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L’11 aprile sarà sciopero generale nazionale indetto da CGIL e UIL.

Lo sciopero è di 4 ore per tutti i lavoratori dei settori privati, mentre durerà 8 ore per le categorie degli edili, Fillea Cgil e Feneal UIL, e dei metalmeccanici, FIOM Cgil e UILM UIL.

La manifestazione territoriale Alessandria – Asti si terrà ad Alessandria con ritrovo alle 9.30 in Piazza del Tricolore, nei presso del monumento ai caduti di fronte al Tribunale di Alessandria in Corso Crimea.

Il corteo di lavoratori e lavoratrici si muoverà per le vie cittadine per raggiungere Piazzetta della Lega dove ci sarà spazio per gli interventi delle delegate e dei delegati ai quali seguiranno le conclusioni a cura dei Segretari provinciali di CGIL e UIL.

Tutte le lavoratrici e i lavoratori sono chiamati ad aderire e partecipare alla mobilitazione.  

Gli obiettivi e le ragioni dello sciopero riguardano temi importanti:

zero morti sul lavoro,

una giusta riforma fiscale,

un nuovo modello sociale e di impresa.

CGIL e UIL, al motto ADESSOBASTA! che accomuna questo percorso intrapreso insieme, reclamano come priorità la salute e la sicurezza sul lavoro, la cancellazione delle leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato, il superamento del subappalto a cascata e il rafforzamento delle attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali.

Questo passa da un’adeguata formazione continua e una patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza

Altro punto focale della rivendicazione riguarda la riforma fiscale: dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. È necessario ridurre la tassazione, tassare le rendite e contrastare l’evasione

CGIL e UIL inoltre vogliono rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del Governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il sistema produttivo e puntare alla buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

Per tutte queste ragioni, che verranno illustrate nel dettaglio nel corso degli interventi, l’appuntamento è giovedì 11 aprile con la manifestazione legata allo sciopero generale.

 

CGIL ALESSANDRIA - UIL ALESSANDRIA

Pubblicato in Notizie: UILM
Adesso basta!! 8 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE indette da UIL e CGIL, per il Piemonte venerdì 17 novembre per i settori pubblico, trasporti, scuola, sanità, multiservizi e venerdì 24 novembre per tutto il settore privato.
La manifestazione provinciale si terrà a Novi Ligure e le conclusioni saranno affidate a Rocco Palombella, Segretario generale UILM nazionale.
 
Perchè scioperare?
Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani
Non c’è alcuna risposta all’emergenza salariale: hanno annunciato “100 euro in più nelle buste paga”, ma si limitano a confermare quelle in essere, già falcidiate – in media del 17% – da un’inflazione da profitti e speculazione.
 
Hanno detto di “rilanciare la contrattazione collettiva”, ma non stanziano le risorse necessarie a rinnovare i contratti del pubblico impiego e a sostenere e detassare i rinnovi nei settori privati. Hanno dichiarato di voler incrementare la spesa sanitaria, ma continuano a indebolire il servizio sanitario nazionale spingendo cittadini e personale verso la sanità privata. Tagliano le risorse alla scuola pubblica, alle politiche sociali (casa, affitti, bollette, povertà), alla disabilità e non mettono nulla per la non autosufficienza e sul trasporto pubblico locale. Avevano promesso di “cancellare la leggeFornero” e invece la confermano e la peggiorano: restringendo le già limitate misure di flessibilità in uscita (Quota 103, Opzione donna, Ape sociale); tagliando i futuri assegni dei pubblici e la rivalutazione delle pensioni in essere; e di fatto stabilendo – dal 2024 – le uscite per tutti con i 67 anni di vecchiaia, i 42 anni e 10 mesi di anticipata (uno in meno per le lavoratrici) e i 71 anni per giovani e donne nel sistema contributivo. Non fanno nulla per il lavoro stabile e di qualità e non intervengono contro la precarietà, anzi: reintroducono i voucher e liberalizzano il lavoro a termine.
 
Ecco i punti:
 
LAVORO Aumentare stipendi e pensioni; rinnovare i contratti nazionali rafforzando il potere d’acquisto e detassando gli aumenti; abbattere i divari che colpiscono le donne.
FISCO Combattere l’evasione fiscale: basta sanatorie, basta condoni e basta premiare settori economici che presentano una propensione all’evasione fino al 70%; indicizzazione automatica all’inflazione delle detrazioni da lavoro e da pensione; promuovere un fisco progressivo: no alla Flat tax; riportare all’interno della base imponibile Irpef tutti i redditi oggi esclusi e tassati separatamente con aliquote più basse; tassare gli extraprofitti e le grandi ricchezze.
GIOVANI Favorire il lavoro stabile a tempo indeterminato; cancellare la precariet̀a; introdurre una pensione contributiva di garanzia; garantire il diritto allo studio attraverso investimenti per servizi, alloggi e borse di studio.
PENSIONI Approvare una vera riforma delle pensioni, che superi la legge Monti-Fornero; garantire la piena tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere.
STATO SOCIALE Difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale anche aumentando i livelli salariali; approvare un piano straordinario di assunzioni nella sanità e in tutti i settori pubblici e della conoscenza; finanziare le leggi su non autosufficienza e disabilit̀à; aumentare le risorse per il trasporto pubblico locale; rifinanziare il fondo sostegno agli affitti.
SALUTE E SICUREZZA Investire su salute e sicurezza: basta morti sul lavoro!!
POLITICHE PER L’ACCOGLIENZA Abbandonare la politica securitaria a partire dalla cancellazione della legge Bossi-Fini e di tutti i recenti provvedimenti in materia di immigrazione e definire nuove politiche di accoglienza e integrazione dei cittadini migranti.
POLITICHE INDUSTRIALI Serve una nuova strategia e un nuovo intervento pubblico per affrontare le crisi vecchie e nuove, puntare sulla transizione ambientale ed energetica, riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo governando i processi di digitalizzazione, difendere e incrementare la qualit̀à e la quantit̀a dell’occupazione a partire dal Mezzogiorno.
Pubblicato in Comunicati Stampa

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