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Il  Miur ha diramato il decreto n. 919 del 23 novembre 2017, avente per oggetto i pensionamenti del personale scolastico a decorrere dal 1° settembre 2018, e la relativa circolare n. 50436 recante indicazioni e istruzioni operative.

TERMINI E MODALITÀ' DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Termini di presentazione

Le domande del personale docente, educativo e ATA, relative alla cessazione per raggiungimento del limite massimo di servizio, a dimissioni volontarie, a trattenimento in servizio per il raggiungimento del minimo contributivo, vanno presentate entro il 20 dicembre 2017.

Entro il 20 dicembre vanno inoltre presentate:

§  le eventuali domande di revoca delle istanze presentate.

§  le domande di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, da parte del personale che non ha raggiunto il limite di età ma quello di servizio, con contestuale riconoscimento del trattamento di pensione.

I dirigenti scolastici presentano la domanda di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio.

Modalità di presentazione

Gli interessati presentano due domande: una di cessazione dal servizio e un'altra di pensione.

Le domande di cessazione si presentano online, tramite il servizio "istanze on line". Al personale in servizio all'estero è consentito presentare la domanda in modalità cartacea.

Le domande trattenimento in servizio, ai sensi dell'articolo 1, comma 257, della legge n. 208/2015, o per raggiungere il minimo contributivo, vanno presentate in modalità cartacea.

Le domande di pensione vanno presentate direttamente all'Inps attraverso una delle seguenti modalità:

1) on-line accedendo al sito dell'Istituto, previa registrazione;

2) tramite Contact Center Integrato (n. 803164);

3) presentazione telematica attraverso l'assistenza gratuita del Patronato.

REQUISITI ANAGRAFICI E CONTRIBUTI

Pensione di vecchiaia

Per la pensione di vecchiaia sono necessari, sia per gli uomini che per le donne, i seguenti requisiti:

§  66 anni e 7 mesi compiuti entro il 31 agosto 2018 (collocamento d'ufficio) o  entro il 31 dicembre 2018 (a domanda);

§  almeno 20 anni di anzianità contributiva.

Pensione anticipata

Per la pensione anticipata sono necessari i seguenti requisiti:

§  41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne;

§  42 anni e 10 mesi per gli uomini.

I predetti requisiti devono essere posseduti entro il 31 dicembre 2018, senza operare alcun arrotondamento.

Anzianità contributiva non inferiore a 40 anni

La pensione di anzianità, leggiamo nella Circolare, si consegue anche in presenza di un requisito di anzianità contributiva non inferiore a 40 anni maturato entro il 31 dicembre 2011, indipendentemente dall'età.

Limite ordinamentale per collocamento a riposo d'ufficio

Il limite per il collocamento a riposo d'ufficio – 65 anni ai sensi del DPR n. 1092/1973, per i dipendenti dello Stato – non è modificato dall'innalzamento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. Tale limite è superabile solo per il trattenimento in servizio o per consentire all'interessato di conseguire i requisiti per il diritto a pensione ossia la prima decorrenza utile per accedere alla medesima.

Opzione donna

Possono accedere alla pensione le lavoratrici che entro il 31 dicembre
2015 abbiano maturato un'anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni  e un'età anagrafica pari a 57 anni e 7 mesi per le dipendenti.

Il trattamento pensionistico avverrà sulla base del calcolo contributivo.

APE sociale

Riguardo alla all'Ape sociale, verranno fornite successive indicazioni, anche alla luce di eventuali interventi normativi sulle cessazioni dal servizio di chi ha avuto il riconoscimento di accesso al medesimo anticipo pensionistico.

Accertamento dei requisiti pensionistici

L'accertamento del possesso dei requisiti da parte dei richiedenti è di competenza dell'Inps e avviene sulla base dei dati presenti sul conto assicurativo.

L'accertamento avverrà entro i termini che saranno comunicati successivamente con nota MIUR/INPS.

Gli Uffici Scolastici Territoriali, da parte loro, devono provvedere alla ricognizione delle domande di prestazione "Ricongiunzione, Riscatti, Computo" e dei relativi allegati, presentate entro il 31 agosto 2000 e non ancora definite.

L'attività di ricognizione è propedeutica agli scambi di informazioni INPS-MIUR. Un'apposita circolare Miur/Inps fornirà indicazioni operative e tempistica riguardante la lavorazione delle suddette domande di prestazione (Ricongiunzione, Riscatti...).

Le cessazioni devono essere convalidate al SIDI con l'apposita funzione dopo l'accertamento del diritto a pensione da parte dell'INPS.

Adempimenti finali

Per l'accoglimento delle domande di cessazione per raggiungimento del limite massimo di servizio, di dimissioni volontarie, di trattenimento in servizio per il raggiungimento del minimo contributivo, non è necessario alcun atto formale.

Un atto formale è previsto invece  per il rifiuto o il ritardo nell'accoglimento della domanda di dimissioni nel caso in cui sia in corso un procedimento disciplinare: l'Amministrazione, entro trenta giorni dalla scadenza fissata per la presentazione delle domande (20 dicembre), comunica agli interessati l'eventuale rifiuto o ritardo. In tal caso, l'accoglimento dell'istanza è disposta con effetto dalla data di emissione del relativo provvedimento.

 

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Noi ci siamo dati una missione: smontare pezzo per pezzo la Fornero e questa operazione richiede tempo, mentalità riformista e approccio sindacale. Abbiamo già ottenuto importanti risultati lo scorso anno nella fase uno; ne stiamo ottenendo altri con l'attuale fase due che, sino alla definitiva approvazione della legge finanziaria, per noi resta ancora aperta. Non è un caso che le ulteriori proposte avanzate ieri dal Governo sono, come possono testimoniare gli stessi protagonisti della vicenda, frutto della tenacia e della determinazione con cui la Uil ha tenuto viva la trattativa in questi giorni. Noi crediamo che sia ancora possibile ottenere qualcosa.

Ed ecco perché continueremo a lavorare in queste ore affinché il Governo dia un'ulteriore risposta, in particolare, in merito alle future pensioni dei giovani, alle disparità di genere che penalizzano le donne e alle pensioni in essere. Questo Governo è ormai al suo epilogo. L'unica cosa, dunque, che ha un senso sindacale è cercare di ottenere il massimo possibile, oggi, e creare le condizioni per aprire una terza fase di confronto con il futuro Esecutivo. Questo è ciò che ci chiedono i nostri lavoratori, i pensionati, i giovani; questo è ciò che serve.

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Questa mattina, presso il Salone Baravalle della Cisl Alessandrina, Cgil, Cisl e Uil territoriali hanno presentato con una conferenza stampa la campagna di assemblee sui  luoghi di lavoro insieme a tre asseblee pubbliche che si svolgeranno nei prossimi giorni in provincia di Alessandria.

Al centro di questa iniziativa alcuni "nodi" collegati alla Legge di Bilancio, per chiedere che siano affrontate dal Governo alcune priorità fondamentali per la tenuta del Paese, con particolare attenzione alla fase "2" dell'accordo sulle pensioni e la costruzione di un meccanismo che non penalizzi i più giovani, visto l'altissimo numero di disoccupati e precari.

Obiettivo di queste assemblee, che si svolgeranno in tutta Italia, affrontare altri temi specifici e prioritari che interessano da vicino lo sviluppo del territorio attraverso un confronto con la cittadinanza.

Le assemblee pubbliche si svolgeranno a:

- CASALE M.TO: 14/11/17 ore 9,30 c/o Salone Tartara (P.za Casello, 2)

- NOVI L.RE: 16/11/17 ore 15 c/o Salone Dopolavoro FS (P.za Stazione Fs, 16)

- ALESSADRIA: 21/11/17 ore 9,30 c/o Cinema Ambra (Viale B. Ravenna, 8)

 

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Lunedì 13 novembre. È questa la data che Governo e parti sociali hanno scelto per trarre le conclusioni sulla delicata e dibattuta questione previdenziale. Il confronto a Palazzo Chigi tra il premier Gentiloni, i ministri Padoan, Poletti, Madia, da un lato, e Barbagallo, Camusso e Furlan, dall'altro, ha sortito un primo parziale risultato: dare continuità alla trattativa in corso per trovare una soluzione al problema dell'aspettativa di vita.

«È positivo il fatto di avere deciso di dare continuità alla discussione - ha sottolineato il leader della Uil - che proseguirà già a partire da lunedì 6 novembre in sede tecnica e andrà avanti fino al lunedì 13 quando capiremo se ci sono posizioni convergenti e tireremo le fila di questo confronto. Tuttavia - ha proseguito il leader della Uil - il ministro Padoan ha messo dei paletti che sono tutti da verificare, ma per avere chiaro cos'è la sostenibilità nel sistema previdenziale, occorrerebbe innanzitutto separare l'assistenza dalla previdenza».

Il Governo ha precisato che al tavolo della trattativa si dovrebbero individuare, tra l'altro, le categorie di lavori gravosi. I Sindacati hanno chiesto, sì, di tenere conto della specificità dei singoli lavori, ma anche di intervenire sul sistema di calcolo relativo all'aspettativa di vita: «Le statistiche - ha concluso Barbagallo - sono fatte sulla base di criteri generali che non tengono conto della particolarità delle diverse mansioni».

Roma, 2 novembre 2017

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All'indomani dell'incontro al Ministero del Lavoro sulla fase due della previdenza, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, si è confrontato sullo stato della trattativa direttamente con i lavoratori pubblici e privati e con i pensionati. L'occasione è stata l'assemblea organizzata dalla Uil del Molise nella zona industriale di Termoli, dove sono concentrate molte aziende di diversi settori produttivi.

La presentazione di un manifesto per lo sviluppo ha fatto da sfondo all'importante iniziativa in una realtà meridionale in cui il problema del lavoro e della crescita continuano a essere la priorità. Ma anche la questione pensioni è come un vero e proprio nervo scoperto. Tutti gli interventi nel corso dell'Assemblea hanno sottolineato questa ulteriore criticità.

"Siamo ancora in una fase di studio dei costi delle proposte - ha spiegato Barbagallo alla folta platea che ha animato l'assemblea  - ma non ci sono elementi di chiarezza sulle risorse che il Governo intende riservare a questi capitoli. Il Sindacato - ha sottolineato il leader della Uil - sta valutando, unitariamente, se mettere in campo iniziative per fare le necessarie pressione sull'Esecutivo".

Barbagallo, inoltre, è tornato sul problema dell'aspettativa di vita: "Per noi è una questione dirimente. L'adeguamento automatico dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita era stato previsto prima della Fornero: la somma dei due provvedimenti determinerebbe una situazione ingestibile per il nostro Paese. L'età media per andare in pensione in Italia è già di due anni superiore a quella che c'è in Germania dove si andrà in pensione a 67 anni addirittura nel 2030. Ecco perché quel meccanismo deve essere congelato".

Barbagallo che ha apprezzato il manifesto per lo sviluppo presentato dalla Uil Molise ha sintetizzato la posizione della Uil: "Noi vogliamo lavoro, non assistenza, non mance. Servono investimenti pubblici e privati in infrastrutture. Questa è la strada per fare ripartire il Mezzogiorno e il Paese". Infine, un accenno al tema delle risorse: "La smettessero di dire che non ci sono risorse, è una bufala incredibile. Basterebbe agire sull'evasione fiscale, sulla corruzione e sull'usura per reperire ciò che serve a finanziare sviluppo, lavoro e pensioni".

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Lunedì, 31 Luglio 2017 10:51

Senza tasse e TFR, spesa pensionistica all’11%

SENZA TASSE E TFR SPESA PENSIONISTICA ALL'11% SUL PIL IN LINEA CON IL RESTO D'EUROPASTUDIO UIL DICHIARAZIONE DI DOMENICO PROIETTI, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

La separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale è uno dei punti previsti nella fase due del confronto sulla previdenza tra Governo e sindacati.

Lo studio prodotto dalla UIL evidenzia che nel 2014, semplicemente togliendo la tassazione (66 miliardi di euro, secondo la commissione Europea) ed i TFR/TFS (22,8 miliardi di euro), la spesa per pensioni in Italia è dell'11% rispetto al Pil invece del 16,5% così come rilevato dai dati Eurostat. Una spesa netta per pensioni dell'11% è perfettamente in media con quella degli altri Paesi della UE e, addirittura, 1,4 punti meno della Francia, 1 punto in meno dell'Austria, 0,4 punti in meno della Germania.

Va sottolineato, inoltre, che in Italia la spesa netta per pensioni per abitante (2.942 €) è meno della metà di quella del Lussemburgo (7.486 €), oltre 1.000 € inferiore a quella di Francia (4.031 €) e Germania (4.117 €).

Esiste, più in generale, il tema di come si conta la finanza pubblica in Italia ed in Europa. Per la Uil, occorre rivedere i criteri che spesso penalizzano i lavoratori e, più in generale, il nostro Paese.

La Uil chiede da anni di procedere alla separazione contabile della spesa previdenziale da quella assistenziale e, al contempo, di rinegoziare con l'Europa i parametri per la rilevazione dei dati che ancora considerano il Tfr e alcune prestazioni assistenziali come spesa pensionistica. Questo è il modo per valutare correttamente la sostenibilità del nostro sistema pensionistico ed evitare di portare in Europa un'immagine distorta e distante dalla realtà.

DCUMENTO COMPLETO IN ALLEGATO

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In arrivo sulla pensione di luglio la quattordicesima mensilità. L'importo quest'anno sarà più ricco e comprenderà una platea più estesa di beneficiari.

Anche quest'anno l'INPS procederà a erogare - unitamente alla mensilità di luglio 2017 - la somma aggiuntiva ai pensionati con almeno 64 anni di età e con un reddito non superiore a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Il pagamento da parte dell'Istituto avverrà d'ufficio e i pensionati non dovranno quindi presentare alcuna domanda di accesso al beneficio.

I beneficiari riceveranno una comunicazione dedicata con l'indicazione dell'importo attribuito e della provvisorietà del beneficio.

I pensionati che non ricevono la quattordicesima, ma che ritengono di averne diritto, posso presentare un'apposita domanda di ricostituzione. L'INPS, esaminata la domanda, valuterà se attribuire la somma sulla prima rata utile di pensione.

Gli interessati possono ricevere informazioni presso una sede di Patronato ITAL UIL. Gli operatori offriranno assistenza per valutare gli eventuali requisiti anagrafici, contributivi e reddituali richiesti per accedere al beneficio.

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È vigente al 1° marzo 2017 la legge n. 19/2017 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 244/2016 recante proroga e definizione di termini (c.d. Milleproroghe 2017). La legge è stata pubblicata sulla G.U. n. 49 del 28/02/2017, S.O. n. 14.

Segnaliamo alcuni rinvii previsti.

Proroga disoccupazione collaboratori
La prestazione DIS-COLL viene prorogata fino al 30 giugno 2017, in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2017 e sino a giugno 2017, nel limite di 19,2 milioni di euro per il 2017.

Obbligo assunzione disabili slitta di un anno
Viene differito dal 1° gennaio 2017 al 1° gennaio 2018 l'obbligo, per i datori di lavoro privati, che occupano da 15 a 35 dipendenti nonché per i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni che, senza scopo di lucro, operano nel campo della solidarietà sociale, dell'assistenza e della riabilitazione, di assumere un lavoratore con disabilità, a prescindere dall'effettuazione di una nuova assunzione. In pratica al raggiungimento dei 15 lavoratori dipendenti.
Rimane pertanto in vigore, per tutto il 2017, la previgente norma per quale tale obbligo scatta solo se vi sono nuove assunzioni. Questi datori di lavoro hanno un anno di tempo per assumere un disabile dall'instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro (il sedicesimo).

Pensioni. Nessun recupero nel 2017
È previsto un ulteriore differimento al 1° gennaio 2018 (in luogo del 1° gennaio 2017) della norma transitoria circa l'adeguamento delle pensioni, volto a compensare l'inflazione che prevede la restituzione all'ente erogatore dello 0,1%.

Obbligo di comunicazione di infortuni sul lavoro
Viene differito dal 2 aprile 2017 al 12 ottobre 2017 il termine di decorrenza dell'obbligo della comunicazione all'Inail, a fini statistici e informativi, degli infortuni che comportano l'assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell'evento.

 

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Nella Circolare di ieri, 17 gennaio 2017, l'INPS ha comunicato di aver concluso l'iter di rinnovo delle pensioni e delle prestazioni assistenziali per il pagamento delle prestazioni nell'anno 2017.

Ricordiamo che (leggi la news ITAL del 12/12/2016) il decreto ministeriale 17 novembre 2016 ha stabilito che l'indice di rivalutazione delle pensioni per il 2016 e il 2017 è pari a zero.

Nessuna rivalutazione verrà quindi effettuata sulle pensioni per questo 2017 e, inoltre, INPS spiega che procederà al recupero del conguaglio di perequazione dell'anno 2015.

"Com'è noto, – si legge nella circolare dell'Istituto - la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle prestazioni previdenziali e assistenziali per l'anno 2014 è stata determinata, dal 1° gennaio 2015, nella misura definitiva pari a +0,2%, a fronte della misura provvisoria dello 0,3%. Pertanto, - continua INPS - in sede di conguaglio di perequazione effettuato per il successivo anno 2016, il differenziale è risultato pari a -0,1".

L'Istituto fa sapere "che procederà al recupero del differenziale negativo pari allo 0,1 per cento, relativamente ai ratei corrisposti nel 2015, in massimo 4 rate dalla mensilità di aprile 2017, con il limite minimo di 1 euro per ciascuna rata. Gli importi inferiori a 1 euro vengono recuperati in unica soluzione".

Sull'argomento è intervenuto ieri anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che in una nota "informa di aver predisposto un emendamento al Decreto Milleproroghe con il quale si prevede di prorogare al 2017 la norma che ha consentito di non procedere al recupero nel corso del 2016.".

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Dal prossimo mese di gennaio 2017, per i pensionati italiani e per quelli residenti all'estero (per i quali il pagamento delle pensioni verrà effettuato attraverso Citibank) cambierà la data di erogazione delle pensioni slittando al secondo giorno utile "bancabile" di ciascun mese e non più quindi il primo giorno (articolo 6 del Decreto legge 21 maggio 2015, n. 65).

La novità riguarderà: i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell'INAIL.

Ciò comporta che il pagamento della rata di gennaio 2017 avverrà il 3 gennaio 2017 e anche i ratei dei mesi successivi, se non saranno introdotte modifiche alla norma, avverranno sempre il secondo giorno "bancabile" del mese.

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