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Il Governo non ha più alibi. Subito direttiva ARAN per rinnovo CCNL

Roma, 04 Maggio 2017 "Esprimiamo soddisfazione per il via libera delle Commissioni parlamentari sul testo della riforma del Pubblico Impiego targata Madia, uscito rafforzato nella parte relativa alle nostre richieste di stabilizzazione dei precari." Così in una nota il Segretario Generale della Uil Fpl  Michelangelo Librandi ed il Segretario Generale della Uil Pa Nicola Turco.

" Stabilizzazioni a maglie larghe per i precari e i collaboratori, che potranno accedere al posto fisso purchè abbiano maturato tre anni di servizio negli ultimi otto. Parliamo di una possibile platea di circa 50.000 nuovi ingressi stabili nella Pubblica Amministrazione" e, affermano i Segretari, " con i pareri favorevoli delle Commissioni di Camera e Senato, si è concluso l'iter parlamentare dello schema di Dlgs del testo unico del pubblico impiego, ultimo tassello attuativo della legge delega Madia; l'approvazione definitiva dal Consiglio dei Ministri è attesa nei prossimi giorni."

" Adesso, quindi - concludono Librandi e Turco - dopo un impegno preciso sul precariato, il Governo non ha più alibi: si inauguri una nuova stagione contrattuale con l'invio dell'atto di indirizzo all'Aran e la riapertura immediata del rinnovo contrattuale. A beneficiarne non saranno solo i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego, ma la qualità dei servizi offerti ai cittadini."

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La Politica ha risposto all'appello della UILPA sulla protesta silente della Polizia penitenziaria di San Michele Alessandria.

Sabato 4 febbraio, dopo la visita agli Istituti penitenziari alessandrini con l'On. Andrea MAESTRI, deputato, componente II commissione parlamentare (GIUSTIZIA), si terrà un dibattito sulla problematica della carenza organica dell'istituto.

Abbiamo ricevuto anche rassicurazioni più concrete dal Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria Dr. Pagano durante l'ultimo incontro sindacale avuto a Torino lo scorso 30 gennaio, più proficuo di quello antecedente del 26. Intanto da oggi gli istituti cittadini si sono accorpati, almeno con la denominazione, in Istituti penitenziari "G. Cantiello e S. Gaeta" Alessandria. Pur avendolo chiesto, non conosciamo ancora il nome del dirigente responsabile delle due strutture cui fare riferimento anche sindacalmente. Venerdì 3 febbraio si terrà invece la prima assemblea con tutto il personale dell'istituto di P.zza Don Soria sull'accorpamento delle carceri cittadine.

Salvatore Carbone Segretario generale regionale UILPA Polizia penitenziaria

 

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Questa Organizzazione è intenzionata ad incontrare in assemblea i dipendenti tutti, di entrambi i comparti, in servizio presso codesta struttura nella giornata del 03 febbraio prossimo venturo.
L'assemblea avrà quale ordine del giorno "P.C.D. 13.01.2017 – DIREZIONE DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI "G. CANTIELLO E S. GAETA" ALESSANDRIA, accorpamento dei due istituti alessandrini".
Premesso quanto sopra, si chiede di voler autorizzare due ore di permesso contrattuali a tutto il personale in servizio all'incontro che viene indetto dalle ore 10,30 alle 12,30 del giorno 03 FEBBRAIO 2017.
Si chiede altresì al Sig. dirigente l'istituto di autorizzare l'uso di un locale adatto allo scopo presso la struttura, nonché di predisporre l'affissione di copia della presente nelle bacheche del personale ivi in servizio.
Ringrazio per la collaborazione porgendo i più distinti saluti
IL SEGRETARIO REGIONALE GENERALE
Salvatore Carbone

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Avevamo scritto qualche giorno fa con interrogativo di cosa l'amministrazione dicesse al basta dei poliziotti silenti della casa di reclusione di Alessandria in astensione volontaria della mensa obbligatoria di servizio dal 22 dicembre scorso e ci si chiedeva che fine avesse fatto quella loro richiesta di donare le derrate alimentari a favore della Caritas.
Oggi l'abbiamo saputo all'incontro regionale avanti il Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Abbiamo sentito infatti, e oseremo dire finalmente perché solo così riusciamo a capire tale siffatto immobilismo, che per l'amministrazione: "Alessandria non è una priorità".
Le carenze d'organico riconosciute nei giorni scorsi sono errate! L'istituto di "San Michele", ci è stato detto oggi, prevede nel ruolo agenti e assistenti un organico di 189 unità e vi sono amministrate ben 173 unità con quindi un organico in sofferenza di sole 16 unità. La consorella invece, la casa circondariale di Alessandria "Cantiello e Gaeta" di piazza Don Soria, consta, nello stesso ruolo, un organico previsto di 145 unità con 145 unità amministrate e una carenza d'organico pari a 0.


Ciò vuol dire che noi nei giorni scorsi abbiamo dato i numeri, che il comandante di reparto ha dato i numeri, che la direzione ha dato i numeri, che il personale protestante da i numeri! E che quindi Alessandria, casa reclusione, veramente non è una priorità rispetto ai restanti istituti piemontesi e del distretto di appartenenza. Ma con tutte queste "cantonate" prese, non è che per caso la protesta è nata perché i poliziotti volevano fare una dieta? Che fosse per questo davvero? Però, se ci riflettiamo, ci viene da chiederci, ma perché allora sono state promesse 3 unità dalla casa circondariale cittadina, le 10 unità distaccate fuori distretto, le 7/8 unità promesse da Alba e un impianto tecnologico di video sorveglianza automatizzata per il recupero di altre unità? I conti ci danno un incremento di 20/21 unità da aggiungerne altre con quelle recuperate dalla tecnologia dinamica. Ma così facendo l'amministrazione regionale incrementerebbe l'istituto di 4/5 unità oltre l'organico previsto procurando un esubero di personale. Sinceramente non ci capiamo più nulla, forse perché non sappiamo o non conosciamo il gioco delle tre carte. Ci dovremmo attrezzare per questo.
Orbene, non sappiamo giocare, lo ammettiamo, sappiamo però analizzare e osservare e soprattutto denunciare quello che riteniamo ingiusto ed antisindacale.
Le trattative così non ci piacciono. Le scelte dell'amministrazione regionale non ci piacciono. Il non rispetto delle regole non ci piace. La non accettazione e la volontà manifesta a violare gli accordi non ci piacciono. Per questo chiediamo trasparenza e legalità.
Chiediamo l'immediata applicazione integrale dell'art. 5 dell'Intesa regionale sulla mobilità del 20 maggio 2010.
Voglia l'Onorevole Ministro, il Capo dipartimento, il direttore generale del personale e delle risorse accertarsi di quanto sopra denunciato riportando nella regione il rispetto delle regole e degli accordi vigenti cui l'amministrazione si è impegnata con la sottoscrizione degli stessi.
Ulteriori ingiustificati ritardi al rispetto degli impegni assunti verranno considerati come inadempienze contrattuali e pertanto degne di attenzioni giuridico-legali cui la scrivente si riserva di adire se non riceverà riscontro nei prossimi 15 giorni.


IL SEGRETARIO GENERALE
Salvatore Carbone

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OGGETTO: "Per abbattere le mura dei misteri, bisogna abbattere i misteri di quelle mura".-
Mai come in questo momento lo slogan in oggetto, coniato qualche anno fa da questa Organizzazione, è calzante alla situazione che si sta vivendo in questo periodo nella Casa di reclusione di Alessandria.
La protesta silente dei poliziotti penitenziari, "il silenzio degli innocenti", come abbiamo definito l'inizio della manifestazione spontanea posta in atto lo scorso 22 dicembre, prosegue, costante, senza interruzione alcuna.
Anzi, ora, i protestanti, per la verità, hanno rotto il silenzio: hanno detto di donare i propri pasti rifiutati alla Caritas. Ma come sempre, tutto tace, nulla muta e tutto resta come prima.
Ma allora, quali sono i misteri di quelle mura?


Il personale è carente, e questo è un dato di fatto, riconosciuto dai vertici dell'istituto, tant'è che è stato dato un segnale da parte dell'Amministrazione regionale:

La mobilità di 3 unità dalla Casa circondariale cittadina non ancora attuata;

10 unità da far rientrare da fuori distretto inverosimile perché mobilità disposta dalla Amministrazione cen-trale per motivi irri-nunciabili;


7-8 unità su base volontaria dalla C.C. di Alba attualmente chiusa non ancora attuata.


Siamo irriverenti, o insofferenti e impazienti, se diciamo che intanto che si racimolano "le briciole" di cui sopra, l'Amministrazione regionale attua che:
 Un agente in servizio al Nucleo traduzioni e piantonamento presso la C.R. San Michele viene urgentemente restituita alla C.C. Cantiello e Gaeta;
 Un altro agente viene inviato in missione con effetto immediato per 2 mesi dalla C.R. San Michele alla C.C. di Imperia;
 8 unità (prelevate da più istituti del distretto) vengono distaccate a tempo indeterminato a sorvegliare una struttura completamente vuota perché nuova sede del Provveditorato regionale a Torino;
    Forse è meglio che ci fermiamo qui!
    Troppi misteri dentro le mura.
    A questo, Noi diciamo basta!
I poliziotti penitenziari della Casa di reclusione di Alessandria dicono basta!

Cosa dice l'Amministrazione?
IL SEGRETARIO GENERALE UILPA
Salvatore Carbone

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Dopo quattro settimane che rinunciano al pasto i protestanti della Casa di Reclusione di San Michele hanno deciso, dopo i vari inviti che hanno ricevuto per riprendere ad andare in mensa a mangiare, di donare i pasti alla Caritas.
Non intendono affatto interrompere la loro protesta fino a quando non avranno prove concrete dell'aiuto richiesto, dell'efficienza e dell'efficacia dello stesso e non solo ma, si sono resi conto che con i loro pasti possono alleviare almeno in parte le sofferenze di chi ha più bisogno di aiuto e che la propria rinuncia potrà essere utile ad altri più silenti di loro.
Per rendere vivo il desiderio caritatevole dei poliziotti penitenziari della Casa di reclusione di Alessandria, si chiede alla Direzione di farsi parte attiva per la realizzazione di questa volontà e di dare indicazioni tramite avviso al Personale. Sappiamo, tra l'altro, che la parrocchia locale di San Michele si è già resa disponibile al recupero, confezionamento nonché trasporto delle vivande spettanti al personale donante.


IL SEGRETARIO GENERALE
Salvatore Carbone

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Oggi, come preannunciato, presso la Casa di reclusione di Alessandria "San Michele" si è svolta l'assemblea del personale del Corpo di polizia penitenziaria in protesta "silente" dal 22 dicembre scorso.
La partecipazione è stata superiore ad ogni aspettativa (ha aderito all'appello molto più personale di quello associato alla UIL PA Polizia penitenziaria). A questo personale rivolgiamo pubblicamente con plauso i nostri ringraziamenti per aver aderito numeroso nonostante come già detto non abbia mai chiesto alcun aiuto né a questa né ad altre organizzazioni sindacali (forse non l'abbiamo detto, ma neanche i nostri ci hanno chiesto aiuto). Ed è per questo che sentiamo l'obbligo se non il dovere di continuare a fornire informazioni sulla vicenda.
Il personale è parso stanco, esausto e provato, ma ancor più determinato a non sospendere la protesta intrapresa.
Inutile ripeterne le motivazioni, già si è abbondantemente scritto. Riteniamo ora però parteciparne sinteticamente le aspettative rivolte ai vertici dell'Amministrazione:
1. Una immediata significativa integrazione di unità;
2. Un comandante, un vice comandante e una direzione più vicina al personale ed alle esigenze dello stesso, capaci di riportare quella serenità nel servizio operativo e nella gestione della struttura di un tempo;
3. Una guida più concreta e presente nell'operatività quotidiana da parte dei coordinatori;
4. Una adeguata ristrutturazione e manutenzione degli impianti strutturali dell'istituto;
5. Una equa ripartizione dei turni, dei servizi e del lavoro straordinario tanto nel Reparto detentivo quanto nel Nucleo traduzioni e piantonamenti.
Detto ciò, non resta al personale che attendere cosa scaturirà già dal primo incontro dei vertici alessandrini con il Provveditore regionale nella giornata di domani 10 gennaio 2017.
Come organizzazione sindacale, restiamo in attesa della convocazione del tavolo regionale richiesto per la verifica e modifica contrattuale dell'accordo sulla mobilità del personale dell'istituto chiuso di Alba.


IL SEGRETARIO GENERALE
Salvatore Carbone

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Il silenzio degli innocenti.

C'è un carcere in cui il personale, in un silenzio assordante, dal 22 dicembre rinuncia al proprio pasto in mensa perché non ce la fa più e spera che qualcuno ascolti quel grido di aiuto.

L'azione è stata spontanea e nessuno ha dato un cenno di attenzione.

Sebbene non richiesto da alcuno, crediamo sia giusto e doveroso sostenere e dare un contenuto a quel silenzioso grido dei poliziotti della C.R. di Alessandria che nell'indifferenza generale da mesi si sobbarcano loro malgrado una quantità di sacrifici:

in primo luogo la cronica e certificata carenza di personale che determina che da questa estate le prestazioni di lavoro straordinario richieste dalla Direzione hanno raggiunto soglie mai viste fino a 80 ore mensili per talune unità. I riposi settimanali revocati sono cresciuti a dismisura, l'orario di servizio negli ultimi mesi supera in diversi casi le 9 ore continuative (l'addetto all'ufficio servizi di recente ha iniziato il proprio turno alle 8.00 per terminarlo alle 24.00 di cui 16.00/24.00 di piantonamento in ospedale) e i turni notturni sono spesso superiori ai 6 previsti come tetto massimo dall'AQN. Le cariche specialistiche sono impiegate selvaggiamente per qualsiasi servizio mentre il Nucleo Traduzioni non rileva i piantonamenti dal primo turno utile, che vengono svolti dal personale interno con turni di 8 anziché di 6 ore come tassativamente previsto dall'AQN. Ad un capo posto smontante dal turno 0/8 è stato chiesto di effettuare un rientro, nello smontante, di un turno di 12/18. (Serve anche qui la citazione dell'AQN o è superflua?)

Oggi, 27/12/2016, nel turno 8/16 una sola unità aveva il controllo dell'intero piano (due sezioni di 50 posti) per un totale di tre poliziotti per tre piani, cioè 6 sezioni, cioè circa 240 detenuti.

Lo stesso succede frequentemente nel turno serale 16/24 ma spesso si scende ancora: un collega si fa non due ma tre sezioni! Nel turno notturno ormai è consuetudine che un solo collega copra 6 posti di servizio (sezione Alta Sicurezza 2 + Sezione Polo Universitario + ingresso scale padiglioni detentivi + sala operativa (gestione porte automatizzate) + sezione trattamento avanzato e Scala P che è l'ingresso all'intero edificio che ospita la detenzione). Un incarico impossibile a meno di non ritenere che il servizio del Poliziotto penitenziario sia quello del metronotte e che cioè gli si chieda di passare sul proprio vasto territorio a intervalli stabiliti e niente più (è forse questa la famigerata "vigilanza dinamica" di cui tutti, ripeto tutti, ci riempiamo la bocca?!?).

I posti di servizio essenziali per la sicurezza vengono sistematicamente soppressi ma si sono aperte due nuove sezioni detentive che dovrebbero essere vigilate – non si parla di vigilanza dinamica vera e propria nelle tabelle di consegna – da unità di polizia penitenziaria maschile.

Nonostante la cronica carenza di organico e la situazione appena descritta non si è preso nessun provvedimento organizzativo per gestire le attività ricreative dei detenuti che si sarebbero potute limitare o addirittura chiudere come si è sempre fatto con le Direzioni precedenti, per non appesantire ulteriormente il lavoro dei poliziotti residui durante il piano ferie estivo e natalizio che hanno dato un po' di sollievo a chi si è visto riconoscere quel minimo diritto (soggettivo) ad un po' di riposo ma inevitabilmente caricando di più chi lavora.

La conseguenza è che nei corridoi passeggi dove dovrebbero esserci tre unità se ne vede solo una e la palestra è totalmente priva di sorveglianza con totale abbandono dei detenuti.

Al teatro si è svolta una manifestazione con detenuti, famiglie e due scolaresche di bambini delle medie senza nessuna programmazione del servizio di sicurezza da parte della Polizia Penitenziaria. All'ultimo momento si sono racimolate due/tre unità che hanno dovuto assicurare la sicurezza della moltitudine presente.

E questo non è abbastanza perché il contorno arricchisce la pietanza rendendolo un piatto che davvero non può andare giù:

il Direttore non è fisso a San Michele, il Comandante non è di San Michele, il Vice Comandante non è di San Michele, la perquisizione straordinaria non la fa il personale del San Michele. Così operando, parrebbe, che di questo personale non ci si fidi ma gli si scarica addosso tutto il peso quotidiano della propria insufficienza.

Certo non è l'Area Educativa che coopera per gestire la situazione: nei reparti gli educatori sono latitanti anche se sono state fatte promesse dal Capo Area di incrementare i colloqui. Le attività lavorative non sono incrementate, solo quelle di intrattenimento o di volontariato che caricano di lavoro solo la polizia penitenziaria.

Il detenuto che torna da fuori ubriaco e si rifiuta di fare l'esame delle urine viene promosso e fatto assumere al forno.

All'esterno dell'Istituto non c'è personale quindi non possono essere accurati i controlli dei detenuti ammessi all'art. 21 e i semiliberi che possono essere portatori volontari o costretti di qualunque cosa.

Sempre per lo stesso motivo – il Block House ormai è perennemente soppresso o quasi – non c'è possibilità di un preventivo controllo su chi entra in Istituto e nelle giornate di colloqui si potrebbe addirittura dire che San Michele è un porto di mare.

Ci domandiamo perché si verificano continuamente eventi critici? I decessi e il tentativo di evasione ci sorprendono?

A noi no.

E adesso che nessuno si è rivolto a guardare quei poliziotti che digiunano, davvero ci sentiamo profondamente amareggiati e indignati. Non dicono niente a nessuno, non chiedono nemmeno supporto a noi sindacalisti ma smettono di mangiare, durante le feste di Natale e nessuno li considera, né Direttore né Comandante, niente. Perché? Non un giro di auguri sui posti di servizio come si è sempre fatto, non uno straccio di augurio in bacheca. Solo l'indifferenza totale che uccide gli animi e azzera le motivazioni.

Allora anche tutte quelle assenze per malattia si comprendono diversamente.

E' necessario un immediato aiuto per questo personale che a buon diritto si sente abbandonato e solo. E' indispensabile che se si parla di vigilanza dinamica si intervenga in suo supporto con le famose tabelle di consegna approvate dal DAP che li alleggeriscano e rendano il loro affannarsi un lavoro legittimo e sereno. E' indispensabile che la Casa di Reclusione sia una Casa di Reclusione e non un luogo in cui si sa solo chi pagherà – la Polizia Penitenziaria. Con estrema serietà chiediamo che si verifichi dai mod 14/A e relative variazioni di servizio, dai brogliacci dei turni svolti e dalle chiusure delle competenze mensili che quanto si è

detto non è che la pura e semplice verità.

Auspichiamo, ora, un riscontro vero, ma non a questa Segreteria, grido nel deserto, ma al personale di polizia penitenziaria che opera in solitudine, ora dopo ora, giorno dopo giorno.

Anticipatamente ringraziamo, per loro

IL SEGRETARIO GENERALE

Salvatore Carbone

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COMUNICATO STAMPA FP CGIL CISL FP UIL PA

Difesa: Cgil Cisl Uil, il ministro Pinotti ignora i lavoratori civili

Via alla mobilitazione: il 15 dicembre presidio e volantinaggio davanti al Ministero

Roma, 2 dicembre 2015

"Il ministro Pinotti non può continuare ad ignorare le legittime richieste dei dipendenti civili della Difesa: provvedimenti necessari per il buon funzionamento dell'Amministrazione e la valorizzazione del personale civile non vedono la luce, nonostante siano richiesti da precise disposizioni di legge" denunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.

"Vanno definiti senza indugio il regolamento per la distinzione delle funzioni tra personale civile e militare, la tabella di equiparazione del personale militare che transita nei ruoli civili, il libro bianco, la crescita economica e professionale dei lavoratori."

"Temi sui quali i sindacati hanno da tempo presentato proposte dettagliate, ma i vertici politici della Difesa appaiono sordi alle esigenze evidenziate dai lavoratori. Da ultimo, anche una richiesta urgente di incontro al ministro Pinotti non ha avuto alcuna risposta" proseguono le tre sigle.

"Di fronte al mancato adempimento di specifiche disposizioni normative che interessano il personale, abbiamo dato avvio ad una mobilitazione dei lavoratori civili della Difesa. Martedì 15 dicembre presso il Ministero della Difesa in via XX settembre a Roma, si terrà un presidio nazionale con volantinaggio" annunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. "E la mobilitazione proseguirà fino a quando non giungeranno le risposte che il personale attende da troppo tempo".

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Mercoledì, 04 Marzo 2015 10:30

Elezioni RSU: seconda giornata di seggio

Sono iniziate ieri le elezioni delle RSU che interessano i settori del Pubblico Impiego: Scuola, Enti Locali, Sanità e Pubblica Amministrazione.

Sui posti di lavoro sono aperti i seggi dove tuttio il personale potrà esprimere la propria preferenza.

Si vota ancora oggi e domani. Partecipare è importante.

Messaggio del Segretario Generale UIL FPL Giovanni Torluccio ai nostri candidati RSU 2015

il 3-4-5 Marzo 2015 si terranno in tutta Italia le elezioni per il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego.

E' stato un triennio particolarmente difficile per l'Italia. 3 milioni 457 mila disoccupati, in costante aumento negli ultimi mesi; secondo dati Istat nel Novembre 2014 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca,era pari al 43,9%, quasi un giovane su due.

Ma questi ultimi Governi sembrano essersi concentrati soprattutto su di noi. Attacchi continui contro i dipendenti pubblici con definizioni che vanno da "fannulloni", "svogliati", "privilegiati", al blocco del rinnovo del contratto sino al blocco della contrattazione decentrata che coniugati con i  continui tagli lineari hanno minato la capacità di offrire dei servizi pubblici ottimali ai cittadini.

Ma nonostante questo abbiamo continuato a svolgere il nostro lavoro con professionalità e serietà.

La UIL FPL non si è mai arresa di fronte all'arroganza di chi ci governa. Abbiamo reagito con manifestazioni, con scioperi, ricorrendo alle vie legali contro il mancato rinnovo del CCNL, sino alla raccolta di oltre 100 mila firme che ci ha permesso di presentare in parlamento la proposta di legge al fine di ripristinare il quadro normativo previgente alla riforma Brunetta. Abbiamo cercato di portare avanti le nostre ragioni anche al di fuori del confine italiano intensificando il rapporto ed il confronto con i sindacati maggiormente rappresentativi a livello europeo ed internazionale,  certi che dovrà continuare quale utile strumento per invertire le attuali politiche europee.

Siamo consapevoli come queste elezioni si svolgano in un momento difficile per il mondo del pubblico impiego, e come queste assumeranno una valenza politica che andrà oltre il suo scopo primario.

La partecipazione al voto misurerà  la forza del sindacato nei confronti del governo.

Per questo invito tutti i lavoratori a votare per  le RSU, ricordando che rappresenta uno dei pochi strumenti di democrazia partecipativa rimasti in Italia, nel quale si sceglie Lista e Candidato.

Voglio ringraziare ogni singolo candidato che ci ha consentito di presentare la lista in tutti i posti di lavoro, nonostante la sfiducia generale e l'individualismo abbiano preso il sopravvento. Cambiare si può, anzi si deve; e tutto dipende da noi, continuando ad impegnarci a difesa dei lavoratori.

Il 3-4-5 Marzo vi chiedo di esprimere la vostra preferenza per la lista della UIL FPL  e di sostenerla attivamente invitando i colleghi a votarla.

Per noi della UIL FPL  questo deve essere l'anno dei rinnovi contrattuali, della ripresa della contrattazione quale unico strumento in grado di organizzare al meglio i servizi.  Senza la partecipazione dei lavoratori nessuna reale riforma è possibile;  noi come sempre ci siamo con le nostre proposte le nostre idee per un pubblico impiego volano della ripresa economica del paese.

 

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