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Mercoledì, 07 Dicembre 2016 11:58

Direttivo UILP Alessandria: bilnacio di fine anno

Si è tenuto ieri mattina, nella Serra della Ristorazione Sociale di Alessandria, il direttivo di fine anno della UIL Pensionati. Tanti i temi su cui i partecipanti hanno potuto confrontarsi, a partire dalla richiesta di ricostituzione della pensione e di rimborso degli arretrati a seguito ell'intervenuta abrogazione dell'art. 24 comma 25 del decreto legge numero 201 del 2011 con sentenza di Corte Costituzionale numero 70/2015.

Si è poi parlato dell'impegno portato avanti dalla UIL pensionati insieme a Spi Cgil e Fnp Cisl che ha portato all'apertura all'estensione e all'aumento della quattordicesima, alla no tax area per tutti i pensionati e alla rivalutazione delle pensioni. L'obietto è continuare a portare avanti un confronto con il GOverno, nonostante il momento di instabilità per il Paese, per ottenere anche la ricostituzione del montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco negli anni 2012 e 2013, lo studio di un nuovo paniere Istat più rappresentativo dei consumi della categoria pensionati e la separazione della previdenza dall'assistenza.

 

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Si è svolto oggi un incontro fra Tito Boeri, Presidente Inps, Susanna Camusso, Segretario Generale Cgil, Annamaria Furlan, Segretario Generale Cisl e Carmelo Barbagallo, Segretario Generale Uil, con l'obiettivo di coordinare le attività volte a informare i lavoratori sulle novità in tema pensionistico introdotte con la legge di bilancio.I tre segretari confederali ed il presidente dell'Inps hanno convenuto circa la necessità di offrire al maggior numero di lavoratori possibile le informazioni di base che permettano di fare scelte consapevoli in tema di anticipo pensionistico o proseguimento dell'attività lavorativa. Si sono impegnati a lavorare assieme all'Inps nel prepararsi a meglio gestire la crescente domanda di informazioni e delucidazioni su norme che verranno varate.

In particolare, per rispondere alle richieste di assistenza agli utenti si è deciso di istituire un tavolo tecnico per la stesura di un kit informativo da distribuire alle sedi territoriali dell'Istituto, dei sindacati e dei patronati. Questo materiale servirà a rispondere alle domande più frequenti poste dai lavoratori. Si è anche deciso di predisporre un piano di formazione che coinvolga non solo il personale dell'Inps, ma anche i patronati.

Nell´incontro è stata più volte sottolineata la necessità di partire il prima possibile con questa campagna di informazione tenuto conto anche della presenza di tetti di spesa nell'accesso alle diverse forme di uscita anticipata.

Per tale ragione si rende necessaria una capillare informazione per far cogliere a tutti i potenziali interessati le nuove opportunità di accesso alla pensione.

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Facciamo seguito agli impegni assunti durante la Consulta dei legali convenzionati con l'ITAL e con la UIL tenutasi a Bologna nei giorni 4 e 5 febbraio 2016, per comunicarvi le iniziative scaturite nel corso dei lavori e fornire le relative indicazioni operative.

Come sapete la Uil Pensionati, in accordo e con il sostegno di tutta la Uil, ha già presentato un ricorso collettivo alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo per contestare la mancata attuazione integrale della sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015 che ha dichiarato incostituzionale il blocco totale della perequazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo.

Questa prima e tempestiva iniziativa era finalizzata ad una pronuncia di condanna dello Stato italiano per l'operato del Governo al fine di ottenere un risarcimento del danno nei confronti dei pensionati.

Al contenzioso in ambito europeo dovevano affiancarsi anche la presentazione di cause pilota a livello regionale finalizzate ad ottenere la riliquidazione del trattamento pensionistico per applicazione della corretta indicizzazione.

Le iniziative partivano dall'assunto che le misure adottate dal Governo Renzi con il D.L. 65/2015 convertito in Legge 109/2015, rimodulando 'ora per allora' il blocco della rivalutazione, vanificano gli effetti del pronunciamento della Corte Costituzionale, restituendo solo una piccola parte di quanto non percepito nel periodo 2012-2015, oltretutto escludendo una parte dei pensionati dal diritto a percepire qualsiasi restituzione.

La bontà di tale interpretazione è stata recentemente confortata da nuovi rinvii alla Corte Costituzionale a partire dal Tribunale di Palermo con Ordinanza del 22 gennaio 2016 sul presupposto che il suddetto D.L. 65/2015 presenta evidenti profili di incostituzionalità in quanto emanato in palese contrasto con la sentenza 70/2015 e con i principi di diritto già fissati dalla giurisprudenza del Giudice delle Leggi.

Questi profili di costituzionalità sollevati dal Giudice siciliano con riferimento agli articoli 3, 36 comma 1 e 38, comma 2, riguardano la misura di perequazione attribuita in quanto: "La suddetta rivalutazione è di entità talmente modesta da indurre a ritenere che anche la nuova normativa mantenga un contrasto con i principi dettati dalla Costituzione e con l'interpretazione che degli stessi ha fornito la Corte Costituzionale nelle sentenze ut supra citate." (al riguardo vedi apposita nota legale predisposta per la Consulta dei Legali 2016).

Ricorsi alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo

Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (CEDU) è stato già presentato da uno studio legale internazionale e le spese per la sua predisposizione e per l'espletamento dell'attività difensiva sono a carico della Uil Pensionati.

Nelle more di un pronunciamento della Corte europea riteniamo debba rafforzarsi la nostra pressione politica e giudiziaria finalizzata a ripristinare un diritto che è stato negato ai pensionati italiani.

Indicazioni operative

Al riguardo stiamo predisponendo il modulo dei ricorsi individuali che i pensionati aderenti alla nostra Organizzazione dovranno inviare alla CEDU.

Cause da presentare agli organi giurisdizionali

In merito ai contenziosi giudiziari da attivare presso i tribunali ordinari italiani ovvero presso la Corte dei Conti facciamo presente che Intendiamo raccogliere e tutelare una platea più ampia di interessati colpiti da questa misura parziale per ripristinare il concetto della "giusta pensione" attraverso lo strumento delle "cause pilota" nel limite concordato con la Segreteria Nazionale della UILP.

A tal fine abbiamo predisposto due fac-simile di ricorso amministrativo da utilizzare per tutti i pensionati aderenti alla nostra Organizzazione che vorranno azionare questo tipo di contenzioso differenziando la fattispecie di coloro che godono di un trattamento pensionistico tra 3 e 6 volte il trattamento minimo (vedi modello ricorso amministrativo infrasei) da quelli che sono percettori di una pensione di importo superiore a 6 volte il trattamento minimo (vedi modello ricorso amministrativo ultrasei).

I medesimi fac simile di ricorso sono stati predisposti anche per i casi di contenzioso amministrativo avanzato dagli eredi titolari di pensione ai superstiti con decorrenza dal 1° gennaio 2012 in poi (vedi rispettivamente il modello ricorso amministrativo eredi infrasei e modello ricorso amministrativo eredi ultrasei).

Per quanto riguarda la tutela legale riteniamo che la stessa debba essere prestata in forma del tutto gratuita dai legali convenzionati con l'Ital anche ai fini di una eventuale statisticazione dell'intervento.

Resta inteso che in ogni caso resta a carico del ricorrente il pagamento del contributo unificato, necessario per azionare le cause, mentre la UilPensionati si farà carico di una eventuale condanna alle spese disposta dal Giudice in caso di esito negativo del contenzioso relativo alle "cause pilota" previamente concordate con la Segreteria Nazionale.

Indicazioni operative

Al riguardo vi invitiamo a presentare i predetti ricorsi amministrativi anche al fine di interrompere la prescrizione quinquennale dei ratei.

Il ricorso andrà comunque inoltrato dall'ITAL - mediante l'apposita procedura telematica - a prescindere dall'avvenuta presentazione dell'istanza di ricostituzione della pensione o dall'avvenuta corresponsione degli arretrati effettuata dall'Inps in applicazione del D.L. 65/2015 convertito in Legge 109/2015.

Teniamo a precisare che l'azione legale riguarderà anche i pensionati della gestione pubblica ex Inpdap per i quali si allega un fac simile di ricorso pilota alla Corte dei Conti differenziato per le due diverse fattispecie (trattamento pensionistico tra 3 e 6 volte il trattamento minimo e pensione di importo superiore a 6 volte il trattamento minimo) che potranno essere presentati anche in forma cumulativa e sempre con l'assistenza gratuita di un legale convenzionato con l'ITAL UIL.

Considerazioni finali

Alleghiamo una locandina per pubblicizzare l'iniziativa e per fornire maggiori chiarimenti, invitando gli interessati a rivolgersi alle sedi territoriali della UILPensionati e agli uffici dell'ITAL UIL.

Resta inteso che vogliamo monitorare l'iniziativa attivata e a tal fine verrà predisposto un apposito codice per la rilevazione statistica di questi casi.

Vi invitiamo infine a farci conoscere ogni eventuale risposta adottata dall'Inps ed eventuali pronunciamenti dei Tribunali.

 

Fraterni saluti.

Il Presidente ITAL UIL Il Segretario Generale UIL PENSIONATI Gilberto De Santis Romano Bellissima

Allegati:

o Locandina - Nota legale - Ordinanza Tribunale di Palermo.

o Modello ricorso amministrativo infrasei - Modello ricorso amministrativo ultrasei - Ricorso alla Corte dei Conti infrasei - Ricorso alla Corte dei Conti ultrasei –- Modello ricorso amministrativo eredi infrasei e Modello ricorso amministrativo eredi ultrasei (presenti nell'area Intranet dell'ITAL UIL. Percorso: Area Consulenti – Sezione Legali – Archivi – Documenti – Consulta Legali 2016).

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"Un primo risultato importante e positivo". Così i Segretari generali di Spi, Fnp, Uilp, Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti, Romano Bellissima, valutano il verbale d'intesa sulla previdenza sottoscritto ieri tra Governo e Cgil, Cisl, Uil.

"Dopo quasi un decennio – proseguono i Segretari generali di Spi, Fnp, Uilp – si invertono le politiche nei confronti dei pensionati e si danno risposte a tanti anziani del nostro Paese. Finalmente, non ci sono tagli alle pensioni e penalizzazioni dei pensionati, ma ci sono interventi a loro favore.

Si tratta di un risultato frutto dell'azione unitaria di Spi, Fnp, Uilp, insieme a Cgil, Cisl, Uil, e delle mobilitazioni dei pensionati e dei lavoratori fatte in questi anni.

L'ampliamento della platea dei beneficiari della 14esima, che coinvolgerà oltre 1 milione di pensionati in più, e l'unificazione della no tax area tra lavoratori e pensionati, sono due nostre rivendicazioni per le quali ci siamo battuti per anni.

Abbiamo poi ottenuto l'impegno del Governo a proseguire il confronto su altri aspetti importanti al centro delle nostre richieste: ripristino di un meccanismo di rivalutazione delle pensioni più equo; separazione della previdenza dall'assistenza; ricostituzione del montante contributivo per coloro che hanno subito il blocco delle rivalutazione; studio di un nuovo paniere Istat più rispondente alle spese dei pensionati.

Il nostro impegno, naturalmente, non si ferma qui. Proseguiremo nel confronto per realizzare integralmente la nostra piattaforma rivendicativa – concludono Pedretti, Bonfanti e Bellissima – e perché siano trovate le risorse sufficienti a dare risposta ai tanti problemi di giovani, lavoratori e pensionati, ancora da risolvere".

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Lunedì, 26 Settembre 2016 10:16

Riforma Pensioni: rinvio al 27 settembre

Il vertice decisivo sulla Riforma Pensioni previsto per il 21 settembre slitta al 27, servono ulteriori approfondimenti: i nodi da sciogliere.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil mercoledì 21 settembre alle 11:00 per la ripresa del negoziato politico, alla presenza del  sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, che ha seguito l'intero negoziato. La riunione sarà conclusiva, volta a

«delineare una sintesi sui risultati del ciclo di incontri sui temi della previdenza e delle politiche del lavoro avviato il 24 maggio».

Vediamo come si delinea la Riforma in vista del vertice decisivo.

APE

L'anticipo pensionistico APE sarà utilizzabile a 63 anni di età, che significa 3 anni e 7 mesi di anticipo rispetto all'età pensionabile (66 anni e 7 mesi), a partire dal 2017. Si pensa a un periodo sperimentale di due anni.Come noto, l'APE è un trattamento che il lavoratore percepisce negli anni in cui si è ritirato ma non ha ancora maturato la pensione, che viene poi restituito dallo stesso lavoratore con rate sull'assegno previdenziale distribuite su 20 anni. Un prestito vero e proprio, erogato dall'INPS, ma finanziato dal sistema bancario.

Previsto un sistema di incentivi fiscali pensato per ridurre il peso della restituzione (facendo risparmiare fiscalmente almeno parte di ciò che si spende per restituire il prestito). Per gli assegni medio-bassi si pensa di azzerare il peso delle rate: l'asticella sembra fissata a 1200 euro netti al mese, circa 1500 euro lordi, i sindacati chiedono di portarla almeno a 1600 euro lordi.Il peso della restituzione, che in pratica è un taglio sull'assegno previdenziale, va dal 5-6% (per chi si ritira con un anno di anticipo) al 20% (con un prepensionamento di 3 anni e 7 mesi).L'APE può essere utilizzato da lavoratori dipendenti ma non solo: è previsto per tutti gli iscritti a forme di previdenza pubbliche obbligatorie, compresi commercianti, artigiani, coltivatori diretti, parasubordinati. I dipendenti pubblici non sono stati citati espressamente, ma sembra essere implicito.I lavoratori che vanno in pensione anticipata con l'APE potranno anche utilizzare la Rendita integrativa temporanea anticipata, RITA, in alternativa o come forma di parziale di copertura finanziaria della stessa APE: in pratica, si riscatta l'investimento nei fondi di previdenza integrativa, utilizzando la somma per coprire il prestito pensionistico. La misura è agevolata da uno sconto fiscale intorno allo 0,3% per ogni anno di iscrizione al Fondo superiore ai 1, con una tassazione che può scendere al 9%.

Altre misure

Pensioni basse: potenziamento della quattordicesima, incremento della no tax area.Lavoratori precoci: bonus contributivo di 3 o 4 mesi per ogni anno di lavoro svolto prima dei 18 anni. In base alle regole attuali, i lavoratori precoci (che hanno iniziato a lavorare molto presto), accedono alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), indipendentemente dall'età.Lavori usuranti: si pensa di allargare la platea, includendo anche edilizia, infermiere di sala operatoria, maestre d'infanzia, macchinisti.Ricongiunzioni onerose: si chiede di ridurre o abattere i costi per la ricongiunzione dei contributi in diverse gestioni.

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Sabato mattina si è svolta la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil con manifestazioni locali e nazionali. Ad Alessandria l'appuntamento era in Piazza Marconi con presidio e gazebo dalle ore 9 alle 12.

"Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani'. E' questo lo slogan che accompagnerà la giornata di mobilitazione nazionale promossa da Cgil, Cisl e Uil per sabato 2 aprile. In programma tre manifestazioni nazionali che si svolgeranno contemporaneamente a Venezia, Roma, e Napoli, accompagnate da numerose iniziative e manifestazioni unitarie che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale.

L'appuntamento di sabato è stato il seguito della mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil per la vertenza sulle pensioni dopo gli attivi interregionali dei quadri e delegati del 17 dicembre scorso. Con le iniziative di sabato i Sindacati intendono rilanciare la piattaforma unitaria con la quale si chiede una "riforma della Riforma Fornero" al fine di favorire l'occupazione giovanile, tutelare le pensioni in essere e rafforzare la previdenza complementare. In particolare Cgil, Cisl e Uil chiedono pensioni dignitose per i più GIOVANI, spesso lavoratori PRECARI e discontinui, accesso flessibile al pensionamento, il riconoscimento del lavoro di cura e la diversità dei lavori.

La piattaforma unitaria chiede modifiche sostanziali al sistema previdenziale così come delineato per ultimo dalla manovra Fornero e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne, per i quali è necessario ricostruire un quadro di solidarietà, sia dei lavoratori prossimi al pensionamento che hanno bisogno di vedersi riconosciute flessibilità in uscita e pensione anticipata senza aggancio automatico all'attesa di vita.

 

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Prosegue la mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil con manifestazioni locali e nazionali per sabato 2 aprile: ad Alessandria appuntamento in p.za Marconi con presidio e gazebo dalle ore 9 alle 12.

"Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani'. E' questo lo slogan che accompagnerà la giornata di mobilitazione nazionale promossa da Cgil, Cisl e Uil per sabato 2 aprile. In programma tre manifestazioni nazionali che si svolgeranno contemporaneamente a Venezia, Roma, e Napoli, accompagnate da numerose iniziative e manifestazioni unitarie che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale.

Ad ALESSANDRIA la manifestazione, che vedrà l'allestimento di un gazebo, si svolgerà in P.za Marconi, dalle ore 9 alle 12 (lato P.za Garibaldi).

Prosegue così la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil per la vertenza sulle pensioni dopo gli attivi interregionali dei quadri e delegati del 17 dicembre scorso. Con le iniziative di sabato i Sindacati intendono rilanciare la piattaforma unitaria con la quale si chiede una "riforma della Riforma Fornero" al fine di favorire l'occupazione giovanile, tutelare le pensioni in essere e rafforzare la previdenza complementare. In particolare Cgil, Cisl e Uil chiedono pensioni dignitose per i più GIOVANI, spesso lavoratori PRECARI e discontinui, accesso flessibile al pensionamento, il riconoscimento del lavoro di cura e la diversità dei lavori.

Rimarcano Tonino Paparatto, Sergio Didier e Aldo Gregori, Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil territoriali: "Negli attivi unitari del 17 dicembre scorso, che hanno visto la straordinaria mobilitazione di migliaia di delegati a Torino, Firenze e Bari, avevamo assunto l'impegno dell'apertura di una vera e propria vertenza che costruisca le condizioni per raggiungere i risultati che auspichiamo. Oggi, in assenza di qualunque confronto, abbiamo ritenuto urgente e necessario rilanciare l'iniziativa di mobilitazione". "Anzi - aggiungono - ad aggravare il quadro è partito un attacco anche alle pensioni di reversibilità e prosegue una discussione che, in assenza di una proposta governativa, continua ad aver al centro l'obiettivo di scaricare il costo di qualunque modifica per intero sui lavoratori. Ciò mentre i problemi diventano sempre più acuti sia sul versante dell'occupazione giovanile che su quello della condizione di lavoro di chi svolge occupazioni pesanti e faticose, di chi è precoce, di chi il lavoro lo perde e rimane privo di reddito".

La piattaforma unitaria chiede modifiche sostanziali al sistema previdenziale così come delineato per ultimo dalla manovra Fornero e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne, per i quali è necessario ricostruire un quadro di solidarietà, sia dei lavoratori prossimi al pensionamento che hanno bisogno di vedersi riconosciute flessibilità in uscita e pensione anticipata senza aggancio automatico all'attesa di vita.


I Segretari generali delle tre confederazioni sindacali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, saranno presenti rispettivamente a Venezia, in Campo Santa Margherita, a Roma, in Piazza SS. Apostoli e a Napoli, in Piazza Giacomo Matteotti. I comizi finali saranno preceduti da cortei che attraverseranno le città.

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Analisi su “flessibilità anticipata” A cura del servizio politiche previdenziali della UIL Domenico Proietti – Segretario Confederale UIL Le ipotesi circolate in questi giorni sulla possibile introduzione di una flessibilità di accesso alla pensione con una penalizzazione del 3% per ogni anno di anticipo comporterebbe un costo troppo alto per i lavoratori.

Un taglio lineare, inoltre, graverebbe maggiormente sulle spalle di chi percepirà trattamenti più bassi: chiedere infatti, un sacrificio di 135 € al mese a chi ne percepisce 1500 € lordi comporterebbe una notevole perdita.

La UIL è contraria a una flessibilità costruita sulle spalle dei lavoratori, già fortemente penalizzati da tutti i recenti interventi in materia previdenziale. Nella seguente analisi abbiamo ipotizzato che un lavoratore possa accedere alla pensione con un anticipo rispetto all’età anagrafica attualmente richiesta (66 anni e 7 mesi) fino ad un massimo di 3 anni.

Abbiamo poi applicato una penalizzazione pari al 3% del trattamento spettante al momento del pensionamento per ogni anno di anticipo. Va inoltre valutato che anticipando la pensione la quota contributiva sarà implicitamente inferiore, quindi la differenza teorica tra il trattamento decurtato ed il trattamento percepito con un pensionamento a 66 anni e 7 mesi sarebbe maggiore.

Abbiamo preso in analisi 3 diverse fasce di trattamento dalle 3 volte il minimo, 1.500€ mensili lordi, sino alle 7 volte il minimo, 3.500€ mensili lordi. Abbiamo poi applicato a queste la penalizzazione del 9% per 3 anni di anticipo, del 6% per due anni di anticipo e del 3% per 1 anno di anticipo.

Per il lavoratore che decidesse di accedere alla pensione con 3 anni di anticipo la penalizzazione agirebbe decurtando più di una mensilità l’anno a prescindere dal trattamento percepito. Così un lavoratore che accede alla pensione a 63 anni e 7 mesi (tabella 1) con un trattamento pieno di 1.500€ lordi mensili deve rinunciare di fatto a oltre una mensilità l’anno, 1.755€, per il resto della vita, mentre un lavoratore che accede alla pensione con un trattamento pieno al momento del pensionamento pari a 3.500€ lordi mensili vedrebbe il proprio assegno tagliato di 4.095€ annui.

Tabelle al seguente link: http://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_News=6423&Provenienza=1

 

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In una circolare unitaria inviata a tutte le strutture,  i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo hanno comunicato oggi che in assenza di qualunque confronto sul tema delle pensioni,  i sindacati ritengono necessario rilanciare l'iniziativa di mobilitazione, con manifestazioni territoriali da tenersi il 2 aprile prossimo.

«Il Governo non ha inteso finora aprire un confronto sul tema pensioni", sottolineano i leader di Cgil Cisl e Uil. «Anzi, ad aggravare il quadro, è partito un attacco anche alle pensioni di reversibilità e prosegue una discussione che, in assenza di una proposta governativa, continua ad aver al centro l'obiettivo di scaricare il costo di qualunque modifica per intero sui lavoratori. Ciò nel mentre i problemi diventano sempre più acuti sia sul versante dell'occupazione giovanile che su quello della condizione di lavoro di chi svolge occupazioni pesanti e faticose, di chi è precoce, di chi il lavoro lo perde e rimane privo di reddito».

I Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil  aggiungono che «la piattaforma unitaria chiede modifiche sostanziali al sistema previdenziale così come delineato per ultimo dalla manovra Fornero e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne, per i quali è necessario ricostruire un quadro di solidarietà, sia dei lavoratori prossimi al pensionamento che hanno bisogno di vedersi riconosciute flessibilità in uscita e pensione anticipata a 41 anni di contributi senza aggancio automatico all'attesa di vita».

«Negli attivi del 17 dicembre che hanno visto la straordinaria mobilitazione di migliaia di delegati a Torino, Firenze e Bari- concludono Camusso, Furlan e Barbagallo- abbiamo assunto l'impegno dell'apertura di una vera e propria vertenza che costruisca le condizioni per raggiungere i risultati che auspichiamo. Oggi, in assenza di qualunque confronto, riteniamo necessario rilanciare l'iniziativa di mobilitazione, con manifestazioni territoriali da tenersi il 2 aprile prossimo.

Vi chiediamo pertanto il massimo impegno per costruire una giornata di lotta con manifestazioni territoriali che diano visibilità alla vertenza in tutto il Paese».

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"Introduzione all'educazione finanziaria". E' questo il titolo del seminario organizzato alla Uilca nazionale per la presentazione di un opuscolo destinato all'informazione dei risparmiatori sul sistema bancario e sui rischi che possono derivare da alcuni tipologie di investimenti. All'iniziativa è intervenuto anche il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

"E' un'ottima iniziativa – ha dichiarato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo – perché occorre difendere i risparmiatori dai rischi finanziari, sapendo che moltissimi di loro sono lavoratori e pensionati che mettono da parte i pochi frutti dei sacrifici di una vita". Il leader della Uil è intervenuto, inoltre, anche sulle vicende e sulle recenti polemiche che stanno caratterizzando alcuni provvedimenti del governo su una parte del sistema bancario "Come è noto, l'ultimo decreto non ha previsto il rimborso per i risparmiatori: è stata un'altra beffa. Continuano a privilegiare, invece, il salvataggio di qualche banca regionale mettendo a rischio un piano generale di riforma che salvaguardi anche l'occupazione. Bisogna eliminare i sospetti: in un sistema dove occorre recuperare la fiducia dei risparmiatori non si possono accumulare sospetti".

Nel suo intervento conclusivo, Barbagallo è intervenuto anche sulla questione delle pensioni. "Insieme a Camusso e Furlan abbiamo chiesto un incontro al Governo per affrontare e risolvere le contraddizioni della riforma Fornero: se non aprono il tavolo per modificarla, ci mobiliteremo Ora ci stanno provando anche con le pensioni di reversibilità: ancora una volta tentano di fare cassa alle spalle dei pensionati e pensionandi, come fecero con la Fornero. Se il governo tocca ancora le pensioni, va mandato a casa".

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