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Martedì, 25 Novembre 2014 10:18

Iniziativa #Tuxturismo

Sulla pagina facebook  della UILTuCS Lombardia (www.facebook.com/uiltucslombardia) è stata lanciata  l'iniziativa #Tuxturismo (leggesi tu per turismo o tucs per turismo) che  vorrebbe sensibilizzare gli addetti del settore sulla grave situazione di stallo  e di difficoltà che il rinnovo contrattuale sta vivendo.

L'iniziativa si  prefigge di incentivare le condivisioni del post e di sollecitare messaggi da  parte di tutte le lavoratrici e i lavoratori che vogliono lanciare un grido di  allarme, indignazione o protesta che raccoglieremo e invieremo, alla fine di  novembre, ad alcune istituzioni quali il Ministero del Turismo, gli assessorati  regionali competenti e alle controparti.

A tal proposito  alleghiamo due file, uno in alta definizione (Pdf) per la stampa di eventuali  volantini o comunicati da affiggere in bacheca sindacale e l'altro in bassa  definizione (JPG)per eventuale diffusione via web o per l'invio in posta  elettronica a delegati sindacali e iscritti.

 

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Comunicato stampa UILTuCS

A seguito delle ripetute e previste allerte meteo che hanno contrassegnato l'ultimo mese, creando forti disagi e gravi danni in buona parte della provincia di Alessandria, la UILTuCS vuole esternare la sua preoccupazione per come sono state gestite le emergenze all'interno dei centri commerciali della Provincia.

Alcune realtà che si collocano tra il novese e il tortonese, zone particolarmente colpite da alluvioni e frane, non hanno previsto un piano per la messa i sicurezza dei dipendenti e dei clienti del centro.

Riteniamo inaccettabile il fatto che a prevalere sia stata la logica del guadagno, anche davanti a emergenze reali e molto preoccupanti.

Molti centri, benché le allerte meteo fossero state preannunciate con anticipo, non hanno saputo adottare un protocollo efficace e condiviso per la chiusura di supermercati e centri commerciali.

Abbiamo saputo che la direzione dell'Outlet di Serravalle ha lasciato alle singole aziende, e dunque ai vari negozi del centro, la possibilità di decidere se tenere aperto o chiudere anticipatamente.

Anche molte catene della grande distribuzione, nonostante i proclami delle Istituzioni che invitavano i cittadini a non mettersi in viaggio, non hanno modificato i propri orario di apertura né tantomeno disposto la tempestiva e preventiva chiusura dei centri a tutela del personale, in primis, e dei clienti.

L'ultima allerta meteo si è verificata inoltre proprio di sabato, da sempre la giornata che le famiglie dedicano alle spese, e per questo la concentrazione di persone nei negozi è molto alta.

Chiediamo che quanto è successo non si verifichi più. Visto che si possono prevedere episodi atmosferici del genere con giorni di anticipo, riteniamo doveroso che anche le direzioni delle attività commerciali si preparino con un protocollo di emergenza da seguire.

Non è ammissibile che le persone rischino di non potere più tornare a casa o che si trovino a lavorare con apprensione e con il dubbio di poter tornare o meno a casa a fine turno.

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Martedì, 14 Ottobre 2014 11:13

Al via domani il X Congresso Nazionale UILTuCS

Il Consiglio Nazionale di Categoria della UILTuCS, vista la delibera del Consiglio Nazionale del 18 febbraio 2014, ha convocato il X Congresso Nazionale, che si svolgerà a Torino nei giorni 15, 16, 17 e 18 ottobre 2014, con inizio alle ore 14,00 del giorno 15 ottobre e chiusura prevista per le ore 14,00 del 18 ottobre.
Il programma del X Congresso Nazionale della UILTuCS è il seguente:

15 ottobre


Elezione della Presidenza;
Adempimenti congressuali;
Relazione del Segretario Generale UILTuCS Nazionale;
Saluti degli ospiti;

16 ottobre


Dibattito sulla base della Relazione del Segretario Generale;

17 ottobre


Proseguimento dibattito;

18 ottobre


Conclusioni del Segretario Generale;
Approvazione documenti finali;
Elezione del Consiglio Nazionale di Categoria;
Riunione del Consiglio Nazionale di Categoria neo eletto;
Elezione Organi statutari.

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Giovedì, 25 Settembre 2014 11:30

Hotel Marengo: arrivate le lettere di licenziamento

Questa mattina i 14 dipendenti dell'Hotel Marengo hanno ricevuto le lettere di licenziamento per giustificato motivo oggettivo: la chiusura dell'Hotel di Spinetta Marengo.

Il loro ultimo giorno di lavoro sarà martedì 30 settembre.

Nel frattempo i dipendenti sono stati tutti posti in ferie dall'azienda.

Lo sciopero è dunque revocato.

Si apre ora una battaglia legale con la società che gestisce la struttura alberghiera, la A3 Srl.

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Continua lo sciopero, iniziato lo scorso lunedì 22 settembre, e proclamato dai 14 dipendenti dell'Hotel Marengo di Spinetta Marengo.

Ancora non sono arrivate comunicazioni e riposte da parte della proprietà e dell'azienda.

I dipendenti hanno iniziato una turnazione per coprire tutte le ore del giorno e della notte, con presidio permanente davanti all'ingresso dell'Hotel.

Da ieri sera hanno piantato una tenda e hanno iniziato a dormirci, sfidando il freddo notturno.

Queste le foto scattate in mattinata. La protesta continua e la tenda è pronta a ospitare i lavoratori per un'altra notte.

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Lunedì, 22 Settembre 2014 10:04

Spinetta: sciopero dei dipendenti dell'Hotel Marengo

Questa mattina, a partire dalle 6 del mattino, i 14 dipendenti dell'Hotel Marengo di Spinetta Marengo (Via Genova 30) hanno dato il via allo sciopero ad oltranza per chiedere all'azienda risposte urgenti in merito al futuro dell'hotel e dei suoi lavoratori, anche relativamente alle retribuzioni arretrate non percepite.

I 14 dipendenti sono tutti iscritti alla UILTuCS di Alessandria

Alle 10 i giornalisti sono invitati a prendere parte alla manifestazione dei lavoratori che si terrà davanti all'Hotel. Presente anche il Segretario UILTuCS Giancarlo Moduzzi.

 

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Nuovo anticipo di cassintegrazione straordinaria per 15 lavoratori del gruppo Negro, Zentrum Alessandria S.p.a, iscritti alla UILTuCS di Alessandria.

Questa mattina, mercoledì 17 settembre, nel salone della UIL di Alessandria, i dipendenti in cassintegrazione del gruppo Zentrum, che ha chiuso le sue sedi di Alessandria, Novi Ligure, Tortona e Asti il 18 giugno del 2013, hanno incontrato l'Agenzia di Lavoro Piemonte.

Come già accaduto lo scorso anno, l'Agenzia ha firmato l'anticipo di cassintegrazione, che sarà pari al 75% dell'intero assegno di cassintegrazione. I lavoratori entro fine mese riceveranno l'anticipo che gli spetta, a partire dal 6 maggio 2014 fino ad oggi. A seguire l'accordo il Segretario UILTuCS Giancarlo Moduzzi.

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IL SEGRETARIO GENERALE BRUNETTO BOCO IN MERITO ALLA PROPOSTA DEL MINISTRO DELL'INTERNO, ANGELINO ALFANO, SULL'ABOLIZIONE DELL'ART.18:

Le dichiarazioni del Ministro dell'interno Angelino Alfano, in merito alla proposta di cancellazione dell'art.18, sono pura propaganda, l'ennesimo tentativo di distogliere l'attenzione da quello che è il reale problema del paese ossia come creare le condizioni per dare nuovo impulso allo sviluppo economico e quindi occupazione.
L'attuale emergenza consiste nel fatto che le aziende attivano procedure di mobilità che hanno come unica conseguenza l'espulsione dei lavoratori dai processi produttivi.
Fermo restando,dunque, la nostra assoluta contrarietà all'abolizione dell'art.18, auspichiamo che il Ministro dell'interno e tutta la compagine di governo si adoperino con strumenti veramente efficaci per risollevare l'economia del paese portandolo al più presto fuori dallo stato di crisi e recessione in cui oggi versa.

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Venerdì, 01 Agosto 2014 10:55

Federdistribuzione: prime e timide aperture

Il 30 luglio si è svolto il previsto incontro con Federdistribuzione nell'ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL del Terziario. In apertura dei lavori l'associazione dei datori di lavoro ha ribadito ancora una volta che in considerazione dello scenario economico non è possibile ipotizzare un rinnovo contrattuale di tipo tradizionale, ed è indispensabile che il futuro contratto realizzi un recupero di produttività e un contenimento dei costi a carico delle aziende. Di conseguenza Federdistribuzione ha dichiarato che, alla luce della tornata di trattativa svoltasi tra la fine di giugno e i primi di luglio, fatica a individuare i contenuti di un possibile sbocco per la vertenza, tenuto conto che le risposte fornite dalle OO. SS. alle richieste da essa formulate hanno evidenziato più difficoltà che convergenze sui contenuti di un futuro contratto. Federdistribuzione ha dichiarato che ritiene necessario da parte dei sindacati uno spirito più costruttivo, grande senso di responsabilità e la presa d'atto che un rinnovo che comporti un aggravio dei costi a carico delle imprese non è percorribile. A questo punto, allo scopo di mettere dei punti fermi alla discussione e di evitare momenti di contrapposizione, per dare tranquillità ai lavori del tavolo negoziale, Federdistribuzione ha dichiarato che si sentiva di dire che la comunicazione del 30 dicembre 2013, con cui dichiarava il recesso dal CCNL del Terziario e unilateralmente ne dichiarava l'ultrattività limitatamente al 31 maggio 2014, potrebbe essere superata da un accordo tra le Parti negoziali che definisse un periodo di ulteriore ultravigenza per permettere agli animi di rasserenarsi e al negoziato di procedere a partire dalla definizione di una soluzione per il fondo di assistenza sanitaria, superando la situazione di stallo presente.

Come UILTuCS abbiamo replicato che la percezione che il negoziato stenti a procedere anche a causa del macigno posto sul tavolo da Federdistribuzione con la sua lettera del 30 dicembre 2013 è senz'altro esatta. Ribadito che il recesso dal contratto e l'apposizione unilaterale di un termine di ultravigenza, ancorché scaduto da 2 mesi, è un atto illegittimo, abbiamo respinto recisamente l'ipotesi di stabilire con un accordo tra le Parti un ulteriore periodo di ultravigenza, giacché ciò implicitamente implicherebbe una presa d'atto del recesso effettuato e una sua legittimazione a posteriori. Chi ha posto il macigno sul tavolo negoziale con un atto unilaterale non può esimersi dal rimuoverlo di propria iniziativa e con un atto formale di rilevanza analoga a quello con cui il recesso è stato dichiarato. Questa sarebbe una decisione che potrebbe porre il negoziato su basi nuove, fermo restando il permanere delle notevoli distanze sul merito della trattativa emerse nel corso dei 6 mesi di negoziato. Abbiamo quindi ricordato che la piattaforma unitaria presentata a Federdistribuzione come a tutte le altre parti datoriali coinvolte muoveva dalla consapevolezza della situazione economica complessiva in cui versa il Paese ed era evidentemente tutt'altro che tradizionale dal punto di vista dei suoi contenuti. Abbiamo ricordato inoltre che nel mese di maggio la UILTuCS aveva formulato una proposta di sblocco del negoziato che si proponeva di realizzare un recupero di produttività e redditività, nel quadro di uno scambio complessivamente equo e al riconoscimento di un aumento salariale commisurato alla situazione economica, proposta che è stata respinta perché evidentemente ritenuta insufficiente e a cui si è contrapposta la reiterazione insistente delle richieste datoriali; la dichiarazione che solo dal soddisfacimento di tali richieste sarebbe stato possibile ipotizzare un aumento salariale e perfino il rifiuto di rispondere alla reiterata richiesta da noi formulata che venisse almeno indicato cosa del vecchio contratto si riteneva di poter conservare senza modifiche. Preso atto del rifiuto opposto alla nostra proposta, non abbiamo potuto far altro che toglierla dal tavolo, lasciando ad altri – evidentemente – l'onore della proposta per uscire dalla situazione di stallo in cui la trattativa era entrata e in cui si trova tutt'ora, che l'insistente dichiarazione di Federdistribuzione circa l'impossibilità di realizzare alcun tipo di aggravio dei costi per effetto del futuro contratto non contribuisce certo a superare.

Dopo una breve interruzione dei lavori, Federdistribuzione si è ripresentata al tavolo dichiarando che il recesso dal contratto è conseguenza diretta della loro fuoriuscita dalla Confcommercio. Da ciò ne deriva che per essa non sono ipotizzabili sbocchi della trattativa diversi da un nuovo contratto da essa sottoscritto con le OO. SS. confederali. Però, al fine di rasserenare gli animi, ha ribadito che è nella disponibilità di sottoscrivere con le Organizzazioni Sindacali un accordo che dia continuità al vecchio contratto, levando i riferimenti alla Confcommercio, anche senza limiti temporali, e riaprendo il negoziato sull'insieme dei temi oggetto di trattativa a partire dalla bilateralità e in particolare dell'assistenza sanitaria. Davanti alla nostra affermazione che tale dichiarazione non aggiungeva nella sostanza alcunché di nuovo, da parte della delegazione di Federdistribuzione è stato osservato che le modalità attraverso cui realizzare il superamento delle conseguenze del recesso da essa dichiarato non sarebbero altro che un "tecnicismo" alla luce del fatto che ciò che conterebbe sarebbe che oggi Federdistribuzione ha dichiarato al tavolo che intende dare continuità all'applicazione del CCNL in essere. A ciò abbiamo ulteriormente replicato che non è pensabile che un atto formale giuridicamente oltre che politicamente rilevantissimo possa essere rimosso sulla base di una dichiarazione – ancorché autorevole – fatta al tavolo negoziale. Ammesso e non concesso, infatti, che ciò sani il vulnus che la dichiarazione recettizia, per di più connessa a una determinata data di efficacia, ha arrecato ai rapporti politici tra le parti, resta irrisolto il problema della sua efficacia giuridica, che può essere rimosso esclusivamente da un atto volontario di Federdistribuzione avente analoga rilevanza formale. Infine abbiamo dichiarato ancora una volta che l'insistenza a voler affrontare innanzitutto i temi della bilateralità non ci persuade oggi come non ci persuadeva ieri. In mancanza di un contratto la bilateralità è priva del suo fondamento e solo una volta definito il contratto si potranno condividere le forme, le sedi e le modalità con cui essa si potrà realizzare.

Le Parti si sono lasciate con l'impegno reciproco a riflettere sui temi oggetto della discussione odierna e si sono aggiornate al 17 settembre prossimo.

In chiave di valutazione politica complessiva, in vista della ripresa dei negoziati a settembre con l'insieme delle controparti coinvolte nel rinnovo del CCNL del Terziario, della distribuzione e dei servizi (Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione) e della Cooperazione, la UILTuCS non può che ribadire che il significato e la portata della piattaforma rivendicativa presentata con i medesimi contenuti a tutte le controparti nell'autunno passato evidenziava l'esigenza di preservare una sostanziale unicità delle condizioni contrattuali, normative e salariali, che per noi – e crediamo non solo per noi – rappresenta un valore rilevante, se non altro per evitare che la frammentazione delle controparti datoriali, da noi non voluta e neppure lontanamente auspicata, si traduca in un sostanziale peggioramento delle condizioni di lavoro degli addetti del settore. La sospensione del negoziato con la Confcommercio nel passato mese di giugno, di cui auspichiamo la pronta riapertura e una rapida conclusione, e le difficoltà persistenti su altri tavoli negoziali a definire anche in termini generali i possibili sbocchi delle trattative non possono che suscitare preoccupazione e dovrebbero indurre tutte le Parti coinvolte a un grande senso di responsabilità. Allungare i tempi del negoziato non crediamo infatti che sia interesse né dei lavoratori né delle imprese, piccole e grandi, in cui il contratto trova applicazione, specie in una situazione di persistente crisi economica, stagnazione dei consumi e caduta dell'occupazione.

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La Suprema Corte di Cassazione con due sentenze si è pronunciata su due questioni fondamentali afferenti il CCNL della Vigilanza Privata firmato, per sventura dei lavoratori del settore, da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UGL SICUREZZA CIVILE e dalle Associazioni datoriali.
Le due sentenze hanno legittimato la richiesta principale avanzata da sempre dalla UILTuCS e cioè la rivalutazione della paga unica nazionale, applicando l'indice IPCA, a decorrere dal 1 gennaio 2009.
Infatti, una delle due sentenze ha accolto i ricorsi sia dell'Azienda sia del Lavoratore, che invocavano entrambi, sia pur per finalità diverse, l'applicazione dell'accordo interconfederale del 2009 sulle modalità di rinnovo dei CCNL. La questione di estrema rilevanza è che è stato accolto il ricorso presentato a nome e per conto del lavoratore sulla rivalutazione della paga unica nazionale applicando l'indice IPCA dal 1 gennaio del 2009.
L'altra sentenza, pur dichiarando, per ragioni di competenza processuale e non di merito, inammissibile il ricorso presentato a nome e per conto del Lavoratore, precisa: "Il ricorso incidentale è inammissibile perché non riguarda la interpretazione della normativa contrattuale ma invoca l'applicazione del principio della retribuzione proporzionata e sufficiente che discende direttamente dall'art. 36 della Costituzione". Non può invece ritenersi che la sentenza contenga anche un rigetto nel merito della pretesa del ricorrente (il lavoratore) alla retribuzione proporzionata e sufficiente perché non compatibile con l'adozione di una sentenza ex art. 420 bis c.p.c.
Come si evince con chiarezza, anche questa sentenza non contraddice l'altra, in merito all'accoglimento dell'applicazione dell'indice di rivalutazione retributivo IPCA.
Per quanto riguarda l'indennità di vacanza contrattuale, la Suprema Corte di Cassazione afferma che la stessa doveva essere erogata al lavoratore (contrariamente a quanto la stragrande maggioranza delle aziende hanno fatto), ma che il (vergognoso) CCNL poteva legittimamente prevederne l'assorbimento con l'una tantum e gli aumenti salariali.
In pratica, secondo Cassazione, sarebbe dovuta ad ora l'intera somma relativa all'indennità di vacanza contrattuale, salvo l'assorbimento fino a concorrenza da parte dell'una tantum e degli aumenti contrattuali.
Le due pronunce della Corte di Cassazione risultano di estrema importanza. Pur non essendo rigidamente vincolanti per i Giudici di merito, rappresentano, come evidenziato dalla stessa Corte, provvedimenti in grado "di orientare (...) tutti i giudici investiti, anche in futuro, della medesima questione".
E' quindi opportuno per i Lavoratori del settore, contando sull'assistenza delle UILTuCS Territoriali, quantomeno interrompere i tempi di prescrizione, inviando specifica lettera all'Azienda dalla quale dipendono, per la richiesta della rivalutazione della propria retribuzione applicando l'indice IPCA a partire dal 2009.
Attenderemo con fiducia le prossime sentenze dei Tribunali e delle Corti d'Appello come si pronunceranno in merito all'applicazione dell'IPCA a seguito delle sentenze della Suprema Corte di Cassazione qui commentate.

In allegato le sentenze della Corte di Cassazione

Fonte: http://www.uiltucs.it/interna.php?id_news=688

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