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Ricordiamo che glli orari delle visite fiscali per i privati e dipendenti pubblici, attualmente vigenti sono:


Orari visite fiscali Privati 2017: dalle ore 10:00 alle ore 12:00 dalle ore 17:00 alle ore 19:00
Orari visite fiscali Dipendenti Pubblici 2017: dalle ore 9:00 alle ore 13:00 dalle ore 15:00 alle ore 18:00

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Da domani,  1° settembre 2017, viene attribuita all'INPS la competenza esclusiva ad effettuare visite mediche di controllo (VMC) sia su richiesta delle Pubbliche amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d'ufficio.

Lo rende noto l'Istituto, con il messaggio 3265 del 9 agosto 2017, precisando che dal prossimo settembre entrerà in vigore il "Polo unico per le visite fiscali", ai sensi degli articoli 18 e 22 del Decreto legislativo n. 75/2017.

Il decreto prevede l'emanazione di ulteriori decreti ministeriali anche al fine di armonizzare la disciplina dei settori pubblico e privato in materia di fasce orarie di reperibilità, nonché alla definizione delle modalità degli accertamenti.

In attesa dei decreti ministeriali e della conseguente circolare INPS, l'Istituto fornisce le prime indicazioni per poter garantire l'attuazione della nuova disposizione, che rappresentano una prima applicazione sperimentale, che sarà progressivamente messa a punto.

Nel messaggio sono indicate le categorie di amministrazioni e i dipendenti pubblici interessati agli accertamenti medico fiscali assenti dal servizio per malattia.

Le visite mediche di controllo potranno essere effettuate dietro richiesta delle PP.AA. o disposte d'ufficio dall'INPS, secondo le modalità indicate nel messaggio.

Il dipendente pubblico, come previsto nel D. Lgs. 75/2017, è tenuto, qualora debba assentarsi dal proprio domicilio (es. per visita specialistica o altro), ad avvisare la propria amministrazione, la quale successivamente avviserà l'INPS.

Inoltre, indicazioni specifiche riguardano le visite mediche di controllo per i casi di infortunio sul lavoro e malattia professionale.

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Serve un "intervento normativo di armonizzazione" per applicare la riforma Fornero anche ai lavoratori del pubblico impiego. Lo sottolinea la Cassazione nel verdetto 11868 depositato oggi, sottolineando che la riforma Fornero si applica unicamente al settore privato.

Finchè non interverranno le norme ad hoc, sottolinea la Cassazione, "non si estendono ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni le modifiche apportate all'art.18 dello Statuto dei Lavoratori, con la conseguenza che la tutela da riconoscere a detti dipendenti in caso di licenziamento illegittimo resta quella assicurata dalla previgente formulazione della norma".

Dunque, per gli statali, in caso di licenziamento illegittimo, scatta la reintegra nel posto di lavoro e non la tutela risarcitoria o indennitaria.

Per i supremi giudici questa conclusione è avvalorata dal fatto che la legge Fornero "per come formulata nell'art. 1,comma 1, tiene conto unicamente delle esigenze proprie dell'impresa privata, alla quale solo può riferirsi la lettera C), che pone una inscindibile correlazione fra flessibilità in uscita ed in entrata, allargando le maglie della prima e riducendo nel contempo l'uso improprio delle tipologie contrattuali diverse dal rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato". La legge Fornero, inoltre, secondo la Cassazione, "introduce una modulazione delle sanzioni con riferimento ad ipotesi di illegittimità pensate in relazione al solo lavoro privato, che non si prestano ad essere estese all'impiego pubblico contrattualizzato, per il quale il legislatore, in particolar modo con il D.lgs 27.10.2009 n.150, ha dettato una disciplina inderogabile, tipizzando anche illeciti disciplinari ai quali deve necessariamente conseguire la sanzione del licenziamento".

Ad avviso dell'Alta Corte, poi, un'eventuale modulazione delle tutele nel pubblico impiego, "richiede da parte del legislatore una ponderazione di interessi diversa da quella compiuta per l'impiego privato" poichè, come stabilito dalla Consulta, nel settore pubblico ci sono "garanzie e limiti che sono posti non solo e non tanto nell'interesse del soggetto da rimuovere, ma anche e soprattutto a protezione di più generali interessi collettivi". Gli 'ermellini' ricordano che l'art.97 della Costituzione "impone di assicurare il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione pubblica".

Soddisfazione è stata espressa dal Segretario Confederale della UIL Antonio Foccillo: " si conferma quello che hanno sempre sostenuto la maggioranza dei giuristi, i rappresentanti sindacali e il ministro Madia, perché i dipendenti pubblici hanno uno status diverso: sono assunti per concorso e sono garanti della cittadinanza e non del datore di lavoro".

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Ci costituiremo parte civile contro i pochi fannulloni

"In questo nuovo anno è ripreso con forza l'attacco contro i dipendenti pubblici da parte del Governo Renzi.Forse questo nuovo assalto selvaggio e deprimente contro 3 milioni di lavoratori pubblici nasce dal fatto che si vuole mascherare l'incapacità del governo a trovare le risorse per un rinnovo dignitoso dei contratti?".

Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Uil Fpl Giovanni Torluccio.

"Prima hanno tentato di scaricare la colpa sui sindacati sulla mancata riduzione dei comparti, cosa assolutamente falsa, dimostrando come la Uil insieme alle altre sigle abbiano già presentato una proposta unitaria per passare da dodici a quattro comparti. Essendo stati smascherati hanno ben pensato di ripartire sulla 'questione Fannulloni'.

Ormai è chiaro a tutti che i furbetti rappresentano solo una piccola minoranza. Siamo stanchi ormai di ripetere che è giusto licenziare chi ha sbagliato, insieme al dirigente che non ha vigilato. Licenziare chi non svolge il proprio lavoro è un atto dovuto nei confronti del 98% dei dipendenti pubblici di questo Paese che  lavora alacremente, tutti i giorni, al servizio dei cittadini per garantire elevati livelli di scuola, sanità, sicurezza sulle strade, attenzione ai problemi sociali, promozione della cultura e del turismo, cura e prevenzione dell'eco-ambiente.

Siamo stufi delle campagne mediatiche studiate ad hoc. Per questo ci costituiremo parte civile contro tutti i dipendenti pubblici, che, con la copertura di politici e dirigenti, discreditano tutto il lavoro pubblico. Chiediamo al contempo al Governo di iniziare ad innovare e ad investire  sulle competenze, invece di seguire la facile strada dei tagli , del blocco del turn over e del mancato rinnovo del contratto.

Noi – conclude il Segretario Generale Uil Fpl - continueremo senza sosta a portare avanti tutte le azioni di lotta possibili per tutelare i lavoratori che orgogliosamente rappresentiamo e che, nonostante siano stati abbandonati e umiliati dal Governo, continuano a svolgere il proprio lavoro con dignità e professionalità.

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato oggi al seminario 'Superiamo la Brunetta' organizzato a Salerno dalla UILPA nazionale. Al centro del dibattito anche il tema dei cosiddetti "fannulloni", con lo slogan: 'Sì alla valutazione, al merito, alla contrattazione'.
'I dipendenti pubblici infedeli - ha sottolineato il leader della Uil - non solo assumono comportamenti indisciplinati o illegittimi, ma sono anche ladri della dignità dei milioni di dipendenti pubblici che, ogni giorno, si mettono al servizio di tutti i cittadini del nostro Paese. È giusto, dunque, sospendere i 'fannulloni' e, se colpevoli, licenziarli, chiedendo conto anche ai dirigenti e ai politici che non hanno vigilato.

Se tutto ciò, poi, accadesse in 48 ore, così come ha rilanciato il Presidente del Consiglio, non potremmo che essere d'accordo. Cacciare dalla PA questi soggetti - che, secondo alcuni studi, rappresentano il 2% dell'intera platea - è un atto dovuto verso tutti gli altri dipendenti pubblici e verso tutto i cittadini: contro i fannulloni, la Uil si costituirà parte civile, come ha già fatto per la vicenda di Sanremo.

Al Governo, però - ha precisato Barbagallo - chiediamo altrettanta solerzia nel rinnovare i contratti agli oltre tre milioni di lavoratori che attendono ormai da più di 6 anni di ottenere questo diritto, che per il mancato rinnovo hanno perso, mediamente, 3mila euro e che, per i tagli subiti, hanno visto ridurre i loro stipendi di circa il 10%.

Questa condizione è ormai insostenibile - ha concluso Barbagallo - e la lunga mobilitazione già annunciata sarà a sostegno delle nostre giuste rivendicazioni salariali'

Salerno, 16 gennaio 2016

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La UIL FPL di Alessandria organizza per venerdì 20 novembre 2015 un incontro finalizzato ad informare iscritti e simpatizzanti in materia previdenziale. L'appuntamento è il 20 novembre alle 14.30 nel salone della sede UIL di Via Fiume 10 ad Alessandria.

Volantino in allegato.

Per adesioni è preferibile contattare la segreteria della UIL FPL al seguente numero: 0131 287731

Perseo-Sirio è il Fondo Pensione complementare dei dipendenti pubblici.

Il suo fine è quello di garantire agli associati il mantenimento di una copertura previdenziale che, integrata a quella del sistema pubblico, contribuirà al mantenimento di un adeguato tenore di vita ai lavoratori nel momento del pensionamento.

La prospettiva è, altrimenti, di percepire una pensione fino anche al solo 40/50% dell'ultimo stipendio.

Quella che prima era una opportunità, oggi diventa una NECESSITÀ.

I VANTAGGI DELL'ADESIONE:

• contributo del datore di lavoro pari all'1% della retribuzione utile per il Tfr;

• costi ridotti e trasparenti perché Perseo- Sirio non ha scopo di lucro;

• Rendimenti tenzialmente superiori al TFR (nel 2014 Tfr 1,5%, Fondi Pensione 5%);

• vantaggi fiscali: deducibilità dei contributi versati;

• garanzia della restituzione del capitale versato.

Il 31 dicembre 2015 scade l'obbligo della trasformazione del Tfs in Tfr per gli aderenti a Perso-Sirio assunti prima del 2001.

FP CGIL CISL FP e UIL FPL chiedono di lasciare ai lavoratori che vorranno aderire al Fondo le possibilità di contribuire con la sola contribuzione a carico del datore di lavoro e del lavoratore alla quale poter aggiungere anche, in alternativa e con libera scelta esercitabile anche successivamente all'adesione:

• il TFR, grazie alla possibilità di esercitare il diritto di opzione per la trasformazione del TFS;

• il TFS, destinabile direttamente in tutto o in parte al momento del pensionamento.

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