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La Uiltrasporti di Alessandria in merito alla replica dell’Amministratore Unico di A.M.V. Igiene Ambientale Contotto Roberto apparsa su alcuni organi di informazione ritiene con la presente opportuno puntualizzarne alcuni punti.

Partiamo dalla fine e cioè dal fatto che il Sindacato non abbia una vera conoscenza della situazione aziendale e che abbia in qualche modo semplificato la propria funzione ascoltando i mal di pancia di un singolo lavoratore.

La Uiltrasporti, consapevole del ruolo che ricopre, quando stabilisce di rendere pubbliche alcune condizioni lo fa dopo aver attentamente monitorato le contingenze interne di un’Azienda  e principalmente dopo essersi confrontata con i propri iscritti, che nel caso specifico sono circa il 50% della componente delle risorse umane alle dipendenze di AMV,  di cui la quasi totalità impiegata in servizi operativi sul territorio, quindi fini conoscitori delle difficoltà e delle insufficienze legate alla flotta mezzi aziendali, e da qui la naturale difficoltà, della stessa, a gestire la normale organizzazione del lavoro che va a comporre il nastro lavorativo settimanale, organizzazione che viene fatta in totale spregio del CCNL di Categoria che prevede, nel caso specifico,  l’informazione puntuale e preventiva alle Segreterie delle OO.SS.

Mentre in data 31 marzo u.s. l’A.U., nel replicare al nostro comunicato del 30, precisava che l’Azienda non aveva criticità nel comparto mezzi e che quindi non ritiene di doverne acquisire di nuovi, appare sugli stessi organi di informazione, nella stessa giornata, un comunicato dell’azienda che denunciava l’impossibilità di svolgere la regolare raccolta a causa della rottura dell’unico mezzo mono-operatore operativo su tre, le foto pubblicate on-line oggi 12 aprile non lasciano dubbi sulla realtà della situazione.

Risulta alla scrivente, ed è stato visto da tutti i cittadini, che in città a svolgere alcuni  servizi, visto che quelli di proprietà AMV erano fuori uso, siano state chiamate a prestare la propria opera alcune aziende del settore della provincia,  e  che tale criticità ha  trovato soluzione ben nove giorni dopo, ovvero nella giornata del 10 aprile,  con la riparazione di uno dei tre  mezzi inseriti nella  flotta aziendale. Appare ancora più strana la scelta aziendale, a loro dire volta a razionalizzare i costi, di non utilizzare un dipendente in orario notturno con un turno settimanale, ritenendo meno oneroso esternalizzare temporaneamente il servizio, pagando il noleggio del camion e dell’operatore della ditta individuata per sopperire alla mancanza di mezzi aziendali perché guasti.

Come tutte le macchine datate ed i mezzi operativi di AMV non fanno differenza quando li “rappezzi” per un guasto ne esce un altro subito dopo, ma a questo punto, se davvero come dichiara l’Amministratore Unico, ha le capacità economiche per fare un cambio completo del parco mezzi, perché non prendere in considerazione un investimento serio e mirato su alcune tipologie di macchine oramai vetuste, e non ricorrere ciclicamente sugli stessi mezzi con riparazioni e soluzioni precarie?

Siamo così sicuri che a lungo termine sia così conveniente?

Il problema mezzi, ovviamente, non riguarda esclusivamente i mono- operatori ma tutti quelli in dotazione all’azienda. Tale situazione rende difficile un efficiente servizio all’utenza, creando anche evidenti ripercussioni  sulla sicurezza e sui carichi di lavoro dei dipendenti, in quanto ogni servizio è strutturato per il mezzo operativo che lo deve svolgere, vuoi per la tipologia di contenitore da svuotare, vuoi per il percorso cittadino che deve fare, con vicoli e vicoletti inseriti nella zona in cui operare. Questo è il motivo per il quale denunciamo da parecchi anni il ricorso alle proroghe in sostituzione dell'affidamento che darebbe l’accesso, in questo periodo temporale, a prestiti molto vantaggiosi attraverso il Recovery Fund.  Non capiamo a quali norme faccia riferimento l’Amministratore Unico quando parla di difficoltà ad avere l’affidamento visto che altre aziende sul territorio piemontese lo hanno ottenuto, negli stessi anni in cui loro lavoravano in proroga.

La rivoluzione “Copernicana” enunciata dall’A.U. infine, tocca un tema di fondamentale importanza per la sopravvivenza di un’azienda e l’opera fin qui svolta dall’A.U. non sembra tenerne conto. Per questo non trova la condivisione del sindacato l’eliminazione delle gerarchie interne, in quanto non tiene conto del concetto di un’applicazione di progettazione organizzativa intesa come una complessa attività attraverso la quale l’idea imprenditoriale tradotta in strutture e ruoli vengano ritenute necessarie per fornire le prestazioni attese dagli attori e dagli ambienti istituzionali.

Cancellando quelle figure professionali che hanno costruito le loro conoscenze e capacità durante anni di lavoro svolti interamente sul campo, avocando a se stesso alcune di queste competenze, nella fase in cui il bacino deciderà di affidare il servizio, invece che prorogarlo vorremmo sapere chi si occuperà a questo punto della progettazione futura e chi più banalmente ne seguirà il percorso. A questa lacuna probabilmente, si porrà rimedio facendo ricorso a figure professionali esterne, mediante consulenze, mal costume in uso da troppe parti, così facendo si è risparmiato sul costo del personale dipendente perdendo però di vista i costi operativi, che anche stavolta ricadrebbero sull’utenza finale, ovvero il cittadino.

Alessandria, lì 12 aprile 2021

Pubblicato in Notizie: UIL Trasporti

Visto il perdurante silenzio del Comune di Valenza in merito alla richiesta di incontro fatta dalla scrivente in data 10 marzo u.s., abbiamo pensato, nell’interesse dei lavoratori e degli utenti, di scrivere queste poche righe al fine di aprire una discussione che ponga l’accento sulla grave situazione nella quale si trova A.M.V. Settore Igiene Ambientale, situazione che se non affrontata con celerità rischia di trascinare l’azienda in una strada senza ritorno.

La Segreteria Territoriale Uiltrasporti segnala il malessere sempre più crescente, rispetto al continuo mutare dei comportamenti aziendali  sia nell’organizzazione del lavoro che nei rapporti con il personale.

Tutto ciò rende difficile la conciliazione vita lavorativa e vita familiare e sfocia in alcuni casi in prese di posizioni aziendali ritenute dal Sindacato non consone e oggetto di possibili vertenze. La dotazione vetusta della maggior parte dei mezzi di cui è dotata l’azienda, non garantisce inoltre la copertura e l’espletamento puntuale del servizio all’utenza. 

L’organizzazione del lavoro, da sempre prerogativa aziendale, nel caso di A.M.V. Valenza Igiene Ambientale, risulta alla scrivente essere molto difficile per via dell’assenza da parecchi anni  di un affidamento vero e proprio. L’Azienda infatti prosegue la propria attività con proroghe di contratto in affidamento con tutte le difficoltà che le stesse implicano, compreso la richiesta di fondi per investimenti. Siamo quindi a chiedere  un momento di profonda riflessione degli asset strategici sui quali proiettare il futuro  dell’Azienda Valenzana. 

L’affidamento, fa si che si possa attuare una strategia necessaria ai fini della progettazione. Di qui l’esigenza di  politiche con una visione più ampia per poter pianificare, in modo efficace, efficiente e creativo, un patrimonio costituito tanto dagli asset fisici (connessi alle attrezzature per lo svolgimento delle attività) che dagli asset intangibili (il capitale intellettivo connesso alle risorse umane).

In questo contesto, il Consorzio assume un ruolo centrale nell’implementazione della strategia creando opportunità di sviluppo sia per l’azienda che per i lavoratori.  

Il piano industriale più in generale consente alla società, anche la necessaria visibilità e chiarezza di intenti del Consorzio, indispensabili alla realizzazione delle azioni pianificate, quindi alla condivisione di un modello di sviluppo della gestione dei servizi. L’obbiettivo dell’affidamento, in sostanza, è di consentire agli organi dirigenti della Società di definire in che modo l’azienda intende accrescere e consolidare il valore sociale, territoriale e finanziario.

L’affidamento  in sostituzione di proroghe renderebbe possibile:

  • La focalizzazione sulla creazione di un piano di investimenti, con particolare riferimento al parco mezzi, oramai palesemente datato, ovvero sostituito con mezzi presi da aziende in fallimento e quindi chiaramente alla fine, o di seconda mano “restaurati”;
  • Una visione strategica adattata al contesto storico – normativo determinatosi nel corso dell’ultimo anno, l’utilizzo di questa visione come guida per la gestione dell’attività aziendale;
  • La possibile realizzazione di un  progetto che potrà avere sulla struttura aziendale esistente una tempistica di intervento rapida ed efficiente e non più una gestione  condizionata del transitorio per via dell’incertezza che la proroga impone.

L’affidamento viene chiaramente visto dal sindacato come una visione strategica politica lungimirante, perchè adatta al contesto  storico, sulla base di normative determinatesi nel corso dell’ultimo anno.

Vorremmo sottolineare infatti che con il Recovery Fund è stata inserita nel PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) il documento, che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l'Italia vuole realizzare con i fondi europei di Next Generation EU. Tale documento è imperniato su sei punti, dove al secondo si parla di rivoluzione verde e transizione ecologica e all’interno si trova il punto sull’economia circolare.

Crediamo quindi sia necessario farsi trovare pronti, per poter rientrare in quel perimetro, dove le aziende potranno trarre benefici economici dati da normative atte ad incentivare le ristrutturazioni aziendali.

 

Alessandria lì 30 marzo 2021

Pubblicato in Notizie: UIL Trasporti

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