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Contributo per il gruppo di lavoro "Economie"

L'insieme del movimento antimafia, oltre ad avere un momento collettivo con il quale esprimere pubblicamente le proprie convinzioni, ha bisogno di una forte e diffusa iniziativa politica finalizzata a riattualizzare il profilo strategico di fronte ai processi e ai cambiamenti che caratterizzano questa fase nuova della azione mafiosa, dei fenomeni di corruzione, del rapporto fra politica-mafia-affari e più in generale del tema delle economie illegali. Un recente studio dell'Università Bocconi individua il "peso tradizionale" dell'economia criminale italiana attestandolo al 10,9% rispetto al PIL. Se a tale quota aggiungiamo il "sommerso fiscale", stimato intorno al 16,5%, possiamo notare che il sommerso totale raggiunge una quota pari al 27,4% del PIL. Questa filiera di illegalità condiziona l'economia, ma anche i comportamenti delle persone. Di fronte a questo quadro chiaro ed allarmante assistiamo purtroppo a comportamenti da parte delle istituzioni assai contraddittorie. Infatti di fronte ad un un contesto di vulnerabilità delle famiglie e delle singole persone, causato dal loro progressivo impoverimento, che spinge le persone ad assumere comportamenti illusori di ultima istanza come cadere nel perimetro del gioco d'azzardo patologico o bussare in ambienti malavitosi per bisogno di credito, assistiamo ad un Paese che autorizza la presenza di 400mila slot e macchinette da gioco. Contemporaneamente assistiamo ad una scarsa disponibilità   di risorse per la sanità pubblica, come ad esempio i soli 250 mila posti letto d'ospedale. Così come non possiamo non evidenziare il fatto che i fenomeni di corruzione nella gestione della "Cosa Pubblica" sono purtroppo in crescita e che questi fenomeni sempre più determinano una relazione stretta con gli interessi mafiosi. Un paese così è un paese che non ha scelto con chiarezza da che parte stare e con che respiro investire nel benessere dei propri cittadini. Purtroppo queste prassi perpetrate da gruppi dirigenti che generano infiltrazione della Mafia nell'Economia e nella Politica tardano a tramontare.

Dobbiamo poter riconquistare quel "Controllo Sociale del Territorio" che le mafie esercitano e che è una delle forze importanti del sistema mafioso, a cominciare dalle periferie.  La criminalità organizzata, la corruzione rappresentano il maggiore ostacolo allo sviluppo democratico, politico ed economico di molti Paesi, tanto da spingere istituzioni e agenzie internazionali e la stessa UE, a lanciare un programma in materia di prevenzione del crimine nel mondo intitolato "Cultura della legalità". Il fenomeno della criminalità organizzata e della corruzione costituisce certamente, oggi, un problema globale che investe ed influenza tutte le comunità internazionali: diventa, pertanto, necessario ed indifferibile promuovere azioni integrate quantomeno al livello Europeo per arginare e contrastare le attività criminali.

Gli appuntamenti dei prossimi mesi assumono dunque un grande significato, ragion per cui dobbiamo imprimere ogni sforzo per intensificare il profilo della nostra proposta. Abbiamo di fronte a noi una occasione importante nella quale sentiamo la necessità di lanciare a tutta la Società Civile e alla Politica, al Paese Reale e al Paese Istituzionale, una sfida per una azione corale proponendo rinnovate frontiere di impegno politico e civile per conquistare condizioni di libertà e di legalità oggi purtroppo mortificate e finanche negate.

Occorrerà sin dai prossimi passi rendere esplicita la forza delle idee e la forza corale e collegiale.

Le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL sono da tempo impegnate sul tema della legalità, del contrasto alle mafie ed alla criminalità organizzata, indirizzando la loro iniziativa a sostegno di un'economia legale che rafforzi la sana e corretta competizione delle imprese, che affermi pienamente la dignità delle persone, i diritti dei lavoratori e la tenuta della coesione sociale.

Intanto vogliamo scegliere di raccontare l'Italia non più lasciando il primato ai modelli liberisti e "finanzacentrici", ma intendiamo assegnarne una trazione sociale, solidale e di qualità della vita incardinata sui bisogni e sull'attenzione alle persone e nell'alveo dello sviluppo sostenibile. Bene il superamento del "monopolio" del PIL a vantaggio dell'affiancamento degli indicatori BES - sempre più numerosi e protagonisti - che vanno incoraggiati perché rappresentano il segno del cambiamento.

Il contrasto alle forme di illegalità economica si fa in primo luogo togliendo i patrimoni alla criminalità organizzata ed alle mafie per poi restituirli sani e legali alla collettività.

Le esperienze e le conoscenze maturate negli ultimi anni sul versante della gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e alle mafie ci consegnano un quadro abbastanza chiaro sulle criticità e i limiti legislativi e operativi. Si stima che delle oltre 40.000 aziende sequestrate e confiscate, per un valore di circa 30 miliardi di euro,  il 90% fallisce.

La difficile e, a volte contorta via del ribaltamento dello schema mentale che "la mafia dà il lavoro e l'antimafia lo toglie" è una scommessa , una sfida necessaria per contrastare le mafie e ordinare la nostra società dentro l'alveo della legalità.

In modo abbastanza sommario si può convenire che le criticità maggiori risiedono nel quadro normativo e gestionale delle aziende sequestrate e confiscate, nelle procedure e nella mancanza di strutture e risorse adeguate. Il Nuovo Codice Antimafia, recentemente approvato in via definitiva dal Parlamento, rappresenta un passo avanti significativo che va nella direzione giusta. Adesso tuttavia i suoi contenuti vanno resi operativi, a partire dagli adempimenti che la Riforma assegna al Governo e per quanto riguarda il potenziamento della ANBSC al Ministero dell'Interno. Insomma CGIL CISL UIL sono impegnate unitariamente a far sì che l'implementazione delle nuove norme sia la più rapida possibile.

Il dato sul fallimento delle aziende in oggetto, le esperienze consumate sul versante delle autorità giudiziarie preposte alla gestione dei beni, i tempi lunghissimi tra sequestro e confisca, le questioni relative alle linee di credito bancarie, l'assenza di ragionevoli strumenti a tutela dei lavoratori, gli  interventi dei Tribunali fallimentari, gli alti costi per la emersione dalla illegalità, meritano di essere affrontati con la massima urgenza facendo diventare quelle nuove norme prassi consolidata. Trasformare l'azienda mafiosa in impresa legale, produttiva, trasparente, che sappia produrre lavoro vero e pulito e valori sociali costituzionalmente garantiti, è un obiettivo molto difficile ma non impossibile.

Dobbiamo, intanto, rilanciare l'etica della sinergia e ricalibrare il rapporto fra produttore e consumatore e, soprattutto, più in generale, rinvigorire l'idea di una economia sociale attraverso la quale realizzare tre obiettivi sostanziali: dare lavoro ai giovani, costruire un lavoro eticamente sostenibile, riprendere il controllo sociale del territorio proprio attraverso il riutilizzo delle attività sottratte ai mafiosi.

Occorre pertanto agire attraverso esperienze concrete e innovative, anche il concorso sincero e volitivo dei tanti soggetti che, a vario titolo, negli ultimi anni hanno speso le loro energie sul versante della lotta alle mafie. Amministratori locali, Istituzioni pubbliche, magistrati, docenti universitari, organizzazioni sindacali, reti produttive, cooperative, imprese, forze politiche, libere associazioni,  operatori della comunicazione, sistema scolastico di base dovrebbero confrontarsi e impreziosire la rete tessuta in anni difficili e straordinari e porre in essere una nuova ed efficace stagione di lotta per sconfiggere le mafie soprattutto sul versante economico, che rimane terreno decisivo alla luce della sua pervasività che non risparmia ambiti sociali, professionali, geografici.

Il lavoro rappresenta indubbiamente la condizione essenziale per dare alle persone la forza di non cedere ai ricatti e soprattutto il lavoro è la condizione per dare alle persone quella autonomia economica necessaria a progettare la propria vita. Ma occorre un lavoro tutelato e qualificato, non un lavoro sottopagato, sfruttato, ricattato, attraverso il quale si calpesta perfino la dignità delle persone in una sorta di moderna schiavitù.

Il campo d'azione è esteso: il fenomeno del caporalato, la gestione della immigrazione, i processi di integrazione, la tratta degli esseri umani, l'abbandono scolastico, la fuga dei giovani laureati all'estero, i fenomeni di familismo o di prebende per le assunzioni che oltretutto mortificano e impoveriscono qualità e professionalità, le morti insopportabili sul lavoro e tante altre battaglie che ci dovranno vedere impegnati in prima linea nel contrasto alle disuguaglianze ed agli abusi e per l'inclusione e coesione sociale elementi qualificanti in grado di connotarsi come presidi di legalità a cominciare da quella che affonda le radici nella natura economica.

La riforma del Codice Antimafia, infine, per la quale dovremo produrre ancora uno sforzo per un nostro impegno teso a garantire la sua piena applicazione, può rivelarsi utile in questo nostro rinnovato percorso di unità per la legalità.

Roma, 11 dicembre 2017

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Servono investimenti. Solidarietà ai carabinieri per attentato a caserma di Roma

Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato, questa mattina, a Firenze, all'iniziativa «Quaderni del lavoro» organizzata dalla Uil Toscana e dedicata, in particolare, alla formazione. Nell'occasione, Barbagallo ha risposto ad alcune domande sui dati Istat che registrano un incremento dell'occupazione ma, in particolare, di quella a tempo determinato: «Purtroppo - ha confermato il leader della Uil - l´aumento riguarda i contratti a tempo e, spesso, si tratta di lavoretti: è un problema. Abbiamo troppe piattaforme digitali che impiegano occasionalmente tanti giovani per pochi euro al giorno. Non è buona occupazione. Il lavoro non si crea per decreto, servono investimenti pubblici e privati in infrastrutture e occorre smetterla con questa austerità che ha ridotto l'Europa in povertà. Così, giustamente, si devono trovare risorse per aiutare i poveri, mentre sarebbe preferibile che si facessero investimenti per creare lavoro dignitoso ed evitare che si diventi poveri. Intanto - ha ricordato, poi, Barbagallo - negli ultimi incontri con il Governo siamo riusciti ad ottenere il raddoppio della penalizzazione economica per chi licenzia. In passato, era più facile e conveniente licenziare un lavoratore piuttosto che collocarlo in cassa integrazione: almeno, abbiamo ovviato a questo problema».

Il leader della Uil, infine, rispondendo a margine dell'iniziativa alle domande dei giornalisti, ha espresso la piena solidarietà della sua Organizzazione alle forze dell'ordine e, in particolare, ai carabinieri una cui caserma, a Roma, questa mattina, è stata fatta segno di un attentato che, fortunatamente, non ha provocato danni: «Si sta creando un clima pericoloso e da non sottovalutare - ha precisato Barbagallo - e sotto varie sigle si nascondono rigurgiti antidemocratici preoccupanti. Negli ultimi tempi, abbiamo assistito, da un lato, al tentativo dell'illegalità di controllare il territorio e, dall'altro, alla rinascita di episodi di violenza di matrice neofascita o anarchica. Bisogna isolare tutti coloro che stanno operando in queste direzioni».

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Mercoledì, 29 Novembre 2017 15:43

Bonus bebè 2017: rinnovo dell'ISEE

L'INPS, con messaggio n. 4476/2017, avverte che, affinché possa riprendere il pagamento dell'assegno di natalità (c.d. bonus bebè) per l'anno in corso, è necessario che coloro che percepivano l'assegno nel 2016, presentino la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2017, entro e non oltre il prossimo 31 dicembre 2017. Questo adempimento è necessario ai fini dell'ISEE 2017.

In caso contrario, alla perdita delle mensilità per l'anno 2017 si aggiungerà la decadenza della domanda di assegno presentata nell'anno 2016.

Al riguardo, si evidenzia nel messaggio, che la sussistenza di un ISEE in corso di validità negli anni di concessione del beneficio è un requisito di legge previsto non solo per l'accoglimento delle domande nel primo anno di spettanza della prestazione, ma anche per la prosecuzione del beneficio negli anni successivi al primo.

L'Istituto ribadisce che le DSU hanno validità fino al 15 gennaio dell'anno successivo a quello in cui sono presentate, e pertanto è necessario che il beneficiario dell'assegno la rinnovi per ciascun anno di spettanza del beneficio. Gli aventi diritto all'assegno nell'anno 2018, inclusi quelli che presentassero la DSU entro il 31/12/2017, sono invitati a presentare tempestivamente una nuova DSU dal 1° gennaio 2018.

Ricordiamo che il bonus bebè di 960 euro annui (80 euro al mese) è corrisposto per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017, fino al compimento del terzo anno di età del bambino o del terzo anno di ingresso in famiglia a seguito dell'adozione. Il reddito del nucleo familiare del genitore richiedente non deve essere superiore a 25mila euro annui (ISEE). L'importo dell'assegno è raddoppiato (160 euro al mese) quando il valore dell'ISEE non sia superiore a 7.000 euro annui.

Questo assegno  potrebbe essere prorogato dalla legge di Bilancio 2018 anche per i nati o adottati dal 1° gennaio 2018.

Gli uffici del Patronato Ital Uil sono a disposizione per consulenza e assistenza e per l'inoltro delle domande in via telematica

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Siamo molto soddisfatti per l´inserimento nella Manovra di un emendamento che prevede l'estensione del congedo retribuito di tre mesi alle lavoratrici domestiche che hanno subito una violenza. La misura approvata ieri in Commissione di Bilancio del Senato, richiesta dalla UIL insieme a Cgil e Cisl, va a colmare un'ingiustizia che si era creata con il Job's Act.  I Centri di Ascolto ne erano a conoscenza, e per questo siamo stati promotori di questa battaglia al tavolo per il nuovo piano straordinario contro la violenza maschile sulle donne.

Roma, 28 novembre 2017

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Giovedì, 23 Novembre 2017 15:19

Loy: meno febbre, ma attenzione alle crisi aziendali

I dati di ottobre sulle ore richieste di Cassa Integrazione segnalano, come abbiamo più volte ricordato, il tema di come la febbre della crisi, pur modificata nella qualità, pervada ancora una parte del nostro sistema produttivo. Il dato generale di ottobre che conferma la costante diminuzione delle richieste, vede confermarsi una modifica nella composizione: stabile la Cassa Ordinaria a conferma di una lieve, ma costante ripresa dell'economia; consistente la Cassa straordinaria che rappresenta oltre il 53% delle ore autorizzate; quasi scomparsa, come prevedibile, la Cassa in deroga.

Questa nuova composizione delle ore autorizzate indica, pur con un Pil in lenta ripresa, come si stia manifestando una selezione tra le imprese, soprattutto quelle Più  grandi, tra le quali convivono eccellenze, ed imprese con dolorosi processi di ristrutturazione. E non è un caso, infatti, che rimanga costante il numero delle domande di indennità di disoccupazione involontaria (naspi).

Non a caso la Uil ha chiesto di rivedere le regole (durata e costo) della Cassa integrazione Straordinaria ed i provvedimenti in Legge di Bilancio colgono questa necessità, anche se in forma graduale.

Infine, resta sempre il vuoto statistico relativo al Fondo di Integrazione salariale (FIS) nel rapporto dell'INPS che,  in parte,  ha sostituito la Cassa in deroga, ma di cui non si hanno elementi numerici e qualitativi sulla sua efficacia.

Roma, 23 Novembre 2017

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Comunicato stampa 21 novembre 2017 del Segretario Generale UILPA Polizia Penitenziaria Salvatore CARBONE


Gli esiti dell'incontro regionale per la definizione delle piante organiche e ripartizione delle unità nelle sedi del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Si è tenuto oggi a Torino, in via d'urgenza, l'incontro voluto dal Ministero della Giustizia, Direzione Generale del Personale e delle Risorse per il Corpo di polizia penitenziaria, per la ripartizione, nel distretto del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, delle nuove piante organiche definite dal D.M. del 2 ottobre u.s. pubblicato sul B.U. del Ministero della Giustizia n°21 del 15/11/2017.
Come sappiamo, il nuovo D.M. prevede, per gli effetti della legge Madia, una riduzione degli organici (rispetto al precedente D.M. del 2013) per il ruolo esecutivo degli Agenti e Assistenti, ed un incremento per i ruoli di concetto degli Ispettori ed esecutivo di coordinamento dei Sovrintendenti (venutisi a determinare per il riordino delle carriere appena approvato) da 4811 unità (quale dato complessivo) a 4065.
Di fatto l'organico del distretto, che non ha mai raggiunto quello previsto nel 2013, si è attestato al dato complessivo di 3908 unità. Dato, quest'ultimo, riferito al personale amministrato e non a quello effettivamente impiegato nelle sedi di riferimento. Quindi dato approssimativo e di facile numero di capienza superiore alla realtà.

Purtroppo, pur avendoli chiesti e reiterati, i dati non sono stati presentati!!!
Da qui la nostra posizione di contestazione a verbale:
Abbiamo contestato la carenza dell'informazione sugli organici e sulle ipotesi di riduzione dell'organico del personale in carico al PRAP di Torino e alle Scuole di Verbania e Cairo Montenotte;
abbiamo contestato di non averci fatto conoscere dove sia attualmente impiegato il personale della dismessa C.C. di Savona e della dismessa sede del Provveditorato della Liguria;
abbiamo chiesto di farci conoscere i tagli dei posti di servizio che l'Amministrazione intende apportare a seguito della riduzione dell'organico previsto dal D.M. del 2 ottobre;
non avendo ricevuto risposte abbiamo dichiarato di non poter fornire alcun contributo sindacale se privi dell'informazione richiesta.
Infine, abbiamo precisato che solo alla luce di questi dati potremo fornire un giusto adeguato servizio sindacale tanto all'Amministrazione, quanto e soprattutto, al personale di Polizia penitenziaria.
Poi, abbiamo anche pensato che forse avremmo dovuto aiutare questa Amministrazione di Torino per le 157 unità effettivamente carenti in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta anche se riferite ai ruoli apicali della Polizia penitenziaria. Abbiamo considerato che forse avremmo dovuto proporre che nelle more dell'implemento delle figure apicali delle 157 unità carenti, si sarebbe potuto chiedere al Dipartimento di coprire dette 157 unità con gli agenti del 171° e 172° corso in attesa di prossima assegnazione.
Ma, poi, abbiamo desistito, perché ROMA ci avrebbe mai ascoltato?

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Destinare le risorse recuperate per ridurre la pressione fiscale a lavoratori e pensionati

In questi anni, anche grazie all'iniziativa del Sindacato, sono stati fatti passi in avanti nella lotta all'evasione fiscale. Dobbiamo essere consapevoli di essere solo all'inizio per ripristinare la legalità fiscale e che anche quest'anno, per stime del Governo, l'evasione fiscale ammonta ancora a 111 miliardi. Questo è un dato incompatibile con lo sviluppo del nostro sistema economico e produttivo e rappresenta un vulnus alla vita democratica della comunità. Occorre fare di più e presto per recuperare una parte significativa di queste risorse.

È opportuno dispiegare una volontà politica forte e determinata, dando tutti gli strumenti a quanti operano in questo campo.

L'Agenzia delle Entrate deve mantenere il suo profilo di ente pubblico e valorizzare le straordinarie professionalità presenti al suo interno collaborando con la guardia di finanza.

Sarebbe opportuno creare un'Agenzia esclusiva per l'accertamento destinata ai soli controlli, così come occorre incrociare tutte le banche dati a disposizione dello Stato ed estendere il contrasto di interessi per i servizi alle famiglie. Le risorse recuperate devono essere destinate alla riduzione della pressione fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, i quali da sempre fanno il loro dovere con il fisco, pagando le tasse prima di ricevere lo stipendio e pensioni.

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«Stante la scarsità delle risorse, non possiamo dire che va tutto bene: abbiamo fatto il massimo possibile. Siamo riusciti ad ottenere ulteriori risultati grazie alla nostra determinazione: abbiamo aperto una breccia nella Fornero. Ora bisogna avviare subito la terza fase». È questo, in estrema sintesi, il giudizio del Segretario generale della Uil, al termine dell´appuntamento odierno a Palazzo Chigi che, di fatto, ha sancito la conclusione della seconda fase del confronto sulla previdenza. Una riunione che, proprio grazie alla determinazione e alla tenacia della Uil, ha prodotto ulteriori risultati di merito. In particolare, sono stati aggiunti al testo, proprio su esplicita richiesta del Sindacato di via Lucullo, un importante passaggio sia sui giovani sia sulle donne; la precisazione che tra le categorie a cui si estende l'Ape sociale ci sono, oltre agli operai braccianti e agricoli, ai marittimi, agli addetti alle pesca, anche i siderurgici di prima e seconda fusione; infine, la certezza della partecipazione delle parti sociali alle due Commissioni sull'individuazione di altri lavori gravosi e sulla separazione tra previdenza e assistenza.

«Vigileremo - ha proseguito Barbagallo – affinché ilParlamento non peggiori il testo e saremo soddisfatti se lo dovesse migliorare.Inoltre, organizzeremo un´assemblea dei nostri quadri e delegati per illustrare, nel dettaglio, la nostra posizione». E a proposito delle diversità dei giudizi sul testo finale espressi dalle tre Organizzazioni e dei rischi che questa condizione può determinare sui rapporti unitari, il leader della Uil ha concluso: "Riteniamo che sia, comunque, necessario mantenere unità d'azione anche perché il prossimo anno dovremo avviare una grande vertenza per un fisco più equo e più leggero per lavoratori e pensionati».

 

SCALETTA NOTA DI SINTESI

Incontro Governo sindacati 21 novembre 2017

Nella nota di sintesi predisposta alla fine del confronto con il sindacato sui temi della fase II il governo si è impegnato a presentare le seguenti misure.

Revisione strutturale del meccanismo di calcolo dell'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita

La revisione avviene attraverso un modifica delle modalità di calcolo che terranno conto anche delle variazione negative che verranno recuperate nell'adeguamento successivo. Inoltre, i futuri adeguamenti non potranno essere superiori a tre mesi; eventuali maggiori incrementi della speranza di vita saranno riassorbiti nei successivi adeguamenti.

Esenzione di 15 categorie di lavoro gravoso dall'adeguamento alla speranza di vita del 2019

Per 15 categorie non interverrà il prossimo adeguamento alla speranza di vita.

Ovvero, le 11 dell'ape sociale e dei lavoratori precoci:

Operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici

Conduttori di gru, macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni

Conciatori di pelli e di pellicce

Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante

Conduttori di mezzi pesanti e camion

Lavoratori del settore sanitario infermieristico, ostetrico ospedaliero con lavoro organizzato in turni

Addetti all'assistenza di persone non autosufficienti

Insegnanti della scuola pre-primaria

Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati

Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia

Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori

Più le seguenti altre categorie:

Operai e braccianti Agricoli

Marittimi

Addetti alla pesca

Siderurgici di prima e seconda fusione

Lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra le attività usuranti

Per usufruirete dell'esenzioni i lavoratori devono aver svolto l'attività gravosa per almeno 7 degli ultimi 10 anni e devono avere un'anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.

Commissione tecnica di studio sulla gravosità delle occupazioni

Sarà creata un'apposita commissione istituzionale che entro il 30 settembre 2018 dovrà elaborare uno studio su base scientifica sulla gravosità delle occupazioni .

La commissione sarà presieduta dal presidente dell'Istat e sarà composta da rappresentati dei ministeri, dell'Istat, dell'Inps, dell'Inail e delle parti sociali.

Il Governo, entro 10 giorni dalla chiusura dei lavori, dovrà relazionare al parlamento sugli esiti dello studio.

Estensione della fiscalità incentivante nella previdenza complementare ai lavoratori del settore pubblico

Verrà parificata la tassazione sulle prestazioni di previdenza complementare per i dipendenti pubblici con quella prevista per il settore privato.

Estensione silenzio assenso a neo assunto settore pubblico

Una norma di legge consentirà alla contrattazione collettiva di estendere anche ai lavoratori neoassunti del pubblico impegno il meccanismo del conferimento tacito del Tfr ai fondi negoziali.

Commissione per la separazione assistenza e previdenza e comparazione della spesa internazionale

Sarà creata un'apposita commissione istituzionale per una corretta comparazione della spesa previdenziale ed assistenziale a livello internazionale che dovrà concludere i propri lavori entro il 30 settembre 2018, nella commissione saranno nominati anche esperti nominati dalle parti sociali.

Il Governo, entro 10 giorni dalla chiusura dei lavori, dovrà relazionare al parlamento sugli esiti dello studio.

Potenziamento interventi del FIS, Fondo integrazione Salariale

Incremento del limite di erogabilità della prestazione del fondo a 10 volte l'ammontare dei contributi versati da ciascuna azienda; attualmente tale limite è fissato in 4 volte.

Impegno del Governo ad ampliare le categorie gravose per Ape e Precoci

Il Governo si è impegnato ad utilizzare i risparmi derivanti dall'attuazione di ape sociale e pensione anticipata per i precoci che risulteranno alla fine delle domande 2017, per allargare la platea dei lavoratori aventi diritto a queste prestazioni per le categorie inserite nell'elenco di quelle gravose:

Operai e braccianti Agricoli

Marittimi

Addetti alla pesca

Siderurgici di prima e seconda fusione

Lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra le attività usuranti

Impegno del Governo ad ampliare il beneficio contributivo per la maternità ai fini di ape e della pensione per i precoci

Il Governo si è impegnato ad utilizzare i risparmi derivanti dall'attuazione di ape sociale e precoci che risulteranno alla fine delle domande 2017, per ampliare il beneficio contributivo da 6 mesi ad 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di due anni, la riduzione del requisito contributivo necessario per l'accesso alle prestazioni.

Costituzione fondo di raccolta risorse non utilizzate per proroga Ape 2019

Verrà istituito un apposito fondo nel quale confluiranno i risparmi di spesa come accertati per gli anni 2019 e seguenti al fine di consentire la proroga e la stabilizzazione dell'Ape sociale.

Impegno del Governo per rendere più flessibili ed adeguate le pensioni dei giovani

Il governo ribadisce l'impegno di dare priorità al tema dell'adeguatezza delle pensioni nel sistema contributivo ed al contempo della flessibilità di accesso sia per la pensione anticipata che di vecchiaia.

Impegno del Governo rilancio previdenza complementare

Il Governo conferma l'impegno per sostenere lo sviluppo della previdenza completare nel settore privato.

Roma, 21 novembre 2017

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Noi ci siamo dati una missione: smontare pezzo per pezzo la Fornero e questa operazione richiede tempo, mentalità riformista e approccio sindacale. Abbiamo già ottenuto importanti risultati lo scorso anno nella fase uno; ne stiamo ottenendo altri con l'attuale fase due che, sino alla definitiva approvazione della legge finanziaria, per noi resta ancora aperta. Non è un caso che le ulteriori proposte avanzate ieri dal Governo sono, come possono testimoniare gli stessi protagonisti della vicenda, frutto della tenacia e della determinazione con cui la Uil ha tenuto viva la trattativa in questi giorni. Noi crediamo che sia ancora possibile ottenere qualcosa.

Ed ecco perché continueremo a lavorare in queste ore affinché il Governo dia un'ulteriore risposta, in particolare, in merito alle future pensioni dei giovani, alle disparità di genere che penalizzano le donne e alle pensioni in essere. Questo Governo è ormai al suo epilogo. L'unica cosa, dunque, che ha un senso sindacale è cercare di ottenere il massimo possibile, oggi, e creare le condizioni per aprire una terza fase di confronto con il futuro Esecutivo. Questo è ciò che ci chiedono i nostri lavoratori, i pensionati, i giovani; questo è ciò che serve.

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A seguito del posticipo alla mattinata del 21 novembre prossimo del confronto finale tra Governo e Sindacati sui temi delle pensioni e della Legge di bilancio 2018, l'Assemblea pubblica di CGIL, CISL e UIL che si sarebbe dovuta tenere martedì prossimo 21/11/2017 alle ore 9.30 presso il Teatro/Cinema AMBRA di Viale Brigata Ravenna 8 in Alessandria, è rinviata a data da destinarsi.

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