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Si è tenuto, nella giornata di ieri 9 luglio 2018 presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del ministro Luigi Di Maio, il secondo incontro di verifica con il nuovo Governo sulla vertenza ILVA. Il ministro ha riconfermato la necessità della proroga del commissariamento, fino al 15 settembre p.v., per effettuare ulteriori approfondimenti del dossier ILVA. Nel corso dell'incontro, Luigi Di Maio ha assicurato di voler analizzare in tempi brevi tutti gli aspetti della procedura, dal bando di gara all'aggiudicazione, con la consapevolezza che l'attuale stato impiantistico degli stabilimenti non consente ulteriori perdite di tempo.

Il responsabile del dicastero dello Sviluppo Economico ha dichiarato di voler lavorare per ottenere la piena garanzia sulla realizzazione degli investimenti e sul mantenimento dei livelli occupazionali prima di avallare il passaggio di un gruppo strategico, per il nostro Paese, alla multinazionale AM; per raggiungere tale obiettivo, ha aggiunto il ministro, sarà quindi necessario apportare delle integrazioni al contratto di cessione. Anche la Uilm ha valutato necessaria la proroga concessa dai Commissari in mancanza dell'accordo sindacale ma a condizione che si utilizzi al meglio questo tempo per migliorare ulteriormente il Piano Ambientale, come del resto già richiesto dal sindacato durante questi lunghi mesi di negoziato, e per ricercare con maggiore convinzione (da parte di ArcelorMittal) l'accordo sindacale.

La Uilm ritiene che, per poter riprendere il negoziato in modo proficuo, AM InvestCo debba modificare la sua impostazione sui livelli occupazionali, altrimenti non si riuscirà a fare nessun avanzamento verso un accordo (che noi abbiamo ribadito di "voler fare"), da realizzare possibilmente entro il mese di luglio, se ce ne saranno le condizioni. Abbiamo ribadito al Ministro che continuiamo a non comprendere come sia possibile che alla fine della realizzazione del Piano Industriale possano essere previsti degli esuberi, nonostante il raddoppio dell'attuale produzione di acciaio; l'organico dichiarato a fine piano da ArelorMittal continua ad essere una grande "incognita". Per la Uilm è necessario raggiungere un'intesa che assicuri la garanzia occupazionale a tutti i lavoratori di ILVA.

La Uilm ha ribadito che l'unica condizione che consentirà la realizzazione delle bonifiche continua ad essere quella della continuità produttiva dello stabilimento di Taranto; le esperienze di altre realtà ci hanno insegnato che non si bonifica realmente solo con gli stabilimenti in marcia. Il ministro ha già chiesto ai rappresentanti della multinazionale dell'acciaio di avanzare ai Commissari Straordinari proposte migliorative, rispetto al contratto di acquisizione già stipulato, sia sul tema dell'ambiente che su quello dell'occupazione; i vertici di AM si sono resi disponibili a formulare nuove proposte. Per la Uilm sarà altrettanto importante individuare le misure necessarie per la tutela dei lavoratori delle ditte dell'indotto per consentirne la continuità del pagamento degli stipendi. Restiamo, dunque, in attesa (ma non troppo) della prossima convocazione da parte del ministro per poter condividere un percorso che ci consenta di trovare le giuste soluzioni per poter rilanciare quanto prima gli stabilimenti di ILVA e partire finalmente con gli interventi ambientali ed industriali, per assicurare una prospettiva certa al più importante gruppo siderurgico italiano ed ai suoi lavoratori.

UILM NAZIONALE Roma, 10 luglio 2018

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La scorsa settimana al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza della vice ministra Teresa Bellanova, si è tenuto il previsto incontro fra le Organizzazioni sindacali ed i vertici di ArcelorMittal sulla vertenza ILVA.

Il management di AM ha illustrato, nel corso della riunione, lo scenario di mercato mondiale della siderurgia e la necessità di reggere la competizione con i produttori cinesi, in primis, con la continua ricerca dell'efficienza e dell'incremento della produttività.

La Uilm pur apprezzando l'esposizione dettagliata da parte di AM sullo stato del mercato mondiale dell'acciaio ha ricordato le ristrutturazioni già avvenute in passato, in Italia e nel gruppo Ilva, in accordo con EU per rispondere alla necessità di una maggiore competitività in ambito europeo.

Abbiamo comunque dichiarato di non volerci sottrarre ad un confronto per accrescere la produttività di Ilva, fermo restando la nostra perplessità nel poter produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido e 10 milioni di tonnellate di spedito, come dichiarato dai vertici di AM, con un organico inferiore ai 14200 addetti.

Soprattutto in un contesto di trattativa come quello odierno, divenuto "complesso" per dinamiche che nulla hanno a che fare con l'operazione industriale, abbiamo la necessità verificare, quanto prima, se esistono le condizioni per addivenire ad un accordo sindacale e stabilire un elemento di certezza nella vertenza. E' necessario poter verificare le reali intenzioni della multinazionale siderurgica nel voler credere nel rilancio produttivo ed ambientale dell'Ilva e non solo per interessi di mercato. Ma il tempo non gioca a nostro favore perché il protrarsi della gestione commissariale sta conducendo il più grande gruppo siderurgico ad una lenta agonia.

Abbiamo quindi confermato l'agenda dei prossimi incontri (17/1 Accordo di Programma Genova,23-24/1 sito di Ilva Taranto,30-31/1 siti Ilva Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera, Salerno, Legnaro, Paderno Dugnano).

Non bisogna perdere altro tempo: c'è in gioco destino di oltre 20.000 posti di lavoro.

 

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