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In data 9 marzo 2018, ad Asti si è svolto il Congresso Territoriale di Scioglimento delle Strutture Territoriali di Alessandria/Asti e Cuneo e Costituzione della Struttura Territoriale UILCA Piemonte Sud.

Presenti in sala i componenti dei Territori di Alessandria/Asti e Cuneo; il Segretario Generale UILCA Piemonte Antonio Cerabona; la Segretaria Organizzativa UILCA Piemonte Ernestina Bellotti; il Segretario Responsabile UIL C.S.T. Asti/Cuneo Armando Dagna e il Segretario Confederale UIL Asti/Cuneo per gli Enti Locali Piero Guerrini.

Dopo la fase di confronto e dibattito sono stati espletati gli adempimenti congressuali che hanno portato alla nomina di Mauro Cuniberti, eletto all'unanimità Segretario Responsabile della nuova Struttura denominata Piemonte Sud.

Il nuovo Segretario Responsabile ha iniziato la sua Relazione delineando il quadro complessivo del settore del credito ed esponendo le problematiche della categoria e i riflessi negativi che potrebbero coinvolgere, direttamente o indirettamente, la nostra Sigla e in generale tutto il mondo sindacale.

Negli anni passati, la ciclicità degli eventi ha portato il nostro Settore ad espansioni territoriali con numerose aperture di Filiali e il successivo progressivo aumento degli addetti. Le Banche vivevano una sorta di monopolio economico dato da ROE a due cifre, determinato da tassi di inflazione altissimi, considerato che i soli Titoli di Stato potevano garantire rendite altissime alle Aziende.

Con il passare degli anni, questa forbice si è assottigliata sempre di più. Ciò si può imputare all'entrata nell'Euro, ai parametri della BCE e all'inasprimento e rigidità dei controlli Basilea 1,2,3,4. Tutte situazioni che hanno portato ad una forte contrazione degli affidamenti e di conseguenza al fatto che i margini di guadagno si siano ridotti ulteriormente, senza contare le problematiche mastodontiche dei crediti deteriorati margini per i conti economici delle Aziende.

Per il nostro settore è iniziato un cammino in salita, costellato di difficoltà, come si evince dall'ultimo rinnovo contrattuale del CCNL di categoria che ci ha portati a una complessiva riduzione economica, tenendo conto che molte voci salariali sono state demandate ai contratti di II livello, come per esempio le giornate di solidarietà e le riduzioni drastiche di ogni forma di retribuzione incentivante.

Nonostante le Organizzazioni Sindacali abbiano provato ampiamente a proporre un nuovo modello di banca basato su nuovi servizi di consulenza fiscale, legale, intermediazione immobiliare e altro per ottenere maggiori profitti commissionali (in quanto i tassi di interesse avevano un margine di guadagno relativo a fronte dello spread quasi a zero), le Aziende hanno continuato il loro cammino incuranti di quanto sovra esposto.

Il risultato è stato quello dell'utilizzo del Fondo di Solidarietà con uscite altissime dal processo produttivo, chiusure di molti sportelli e riduzione degli organici.

Per essere chiari, se oggi la nostra Area Contrattuale vanta circa 305.000 addetti, con tutte le fuoriuscite previste, nel 2020 il nostro settore perderà oltre 50.000 addetti se non di più.

Questo dato potrebbe quasi essere paragonato a quelli di altre nazioni come Germania o Francia dove gli addetti sono già circa 200.000.

Riducendo sempre di più la platea dei lavoratori a cui rivolgersi, gradatamente scenderanno le risorse disponibili che ad oggi abbiamo.

Altro punto è quello della rappresentanza: con Filiali sempre più piccole non si potranno costituire le rappresentanze sindacali di base (RSA), starà quindi a noi proporre modelli alternativi come per esempio quelli già in atto in Monte dei Paschi di Siena, le cui Rappresentanze Sindacali Aziendali di base vengono elette a livello regionale e il numero delle stesse si basa sul numero complessivo dei dipendenti.

Oltretutto, siamo prossimi al rinnovo del CCNL, il settore assicurativo ha ottenuto buoni risultati con rendite valide, tanto da portare in discussione rinnovi economici con proposte positive, difficilmente si potrà fare altrettanto nel settore del credito.

Il quadro d'insieme deve portare la nostra Organizzazione a puntare su figure lavorative ibride con ruoli a part-time e/o con partita iva in considerazione dei nuovi modelli di banca sempre più digitalizzati che richiedono sempre meno personale.

Questa fase è già iniziata, ma raggiungerà dimensioni sempre crescenti nei prossimi anni. A differenza di altri stati come il Giappone, noi procediamo con più lentezza, considerato che l'Italia è un Paese con moltissimi pensionati correntisti.

Senza contare l'ultima riforma del mondo del lavoro che ha privato i giovani dell'Articolo 18.

Quindi la sfida che questa Organizzazione dovrà affrontare sarà quella di gestire una fase "promiscua" per i lavoratori riuscendo ad adattarsi e a colloquiare con le diverse realtà lavorative al fine di promuovere un'efficace azione di tutela per le nuove generazioni.

Non bisogna dimenticarsi, né far sì che i lavoratori dimentichino, che se ad oggi esiste un contratto è grazie al lavoro svolto in passato dalle Organizzazioni Sindacali e pertanto è necessario coinvolgere e responsabilizzare tutti gli attori presenti su questo villaggio globale del credito affinché tale continuità persista.

Infine, il neo Segretario della Piemonte Sud ha concluso la sua Relazione esprimendo piena fiducia ad Ernestina Bellotti, candidata alla guida della struttura Regionale della

 

Il Segretario Responsabile

Mauro Cuniberti

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 È stata una trattativa lunga un anno e mezzo, con alti e bassi, e con incontri cosiddetti tecnici che si sono susseguiti per giorni e giorni. Alla fine, è stata trovata una soluzione, per nulla scontata, e lo scorso 28 febbraio le parti hanno condiviso un testo. Oggi, dopo una verifica nei rispettivi organismi sindacali, finalmente la firma: il mondo del lavoro ha un nuovo modello contrattuale e nuove relazioni industriali, regolamentati dall'accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Un'intesa che modifica quella del 2009 (all´epoca la Cgil non firmò) e che si inserisce nell'alveo dello storico Protocollo del 1993.

Soddisfazione per il risultato conseguito è stata espressa da tutte le parti sociali: «Questo accordo è arrivato in un momento particolare - ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - il Paese si è espresso con un voto e l´economia è in leggera ripresa: con questo accordo dobbiamo favorirne il decollo. Abbiamo discusso a lungo e quando si formerà un nuovo Governo, le ragioni dell'autonomia delle parti sociali saranno ben chiare. Noi abbiamo sempre sostenuto che sulle questioni relative al mondo del lavoro - ha sottolineato Barbagallo - al massimo ci possono essere leggi a sostegno, ma non sostitutive del ruolo delle parti sociali. Bisogna far crescere i salari per la ripresa economica del Paese e, insieme, anche la produttività che può aumentare grazie al benessere lavorativo. Formazione, innovazione e partecipazione sono decisivi per agganciare il treno dell'impresa 4.0 . Ora - ha concluso il leader della Uil - si devono abbassare le tasse sul lavoro: dal prossimo Governo ci aspettiamo l´abolizione del cuneo fiscale che grava sui lavoratori».

Roma, 9 marzo 2018

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Lieve crescita tendenziale dell'occupazione nel primo mese dell´anno, connotata dalla sola «temporaneità» dei posti di lavoro, che caratterizza le due fasce estreme di età: under 24 e over 50.

Parliamo, pur sempre, di posti di lavoro «dipendente» che trovano nella contrattazione una loro tutela ma, allo stesso tempo, sappiamo bene che non sempre si tratta di occupazione che transita verso quella che l'art. 1 del dlgs 81/2015 (Jobs act) cita come la «forma comune» del rapporto di lavoro e, nello specifico, il «contratto a tempo pieno e indeterminato».

E, probabilmente, la «causale» della crescita congiunturale della disoccupazione registrata dall´Istat (+2,3%) sta nella scadenza degli stessi contratti a termine.

La preoccupazione che vediamo non è quindi nella natura del rapporto di lavoro, ma nella constatazione che si sta sviluppando sempre più un mercato del lavoro transizionale «temporaneo», in cui molti (troppi) lavoratori passano da un lavoro flessibile all'altro, quando va bene, con l'incertezza della stabilità lavorativa.

La strutturalità dell´incentivo «giovani», contenuto nella Legge di Bilancio e gli ulteriori incentivi volti a favorire contratti a tempo indeterminato, compreso il contratto di apprendistato, ci auguriamo che vengano utilizzati dal maggior numero di datori di lavoro, quale investimento per un futuro lavorativo e di vita migliore alle lavoratrici e lavoratori. Il sindacato, proprio attraverso la contrattazione, si adopererà a consolidare questi percorsi a cominciare da un rafforzamento dei contratti di apprendistato e dell'alternanza scuola – lavoro.

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Dopo il calo del mese scorso a gennaio 2018 la stima degli occupati torna a crescere (+0,1%, pari a +25 mila rispetto a dicembre). Il tasso di occupazione sale al 58,1% (+0,1 punti percentuali).

L'aumento dell'occupazione nell'ultimo mese è determinato dalla componente femminile e, con riferimento all'età, dalla forte crescita dei giovani di 15-24 anni e da quella più lieve degli ultracinquantenni, a fronte di un calo tra gli uomini e nelle classi di età centrali tra 25 e 49 anni. Crescono in misura consistente i dipendenti a tempo determinato, mentre calano i permanenti e gli indipendenti.

Nel trimestre novembre-gennaio l'occupazione rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente. Segnali positivi si registrano tra le donne (+0,1%), gli over 50 (+1,0%) e soprattutto i giovani di 15-24 anni (+2,4%), a fronte di un calo tra gli uomini e nelle classi comprese tra 25 e 49 anni. Crescono nel trimestre i dipendenti a termine (+2,4%), mentre calano i permanenti (-0,3%) e gli indipendenti (-0,5%).

La stima delle persone in cerca di occupazione torna a crescere a gennaio (+2,3%, +64 mila) dopo cinque mesi consecutivi di calo. L'aumento della disoccupazione interessa donne e uomini e si distribuisce tra tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione sale all'11,1% (+0,2 punti percentuali rispetto a dicembre), mentre quello giovanile scende al 31,5% (-1,2 punti).

Dopo l'aumento del mese scorso, a gennaio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cala dello 0,6% (-83 mila). La diminuzione interessa prevalentemente le donne e i giovani 15-24enni. Il tasso di inattività scende al 34,5% (-0,2 punti percentuali).

Nel trimestre novembre-gennaio, rispetto ai tre mesi precedenti, alla sostanziale stabilità degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati (-1,1%, -33 mila) e l'aumento degli inattivi (+0,1%, +14 mila).

Su base annua si conferma l'aumento degli occupati (+0,7%, +156 mila) determinato esclusivamente dalle donne. La crescita si concentra solo tra i lavoratori a termine (+409 mila) mentre calano gli indipendenti (-191 mila) e i permanenti (-62 mila). Aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+335 mila) ma anche i 15-24enni (+106 mila), mentre calano i 25-49enni (-285 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-4,9%, -147 mila) sia gli inattivi (-0,6%, -75 mila).

Al netto dell'effetto della componente demografica, l'incidenza degli occupati sulla popolazione cresce su base annua tra i 15-34enni e i 50-64enni, mentre è in calo tra i 35-49enni.

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Il concorso, riservato ai docenti abilitati all'insegnamento e/o specializzati sul sostegno, è stato ormai avviato con i candidati alle prese con la presentazione della domanda di partecipazione, possibile sino al 22 marzo 2018.

Vediamo le modalità di presentazione della domanda in caso di candidati abilitati in più classi di concorso afferenti ad un unico ambito disciplinare.

CANDITATI ABILITATI IN CLASSI DI CONCORSO RIENTRANTI IN UN AMBITO DISCIPLINARE

I candidati abilitati per più classi di concorso, afferenti ad un unico ambito disciplinare, possono partecipare al concorso per tutte le classi dell'ambito o per una sola classe del medesimo.

COMPILAZIONE DELLA DOMANDA

In fase di compilazione della domanda si indicano soltanto le classi di concorso e non gli ambiti.

Pertanto, chi è abilitato, ad esempio, nelle classi di concorso dell'ambito disciplinare AD04, comprendente le classi A-12 "Discipline linguistico-letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado"e A22 "Italiano, Storia/Cittadinanza e Geografia nella scuola secondaria di I grado", può presentare domanda soltanto per la A-12, soltanto per la A22 oppure per tutte e due le classi di concorso.

AMBITI DISCIPLINARI VERTICALI

Gli ambiti disciplinari sono stati definiti con il DM n. 93/2016, successivo al DPR n. 19/2016, recante il nuovo regolamento sulle classi di concorso (successivamente integrato dal DM n. 259/2017).

Questi gli ambiti disciplinari verticali:

faq:   Concorso docenti abilitati: come si pagano i 5 euro per classe di concorso, uno o più bonifici?

COSA DICE IL BANDO

Art. 4 comma 7. Per la partecipazione alla procedura concorsuale e' dovuto, ai sensi dell'art. 1 comma 111 della legge n. 107/2015, il pagamento di un diritto di segreteria pari ad euro 5,00 per ciascuna classe di concorso/posto di sostegno per cui si concorre.

Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario  non con bonifico on line sul conto intestato a: sezione di tesoreria 348 Roma succursale, IBAN: IT 79B 01000 03245 348 0 13 2407 01 Causale: «regione – classe di concorso/ posto di sostegno – nome e cognome – codice fiscale del candidato» e dichiarato al momento della presentazione della domanda tramite il sistema POLIS. " Il bando

DIFFERENZE RISPETTO AL 2016

Non è sfuggito ai docenti partecipanti che la dicitura è diversa rispetto a quella del concorso 2016. In quell'occasione infatti la tassa era di 10 euro, e nelle FAQ il Ministero aveva specificato

"R: Il pagamento deve essere effettuato, distintamente per ogni procedura a cui si partecipa. Quindi, se si partecipa per più classi di concorso, il pagamento (ed il versamento) deve essere effettuato per ciascuna classe di concorso per la quale si concorre. Fa eccezione, per la scuola secondaria, la partecipazione ad  una classe di concorso ricompresa in un ambito verticale. In questo caso, è previsto il pagamento di un solo diritto di segreteria per l'intero ambito disciplinare. Gli ambiti disciplinari verticali sono: AD01; AD02; AD03; AD04 e AD05. "

BONIFICO BANCARIO O POSTALE

Il bando afferma " deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario" non con bonifico on line

UNO O PIU' BONIFICI?

Secondo il bando, la causale deve essee distinta per classe di concorso

ulteriori   INDICAZIONI

"Per ogni classe di concorso, ordine di scuola per il sostegno è necessario effettuare un versamento distinto."

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Rinnovo contratti P.A. e riforma sistema contrattuale successi arrivati dopo anni di impegno e lotte

La condivisione tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria del testo conclusivo sulla riforma del sistema contrattuale è un risultato davvero importante. Il documento coniuga il rispetto delle specificità categoriali con la volontà e la capacità di stare al passo delle innovazioni industriali ed economiche.

Si punta alla valorizzazione del lavoro, alla crescita del potere d'acquisto dei lavoratori e allo sviluppo. In particolare, va sottolineata la disponibilità di Confindustria a una riforma fiscale che riduca il peso della tassazione a partire dai salari dei lavoratori.

In questo primo scorcio del 2018, dopo anni di impegni e di lotte dei lavoratori, grazie all'azione unitaria del sindacato, abbiamo raggiunto due grandi traguardi: il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego e la riforma delle relazioni sindacali e del sistema contrattuale. Tutto ciò è la testimonianza di quanto sia decisiva per il futuro del Paese la centralità del mondo del lavoro.

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Alessandria si è classificata al quarto posto tra le città capoluogo italiane per gettito medio pro capite. Lo studio è riferito a una famiglia tipo composta da quattro persone, con due figli minori, un reddito complessivo di 44 mila euro (ipotizzando 29 mila euro per un componente  e 15 mila per l'altra metà della coppia) e una casa di proprietà più un secondo immobile (tra seconda casa, negozio, ma anche un garage). Il reddito ISEE di questa famiglia campione è di 17.812 euro.

Dopo Roma, Torino e Genova, Alessandria è entrata tra i primi posti in classifica  con le seguenti cifre: 971 euro spesi per IMU/TASI, 1041 euro spesi per l'addizionale regionale IRPEF, 352 euro di addizionale comunale IRPEF, 360 euro per la TARI. Il totale di queste tasse locali ammonta per la famiglia tipo presa in esame a 2724 euro.

CITTA'          IMU/TASI ALTRI IMMOBILI              ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF         ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF      TARI       TOTALE

Roma                        1.563                                                  761                                            396                                    308           3.028

Torino                       1.321                                                 1.041                                           352                                    279          2.993

Genova                      1.232                                                  855                                            352                                    339          2.778

Alessandria                  971                                                  1.041                                           352                                        360         2.724

 

Lo scorso anno, nel 2017, il gettito per le tasse locali addizionali IRPEF sia regionali che comunali, IMU/TASI e TARI è stato di 47 miliardi di euro. Dunque il peso delle tasse locali per le famiglie è stato di 2.066 euro medi.

Gli alessandrini, come visto prima del dettaglio, hanno quindi superato in tutte le voci legate alle singole tasse locali le spese medie che ammontano invece a:

Un esborso medio di 814 euro per il pagamento dell'IMU/TASI per immobili diversi dalla prima abitazione,

726 euro spesa media per addizionali IRPEF regionali

224 euro per il pagamento di addizionali IRPEF comunali,

302 euro di spesa media relativa alla TARI.

L'analisi è stata fatta pensando a una famiglia, quella presa come esempio, composta da due adulti e due minori con casa di proprietà (di circa 80 mq.) più un altro immobile (ad esempio una casetta ereditata, un negozio, un capannone, un magazzino, ecc...).

Nel dettaglio i 24.856 proprietari di immobili soggetti ad IMU hanno versato complessivamente 24,1 milioni di euro; per l'IRPEF Comunale 11,1 milioni di euro, per la TARI 21,2 milioni di euro. Fin qui i dati del Comune, mentre a livello provinciale i comuni hanno incassato complessivamente 245,3 milioni di euro.

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Dallo studio emerge che se mediamente nel 2017 la tipologia della famiglia campione ha pagato 2.066 euro di tasse locali, per gli alessandrini il conto è stato più salato. Calcolatrice alla mano scopriamo che la spesa per le famiglie è stata totalmente di 2.724. In sintesi la famiglia tipo alessandrina ha pagato 658 euro in più di tasse locali rispetto alla spesa media nazionale. Ricordiamo anche che per la città di Alessandria l'aliquota è unica e pari allo 0,8%.

Come evidenziato dal Segretario confederale UIL Guglielmo Loy auspichiamo che sia necessario fare una riflessione nell'ottica del riordino fiscale. In particolare, per le Addizionali Regionali e Comunali IRPEF è indispensabile rivedere il principio e la base imponibile, trasformandole da imposta a sovraimposta, cioè calcolando l'importo per Regioni e Comuni sull'IRPEF dovuta e non sull'intero imponibile fiscale. Così verrebbe garantito il principio costituzionale della progressività del prelievo e le detrazioni per lo produzione del reddito (NO TAX AREA), che oggi sono garantite a "macchia di leopardo".

Teniamo anche presente che negli ultimi due anni la pressione fiscale a livello locale è diminuita a seguito dell'eliminazione dell'IMU/TASI sulla prima casa, mentre le altre imposte sono rimaste stabili grazie all'auspicato blocco delle aliquote."

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"Dopo nove anni di blocco contrattuale, stanotte è stato sottoscritto il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali." Cosi Antonio Foccillo e Michelangelo Librandi della UIL subito dopo la firma del CCNL delle Funzioni Centrali.

"A breve ci auguriamo di chiudere anche il CCNL per i lavoratori del comparto Sanità.

Abbiamo mantenuto gli impegni sottoscritti nel protocollo d'intesa del 30 novembre 2016 con il Governo.

È previsto,infatti, un incremento contrattuale in media di 85 euro e al tempo stesso la  salvaguardia del bonus degli 80 euro.

Il contratto avrà decorrenza dal 1 marzo 2018 e auspichiamo che già nella busta paga di aprile ci sia l' incremento contrattuale a regime e gli arretrati che si attestano intorno ai 450 euro medi" affermano i sindacalisti, che continuano "di fronte al vano tentativo di mettere all'angolo  il sindacato e la contrattazione collettiva nazionale, si riafferma la centralità  del confronto e della partecipazione. Alcune materie che erano di competenza esclusiva della parte datoriale, oggi sono di nuovo strumento condiviso di partecipazione per rilanciare l'efficienza della pubblica amministrazione e il ruolo del sindacato e dei lavoratori." e continuano "si è allargata la platea dei diritti, quali permessi, congedi, aspettative, assenza per malattia, diritto allo studio, formazione, welfare, conciliazione vita-lavoro.Abbiamo previsto il consolidamento e la storicizzazione dei fondi contrattuali al 31 dicembre 2017 introducendo nuovi elementi di alimentazione dei fondi per il salario accessorio, a partire dalle risorse derivanti da leggi speciali, con particolare riguardo agli incentivi per gli appalti e alle risorse provenienti dal codice della strada, ex.art.208.

Al tempo stesso si è provveduto a semplificare e rafforzare il sistema delle indennità per valorizzare le professionalità presenti all'interno delle Amministrazioni.

Importantissimo il riconoscimento per la polizia locale di una apposita sezione contrattuale che da' una risposta alle specificita' e alle criticità decennali in questo settore, come ad esempio, il riconoscimento di un'indennità di funzione legata ai gradi e all'attività disagiata.E' stata inserita inoltre un' ulteriore posizione economica orizzontale per tutte le categorie."

"Vista la ristrettezza dei tempi in considerazione della stessa scadenza del CCNL, -concludono i due Segretari, si tratta di un contratto ponte che non risponde a tutte le problematiche del comparto, ma attraverso l'istituzione  di una commissione paritetica, si procederà entro luglio 2018 alla rivisitazione della declaratoria dei profili professionali e alla semplificazione del sistema, nonché l'analisi di specifiche professionalità, al fine della loro valorizzazione, con particolare riferimento al personale educativo e scolastico e agli avvocati degli uffici legali, con la previsione di specifica sezione contrattuale.

Si riapre un percorso di confronto e di partecipazione che continuerà anche dopo la firma del CCNL, con la consapevolezza che gia' a luglio 2018 presenteremo una nuova piattaforma contrattuale per il triennio 2019-2021."

#INSIEMESIPUO2018  #UILFPL

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Lo scorso venerdì, 16 febbraio 2018, è iniziata la stagione congressuale della UIL di Alessandria che si concluderà  il 6 aprile 2018 con il congresso della UIL confederale Alessandria.

Il primo congresso di categoria è stato quello della UILTUCS.

All'unanimità  Maura Settimo è stata riconfermata Segretario generale territoriale UILTUCS Alessandria .

Maura Settimo, Segretario Uiltucs Alessandria: "L'impegno è quello di portare avanti, per i prossimi quattro anni, un contatto diretto con i lavoratori dei settori commercio (aziende della distribuzione commerciale e pubblici esercizi), vigilanza privata, mense, alberghi, colf e badanti, farmacie private e municipalizzate, comparto sociosanitario e assistenziale, acconciatura, estetica e termale.

La UILTUCS vuole continuare ad essere un sindacato di categoria attento, responsabile e competente, rappresentativo per i lavoratori e dall'indiscusso ruolo politico ed istituzionale riconosciuto su tutto il territorio provinciale".

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IL Ministero del Lavoro ha pubblicato una circolare, la n° 2 del 7 febbraio 2018, che fornisce le prime indicazioni e chiarimenti sulla corretta applicazione della norma contenuta nella  Legge di bilancio del 2018 con la quale, al comma 133 dell'art. 1, si  introduce  nel corpo del  D.Lgs. 148/2015 un nuovo articolo, il 22 bis, il quale, ricorrendo alcune specifiche condizioni, permette di utilizzare l'integrazione salariale straordinaria in deroga ai limiti temporali stabiliti dallo stesso Decreto Legislativo agli artt. 4 e 22.

Nello specifico, per gli anni 2018 e 2019, le imprese che abbiano un organico superiore alle 100 unità lavorative e che presentino una rilevanza economica strategica, anche a livello Regionale,  potranno beneficiare di un ulteriore periodo integrazione salariale, in deroga alle durate massime, per superare o affrontare situazioni di particolare rilevanza sotto il profilo occupazionale o gestionale.

La deroga, finanziata fino ad un massimo di cento milioni di euro per ciascun anno, è subordinata ad un accordo in sede governativa, alla presenza del Ministero del lavoro e della Regione dove l'impresa è ubicata, ovvero di più Regioni in caso di impresa multi localizzata.

Sono previste due tipologie di casistiche:

Proroga dell'intervento straordinario sino ad un massimo di 12 mesi nei casi in cui il programma di riorganizzazione aziendale è caratterizzato da investimenti complessi, non attuabili nel limite temporale di durata del trattamento straordinario, ovvero  il medesimo programma contenga piani di recupero occupazionale (mediante la ricollocazione delle risorse umane) e azioni di riqualificazione non attuabili nei limiti di durata previsti dalla norma (Riorganizzazione).Proroga dell'intervento straordinario sino ad un massimo di sei mesi nei casi in cui sia  previsto sia  un piano di risanamento economico complesso, che interventi di salvaguardia occupazionale e continuità aziendale non realizzabili nel limite dei 12 mesi previsti dalla normativa (Crisi).

Troverete ai punti 3.1. e 3.2. della circolare il dettaglio delle casistiche previste per la prosecuzione di un programma di riorganizzazione aziendale e per la prosecuzione di quello per crisi e delle azioni previste per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per l'implementazione delle politiche attive.

Va sottolineato che entrambi gli interventi possono "intendersi quale prosecuzione, anche senza soluzione di continuità, di un trattamento di Cigs già riconosciuto".

La circolare prevede però, anche la fattispecie nella quale il trattamento di Cigs sia già concluso, nel corso del 2017, ma sia ancora in corso il piano di risanamento previsto dal vecchio programma di interventi.

In quest'ultimo caso la circolare non definisce periodi temporali o modalità con le quali certificare la prosecuzione delle "azioni di risanamento", argomenti questi che, molto probabilmente, saranno oggetto di verifica congiunta nella fase dell'accordo "governativo".

Una ulteriore novità, peraltro non presente nella norma ma introdotta dalla circolare,  è rappresentata dalla necessità di quantificare, in sede di stipula dell'accordo, l'onere finanziario dell'intervento di Cigs con l'obiettivo di attivare una sorta di monitoraggio preventivo della spesa visto che la misura ha una capienza limitata a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

Infine, in merito alla modalità di presentazione dell'istanza, si conferma la consueta procedura telematica (cigsonline) ed inoltre, in virtù del fatto che l'intervento è sottoposto ad una preventivo accordo in sede governativa alla presenza della regione/i interessata/e, non trovano applicazione le ordinarie procedure di consultazione previste.

Questo particolare tipo di intervento , come accennato in una nostra precedente nota, è stato uno dei punti oggetto del confronto con il Governo e, sebbene sconti una durata limitata ad un biennio, dimostra la consapevolezza da parte anche del legislatore che in alcuni casi i limiti posti alle durate delle integrazioni salariali sono insufficienti a sostenere l'imprese in una fase di ristrutturazione o di crisi complessa ed articolata. Il provvedimento va dunque nella direzione, come fortemente richiesto dalla UIL,  di una maggiore flessibilità degli interventi e del superamento delle tante rigidità introdotte dal D.Lgs. 148/2015, flessibilità che a nostro avviso dovrebbero trovare una propria collocazione strutturale nel decreto legislativo.

Roma 8 febbraio 2018

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