro e meno di 25 euro lorde mensili per quelle da 1.800 euro...

In allegto il documento completo in versione scaricabile

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Basta con la discriminazione e la penalizzazione delle persone anziane.

Questa laa dichiarazione del Segretario generale Uil Pensionati Romano Bellissima

"Basta con gli atteggiamenti discriminatori e persecutori nei confronti delle persone anziane. E basta con i messaggi fuorvianti". È quanto dichiara il Segretario generale della Uil Pensionati, Romano Bellissima a proposito delle prese di posizione sulla revisione dell'esenzione dei ticket sanitari per le persone anziane.

"L'assessore Coletto – prosegue Bellissima – alla fine di una serie di dichiarazioni alle agenzie di stampa, ha rettificato il suo pensiero, specificando che la sua proposta di abolire l'esenzione dal pagamento dei ticket sanitari per gli over65enni riguarderebbe solo persone sane e benestanti.

Vorremmo dire all'Assessore Coletto che i ticket sanitari sono pagati da persone malate o che potrebbero esserlo. Nessuna persona in buona salute assume farmaci o fa esami per divertimento.

Se c'è un abuso di prescrizioni, il problema va risolto a livello dei medici di famiglia, con protocolli più adeguati ed efficaci.

La diagnosi precoce delle malattie, inoltre, non solo salva moltissime vite, ma riduce i costi del servizio sanitario.

Per quanto riguarda il reddito – prosegue Bellissima – esiste già un tetto per le persone anziane.

L'esenzione dai ticket per gli over65 infatti oggi è prevista solo per chi ha un reddito familiare lordo inferiore a 36mila euro. Gli anziani 'benestanti' il ticket già lo pagano.

Vorremmo anche ricordare che centinaia di migliaia di cittadini, in gran parte anziani, oggi rinunciano alle cure e alla diagnosi precoce perché non hanno i soldi e perché i ticket sono troppo alti e che l'applicazione di ticket elevati sta spostando i cittadini dalla sanità pubblica a quella privata.

Si vuole riservare il Servizio Sanitario nazionale solo agli indigenti e agli evasori, purtroppo numerosissimi nel nostro Paese? Se questo è l'obiettivo – afferma ancora il Segretario generale della Uil Pensionati – lo si dica con chiarezza e si apra una discussione seria con tutti i cittadini e con le forze sociali.

Le persone anziane in Italia in questi ultimi anni vengono criminalizzate con atteggiamenti che sfiorano la persecuzione patologica. Sono raffigurate come coloro che stanno 'rubando' le pensioni, le prestazioni sanitarie, il welfare in generale. Si dimentica che sono cittadini che hanno lavorato, pagato le tasse e i contributi previdenziali Si dimentica che ancora oggi sono tra i maggiori contribuenti italiani, benché i loro redditi siano modesti e per alcuni milioni di anziani assolutamente insufficienti, che pagano circa un terzo di tutto l'Irpef, che le tasse sulle pensioni in

Italia sono tra le più alte d'Europa. Si dimentica infine che sono un vero ammortizzatore sociale per le famiglie e che se non ci fossero i nonni moltissimi bambini non avrebbero un luogo in cui stare, vista l'assoluta carenza di asili nidi e di servizi per l'infanzia nel nostro Paese.

Invitiamo dunque il Governo e la Conferenza delle Regioni nel corso dei prossimi incontri sulla riforma della compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini a mostrare maggiore

lungimiranza e attenzione ai diritti e ai bisogni delle persone anziane.

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Chiediamo l'estensione degli 80 euro ai pensionati. Il Presidente del consiglio si era impegnato in una prima fase, ma non sta mantenendo l'impegno, così come per altre questioni.

I pensionati sono il vero ammortizzatore sociale delle famiglie italiane, molto di più di quanto lo siano le manovre che vengono fatte che distribuiscono la massa monetaria del paese sempre nella stessa quantità. Per questo non usciamo dalla crisi. Bisogna dare potere d'acquisto ai pensionati e ai lavoratori e ridurre le tasse nel mondo del lavoro, altrimenti questo Paese continueràa impoverirsi. E tutti i dati dicono che si sta andando in questa direzione. Invece di litigare con l'Europa o con la Commissione bisogna fare quello che ha fatto la Francia e quello che vuole fare l'Inghilterra: bisogna fare in modo di immettere denaro fresco per far riprendere l'economia di questo Paese. Oggi le imprese che soffrono sono quelle che lavorano per il mercato interno, mentre all'estero le nostre aziende vanno benissimo, nonostante la crisi. Siamo il secondo paese esportatore d'Europa e non ci sono problemi di costo del lavoro o di competitivitào di articolo 18. Qualcuno deve capire questo: il problema èche non si comprano le merci che produciamo per il mercato interno perchénon c'èreddito.

Bisogna dare gli 80 euro anche ai pensionati e rivalutare le pensioni perchéle stanno livellando tutte al ribasso. Èuna politica che sta portando il paese alla povertà.

Mentre danno gli 80 euro, aumentano le tasse, aumentano le bollette, aumenta il costo della vita per i cittadini. Anche gli 80 euro che vogliono dare alle mamme, cosa sono? A Roma, ad esempio, per portare un bambino all'asilo ci vogliono 400 euro.

C'èun rischio mortale per i fondi pensione: hanno aumentato del 9% la tassazione, quindi, si sta facendo il gioco delle tre carte...forse Renzi deve avere origini meridionali.

Porteremo avanti l'azione dei pensionati in tutte le realtàlocali. Ci vogliono nuove iniziative per garantire i piùpoveri, i meno tutelati, le famiglie dove ci sono persone non autosufficienti.

Noi vogliamo che ai pensionati siano adeguate le loro pensioni e che gli 80 euro vengano estesi anche a loro. Non lo faranno? Faremo tutte le azioni necessarie perchéquesto avvenga.

Se il peggiore datore di lavoro, cioèlo Stato, non farài contratti, dopo la manifestazione del prossimo 8 novembre del pubblico impiego, noi faremo anche lo sciopero generale di tutti coloro che sono oggi senza contratto, non solo i lavoratori del pubblico impiego, ma anche gli altri circa 7 milioni di lavoratori che si trovano nella stessa condizione.

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Martedì, 14 Ottobre 2014 10:43

Consiglio territoriale UILP Alessandria

Questa mattina, nel salone della UIL di Via Fiume ad Alessandria, si sta svolgendo il consiglio territoriale UILP, Uil Pensionati.

All'ordine del giorno i seguenti temi:

- situazione politico/sindacale

- analisi e conclusione della fase congressuale UILP

- Tesseramento

- Varie ed evantuali.

In occasione del Consiglio è stata comunicata la decisione di inserire in Segreteria anche Emanuele Franco e Ornella Manfredini.

 

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Mercoledì, 08 Ottobre 2014 11:47

X Congresso UILP ad Abano Terme

In allegato il programma completo delle giornate congressuali in corso di svolgimento ad Abano Terme.

Scarica il pdf presente in allegato.

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In allegato il documento finale redatto il 25 settembre a Torino in occasione dell'attivo dei dirigenti regionali, provinciali e territoriali delle categorie pensionati di CGIL, CISL e UIL

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