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Vi informiamo che per giovedì 3 gennaio alle ore 10 è stato fissato un presidio unitario davanti alla Prefettura di Alessandria organizzato da UIL Pensionati, SPI Cgil, FNP Cisl.

I pensionati dicono basta! Tagli alle pensioni per 2,5 miliardi in 3 anni.
Spi Cgil, FNP Cisl e UILP UIL del Piemonte contro la manovra di bilancio 2019.
Con le misure approvate si disconosce, senza discutere con le organizzazioni sindacali, quanto pattuito con il governo precedente per ripristinare dal 1 gennaio 2019 un meccanismo di rivalutazione in grado di tutelare il potere d'acquisto dei pensionati.

Per le Segreterie Regionali delle organizzazioni sindacali dei pensionati di SPI, FNP e UILP Piemonte le misure previste dalla manovra di bilancio 2019 sono profondamente ingiuste perché colpiscono una categoria particolarmente debole della società.

Una manovra presentata per abolire la povertà invece di intervenire per creare lavoro, stimolare la crescita e lo sviluppo produce una riduzione del reddito, redistribuendo povertà, negando ancora una volta la rivalutazione delle pensioni.

 

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Lunedì, 31 Luglio 2017 10:51

Senza tasse e TFR, spesa pensionistica all’11%

SENZA TASSE E TFR SPESA PENSIONISTICA ALL'11% SUL PIL IN LINEA CON IL RESTO D'EUROPASTUDIO UIL DICHIARAZIONE DI DOMENICO PROIETTI, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

La separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale è uno dei punti previsti nella fase due del confronto sulla previdenza tra Governo e sindacati.

Lo studio prodotto dalla UIL evidenzia che nel 2014, semplicemente togliendo la tassazione (66 miliardi di euro, secondo la commissione Europea) ed i TFR/TFS (22,8 miliardi di euro), la spesa per pensioni in Italia è dell'11% rispetto al Pil invece del 16,5% così come rilevato dai dati Eurostat. Una spesa netta per pensioni dell'11% è perfettamente in media con quella degli altri Paesi della UE e, addirittura, 1,4 punti meno della Francia, 1 punto in meno dell'Austria, 0,4 punti in meno della Germania.

Va sottolineato, inoltre, che in Italia la spesa netta per pensioni per abitante (2.942 €) è meno della metà di quella del Lussemburgo (7.486 €), oltre 1.000 € inferiore a quella di Francia (4.031 €) e Germania (4.117 €).

Esiste, più in generale, il tema di come si conta la finanza pubblica in Italia ed in Europa. Per la Uil, occorre rivedere i criteri che spesso penalizzano i lavoratori e, più in generale, il nostro Paese.

La Uil chiede da anni di procedere alla separazione contabile della spesa previdenziale da quella assistenziale e, al contempo, di rinegoziare con l'Europa i parametri per la rilevazione dei dati che ancora considerano il Tfr e alcune prestazioni assistenziali come spesa pensionistica. Questo è il modo per valutare correttamente la sostenibilità del nostro sistema pensionistico ed evitare di portare in Europa un'immagine distorta e distante dalla realtà.

DCUMENTO COMPLETO IN ALLEGATO

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In arrivo sulla pensione di luglio la quattordicesima mensilità. L'importo quest'anno sarà più ricco e comprenderà una platea più estesa di beneficiari.

Anche quest'anno l'INPS procederà a erogare - unitamente alla mensilità di luglio 2017 - la somma aggiuntiva ai pensionati con almeno 64 anni di età e con un reddito non superiore a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Il pagamento da parte dell'Istituto avverrà d'ufficio e i pensionati non dovranno quindi presentare alcuna domanda di accesso al beneficio.

I beneficiari riceveranno una comunicazione dedicata con l'indicazione dell'importo attribuito e della provvisorietà del beneficio.

I pensionati che non ricevono la quattordicesima, ma che ritengono di averne diritto, posso presentare un'apposita domanda di ricostituzione. L'INPS, esaminata la domanda, valuterà se attribuire la somma sulla prima rata utile di pensione.

Gli interessati possono ricevere informazioni presso una sede di Patronato ITAL UIL. Gli operatori offriranno assistenza per valutare gli eventuali requisiti anagrafici, contributivi e reddituali richiesti per accedere al beneficio.

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COMUNICATO STAMPA UILP E ITAL UIL SULLA QUATTORDICESIMA MENSILITA' AI PENSIONATI

Con la presente informiamo che dal 2017 verrà estesa la quattordicesima mensilità, un contributo introdotto dal Governo Prodi dieci anni fa ed erogato una volta l'anno nel mese di luglio, ai titolari di un trattamento pensionistico contributivo, assegno ordinario di invalidità, pensione di inabilità o pensione ai superstiti.

La quattordicesima verrà attribuita automaticamente dall'Inps sulla mensilità di luglio ai pensionati che al 31 luglio abbiamo un'età maggiore o uguale a 64 anni.

Per circa 1,2 milioni di pensionati, per effetto delle modifiche apportate alla legge di bilancio 2017, la somma aggiuntiva verrà erogata a seconda del reddito individuale.

Risultano esclusi dal beneficio della quattordicesima gli assegni e le pensioni sociali e le prestazioni di natura assistenziale, come quelle erogate agli invalidi civili.

Se il reddito del pensionato è di 1,5 volte il trattamento minimo Inps, ossia 9.786,86 euro annui, l'importo erogato varia da un minimo di 546 euro a 655 euro, sempre a seconda degli anni di contribuzione.

Se il reddito è superiore a 1,5 volte il trattamento minimo o entro due volte, pari a una cifra superiore  9.786,86 euro annui, la somma della quattordicesima andrà dai 336 euro ai 504 euro, a seconda se ha versato contributi per 15, 25 o più anni.

I pensionati si possono recare al patronato Ital Uil per verificare le loro condizioni e capire se serve fare domanda per ricevere la quattordicesima. L'adeguamento sarà automatico per chi ha reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo, mentre sarà necessario fare richiesta presso il patronato Ital per chi ha un reddito compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo.

L'accredito della quattordicesima sarà effettuato nel mese di luglio 2017.Sarà possibile anche verificare, se si ritiene di aver diritto alla quattordicesima, al patronato Ital dal mese di luglio in poi nel caso in cui non fosse arrivato l'accredito.

Ricordiamo che questo risultato è frutto dell'impegno profuso dalla UIL, in particolar  modo, e dai sindacati per la rivalutazione delle pensioni, percorso avviato già dal Governo Prodi con la legge 127/2007 attraverso la valorizzazione degli anni di contribuzione effettivamente versata.

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Tra le novità previdenziali introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 troviamo l'APE Sociale: "L'indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall'INPS a soggetti in stato di bisogno che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano titolari di pensione diretta.

È una misura sperimentale – in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018 – intesa ad agevolare la transizione verso il pensionamento per soggetti svantaggiati".

L'INPS ha riassunto in una scheda informativa tutte le caratteristiche dell'APE Sociale: cos'è, a chi si rivolge, quali sono i requisiti per ottenerla, durata e importo della prestazione.

Per continuare a leggere la scheda INPS "APE Sociale - Anticipo pensionistico" vai sul portale – www.inps.it

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INPS ha reso noto il calendario dei pagamenti delle pensioni per l'anno 2017.

A rettifica di quanto precedentemente annunciato (News Ital del 22/12/2016), per i pensionati residenti in Italia e all'estero il pagamento delle pensioni non sarà più effettuato il secondo giorno "utile" bancabile di ciascun mese ma seguirà il seguente calendario:

MESE GIORNO PAGAMENTI  POSTE   BANCA

Gennaio                               3              3
Febbraio                              1              1
Marzo                                  1              1
Aprile                                  1              3
Maggio                                2              2
Giugno                                1              1
Luglio                                  1              3
Agosto                                 1              1
Settembre                            1              1
Ottobre                                2              2
Novembre                            2               2
Dicembre                             1               1

(Inps.it- 02/01/2017)

Si ricorda che sono interessati i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell'INAIL.

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Dal prossimo mese di gennaio 2017, per i pensionati italiani e per quelli residenti all'estero (per i quali il pagamento delle pensioni verrà effettuato attraverso Citibank) cambierà la data di erogazione delle pensioni slittando al secondo giorno utile "bancabile" di ciascun mese e non più quindi il primo giorno (articolo 6 del Decreto legge 21 maggio 2015, n. 65).

La novità riguarderà: i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell'INAIL.

Ciò comporta che il pagamento della rata di gennaio 2017 avverrà il 3 gennaio 2017 e anche i ratei dei mesi successivi, se non saranno introdotte modifiche alla norma, avverranno sempre il secondo giorno "bancabile" del mese.

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Mercoledì, 07 Dicembre 2016 11:58

Direttivo UILP Alessandria: bilnacio di fine anno

Si è tenuto ieri mattina, nella Serra della Ristorazione Sociale di Alessandria, il direttivo di fine anno della UIL Pensionati. Tanti i temi su cui i partecipanti hanno potuto confrontarsi, a partire dalla richiesta di ricostituzione della pensione e di rimborso degli arretrati a seguito ell'intervenuta abrogazione dell'art. 24 comma 25 del decreto legge numero 201 del 2011 con sentenza di Corte Costituzionale numero 70/2015.

Si è poi parlato dell'impegno portato avanti dalla UIL pensionati insieme a Spi Cgil e Fnp Cisl che ha portato all'apertura all'estensione e all'aumento della quattordicesima, alla no tax area per tutti i pensionati e alla rivalutazione delle pensioni. L'obietto è continuare a portare avanti un confronto con il GOverno, nonostante il momento di instabilità per il Paese, per ottenere anche la ricostituzione del montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco negli anni 2012 e 2013, lo studio di un nuovo paniere Istat più rappresentativo dei consumi della categoria pensionati e la separazione della previdenza dall'assistenza.

 

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Mercoledì, 06 Luglio 2016 11:35

Età di pensionamento: confronto tra Paesi

Proietti: reintroduzione flessibilità in uscita pienamente sostenibile

Analisi comparata delle età di pensionamento tra Italia, Paesi europei, Paesi OCSE e altre economie

La reintroduzione in Italia della flessibilità di accesso al pensionamento proposta dal sindacato è pienamente sostenibile se paragonata a quanto avviene in Europa e in tutti i paesi dell'OCSE.

L'Italia, infatti, ha l'età di accesso alla pensione più alta d'Europa: 66 anni e 7 mesi per gli uomini del settore pubblico e privato e per le donne del pubblico, 65 anni e 7 mesi per le donne del settore privato.

Mediamente nei Paesi Ue gli uomini vanno in pensione a 64 anni e 4 mesi, le donne a 63 anni e 4 mesi: gli italiani e le italiane vanno, dunque, in pensione 2 anni dopo rispetto agli altri cittadini europei. Questo dato è destinato a crescere poiché i requisiti anagrafici per l'accesso alla pensione, nel nostro Paese, sono ancorati all'aspettativa di vita e vengono costantemente aggiornati.

Età di accesso alla pensione in EU e nelle maggiori economie

Nelle tabelle a seguire abbiamo indicato il requisito anagrafico richiesto per l'accesso alla pensione di vecchiaia in diversi paesi. Nella Tabella 1 sono elencate le età di pensionamento dei paesi membri dell'UE e di altri 4 paesi europei non aderenti alla UE. Nella Tabella 2, invece, sono elencate le età necessarie al conseguimento della pensione nei paesi membri dell'OCSE non europei e di altre 7 maggiori economie mondiali.

In Italia il requisito per l'accesso alla pensione è il più alto d'Europa, secondo solamente alla Grecia, dove il requisito anagrafico richiesto è pari a 67 anni. Tuttavia, il requisito greco è suscettibile di numerose deroghe attualmente in vigore che possono abbattere l'età di accesso alla pensione fino a 55 anni per gli uomini e 50 anni per le donne.

L'età più bassa è richiesta in Svezia dove dai 61 anni il lavoratore può decidere di accedere alla pensione.

Se paragoniamo il requisito anagrafico del nostro Paese con la media dei paesi non europei, si evince come in Italia siano richiesti circa 3 anni in più di anzianità per gli uomini e 4 per le donne per accedere alla pensione. ETÀ PENSIONAMENTO EUROPA.

Vedi tabelle in allegato.

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Le pensioni italiane non sono rivalutate al reale costo della vita. Non solo, i pensionati del nostro Paese pagano il doppio della media delle tasse pagate dai pensionati europei. In Europa, infatti, l'aliquota media è del 12,66%, in Italia invece è pari al 21% senza contare l'ulteriore tassazione inerente alle addizionali locali e regionali, che fanno aumentare significativamente questa percentuale.

Per la UIL e la UIL Pensionati è indispensabile varare subito un taglio delle tasse ai pensionati. Questo provvedimento, più volte annunciato dal Governo e mai realizzato, è indispensabile per motivi di equità e giustizia sociale, ma anche per rilanciare i consumi e la domanda interna con un beneficio complessivo per il nostro sistema.

Dichiarazione completa in allegato.

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