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Le celebrazioni per la XII Giornata Europea contro la Tratta ci ricordano che ancora oggi, purtroppo, il  traffico di esseri umani finalizzato alla schiavitù e allo sfruttamento rappresenta un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Il quadro tracciato lo scorso luglio dall'Unicef fornisce dati agghiaccianti su quella che rimane – è bene ripeterlo – una grave violazione dei diritti umani, oltre ad essere un crimine su cui lucrano organizzazioni criminali senza scrupoli che realizzano lauti guadagni sulla pelle di donne, uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini, destinati principalmente allo sfruttamento sessuale e lavorativo. La maggioranza di questi nuovi schiavi (71%), oltre 40 milioni in tutto il mondo, sarebbero donne, ragazze e bambine.

A livello europeo, gli unici dati disponibili sono quelli Eurostat che risalgono al triennio 2010-2012 secondo cui il numero delle vittime nei 28 Paesi dell'Unione si è attestato a 30.146, di cui oltre 1.000 minori, principalmente giovani ragazze europee vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. In tutta Europa, ragazzi e ragazze vengono sfruttati in agricoltura, nell'edilizia, nella ricezione alberghiera e nei servizi per le pulizie. L'Italia non è immune da questo dramma e lo dimostrano alcuni dati  del Dipartimento per le Pari Opportunità che nell'ambito del Piano Nazionale Anti-Tratta, alla cui redazione come donne del sindacato confederale abbiamo direttamente contribuito, ha intercettato nel corso del 2017 e inserito in protezione 200 minori, di cui 196 ragazze e 4 ragazzi.

Di fronte a questo scempio, come CGIL CISL e UIL, siamo ogni giorno impegnati a combattere una guerra contro lo sfruttamento degli essere umani.

Stiamo concentrando i nostri sforzi  sul versante della tratta ai fini dello sfruttamento sessuale, che costituisce una delle forme più efferate di sfruttamento.

Così come proseguiamo nel prevenire e contrastare lo sfruttamento e la schiavitù in ambito lavorativo, in tutti i settori, con attenzione al diffuso fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile.

Per noi, il rispetto dei diritti fondamentali e quindi della dignità delle persone rappresenta un valore imprescindibile da radicare in ogni angolo del pianeta.

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E' tempo di formazione per gli educatori professionali che vogliono conseguire la qualifica sociopedagogica richiesta dallo scorso 1 gennaio 2018 Legge 205 del 2017 per lavorare nelle case di riposo.

Ecco le proposte di corsi online, con tariffe agevolate per gli iscritti UIL interessati:

1) Corso Intensivo ex legge 205 del 2017

Educatore professionale socio-pedagogico

Link: http://www.opesformazione.it/scheda_uniedu.htm

Il primo gennaio 2018 è entrata in vigore la Legge 205 del 2017.
Questa legge prevede che la qualifica di educatore professionale socio‐pedagogico sia attribuita con laurea L19 e ai sensi delle disposizioni del D.Lgs n. 65/2017.
La stessa legge prevede che entro tre anni dall'entrata in vigore, la qualifica di educatore professionale socio‐pedagogico possa essere acquisita anche attraverso il uno specifico corso intensivo di formazione che conferisca 60 CFU e che sia organizzato dai dipartimenti e dalle facoltà di scienze dell'educazione e della formazione delle università anche tramite attività di formazione a distanza.
Possono accedere a questi corsi coloro che, al 01.01.2018 risultino in possesso di uno dei seguenti requisiti:
a) inquadramento nei ruoli delle amministrazioni pubbliche a seguito del superamento di un pubblico concorso relativo al profilo di educatore;
b) svolgimento dell'attività di educatore per non meno di tre anni, anche non continuativi, da dimostrare mediante dichiarazione del datore di lavoro ovvero autocertificazione dell'interessato ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445;
c) diploma rilasciato entro l'anno scolastico 2001/2002 da un istituto magistrale o da una scuola magistrale.
In considerazione di tutto questo, la UIL F.P.L. tramite OPES Formazione, ha realizzato una Convenzione con Unicusano, Università telematica con la quale collaboriamo da quasi quindici anni, per consentire ai lavoratori propri associati di acquisire con le condizioni più agevolate possibili, la Qualifica di Educatore Professionale Socio-Pedagogico.

Opportunità per gli iscritti UIL:


Il Costo riservato agli iscritti UIL, è di 900,00 € totali che possono essere corrisposti anche in sei rate mensili senza interessi attraverso una semplice procedura SEPA (prelievo diretto della rata mensile sul C/C indicato dal partecipante).

Il superamento del Corso Intensivo attraverso il Progetto UNIEDU garantisce la piena spendibilità dei 60 CFU nell'ambito del percorso universitario triennale di Scienze dell'Educazione e della Formazione (L-19).
I soggetti in uscita dal Corso avranno quindi già maturato i CFU corrispondenti ad un anno accademico e saranno immatricolati al 2° anno.
Tutte le pratiche burocratiche saranno svolte ed assistite  dalla Segreteria del Progetto gestita da OPES Formazione.
Il gruppo di discenti partecipanti al Progetto effettuerà le verifiche d'esame presso la sede universitaria centrale di Roma. Gli esami si svolgeranno sulla base di un calendario definito in sessioni programmate e strutturate in maniera tale da consentire la massima partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, tenuto conto delle limitatissime disponibilità di tempo degli stessi. Saranno previste tre date in ognuna delle quali ogni studente affronterà due esami dei sei totali previsti.
Gli esami scritti saranno di norma strutturati in prove a risposta multipla rispetto ai quali, ai nostri partecipanti, saranno somministrate durante il Corso batterie di test di autovalutazione e simulazione dell'esame.

Servizi
Personale specializzato è a disposizione tutti i giorni presso OPES per  raccogliere ogni richiesta di informazione e documentazione e garantire il raccordo con la struttura di Segreteria di UNICUSANO.  Tutte le pratiche burocratiche saranno svolte ed assistite dalla Segreteria del Progetto UNIEDU gestita da OPES Formazione.

Corso di Laurea Triennale

Scienze dell'Educazione e della Formazione (L-19)

Coloro che a termine del Corso Intensivo intenderanno proseguire verso la Laurea Triennale accederanno direttamente al 2° anno del CdL in Scienze dell'Educazione e della Formazione (L-19) e al Progetto UNIEDU che prevede quanto segue.
Per  ogni materia,  a cura della Università, saranno realizzati di norma due "Seminari di Studio": uno introduttivo in avvio del trimestre ed uno di finalizzazione che solitamente precederà la sessione d'esame di 2 o 3 settimane. E' previsto che i seminari si tengano di norma a Roma presso una sede individuata dalla UIL F.P.L.
Tutti i seminari dovranno essere frequentati in presenza o a distanza (videoregistrati e, quando possibile, trascritti e resi fruibili in internet in entrambe le forme tramite la piattaforma di e-learning dedicata realizzata e gestita da OPES Formazione).
La didattica sarà supportata anche dalla erogazione di materiali di studio specifici dedicati al Programma UNIEDU.
Gli esami si svolgeranno sulla base di sessioni programmate e strutturate in maniera tale da consentire la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, tenuto conto delle limitatissime disponibilità di tempo degli stessi.
In sede di esame gli allievi sono assistiti e accompagnati dai nostri Tutor.

Le procedure di presentazione della tesi di laurea verranno assistite sia dalla nostra segreteria di progetto che dai nostri Tutor.

 

Corsi di Alta Formazione Area Educatori

2) ALFO267 - Corso intensivo di qualificazione per l'esercizio della professione di educatore professionale socio-pedagogico (corso valido ai sensi della l. 205/2017, commi 594-601, inerente la nuova figura dell'educatore professionale socio-pedagogico) (1° Edizione)

Link: https://www.unipegaso.it/website/post-laurea/alta-formazione/educatori 

Il Corso, conformemente a quanto stabilito dalla Legge 205/2017, comma 597, ha la finalità di qualificare la figura dell'Educatore professionale socio-pedagogico e l'obiettivo di formare la figura professionale dell'educatore in grado di operare nei diversi contesti formali e non formali del sistema dell'istruzione, della formazione, dell'educazione e dei servizi socio-sanitari per le disabilità, il disagio sociale e l'integrazione sociale e lavorativa delle persone in difficoltà. L'attività di formazione è finalizzata a mantenere conoscenze teoriche, capacità e valori professionali a livello sufficientemente elevato e tali da garantire un'adeguata qualità dei servizi educativi rivolti all'effettiva tutela degli interessi pubblici. In particolare, il Corso è mirato ad impartire le conoscenze teoriche e metodologiche derivanti dall'area delle scienze sociologiche e delle scienze psicologiche, che costituiscono il corredo informativo obbligatorio dell'Educatore professionale socio-pedagogico.

Il Corso si conclude con la presentazione di un project work atto a documentare il percorso di riflessione sull'esperienza svolto dai partecipanti durante il corso intensivo. Nei limiti stabiliti dalla normativa vigente e conformemente alla propria offerta formativa, previa verifica del contenuto dei programmi degli esami sostenuti, l'Università può riconoscere i crediti formativi conseguiti nel corso, mediante esplicita richiesta formale, agli studenti che intendano iscriversi presso il corso di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione. Nel caso di normativa sopravvenuta e previa verifica di conformità delle singoli disposizioni della presente alla medesima, nella impossibilità di adeguamento ovvero di variazioni sostanziali imposte dallo ius superveniens, l'Università si farà carico gratuitamente di adeguare l'offerta formativa proposta alla normativa sopravvenuta.

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Da tempo la UIL sostiene la necessità di operare una rimodulazione delle agevolazioni e delle detrazioni, la cui enorme mole si è stratificata in tanti decenni, ma bisogna farlo operando scelte intelligenti e funzionali ad un disegno di equità fiscale. A riguardo si può mettere a frutto l'ottimo lavoro fatto dalle commissioni istituzionali ad hoc.

È quindi necessario intervenire in maniera selettiva e non con un taglio lineare.

L'ipotesi circolata in questi giorni di un taglio pari al 2% dell'aliquota degli oneri detraibili al 19% (tra i quali le spese mediche, le spese per l'assistenza personale, gli interessi passivi dei mutui per la prima casa, le spese universitarie o le spese per asili nido) garantirebbe allo Stato un maggior gettito intorno ai 580 milioni di euro, ma graverebbe per oltre il 70% sui redditi fino a 35.000 euro lordi annui. Un costo che, quindi, ricadrebbe nuovamente sui redditi medio bassi, come si evince dalla simulazione realizzata dal servizio politiche fiscali Uil.

In allegato lo studio completo.

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AGOSTO 2018, IN PIEMONTE LA CASSA INTEGRAZIONE AUMENTA DEL 97,7% RISPETTO AL MESE PRECEDENTE. RAFFRONTO PRIMI OTTO MESI 2018 CON 2017: IN ITALIA SCENDE DEL 38,3%, IN PIEMONTE SOLO DEL 23%


In Italia, ad agosto, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 11.176.510 ore di cassa integrazione, in diminuzione del 23,1% rispetto al mese di luglio.
In Piemonte la richiesta è stata di 2.023.253 ore, in aumento del 97,7% (-5,1% ordinaria, +286,4% straordinaria, 0% deroga). Si tratta del maggior incremento tra le regioni italiane.


DATI PROVINCIALI
L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra agosto e luglio, è stato il seguente: Cuneo +887,1%, Torino +234,9%, Vercelli +52,3%, Novara -25,7%, Biella -28,7%, Alessandria -59,4%, Verbania -92,5%, Asti -94,3%.


PRIMI OTTO MESI DEL 2018
In Piemonte, nei primi otto mesi dell'anno, la richiesta è stata di 19.619.836 ore, in discesa del 23% rispetto all'analogo periodo del 2017 (+3,2% ordinaria, -35,4% straordinaria, -97,5% deroga). A livello nazionale sono state autorizzate 150.719.406 ore, con una riduzione del 38,3%.
Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Verbania +89,6%, Cuneo +67,2%, Alessandria -27,3%, Torino -29,7%, Vercelli -35%, Novara -37,6%, Asti-50,5%, Biella -66,7%. Torino, con 10.397.521 ore, è la 2ª provincia più cassaintegrata d'Italia dopo Roma, il Piemonte è al 2° posto tra le regioni,
preceduto dalla Lombardia.


SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi otto mesi del 2018 e del 2017, è stata la seguente: Industria -20,6%, Edilizia -11,9%, Artigianato -99,8%, Commercio -51,9%, Settori vari 0%, per un totale di -23%.


DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:
"Per quanto, da sempre, i dati del mese di agosto devono essere considerati con cautela, l'impennata di ore registrata in Piemonte, in particolare per la cassa integrazione straordinaria, desta preoccupazione, perché testimonia la persistenza di difficoltà in un discreto numero di imprese. Se a ciò aggiungiamo l'imminente esaurimento degli ammortizzatori per altre imprese, il quadro non è propriamente confortante. Non può essere sottovalutata, inoltre, la crescita delle domande di disoccupazione (Naspi) che, nei primi 7 mesi dell'anno, hanno superato il milione. In particolare, a luglio, si è registrato un raddoppio di richieste rispetto al mese precedente, non sappiamo quanto indotte dal Decreto Dignità che potrebbe aver convinto a non rinnovare una parte di contratti a termine in scadenza. Le prossime rilevazioni dovrebbero fornire le risposte in proposito".

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Dalla lettura combinata dei dati di natura statistica ed amministrativa riferiti al II trimestre di quest'anno, emerge una tendenza al miglioramento del mercato del lavoro.

L'aumento dell'occupazione complessiva, è determinato sia dalla componente di lavoro dipendente che, dopo un lungo periodo di stagnazione, quella indipendente.

Probabilmente dovuto anche ai diversi incentivi in campo per i giovani (fino ai 34 anni), si riduce molto, in termini tendenziali, la disoccupazione per questa fascia di età.  Le persone sembrano meno scoraggiate che nel passato e prova ne è la flessione degli inattivi che interessa tutte le fasce di età.

Sul fronte delle tipologie contrattuali, si registra sia un aumento dei contratti a tempo indeterminato che determinato (che continua ad avere una crescita maggiore rispetto ai primi), così come si evidenzia un aumento dei contratti a chiamata, ma non con la stessa enfasi successiva all'abrogazione del lavoro accessorio.

La presenza di molte situazioni di crisi, non deve farci abbassare la guardia sul monitoraggio dei dati e sulle politiche attive e passive, ad oggi insufficienti, di cui il sistema produttivo ed occupazionale ha ancora molto bisogno.

E' per tale motivo che abbiamo oggi chiesto un incontro unitario al Ministro del Lavoro Di Maio, anche al fine di affrontare problematiche aperte legate agli ammortizzatori sociali che hanno necessità di risposte immediate per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori.

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"Uil camp": un corso di formazione per giovani, nella location informale di un campeggio della riviera romagnola. È quello che ha organizzato, a Cesenatico, la Uil Emilia Romagna coinvolgendo, per tre giorni, più di 60 giovani in un percorso di confronto aperto e senza filtri. Un percorso al quale è intervenuto anche il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha dialogato direttamente con i partecipanti sui temi dell'economia, del sociale e dell'azione sindacale, non sottraendosi neanche a varie riflessioni di carattere personale sulla difficoltà e sul valore dell'impegno nel Sindacato.

"C'è chi cerca di mettere in contrapposizione gli anziani e le nuove generazioni - ha sottolineato Barbagallo - mentre, invece, tutti insieme, dobbiamo percorrere la buona strada. Siamo qui in mezzo ai giovani per parlare e confrontarci con loro. Sono trascorsi 10 anni - ha ricordato il leader della Uil - dal fallimento della famosa banca americana, la Lehman Brothers, l'evento simbolo dell'inizio della crisi finanziaria che ha cambiato gli equilibri nel mondo. Quella crisi, ancora oggi, cercano di farla pagare ai lavoratori e, in particolare, ai giovani: dobbiamo stare molto attenti - ha rimarcato Barbagallo - e invertire questa tendenza, perché il futuro di noi tutti dipende da loro e dalle opportunità che saremo in grado di offrirgli".

Barbagallo, infine, ha concluso la tre giorni formativa, nella mattinata di domenica, con un faccia a faccia con il Governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

 

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Lunedì prossimo, il 17 settembre a partire dalle 10 fino alle 17, si svolgerà ad Alessandria il Consiglio Regionale FENEALUIL Piemonte. L'appuntamento verrà ospitato al SISTEDIL (Scuola Edile, Via dell'Industria 56).

A concludere i lavori sarà il Segretario Generale FENEALUIL Nazionale Vito Panzarella.

L'argomento all'Ordine del Giorno sarà il rinnovo del CCNL Edilizia.
Il rinnovo rappresenta un momento importante per il rilancio del sistema, il rinnovamento di un sistema di welfare contrattuale e introduce misure innovative per governare nel miglior modo possibile il settore edile. Importante è anche la sottoscrizione di un protocollo Enti Bilaterali per il rilancio di un settore tanto strategico quanto messo in difficoltà in questi anni. Nel CCNL le disposizioni a favore del welfare contrattuale sono state rafforzate, soprattutto in favore di una solidarietà sociale che favorisca l'uscita dal lavoro verso la pensione dei lavoratori più anziani in favore dell'ingresso delle nuove leve.

In occasione del Consiglio si discuterà del fondo prepensionamenti per favorire proprio il pensionamento anticipato dei lavoratori edili che ne hanno i requisiti, del fondo incentivo occupazione per la promozione delle nuove assunzioni di giovani e del fondo sanitario a carico delle imprese per operai e impiegati e la previdenza cooperativa.

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Lunedì, 03 Settembre 2018 10:06

Pensioni: Studio UIL sulla quota 100

"Quello della previdenza è un tema molto delicato e complesso. È bene ponderare le scelte, dunque, prima di assumere provvedimenti che avranno ripercussioni per la vita di milioni di lavoratori. Il susseguirsi di voci, ipotesi, interpretazioni e contrapposizioni rischia di generare errori le cui conseguenze sociali potrebbero essere davvero preoccupanti. Chiediamo, perciò, al Governo di convocare al più presto le parti sociali: abbiamo delle proposte su cui discutere, insieme, nell'interesse dei lavoratori e del Paese".

È quanto ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, presentando lo studio redatto dal Servizio politiche previdenziali del Segretario confederale, Domenico Proietti, che si è soffermato, in particolare, sull'analisi delle conseguenze per alcune categorie di lavoratori dell'introduzione della cosiddetta "quota 100".

"L'ipotesi annunciata di voler introdurre "quota 100" - ha dichiarato Proietti - per essere davvero utile ed efficace, non deve essere sostitutiva della conferma dell'Ape sociale, misura che tutela i lavoratori in condizioni di grave difficoltà. Con quota 100, infatti, questi lavoratori vedrebbero peggiorata la propria situazione, con un ritardo di accesso alle pensioni che può arrivare fino a 4 anni, nel caso di disoccupati e di lavoratrici madri che dovranno attendere la pensione di vecchiaia a 67 anni. Ritardo, poi, che sarebbe ulteriormente aggravato dall'introduzione di requisiti elevati come l'età minima necessaria a 64 anni o un'anzianità contributiva che non tiene pienamente conto di tutti i contributi maturati dai lavoratori, con un'inaccettabile penalizzazione per le donne e per le aree più deboli del Paese.

Con gli attuali criteri per accedere all'Ape sociale - ha ricordato Proietti - chi si trova in stato di disoccupazione, chi assiste un familiare disabile e i lavoratori con gravi disabilità possono, dallo scorso anno, accedere a questa misura con "quota 93", quindi con un notevole anticipo rispetto a un'ipotetica "quota 100", mentre chi svolge mansioni gravose può accedere all'Ape sociale con "quota 99", già a partire dall'età di 63 anni.

Alla luce di questi dati, "quota 100", se non attentamente studiata e precisata, non solo "non smonta la Fornero", ma peggiora quanto di buono fatto negli ultimi due anni per reintrodurre un principio di flessibilità nel nostro sistema pensionistico.

Per la UIL - ha sottolineato Proietti - la via maestra, se si vuole veramente continuare a cambiare la Fornero, è quella di estendere l'accesso alla pensione intorno ai 63 anni per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici.

Per affrontare questi temi ed evitare grossolani errori, a fine luglio, la UIL insieme alla Cisl e alla Cgil, ha chiesto formalmente un incontro al Ministro del Lavoro che speriamo trovi una risposta positiva al più presto".

STUDIO COMPLETO IN ALLEGATO

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Continua la flessione della cassa integrazione anche a luglio di quest'anno. Tutte le gestioni sono investite dal calo di richieste. Le 14,5 milioni di ore autorizzate nel mese portano a chiudere i primi 7 mesi dell'anno in corso con circa 140 milioni di ore richieste da parte delle aziende, con una contrazione del 37,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno .

I valori dell'ammortizzatore sociale si avvicinano sempre più a quelli del periodo pre-crisi, facendo sperare in una tendenza al miglioramento del sistema economico-produttivo.

La cassa integrazione si è rivelata in questi anni di crisi, e continua ad essere, un fondamentale strumento di tenuta del tessuto produttivo ed occupazionale, salvaguardando, secondo le nostre stime, 117 mila posti di lavoro in questi primi 7 mesi del 2018.

Fonte di preoccupazione è, al contrario, l'incremento delle domande di Naspi presentate nel primo semestre dell'anno se confrontate con  lo stesso periodo dell'anno precedente.

Segnano un buon andamento i dati occupazionali forniti dall'Osservatorio sul precariato Inps. Infatti nel I semestre di quest'anno aumentano del 6,6%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le attivazioni di rapporti di lavoro subordinato, anche a tempo indeterminato.

Una crescita, questa, determinata anche dalla buona performance degli incentivi contributivi previsti dalla vigente legislazione, che hanno prodotto, nel periodo considerato, 240 mila nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati e oltre 76 mila trasformazioni a tempo indeterminato.

I dati, seppur di tendenza positiva, non sono sufficienti per poter ritenere superata la crisi economica ed occupazionale con particolare riferimento a giovani e donne.

Roma, 30 agosto 2018

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Martedì, 31 Luglio 2018 09:51

Cgil, Cisl e Uil chiedono incontro a Di Maio

«Le chiediamo un incontro al fine di poter discutere della previdenza, argomento complesso e, soprattutto in questa fase, molto sentito sia dalle persone che rappresentiamo che da tutti i cittadini». Questa la richiesta di Cgil, Cisl e Uil al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi di Maio, formalizzata in una lettera firmata dai segretari confederali Roberto Ghiselli, Ignazio Ganga e Domenico Proietti.

Nella missiva si sottolinea l'esigenza di aprire un confronto sulle questioni più generali legate alla previdenza e, inoltre, si evidenziano alcuni temi più specifici che per le tre confederazioni "andrebbero affrontati con la massima urgenza". Dalla "situazione relativa alla gestione dell'Ape sociale e degli interventi a favore dei lavoratori 'precoci', con particolare attenzione al monitoraggio sulle domande presentate", alla "gestione della norma relativa ai lavori gravosi, la cui individuazione - spiegano Ghiselli, Ganga e Proietti - ha un impatto non solo sulla gestione dell'Ape sociale e degli interventi per i lavoratori precoci, ma anche sull'esonero dell'aumento dell'età pensionabile previsto per il 2019".

Cgil, Cisl e Uil chiedono poi "il celere avvio del lavoro delle Commissioni istituite nell'ultima legge di Bilancio, che, entro il 30 settembre 2018, dovrebbero presentare le relazioni sulle proprie rilevazioni relative alla speranza di vita e alla distinzione tra spesa previdenziale e spesa assistenziale". Infine, intendono sottoporre all'attenzione del Ministero "il superamento dell'istituto della prescrizione dei contributi per i dipendenti pubblici, problema affrontato solo parzialmente e che lascia senza tutela ancora moltissimi lavoratori".

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