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Martedì, 18 Dicembre 2018 10:52

Studio UIL sul saldo IMU-TASI di dicembre

Veronese: mantenere il blocco delle aliquote e proseguire verso il riordino fiscale nazionale

Con il prossimo saldo del 17 Dicembre il conto complessivo dell'IMU/TASI sarà di 10,2 miliardi di euro (20,4 miliardi di euro il conto totale).

Oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati), dovranno presentarsi alla "cassa", per il saldo dell'IMU/TASI.

Il costo medio complessivo dell'IMU/TASI su una "seconda casa" ubicata in un capoluogo di provincia, spiega Ivana Veronese – Segretaria Confederale UIL - sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare con la rata di Dicembre) con punte di oltre 2mila euro nelle grandi città.

Se si prendono, invece, in considerazione i costi dell'IMU/TASI sulle prime case cosiddette di lusso(abitazioni signorili, ville e castelli) sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro con il saldo) con punte di oltre 6 mila euro.

Chi possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) dovrà versare l'IMU/TASI con l'aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro  (28 euro con il saldo) con punte di 110 euro annui.

La media dell'aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI, commenta Ivana Veronese, ammonta al 10,1 per mille e, in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata "l'addizionale TASI" (fino a un massimo dello 0,8 per mille),introdotta per finanziare, negli scorsi anni, le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l'aliquota fino all'11,4 per mille.

Questi dati emergono dal Rapporto IMU/TASI 2018 elaborato dalServizio Politiche Territorialidella UIL.

IL COSTO DELL'IMU/TASI SECONDE CASE NELLE CITTA' CAPOLUOGO

Secondo i risultati del rapporto, il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi; a Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro.

Valori più "contenuti", invece, ad Asticon un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro; a Sondrio con 674 euro.

IL COSTO DELL'IMU/TASI SECONDE PERTINENZE NELLE CITTA' CAPOLUOGO

Per una seconda pertinenza della stessa categoria catastale, a Roma si pagano mediamente 110 euro annui (81 euro per una cantina o139 euro per un box-posto auto); a Milano 99 euro annui (76 euro per una cantina, 122 euro garage o posto auto); a Bologna 96 euro annui (68 euro per una cantina, 123 europer un garage o posto auto); a Firenze 95 euro annui (67 euro per una cantina, 122 euro per un garage o posto auto); a Napoli 95 euro annui (67 euro per una cantina, 123 euro per un garage o posto auto).

LE ALIQUOTE DELL'IMU/TASI SECONDE CASE NELLE CITTA' CAPOLUOGO

Stante il blocco delle aliquote anche per l'anno in corso le stesse non hanno subito rialzi, ma non hanno nemmeno subito ribassi.In nessun capoluogo si è utilizzata questa opzione e, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno.

18 Città hanno confermato l'addizionale della TASI sugli altri immobili, per cui in questi Comuni le aliquote superano quella massima dell'IMU (10,6 per mille).

In particolare Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona hanno scelto l'aliquota dell'11,4 per mille; Macerata l'11,3 per mille; Terni e Siena, l'11,2 per mille; Lecce, Massa e Venezia l'11 per mille; Agrigento il 10,9 per mille; Caltanissetta il 10,7 per mille.

Altre 70 Città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l'aliquota del 10,6 per mille tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari.

CONCLUSIONI

Il Governo ha deciso, per il prossimo anno, di eliminare il blocco delle aliquote dei tributi locali e dopo tre anni di sostanziale blocco all'orizzonte si profila un aumento della pressione fiscale a livello locale che potrebbe interessare, oltre le Addizionali IRPEF, anche l'IMU/TASI in oltre 6.000 Comuni.

Chiediamo al Governo e al Parlamento, conclude Ivana Veronese, di mantenere anche per il prossimo anno il blocco delle aliquote e lavorare parallelamente per riprendere il cammino interrotto, completando il sistema della finanza locale, nel quadro più complessivo del riordino fiscale nazionale.

Infatti, negli ultimi anni, dall'abolizione della TASI sulla prima casa in poi, stiamo assistendo a un ritorno della finanza derivata, costituita dai trasferimenti dallo Stato ai Comuni, con l'effetto che questi trasferimenti restando inalterati negli anni (spesa storica) fanno correre il rischio di ingessare i Bilanci degli Enti Territoriali.

In particolare, sulla tassazione immobiliare, venendo meno il concetto di "tassa sui servizi", va semplificato il meccanismo riunendo in un'unica imposta l'IMU  e la TASI.

Occorre completare la revisione dei criteri che regolano i valori catastali che non dovrà significare maggiori prelievi ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili.

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Martedì, 14 Giugno 2016 10:22

Studio Uil su Imu e Tasi

In allegato lo studio UIL su Tasi/IMU presentato sabato scorso. Come vedrete l'analisi, oltre ad un quadro generale, si sofferma anche sui dati dei capoluoghi di Provincia.

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In allegato un'analisi UIL sugli effetti dell' abolizione di IMU e della TASI sulle cosiddette case di lusso (abitazioni signorili, ville, caselli e palazzi storici), diffusa nella giornata di ieri. Come noto per la UIL sarebbe prioritario ridurre le tasse sul lavoro, ma abbiamo sempre sostenuto che qualsiasi riduzione delle tasse che coinvolga le famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati è benvenuta, compresa la TASI sulle prime casa. Questo perchè l'81% dei proprietari di prima casa sono lavoratori dipendenti e pensionati, rispettivamente con oltre 10,5 milioni di lavoratori dipendenti proprietari di dell'abitazione principale (il 55% del totale della platea dei lavoratori e lavoratrici dipendenti), e, 10,2 milioni di pensionati e pensionate (il 68% della platea del totale delle pensionate e pensionati).

Quel che è certo, però, è che la UIL preferirebbe un taglio dell'imposta più selettivo, come dimostrano i dati della nostra analisi.

 

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Martedì, 16 Giugno 2015 10:27

Terzo rapporto IMU - TASI 2015

In allegato il III° Rapporto IMU-TASI 2015, diffuso sabato scorso e ripreso da numerosi mass media.

Il rapporto contiene le aliquote e i costi delle Città capoluogo.

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II° RAPPORTO UIL IMU – TASI

IL 16 GIUGNO SI VERSA L'ACCONTO DELL'IMU E DELLA TASI: LE FAMIGLIE ITALIANE CHIAMATE A VERSARE QUASI 12 MILIARDI DI EURO (24 MILIARDI DI EURO IN TOTALE)

PER L'IMU A GIUGNO IL CONTO E' DI 9,7 MILIARDI DI EURO, MENTRE PER LA TASI IL CONTO E' DI 2,3 MILIARDI DI EURO DI CUI 1,8 MILIARDI DI EURO PER LA PRIMA CASA

SARANNO CHIAMATI A PAGARE L'ACCONTO DELLA TASI 19,7 MILIONI DI PROPRIETARI

TASI: IL COSTO MEDIO COMPLESSIVO (TUTTI I COMUNI) E' DI 180EURO MEDI, DI CUI 90 EURO DA PAGARE CON L'ACCONTO IL PROSSIMO 16 GIUGNO

MENTRE IL COSTO DELLA TASI NELLE CITTA' CAPOLUOGO E' DI 230 EURO MEDI (115 EURO L'ACCONTO A GIUGNO), CON PUNTE DI 403 EURO

L'ALIQUOTA MEDIA NELLE CITTA' CAPOLUOGO E' DEL 2,65 PER MILLE MENTRE QUELLA COMPLESSIVA (TUTTI I COMUNI) SI ATTESTA ALL'1,95 PER MILLE

IN 1/3 DEI CAPOLUOGHI L'ALIQUOTA E' AL 3,3 PER MILLE

A Cura della UIL Servizio Politiche Territoriali

 

Si avvicina il 16 giugno, data fissata per il pagamento dell'acconto della TASI e dell'IMU 19,7 milioni di proprietari di prima casa e 25 milioni di proprietari di altri immobili saranno chiamati al versamento della prima rata.

Il conto tra IMU e TASI a giugno sarà di 12 miliardi di euro, di cui 9,7 miliardi di euro per l'IMU e 2,3 miliardi di euro per la TASI (1,8 miliardi di euro per la prima casa).

Quest'anno non si verificherà il caos dello scorso anno in quanto, anche se i Comuni non hanno pubblicato le aliquote l'acconto si pagherà con quelle deliberate lo scorso anno.

Il costo medio della TASI, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL,  sarà di 180 euro medi (90 euro da versare con l'acconto), ma se si prendono a riferimento le sole Città capoluogo l'importo sale  a 230 euro medi (115 euro per l'acconto), con punte di 403 euro.

Cifre decisamente più alte per quanto riguarda l'acconto IMU sulle seconde case: il costo medio in questo caso è di 866 euro di cui 433 euro da pagare con l'acconto di giugno, con punte di 2.028 euro a Roma (1.014 euro l'acconto); 1.828 euro a Milano (914 euro di acconto); 1.792 euro a Torino (896 di acconto); 1.748 euro a Bologna (874 euro di acconto).

Questi dati emergono dal II° Rapporto UIL su IMU e TASI elaborato dalla UIL Servizio Politiche Territoriali.

La media dell'aliquota applicata, spiega Guglielmo Loy, dai 107 capoluoghi di provincia si consolida al 2,65 per mille (superiore all'aliquota massima "ordinaria"), seppur "addolcita" dalle singole detrazioni introdotte dai singoli Comuni.

Mentre l'aliquote media complessiva applicata in tutti i Comuni è dell'1,95 per mille.

IL COSTO DELLA TASI NELLE CITTA' CAPOLUOGO

Secondo i risultati della simulazione UIL, il costo maggiore in valori assoluti si registra a Torino con 403 euro medi a famiglia di cui 202 euro con l'acconto il prossimo 16 giugno; a Roma, invece, si pagheranno 391 euro medi (196 euro di acconto); a Siena 356 euro (178 euro di acconto); a Firenze 346 euro (173 euro di acconto); a Genova 345 euro (173 euro di acconto).

Mentre se si escludono Ragusa ed Olbia (uniche Città capoluogo nel 2014 a "TASI ZERO"), a Treviso il costo medio della TASI sarà di 13 euro medi; ad Asti il costo medio della TASI è di 19 euro; cifra che sale a 37 euro medi a Trento; 46 euro ad Ascoli Piceno; a 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena.

ALIQUOTE DELLA TASI

35 Città (1/3 del totale), hanno scelto l'aliquota del 3,3 per mille (tra cui Ancona, Arezzo, Biella, Bologna, Cremona, Firenze, Ferrara, Genova, La Spezia, Napoli, Catania, Bari, Perugia, Carrara, Como, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Torino); altre 6 un'aliquota tra il 3 e il 3,2 per mille (Bergamo, Pescara, Lecco, Siena, Lodi, Modena); Venezia ha scelto il 2,9 per mille; Palermo ha scelto il 2,89 per mille; 38 Città l'aliquota del 2,5 per mille (tra cui  Roma, Milano, Brescia, Reggio Calabria, Verona); altre 6 Città sono tra il 2 e il 2,4 per mille.

CONCLUSIONI

Ad oggi è difficile fare delle proiezioni per capire se nel 2015 con la TASI la pressione fiscale delle famiglie, rispetto al 2014 aumenterà. Molto dipende, spiega Loy, se il Governo centrale confermerà o meno per quest'anno i 625 milioni di euro di trasferimenti ai Comuni quale "ristoro" IMU-TASI.

Inoltre già da adesso il Governo ha annunciato che nel 2016 si cambierà nuovamente il modello di tassazione degli immobili, con l'introduzione della Local Tax, ma la nostra impressione è che si cambiano i nomi ma non la sostanza delle imposte locali.

Se davvero il Governo vuole riformare il fisco comunale abbia il coraggio, conclude Loy, quantomeno di andare verso il vero superamento e non accentramento delle Addizionali Comunali IRPEF, che colpiscono direttamente il reddito dei lavoratori dipendenti e pensionati.

E' questa la riforma che ci aspettiamo.

Roma, 3 Giugno 2015

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Lunedì, 15 Settembre 2014 11:20

Tasi: terza proiezione UIL sulle città capoluogo

In allegato la terza proiezione Tasi della UIL che conferma e ribadisce che ancora una volta una famiglia su due pagherà un conto più salato rispetto all'IMU del 2012. Tra ingorghi, caos, rinvii, proroghe, ad oggi sono oltre 7 mila i Comuni che hanno pubblicato le delibere sul sito del Ministero dell'Economia.
Ai 2.178 che già avevano pubblicato le aliquote entro il 25 maggio scorso, se ne sono aggiunti altri 5 mila (tra cui Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Firenze e Milano), dove il 16 ottobre si pagherà l'acconto del 50% della TASI.
Ciò significa che ad oggi il 93% dei Comuni ha pubblicato le aliquote ...

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