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Pensione anzianità personale scuola – Salvaguardia  requisiti maturati anno scolastico 2011/2012

Nel 2012, subito dopo la pubblicazione della  riforma Fornero (legge n. 214, entrata in  vigore in data 28 dicembre 2011), sorsero dei dubbi sulla legittimità  dell'applicazione delle nuove norme anche per il personale della scuola che  avrebbe potuto accedere a pensione al termine dell'anno scolastico 2011/2012 in  quanto in possesso dei requisiti di contributivi e del regime delle decorrenze  vigenti prima della entrata in vigore della legge n. 214/2011.

Dopo travagliate vicende, che hanno visto la  UIL SCUOLA particolarmente impegnata a tutela dei diritti di questi lavoratori,  il Ministero dell'Istruzione, lo scorso ottobre 2013, ha ritenuto opportuno  operare una ricognizione del numero effettivo del personale il cui diritto a  pensione acquisito nel 2012 era stato bloccato dall'emanazione della citata  legge n. 214/2011 proponendo e sollecitando il correttivo alla norma (individuati in circa 4.000 aventi  diritto).

Da tale sollecitazione è scaturito un  emendamento al D.L. n. 90/2014, approvato dalla Commissione Affari  Costituzionali, con il quale si estende al personale di cui sopra la  salvaguardia per l'accesso a pensione con i requisiti vigenti anteriormente alla  riforma Fornero.

La salvaguardia è rivolta al personale della  scuola che entro la data del 31 agosto 2012 abbia maturato "quota 96" (che ricordiamo essere la somma fra l'età  anagrafica, non inferiore a 60 e l'anzianità contributiva non inferiore a 35,  considerando anche le frazioni di esse).

Fra i destinatari della salvaguardia vi sono  anche coloro i quali hanno raggiunto, entro la medesima data, la massima  anzianità contributiva (all'epoca  prevista in 40 anni) a prescindere dall'età anagrafica.

Per entrambe le fattispecie di pensione di  anzianità la decorrenza è fissata a partire dal prossimo 1° settembre  2014.

Va fatto rilevare che nella norma in via di  approvazione sono stati individuati tre vincoli:

- i soggetti destinatari delbeneficio dei requisiti maturati entro l'anno  scolastico 2011/2012 è riconosciuto nel numero massimo di 4.000  soggetti;

- gli oneri per le pensioni concesse non  possono superare un tetto di spesa annuale indicato nell'emendamento di cui  trattasi;

- domanda di pensione da  parte dei potenziali aventi diritto da inoltrarsi telematicamente all'INPS  entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione  del decreto.

Secondo quanto dettato dalla norma in via di  approvazione l'INPS dovrà monitorare le domande di pensione pervenute e definire  un elenco basato sul criterio progressivo risultante dalla somma dell'età  anagrafica e dell'anzianità contributiva maturata dai singoli richiedenti alla  data del 31 dicembre 2012 (come  testualmente prevede la bozza in esame), al fine di definire l'esatto numero  di pensionamenti da concedere sulla base dei vincoli numerici e di spesa sopra  indicati.

Preme sottolineare che, tenuto conto dei  limiti di spesa autorizzati, il numero effettivo dei pensionamenti concessi  potrebbe essere inferiore a 4.000.

Inoltre, per quanto attiene la liquidazione  delle relative indennità di buonuscita, la proposta ne determina la  corresponsione secondo quanto previsto dalla legge Fornero, e successive  modificazioni e integrazioni (individuazione del momento in cui avrebbe  maturato il diritto alla corresponsione dello stesso secondo le disposizioni  individuate dall'art. 24 della legge n. 214/2011 vincolandone la liquidazione al  motivo della cessazione e all'ammontare dell'importo complessivo del TFS  spettante a seconda dell'importo pagabile in più rate annuali e dell'importo  complessivo).

La norma in via di approvazione prevede,  inoltre, che il personale della scuola di sesso femminile il quale ha optato per  il sistema contributivo accedendo alla pensione di anzianità "regime speciale  donne" nell'anno 2012 e 2013 potranno chiedere il ricalcolo della pensione con  il sistema al quale avrebbero avuto diritto nel 2012 con i requisiti ante Legge  Fornero.

Altro  aspetto importante contenuto nella norma in via di approvazione attiene le  penalizzazioni sui trattamenti pensionistici prevedendo che fino al 31.12.2017  non viene operata alcuna riduzione percentuale sul trattamento pensionistico per  coloro i quali raggiungono i requisiti per la "pensione anticipata" (41 anni e 6 mesi di contribuzione per le  donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini) con un'età anagrafica inferiore a  62 anni.

Un'ulteriore precisazione va fatta  considerando che per salvaguardare la continuità didattica e di garantire  l'immissione in servizio dei nuovi assunti fin dal primo di settembre, i  trattenimenti in servizio del personale della scuola (già accolti con precedenti decreti),  sono fatti salvi fino al 31 agosto 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in  data anteriore.

Dal momento che la norma in via di  approvazione prevede un termine breve per far valere il diritto alla  salvaguardia di cui trattasi (15  giorni), e considerando l'imminente avvio del periodo feriale, si raccomanda  a tutte le strutture in indirizzo di dare la massima pubblicità alla notizia e  di mettere in atto il servizio più efficace a livello territoriale.

Cordiali saluti.

Il Presidente ITAL                                                                           Il Segretario Generale UIL SCUOLA

Gilberto De Santis                                                                                          Massimo Di Menna

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COMUNICAZINE AI DIRIGENTI SCOLASTICI

SCUOLE E ISTITUTI di istruzione secondaria di I e II grado

LORO SEDI

ALLE OO.SS. DELLA
SCUOLA PROVINCIALI

LORO SEDI

OGGETTO: Domanda di utilizzazione presso il nuovo  indirizzo di Liceo musicale – Istituto " Saluzzo –Plana" di Alessandria.

Si trasmette in allegato il modello che potrà essere utilizzato per la presentazione, con modalità cartacea, della domanda di utilizzazione parziale per l'a.s. 2014/15 presso  il nuovo indirizzo di Liceo musicale che funzionerà presso l' Istituto " Saluzzo – Plana " di Alessandria.

Si avverte che, come previsto  dall'art.6 bis  dell'ipotesi di C.C.N.I. relativo alle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, ai docenti parzialmente utilizzati sul Liceo musicale non possono essere conferiti gli stessi spezzoni orari  che si renderanno disponibili nelle scuole di servizio a seguito della utilizzazione stessa.

f.to       IL REGGENTE Antonino Meduri

Ufficio Organici e Movimenti Scuole
Secondarie/Ruolo/ Contenzioso/ Referente Informatico   1

Responsabile del procedimento: Lucia Carriere

tel. 0131/ 287211- 287215 - fax 0131/ 222597- e-mail:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Via Gentilini, 3 – 15100 ALESSANDRIA

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Mercoledì, 30 Luglio 2014 10:06

Polizia: assegnazioni 188° corso allievi agenti

Consulta la tabella in allegato con tutte le assegnazioni nelle varie città italiane, compresa Alessandria

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La Suprema Corte di Cassazione con due sentenze si è pronunciata su due questioni fondamentali afferenti il CCNL della Vigilanza Privata firmato, per sventura dei lavoratori del settore, da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UGL SICUREZZA CIVILE e dalle Associazioni datoriali.
Le due sentenze hanno legittimato la richiesta principale avanzata da sempre dalla UILTuCS e cioè la rivalutazione della paga unica nazionale, applicando l'indice IPCA, a decorrere dal 1 gennaio 2009.
Infatti, una delle due sentenze ha accolto i ricorsi sia dell'Azienda sia del Lavoratore, che invocavano entrambi, sia pur per finalità diverse, l'applicazione dell'accordo interconfederale del 2009 sulle modalità di rinnovo dei CCNL. La questione di estrema rilevanza è che è stato accolto il ricorso presentato a nome e per conto del lavoratore sulla rivalutazione della paga unica nazionale applicando l'indice IPCA dal 1 gennaio del 2009.
L'altra sentenza, pur dichiarando, per ragioni di competenza processuale e non di merito, inammissibile il ricorso presentato a nome e per conto del Lavoratore, precisa: "Il ricorso incidentale è inammissibile perché non riguarda la interpretazione della normativa contrattuale ma invoca l'applicazione del principio della retribuzione proporzionata e sufficiente che discende direttamente dall'art. 36 della Costituzione". Non può invece ritenersi che la sentenza contenga anche un rigetto nel merito della pretesa del ricorrente (il lavoratore) alla retribuzione proporzionata e sufficiente perché non compatibile con l'adozione di una sentenza ex art. 420 bis c.p.c.
Come si evince con chiarezza, anche questa sentenza non contraddice l'altra, in merito all'accoglimento dell'applicazione dell'indice di rivalutazione retributivo IPCA.
Per quanto riguarda l'indennità di vacanza contrattuale, la Suprema Corte di Cassazione afferma che la stessa doveva essere erogata al lavoratore (contrariamente a quanto la stragrande maggioranza delle aziende hanno fatto), ma che il (vergognoso) CCNL poteva legittimamente prevederne l'assorbimento con l'una tantum e gli aumenti salariali.
In pratica, secondo Cassazione, sarebbe dovuta ad ora l'intera somma relativa all'indennità di vacanza contrattuale, salvo l'assorbimento fino a concorrenza da parte dell'una tantum e degli aumenti contrattuali.
Le due pronunce della Corte di Cassazione risultano di estrema importanza. Pur non essendo rigidamente vincolanti per i Giudici di merito, rappresentano, come evidenziato dalla stessa Corte, provvedimenti in grado "di orientare (...) tutti i giudici investiti, anche in futuro, della medesima questione".
E' quindi opportuno per i Lavoratori del settore, contando sull'assistenza delle UILTuCS Territoriali, quantomeno interrompere i tempi di prescrizione, inviando specifica lettera all'Azienda dalla quale dipendono, per la richiesta della rivalutazione della propria retribuzione applicando l'indice IPCA a partire dal 2009.
Attenderemo con fiducia le prossime sentenze dei Tribunali e delle Corti d'Appello come si pronunceranno in merito all'applicazione dell'IPCA a seguito delle sentenze della Suprema Corte di Cassazione qui commentate.

In allegato le sentenze della Corte di Cassazione

Fonte: http://www.uiltucs.it/interna.php?id_news=688

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ECCO L'INTERVENTO DI GUGLIELMO LOY ALLA MANIFESTAZIONE ROMANA PER IL RIFINANZIAMENTO DELLA CIG IN DEROGA

"Oggi siamo qui per il lavoro. Il lavoro che è fatto di occupazione, possibilmente stabile, di formazione, di salario, di riqualificazione, ma è fatto anche di protezione sociale, perché nessuno ha la certezza che quel lavoro ci sarà per sempre e, se succede che un'azienda va in crisi, bisogna garantire una protezione sociale, un sussidio per chi in quel momento soffre, non per colpa sua, la crisi aziendale. Non c'è, quindi, alternativa, tra ammortizzatori sociali, cassa in deroga, mobilità in deroga e l'occupazione. E' un tutt'uno.

Un paese civile deve garantire tutto questo: più lavoro, più occupazione, più qualità del lavoro, meno precarietà, ma anche un sistema che protegga e tuteli le persone che sono in aziende che stanno in difficoltà. Questa non è assistenza, è modernità, è innovazione. Avere la garanzia che, durante la propria vita, si possa lavorare o che, se non si può lavorare, ci sia un sussidio, non ha niente a che fare con l'essere conservatori: è una cosa da paese civile. Noi dobbiamo garantire il salario, rinnovare i contratti, fare abbassare le tasse sul lavoro che sono ancora troppo alte, ma dobbiamo anche garantire un sistema che protegga il lavoro quando l'azienda va in difficola.

Ogni anno 4 milioni di persone in Italia ricevono aiuto dallo Stato. La crisi ha fatto moltiplicare questo numero. L'attuale sistema ha assicurato fino a oggi un livello decoroso, ma non è sicuro che sarà tale anche domani. Se 4 milioni di persone devono prendere un sussidio vuol dire che c'è un problema, innanzitutto, per loro e per le loro famiglie, ma c'è un problema anche per l'economia del Paese, perché se milioni di persone hanno pochi soldi, non spendono e non consumano.

E allora le cose devono cambiare, ma c'è qualcuno che le vuole fare cambiare in peggio e vuole ridurre questa protezione sociale, come se la crisi fosse passata, come se centinaia di aziende fossero tornate ad assumere le persone. Non è così. Quando piove ci si copre, si apre l'ombrello in attesa che riesca il sole. Non vogliamo arrivare al momento in cui uscirà il sole completamente bagnati: l'ombrello delle protezione sociale deve funzionare, deve coprirci dagli effetti della crisi. Noi vogliamo un sistema che non metta più le persone in mobilità, per anni, senza una prospettiva di lavoro, ma in questo momento, a quelle persone va garantito il sussidio.

Ci sono migliaia di persone in mobilità in deroga e non è possibile che questo strumento venga sostituito con il nulla: se non c'è una prospettiva di lavoro, questo strumento non è assistenza: è una questione di dignità e di civiltà per un paese normale.

Lo scorso mese in tutte le province, delegazioni sindacali hanno espresso al Prefetto, al rappresentante dello Stato cosa sta succedendo nella società. Qualcosa si è mosso, ancora non sappiamo in che direzione, però. Stamattina il ministro Poletti ha annunciato che al prossimo CDM metterà all'ordine del giorno il tema del finanziamento della deroga: bene, ma non ci fidiamo. Bene, perché sta ascoltando la piazza ed è segno di maturità, ma noi non ci fermiamo perché vogliamo capire cosa si scriverà in quel decreto: se ci scriverà che il 2013 sarà pagato a tutti quelli che sono andati  in cassa integrazione e mobilità e se si scriverà che il 2014 va garantito perché le regole in corsa non si cambiano. Non si può dire a una persona che lavora in un'azienda in crisi, e alla quale serve un anno per ristrutturarsi, che a fine agosto non potrà avere il sussidio perché bisogna ridurre la spesa. Queste regole si cambiano con calma, con gradualità, devono essere socialmente sostenibili e, se lo saranno, noi saremo i primi a dire: "lavoro e sussidi". Se si pensa, però, di fare cassa con gli ammortizzatori sociali così come si è fatto con le pensioni, allora non passeranno perché centinaia di migliaia di persone non possono restare in mezzo al guado: l'azienda licenza e non c'è lavoro nuovo.

Ecco perché, anche oggi, siamo qui. Siamo certi che queste manifestazioni faranno cambiare idea alla politica e agli italiani. Coraggio, ce la faremo".

Roma, 24 luglio 2014 (da Uil.it)

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Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo della Provincia di Alessandria hanno attivato un bando per l'assegnazione di voucher a rimborso dei buoni pasto acquistati dalle famiglie per le mense degli asili nido, delle scuole d'infanzia e delle scuole primarie della provincia.

"Abbiamo pensato ad un'azione che possa dare un concreto ed immediato sostegno al reddito delle famiglie – dichiarano all'unisono il Presidente degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo Roberto Cava (Ascom), Mario Galati (FILCAMS CGIL), Cristiano Montagnini (FISASCAT CISL) e Maura Settimo (UILTUCS UIL) – Riteniamo infatti che sia fondamentale, in questa difficile congiuntura economica, supportare i lavoratori delle nostre aziende, attività che rientra, insieme all'applicazione dei contratti collettivi, alla formazione e all'orientamento,
tra gli obiettivi degli Enti".

Verranno assegnati 150 voucher da 120 euro cadauno per le mense della scuola d'infanzia e 300 voucher da 180 euro cadauno per le mense delle scuole elementari e medie.

I voucher possono essere richiesti da dipendenti di aziende del terziario e del turismo iscritte agli Enti Bilaterali e verranno assegnati trimestralmente sulla base di una graduatoria che tiene conto del reddito e della composizione del nucleo familiare: tutti i requisiti, insieme al modello per la presentazione della domanda, sono contenuti nel bando pubblicato sul sito www.entebilaterale.al.it

La prima scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 settembre. Seguiranno le seguenti date di scadenza per la presentazione delle domande (15 gennio, 15 aprile, 30 giugno) rispettivamente per i periodi fruiti tra il 10 settembre 2014 e il 31 dicembre 2014, tra il 1 gennaio 2015 e il 31marzo 2015 e tra il 1 aprile 2015 e il 15 giugno 2015.

Le domande potranno essere consegnate, entro il 30 settembre, o inviate presso le sedi di Ascom (via Modena 29), Fisascat Cisl (via Tripoli 14), Filcams Cgil (via Cavour 27), Uiltucs Uil (via Fiume 10) ad Alessandria.

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Gli uffici UIL nelle città di Alessandria, Novi Ligure e Tortona resteranno chiusi dall'11 al 24 agosto. Le sedi di Valenza, Ovada, Acqui Terme e Casale Monferrato, invece, chiuderanno dal 4 agosto al 24 agosto. Gli sportelli riapriranno tutti in data lunedì 25 agosto.

 

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Giovedì, 24 Luglio 2014 09:45

RLSNEWS: scarica il numero di luglio e agosto

Scarica il nuovo numero del periodico presente in allegato.

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Aggiornamento delle 12: Guarda le fotografie scattate questa mattina in manifestazione e presenti in allegato.

Domani una nutrita delegazione della UIL di Alessandria sarà presente a Roma in occasione del presidio organizzato da UIL, insieme a CGIL e CISL per chiedere al Governo il finanziamento della cassintegrazione in deroga.  Scarica il volantino della manifestazione unitaria, presente in allegato.

Il ritardo del governo nell'emanare i necessari decreti per l'assegnazione delle risorse è ancor più incomprensibile perché i finanziamenti  necessari per dare le prime risposte sono disponibili, anche se non sufficienti per tutto il 2014.

Inoltre è di pochi giorni fa la nota che il Ministero del Lavoro ha inviato alle Regioni "invitandole" a prolungare gli accordi riguardanti la concessione degli
ammortizzatori in deroga  per un massimo di 8 mesi .

E' una iniziativa sbagliata ed arbitraria il cui unico obiettivo è quello di rinviare di qualche settimana  la vera sostanza del problema: l'emanazione del decreto di riordino per la concessione delle integrazioni salariali in deroga.

Un decreto con il quale oltre ad innalzare l'anzianità necessaria per poter accedere ai benefici della cassa in deroga e si riducono drasticamente  i periodi di utilizzo degli di ammortizzatori sociali, i cui effetti si scaricherebbero nell'immediato sui lavoratori, con l'apertura delle procedure di mobilità e dei licenziamenti collettivi.

Non possiamo permettere che a pagare il prezzo della crisi e delle incertezze del Governo siano ancora una volta i lavoratori privandoli  delle tutele necessarie senza alcuna alternativa se non quella della disoccupazione.

Il Governo deve rendersi conto della drammaticità della situazione ed aprire immediatamente un tavolo per ridiscutere i tempi e le modalità con le quali
intervenire su uno strumento che , nel perdurare della crisi, ha garantito la tenuta del tessuto sociale del nostro Paese e che non può essere superato o
ridimensionato prima che siano realmente disponibili adeguati strumenti alternativi.

Vanno  quindi reperite le risorse necessarie per assicurare per tutto il 2014 la copertura degli ammortizzatori in deroga e vanno messi in campo percorsi di politiche attive del lavoro per favorire la riqualificazione e la ricollocazione.

Vanno inoltre rifinanziati strumenti alternativi come i contratti di solidarietà e l'Aspi in caso di sospensione,  per i quali le risorse destinate sono
esaurite da alcuni mesi a causa dell'incremento nell'utilizzo. In definitiva, in un contesto che è ancora di recessione, va assicurata la possibilità di utilizzare l'intera  gamma di dispositivi per gestire le crisi aziendali, in particolare nelle piccole imprese.

In questi ultimi mesi, unitariamente, abbiamo ribadito in più occasioni le nostre ragioni al Governo ed al Ministro del Lavoro , abbiamo realizzato manifestazioni e presidi in tutte le Regioni per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni locali.

Ora in mancanza di risposte concrete riteniamo necessario realizzare una manifestazione a Roma in piazza Montecitorio, alla quale hanno assicurato la presenza i tre Segretari Generali, articolata in due giornate, il 22 ed il 24 luglio 2014

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In allegato il comunicato stampa UIL FPL – FP CGIL – CISL FP sulla " Riforma Pa Camere di Commercio: il 23 lavoratori in piazza a Roma - Sì alla riorganizzazione, no allo smantellamento dei servizi"

 

Il 23 luglio, in Piazza di Pietra a Roma, i lavoratori delle Camere di Commercio manifesteranno assieme a Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl contro lo smantellamento del sistema camerale. Un'iniziativa che fa seguito alla mobilitazione sul territorio e alla raccolta firme per richiedere la cancellazione dell'Art. 28 del Dl 90. Con quell'articolo, fortemente e incomprensibilmente voluto dal Governo Renzi, è stato previsto il taglio del 50% degli oneri camerali e quindi della principale
fonte di sostentamento di un sistema di servizi utile ad aziende che, come emerso da una recente indagine di Confcommercio, per oltre il 70% lo ritengono
indispensabile, apprezzando la qualità dell'offerta.

181 camere di commercio di cui76 all'estero, per un totale di 7.546 dipendenti (dato 2012), 69 camere arbitrali, 105 camere di conciliazione,  46 borse merci e Sale di contrattazione, 9 borse immobiliari e 131 Aziende Speciali.

Il sistema camerale destina circa il 90% del volume delle proprie risorse al territorio (465 MLN€) sotto forma di servizi alle imprese (promozione della competitività, internazionalizzazione, corretto funzionamento dei mercati), servizi di e-gov per facilitare il rapporto tra imprese e PA, accesso al credito (Confidi).

Questo è il mondo delle Camere di Commercio. Il sindacato ha le proposte necessarie per riformarlo senza penalizzare il nostro sistema di imprese: razionalizzando il sistema delle aziende speciali, snellendo i livelli, promuovendo sinergie e messa in comune di funzioni tra Unioni Regionali e Camere di commercio provinciali e
soprattutto ridisegnando la rete dei servizi in funzione dell'innovazione produttiva e nel quadro del riassetto istituzionale e amministrativo del territorio.

Spetta adesso al Parlamento modificare una simile stortura ed è questo che i lavoratori delle Camere di Commercio chiederanno in piazza il 23 Luglio.

 

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