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Il mese di aprile vedrà impegnati i tre sindacati confederali provinciali CGIL, CISL e UIL di Alessandria in una serie di iniziative incentrate su un tema di particolare interesse per l’intera cittadinanza: la sanità pubblica.

Fortemente convinti che questa sia un bene da tutelare e sostenere, con azioni concrete e mirate a fornire servizi sanitari e assistenziali a cittadini attivi e pensionati, verrà avviata una campagna di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione con una serie di presidi che si terranno su gran parte del territorio provinciale. Un’importante azione di volantinaggio è stata organizzata per le giornate 4, 5 e 6 aprile in diversi comuni.

Si inizia da Casale M.to martedì 4 aprile a partire dalle 10 con volantinaggio di CGIL, CISL e UIL e distribuzione di materiale informativo contenente una sintesi delle rivendicazioni sindacali per la difesa della sanità pubblica e a sostegno del personale che ci lavora sia in Piazza Castello che davanti all’Ospedale Santo Spirito.

Mercoledì 5 aprile, sempre a partire dalle 10, si continua sui territori di Ovada in piazza del mercato e a Tortona davanti all’Ospedale civile Santi Antonio e Margherita per finire giovedì 6 aprile con Novi Ligure, all’angolo tra la piazza del mercato e l’inizio di Via Roma, e Acqui Terme, davanti all’Ospedale Mons. Giovanni Galliano.

Le rivendicazioni di CGIL, CISL e UIL Alessandria ruotano intorno alla necessità di fornire a tutte le persone assistenza e cure adeguate.

Dichiarazione congiunta dei Segretari generali provinciali Franco Armosino (CGIL), Marco Ciani (CISL) e Claudio Bonzani (UIL): “Troppe volte riscontriamo casi di persone, spesso sole e/o anziane, che si trovano costrette a rinunciare alle cure per ragioni economiche, visto che non tutti possono permettersi visite ed esami privati e la sanità pubblica è un diritto di tutti. Quotidianamente raccogliamo lo sconforto delle persone davanti a liste d’attesa infinite per sottoporsi a esami o ancora racconti di persone per intere giornate in attesa di cure nei pronto soccorso per sovraffollamento e scarsità di personale, costretto a turni estenuanti.

La nostra provincia invecchia sempre più e noi vogliamo riportare alla centralità e dare valore al servizio pubblico, restando fortemente contrari alla privatizzazione degli ospedali.

Perché la sanità pubblica possa tornare a funzionare, urgono interventi che sono stati rimandati fin troppo a partire dalla stabilizzazione del personale sanitario precario, dalle assunzioni straordinarie di personale in deroga, dal fornire cure domiciliari per i pazienti più fragili, puntando sulla sanità territoriale grazie a investimenti regionali finalizzati all’ASL AL. Tutto il personale sanitario, medici ed infermieri, meritano di poter lavorare nel rispetto dei contratti e in sicurezza”.

A queste tre giornate di presidio e volantinaggio seguirà una manifestazione provinciale unitaria fissata per il prossimo 15 aprile ad Alessandria con corteo e comizio finale all’insegna dello slogan La sanità pubblica non si vende, si difende.

Le rappresentanze sindacali CISL FP, UIL FPL, FIALS e NURSING UP dell'ASL AL , avendo espresso nella precedente segnalazione, solidarietà e apprezzamento verso gli operatori sanitari che con abnegazione e senso del dovere quotidianamente sono in prima linea a fronteggiare e lottare per arginare la diffusione del COVID-19, lavorando in condizioni che mettono a rischio e pericolo la propria salute e quella delle persone a loro vicine, chiedono di venire a conoscenza delle seguenti problematiche:

Numero di Assunzioni del personale del comparto avvenute per l'Emergenza Covid 19
• Gestione del Personale del comparto dei servizi di tutto l'ambito dell'ASL AL depotenziati e del Blocco Operatorio di Casale M.to.
• Gestione dei Reparti Covid
• Numero di Reparti Covid attivi nei vari presidi dell'ASL AL.
• Situazione in riferimento a presenza ed approviggionamento dei DPI dei Distretti e P.O. dell'ASL AL.
• Conoscenza dei Protocolli e/o Procedure presenti in azienda in riferimento al corretto utilizzo dei DPI sia nei reparti Covid+ che in tutti gli altri servizi durante tutta la durata del turno, sia
per le attività a bassa/media / alta intensità di cura
• Eventuali servizi dove verrà sospesa l'attività a seguito del Decreto n. 34 del 21.3.2020 della Regione Piemonte.
Le scriventi rappresentanze sindacali ribadiscono che non è possibile chiedere agli operatori sanitari di svolgere la loro attività nella situazione di assoluto rischio per se stessi e per gli stessi pazienti assistiti.

In attesa di riscontro le scriventi OO.SS, chiedono all'Azienda la fornitura completa per tutti gli operatori dei DPI necessari nei quantitativi adeguati e in linea con il rischio infettivo ed i protocolli di protezione più recenti indicati dalle linee guida dell'ISS e dagli organismi internazionali, e diffidano la stessa dall'adottare azioni, come il riutilizzo dei DPI (mascherine, Camici impermeabili, ecc.), poiché tali procedure mettono a rischio di contaminazione gli operatori e quindi la loro sicurezza.

 

Alessandria, 22 marzo 2020


CISL FP firmato Sergio Melis
UIL FPL firmato Claudio Bonzani
FIALS firmato Alberto Accordi
NURSING UP firmato Moreno Maraffa

Le strutture private di ricovero e ambulatoriali già oggi operano nel sistema sanitario piemontese, integrando l'operato di quelle pubbliche.
Gli organi di stampa riportano le dichiarazioni dell'Assessore regionale Icardi che vorrebbe consentire alle cliniche private la possibilità di dotarsi di Pronto Soccorso.
Icardi utilizza il termine ipocrisia per rafforzare il ruolo del privato nella sanità pubblica: non comprendiamo quale sia l'ipocrisia alla quale fa riferimento l'Assessore alla Sanità, ma vorremmo capire come sia possibile denunciare da un lato una passività di bilancio di circa 200 milioni di euro e, dall'altro, sostenere un ingente investimento economico da destinare alla sanità privata.
Inoltre le complessità che si presentano nei pronto soccorso dei nostri ospedali prevedono competenze multidisciplinari che non si possono limitare ad alcune specialità, data anche la componente demografica della nostra popolazione.

La frattura del femore di una persona anziana non è paragonabile alla gamba rotta di un ragazzo, perché quasi certamente nel primo caso sono presenti altre patologie che possono dare vita a complicanze che richiedono l'intervento di altri specialisti quali diabetologo, cardiologo, ecc.
Non vorremmo assistere a frequenti trasferimenti di pazienti da strutture private a strutture pubbliche, a causa di complicazioni alle quali ad oggi solo il presidio pubblico garantisce una risposta universalistica.

Nell'anno 2018 la sanità piemontese passava dal commissariamento (piano di rientro) al primo posto nella griglia Lea in Italia per la qualità delle prestazioni sanitarie, un traguardo raggiunto grazie all'impegno di tutti i dipendenti del servizio sanitario.
A questo impegno degli operatori sanitari non è però corrisposta una adeguata azione politica: l'attuazione della rete ospedaliera necessitava di un'immediata riorganizzazione
della rete territoriale per dare risposte efficaci ai cittadini ed evitare il sovraffollamento nei Pronto soccorso e l'aumento della mobilità passiva, tema ribadito durante l'incontro sindacale di Cgil, Cisl, Uil con l'Assessore Icardi.

La Sanità piemontese ha bisogno di una adeguata programmazione sanitaria che valorizzi il ruolo del pubblico e mantenga all'interno dello stesso la gestione delle attività di core business.
L'utilizzo del privato deve mantenere le caratteristiche di integrazione ai servizi pubblici e non può diventare sostitutiva degli stessi, perché il bene più prezioso di ogni persona, la salute, non può e non deve sottostare a regole di mercato.
Durante l'incontro del 12 Dicembre scorso, l'Assessore Icardi si è impegnato a costruire un percorso condiviso con le organizzazioni sindacali confederali sui temi della sanità: auspichiamo che alle dichiarazioni di principio corrisponda una concreta disponibilità al confronto che non può avvenire attraverso le dichiarazioni agli organi di stampa.

 

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