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Le proteste non sono un'invenzione politica, ma nascono dal disagio e dai problemi delle persone: i sindacati non possono far altro che raccoglierle, rappresentarle e cercare di trovare soluzioni, se ci sono controparti disposte a discutere, cosa che oggi non succede.

Le piazze che manifestano servono a indicare le cose che devono cambiare. Il consenso nei confronti del Governo, però, è una questione politica e si ottiene nell'urna elettorale: è così che si fanno cadere o si rieleggono i governi. I Governi che cadono nelle piazze appartengono a una specie di repubblica delle banane.

Le Regioni hanno molte cose da farsi perdonare e, quindi, sono le ultime che possono protestare, anche se è ragionevole sostenere che non possano fare risparmi importanti in pochi mesi: è l'unico elemento su cui hanno ragione. Siamo favorevolissimi alla riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti; dovrebbero essere ridotte anche ai pensionati, però. Così come siamo favorevoli alla riduzione delle tasse alle imprese virtuose. Ed è su questo che il Governo dovrebbe riflettere. Gli imprenditori non sono tutti uguali, ci sono quelli che investono e assumono, ci sono quelli che non sono capaci e, poi, ci sono anche i farabutti: dare i soldi a tutti, indistintamente, non mi sembra una buona scelta. Il Governo, quindi, dovrebbe ridurre le tasse solo alle imprese virtuose. Quando si dice che, ora, le imprese non hanno più alibi e devono investire, infine, si dà l'impressione di non conoscere una delle leggi fondamentali dell'economia che si può compendiare in una battuta: 'si può portare un asino alla fontana, ma non si può costringerlo a bere'.

Siamo di fronte a un Governo che, come tutti i suoi predecessori, ha continuato a violare tutte le regole di buon senso, oltre a quelle relative al sistema delle relazioni industriali, negando per anni aumenti salariali ai lavoratori del pubblico impiego. Peraltro, ciò non fa altro che deprimere la domanda interna e, dunque, non è una buona cosa nemmeno dal punto di vista economico.

Il Presidente del Consiglio, qualche tempo fa, ha detto che dovremmo fare come in Germania: lì, però, i corpi intermedi vengono considerati alla stessa stregua dello Stato. Ieri, invece, sembra che abbia parlato di "disintermediazione". Insomma, non dà un'idea molto nitida di come pensa che debba essere la società italiana.

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Mercoledì, 24 Settembre 2014 16:25

Angeletti chiede un incontro a Renzi

In allegato la lettera che il Segretario generale della UIL, Luigi Angeletti, ha inviato questa mattina al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per chiedergli un incontro sui temi del lavoro oggetto dell'attualità politica e sindacale.

La stessa lettera, poi, è stata resa pubblica con un comunicato stampa.

 

Egregio Presidente,

la Uil condivide la necessità che il Paese debba, con coraggio, affrontare la principale emergenza che colpisce milioni di nostri concittadini: la cronica
mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani, il timore di perdere l'occupazione per chi un'occupazione ancora ce l'ha, il disagio derivante dall'instabilità occupazionale.

E' con interesse che abbiamo seguito e analizzato le proposte presentate dal suo Governo in materia di lavoro. Nel contempo, siamo convinti che una buona
regolazione di temi cosi delicati debba essere fondata sul valore della condivisione e della partecipazione di chi in azienda, nei tanti settori economici e produttivi, dovrà accompagnare, anche attraverso un'efficace contrattazione, la reale attuazione dei nuovi strumenti normativi.

Per la UIL è preminente la sostanza sulla forma ed è proprio per esporLe, nel concreto, le nostre proposte, i nostri suggerimenti e le nostre preoccupazione
che Le chiediamo un incontro nelle forme che Ella riterrà più utili e produttive.

(Luigi Angeletti)

 

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Martedì, 23 Settembre 2014 10:37

Le dichiarazioni di Angeletti sul Job Act

"Siamo disponibili al dialogo, ma guai a toccare le forme di tutela che ci sono già". E' quanto ha spiegato all'ANSA  il Segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a proposito dell'articolo 18. "Un conto è avvicinare due mondi, ma quello che non si può fare è modificare l'art.18 per chi già ce lo ha. Il Governo abbia il coraggio politico di spiegarci che cosa vuole fare con la legge delega: ascolti le parti sociali, e poi prenda le sue decisioni. Si può decidere se starci a sentire o meno ma si abbia il coraggio di spiegarci come in tutti i paesi normali. Rendere convenienti le assunzioni a tempo indeterminato attraverso incentivi fiscali. Secondo Angeletti è questa la strada che si potrebbe intraprendere nel jobs act, per rendere più attraente per le imprese il passaggio ad assunzioni a tempo indeterminato".

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"Il sistema previdenziale è in equilibrio, se ci si riferisce alle pensioni pagate a fronte di contributi versati negli anni precedenti. È quello più in equilibrio in Europa: lavoriamo più di tutti, le pensioni sono le più basse e paghiamo più contributi. A conferma di ciò, né la Bce né l'Ocse, né il FMI sostengono che bisogna modificarlo.Si vuole tagliare, modificare o ridurre il nostro sistema previdenziale semplicemente come surrogato delle tasse.

Lo Stato spreca molti soldi e quando si tratta, poi, di far tornare i conti la cosa più semplice è quella di mettere mano alle pensioni: è un imbroglio. Noi siamo l'unico Paese in Europa in cui il bilancio della previdenza non è separato da quello dell'assistenza.

Le pensioni sociali, quelle di invalidità o i sussidi alla disoccupazione sono forme di assistenza che nulla hanno a che vedere con la previdenza. In Italia, inoltre, si prendono i contributi dei lavoratori privati per finanziare i contributi che lo Stato non versa per i propri dipendenti.

Il giorno in cui si facesse come si fa negli altri Paesi e, cioè, si separasse il bilancio della previdenza da quello dell'assistenza ci si accorgerebbe, finalmente, che il nostro sistema previdenziale è in equilibrio.

Non lo è quello assistenziale che, però, come in tutti gli altri Paesi, deve essere finanziato dal fisco. In Italia abbiamo un'altissima evasione fiscale e poi le spese sono da Paese normale: non si possono prendere questi soldi che mancano dalle tasche dei pensionati o dei lavoratori".

Ufficio stampa Uil

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Martedì, 12 Agosto 2014 02:00

Vertenza Alitalia: il commento di Angeletti

In allegato l'intervento di Luigi Angeletti sulla vertenza Alitalia e la nota inviata agli iscritti UIL.

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Mercoledì, 23 Aprile 2014 10:03

Angeletti a Sky TG24 sul DL Lavoro

Del decreto lavoro è stata modificata la parte meno accettabile, quella che prevedeva la possibilità di reiterare lo stesso contratto a termine per otto volte. Per raggiungere un vero equilibrio sarebbe necessario, ora, che con i contratti a termine i lavoratori guadagnassero di più che con i contratti a tempo indeterminato.

Anche l'iter parlamentare del ddl deve procedere celermente perché occorre cambiare l'insieme delle norme sul lavoro.

Il contratto di apprendistato è il migliore possibile per i giovani, è lo strumento più efficace per accedere al mercato del lavoro. Noi vogliamo una buona occupazione e, perciò, vogliamo che le persone siano formate. La formazione, però, è in mano alle Regioni e, dunque, ci sono venti mercati del lavoro, venti regole diverse spesso impraticabili: bisogna risolverequesto problema.

La semplificazione è necessaria, ma non si possono mettere in concorrenza l'apprendistato e gli altri strumenti contrattuali per l'assunzione.

 

Roma, 22 aprile 2014                                                                                                                                   

Ufficio stampa Uil

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Ecco le dichiarazioni di Luigi Angeletti sul passo compiuto dal Governo Renzi in merito all'abolizione delle Province. "Bbisogna proseguire lungo questa strada, così come da anni avevamo chiesto, invano, ai precedenti Governi. Serve, inoltre, un confronto con l'Esecutivo su altri due temi fondamentali. Occorre mettere in programma l'estensione della riduzione delle tasse anche alle pensioni e ripristinare l'indicizzazione per salvaguardare il potere d'acquisto dei pensionati. Infine, in materia di lavoro, bisogna modificare la norma che rende possibile reiterare per otto volte un contratto a tempo determinato.

Roma, 27 marzo 2014                                                                                               Ufficio stampa Uil

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"Ieri è stata una bella giornata. Dopo 4 anni di scioperi e manifestazioni, finalmente abbiamo trovato un governo che ha fatto la cosa giusta: ridurre le tasse ai lavoratori. È sicuramente il provvedimento migliore e rappresenta una svolta nella politica economica. L'ultima riduzione, peraltro di entità inferiore, risale a 12 anni fa: poi è stato un susseguirsi di aumenti di tasse e, quindi, della disoccupazione.È sicuramente l'inizio, nessuno pensa che ci possano essere dei miracoli, però questa è la scelta giusta: rilancerà i consumi, la ripresa e l'occupazione, ci saranno sicuramente effetti espansivi".

Per quel che riguarda i provvedimenti sul mercato del lavoro, si tratta di "una razionalizzazione e non di una rivoluzione. L'obiettivo di rendere più agevoli le assunzioni non può che essere condiviso. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali i cambiamenti saranno assolutamente graduali e non stravolgeranno l'attuale assetto. Cercheranno di espandere la copertura ai co.co.pro. : una cosa importante, ma non una rivoluzione. La riforma Fornero viene modificata non smantellata. Non c'è un rovesciamento di logica".

"Adesso si tratterà di fare un ulteriore passo avanti per la semplificazione e la riduzione dei vincoli burocratici di questo Paese. Siamo però nella giusta direzione: è stato fatto non un "passetto", ma un passo molto lungo verso la svolta".

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In allegato l'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa da Luigi Ageletti, Segretario nazionale Uil, sulle misure proposte dal Primo Ministro Matteo Renzi a favore del lavoro e dell'occupazione

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