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Mercoledì, 16 Settembre 2015 09:59

Istat: l'aumento del lavoro agricolo regolare è l'arma migliore contro il Caporalato

Dichiarazione del segretario nazionale Uila-Uil Giorgio Carra

"L'aumento dell'occupazione in agricoltura, in particolare al Sud, è un dato positivo  perché l'incremento di lavoro regolare è sicuramente l'arma migliore contro il fenomeno del caporalato ed è anche il segno evidente che ci sono molte aziende virtuose che preferiscono assumere manodopera regolare anziché ricorrere al lavoro nero". È quanto afferma Giorgio Carra riferendosi ai dati Istat, relativi al secondo trimestre 2015, in cui si segnala una crescita del 5% degli occupati nelle campagne, dato che arriva all'11% nel Mezzogiorno.

"Tuttavia occorre rilevare due aspetti: primo, lo sfruttamento della manodopera esiste al Sud come al Nord; secondo, dietro ai caporali ci sono sempre delle aziende che "avallano" un sistema illecito. Inoltre, si possono mettere in atto meccanismi elusivi dei controlli anche dichiarando meno giornate di quelle effettivamente lavorate dai braccianti. È vero che gli stranieri in agricoltura sono 320mila, un terzo del totale di braccianti (909mila) regolari nelle campagne ma, come è emerso dall'analisi dei dati Inps relativi al 2014 elaborati dalla Uila, il 41% di essi lavora e viene dichiarato per meno di 30 giornate. Lo stesso vale per il 20% di braccianti italiani. È qui, tra le aziende che dichiarano meno di 30 giornate lavorate per bracciante, che andrebbero intensificati i controlli perché è qui che si nasconde il lavoro nero".

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