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Noi ci siamo dati una missione: smontare pezzo per pezzo la Fornero e questa operazione richiede tempo, mentalità riformista e approccio sindacale. Abbiamo già ottenuto importanti risultati lo scorso anno nella fase uno; ne stiamo ottenendo altri con l'attuale fase due che, sino alla definitiva approvazione della legge finanziaria, per noi resta ancora aperta. Non è un caso che le ulteriori proposte avanzate ieri dal Governo sono, come possono testimoniare gli stessi protagonisti della vicenda, frutto della tenacia e della determinazione con cui la Uil ha tenuto viva la trattativa in questi giorni. Noi crediamo che sia ancora possibile ottenere qualcosa.

Ed ecco perché continueremo a lavorare in queste ore affinché il Governo dia un'ulteriore risposta, in particolare, in merito alle future pensioni dei giovani, alle disparità di genere che penalizzano le donne e alle pensioni in essere. Questo Governo è ormai al suo epilogo. L'unica cosa, dunque, che ha un senso sindacale è cercare di ottenere il massimo possibile, oggi, e creare le condizioni per aprire una terza fase di confronto con il futuro Esecutivo. Questo è ciò che ci chiedono i nostri lavoratori, i pensionati, i giovani; questo è ciò che serve.

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Dall´Inps la conferma: con Pil da zero virgola e sgravi contributivi tagliati, a gennaio, non era inaspettato il calo di tutte le assunzioni. Nessuno può gioire di questo, ma occorre che la Politica e il Governo indichino strade realistiche e non tampone  rispetto alla bassa occupazione.Finché il tempo indeterminato aveva un costo pari a 'zero' in termini di contributi, le aziende hanno assunto, oggi che il costo è risalito si assiste alla frenata. Il tutto fa il paio anche con l'impennata di voucher venduti nel 2015 e che continua a registrare alti numeri, anche nel primo mese di quest'anno. Si assume, dunque, se c'è convenienza in termini di costi. E' chiaro che servono politiche che incentivino le assunzioni in termini di costi, ma il Paese spenderebbe di meno se la politica orientasse le sue strategie verso la crescita a cominciare dalla riduzione del carico fiscale sul lavoro, da investimenti pubblici in opere infrastrutturali, dalla valorizzazione del contratto di apprendistato e dal miglioramento delle regole e dei controlli per i voucher.

 

In allegato i dati dell'Osservatorio Precariato dell'Inps per il emse di gennaio.

Roma, 16 marzo 2016

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