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A cura del Dipartimento UIL Politiche del Sociale, della Salute, Nuovo Welfare e Terzo Settore

Servizio Confederale UIL Politiche del Sociale e Sostenibilità

Preambolo:

Pur con qualche elemento di novità rispetto agli anni scorsi, gli interventi per il Sociale contenuti nella manovra di finanza pubblica per l'annualità corrente rappresentano un'occasione mancata per rilanciare il necessario ed adeguato investimento nelle politiche per i servizi alla persona e per l'inclusione, inteso come impulso per lo sviluppo e per la protezione e soddisfazione dei bisogni del cittadino.

Il nodo cruciale è rappresentato dall'elemento della strutturalità degli interventi e dall'abbandono della mera emergenzialità. Nell'attuale Legge di Stabilità vi è una soluzione "ibrida" su tale terreno, che dota di gambe organiche talune misure, ma rimanda l'effettività a successivi decreti collegati.

Infine, si può affermare che nella sostanza vi sia stata una semplice riallocazione delle risorse preesistenti, con modeste aggiunte di spesa.

POLITICHE PER LA FAMIGLIA, PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA

Voucher baby-sitting (commi 205, 282)

La Legge di Stabilità proroga al 2016, in via sperimentale e nel limiti di 2 milioni di euro, la misura in base alla quale la madre, dopo il periodo di astensione obbligatoria, ed entro gli 11 mesi successivi, può chiedere un voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting o in alternativa un contributo per l'iscrizione all'asilo, pubblico o privato. Questa possibilità è alternativa alla fruizione del congedo parentale. La manovra estende questa norma anche alle lavoratrici autonome e alle imprenditrici.

L'importo del voucher rimane di 600 euro mensili per massimo sei mesi per le lavoratrici dipendenti, mentre per le autonome o le imprenditrici la durata massima è di tre mesi e lo stesso vale per le lavoratrici parasubordinate.

Viene poi confermata – in via sperimentale per il 2016 – per i padri l'astensione obbligatoria di due giorni dal lavoro, entro i primi cinque mesi di vita del bambino, invece che di uno come in precedenza.

Carta della Famiglia (comma 391)

A decorrere dall'anno 2016 è istituita la carta della famiglia destinata alle famiglie costituite da cittadini italiani o da cittadini stranieri regolarmente residenti nel territorio italiano con almeno tre figli minori a carico. La carta è rilasciata – sulla base dell'Isee – alle famiglie che ne facciano richiesta, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro tre mesi dall'entrata in vigore della Legge di Stabilità.

Si tratta di una misura che non prevede trasferimenti monetari diretti, ma consente sconti sull'acquisto di beni o servizi ovvero a riduzioni tariffarie concesse da soggetti pubblici o privati che intendono contribuire all'iniziativa a scopo pubblicitario o promozionale.

La Carta è emessa dai singoli Comuni ed ha una durata biennale.

Fondo per il Contrasto alla povertà educativa minorile (comma 392)

La povertà educativa, conseguenza inevitabile di quella economica, è la mancanza di competenze necessarie per uno sviluppo adeguato per crescere e farsi strada nella vita, minando il futuro di circa un milione e mezzo di bambini in Italia.

Rispetto a questo allarmante dato la legge di stabilità ha previsto uno specifico Fondo, anche se il dedicato comma non scandisce quasi nulla rispetto alle concrete finalità, ai destinatari, alle modalità di erogazione le cui definizioni sono demandate ad un successivo decreto interministeriale.

Viene invece chiarita l'origine delle risorse che deriveranno dal contributo delle fondazioni bancarie che sosterranno, con versamenti, i progetti approvati; in cambio otterranno un contributo in forma di credito d'imposta fino al 75% del versamento effettuato.

Per quanto riguarda i Fondi Comunitari, il FEAD – Fondo di aiuti europei agli indigenti potrà destinare una parte di risorse a favore del contrasto alla povertà educativa, con l'acquisto di beni materiali (libri, quaderni, penne, etc).

Fondo per le Adozioni internazionali (comma 411)

Viene istituito un Fondo ad hoc per le adozioni internazionali con una dotazione di 15 milioni, finanziata attraverso la riduzione del Fondo per le politiche della famiglia.

Fondo per le politiche della famiglia (comma 412)

Viene decurtato di 15 milioni e non è più presente il 'Piano Nidi', al quale erano stati destinati, nel 2015, 100 milioni per incrementare e consolidare su tutto il territorio nazionale i servizi educativi per la prima infanzia.

Fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno (commi 414, 415, 416)

Vengono stanziati 250 mila euro per il 2016, che raddoppieranno nel 2017 per il "Fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno".

Si tratta di un fondo sperimentale che sarà avviato da alcuni Tribunali indicati da un successivo decreto, e sarà rivolto al coniuge in stato di bisogno che non è in grado di mantenere se stesso, nè tantomeno i propri figli, minori, maggiorenni portatori di handicap grave e conviventi, qualora non abbia ricevuto l'assegno di mantenimento per inadempienza del coniuge che invece vi sarebbe tenuto.

La procedura per accedere al fondo consiste nella domanda diretta del coniuge al tribunale di competenza (residenza), che anticiperà la somma dovuta in base all'assegno di mantenimento stabilito; successivamente, il giudice valuterà l'istanza di domanda e la trasmetterà al Ministero della giustizia che si rivarrà sul coniuge inadempiente per il recupero delle risorse.

Fondo nazionale infanzia e adolescenza (Tabella C allegata alla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 - legge di stabilità 2016)

Resta invariato rispetto all'anno precedente e ammonta a 28,794 milioni di euro.

Commento:

I dati relativi alla povertà, non solo economica ma educativa dei bambini nel nostro Paese, consolidano un trend sconcertante: 1 adolescente su 3 non raggiunge i livelli minimi di competenze in matematica e 1 su 5 in lettura; solo il 14% dei bambini, fra o e 2 anni, riesce a frequentare il nido o usufruire di servizi integrativi; il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 64% dei minori non accede a nessuna attività sportiva, ricreativa, formativa o culturale; il 45% delle scuole è priva di un certificato di agibilità e/o abitabilità, il 54% degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio e il 32% non rispetta le norme anti sismiche.

A fronte di tale quadro a tinte fosche, risulta piuttosto scarna la risposta del Governo, concentrata appena in un Fondo sulla povertà educativa, che peraltro sarà determinato dalle Fondazioni Bancarie; una cessione di responsabilità da parte dello Stato perlomeno equivoca oltre che illogica e dannosa. Anche l'utilizzo delle risorse e dei fondi dedicati, non rispondendo ad un piano nazionale o – ancora meglio – ad una misura organica, continua ad accrescere le disuguaglianze, facendo dell'Italia il fanalino di coda dell'Europa. Di concerto ad un impegno economico chiaro e valido per tutti i minori, sottolineiamo ancora la mancanza di governance unitaria in grado di assumere la responsabilità delle politiche a favore dell'infanzia e dell'adolescenza; sono diversi, a ben vedere, i Ministeri e gli organi istituzionali che se ne occupano, provocando uno sfarinamento di azioni non raccordate e sovente inefficaci.

Non vi è, inoltre, traccia di solidi piani nazionali, registrando l'ulteriore cancellazione del pre-esistente 'Piano Nidi'.

POLITICHE DI CONTRASTO ALLA POVERTA' ED ALL'ESCLUSIONE

Fondo borse di studio giovani meno abbienti (comma 254)

E' incrementato di 5 milioni il Fondo integrativo per la concessione di borse di studio per il sostegno dei giovani, provenienti da famiglie meno abbienti, all'accesso universitario.

Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale (commi 387, 388, 389, 390)

Per la prima volta si nota una parvenza di intervento strutturale (o più propriamente semi-strutturale), ma purtroppo non ancora a carattere  universalistico, a favore della lotta contro la povertà in Italia, attraverso lo stanziamento di risorse che confluiscono in uno specifico "Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale".

Si tratta di 600 milioni di euro per il 2016 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dal 2017, in attesa del varo della legge di contrasto alla povertà.

Per il 2016 le risorse derivano anche da una riorganizzazione dei fondi già previsti dalla normativa previgente: 220 milioni saranno destinati ad incrementare e rifinanziare l'assegno di disoccupazione e 380 milioni dovrebbero consolidare la carta acquisti sperimentale estendendola su tutto il territorio nazionale, raggiungendo le famiglie in modo proporzionale al numero di figli minori o disabili e con la presenza in famiglia di donne in stato di gravidanza accertato.

Il nuovo sistema del SIA (Sostegno Inclusione Attiva), diversamente da quanto avveniva prima dell'entrata in vigore dell'attuale legge di stabilità - dove era necessaria la pubblicazione di un bando di adesione - diventa una misura a sportello.

Dal 2017 viene stanziato un miliardo di euro, finalizzato alla costituzione di un'unica misura nazionale di contrasto alla povertà - non ancora tracciata - e alla razionalizzazione degli strumenti e trattamenti di assistenza esistenti.

Commento:

Si tratta di un primo timido passo verso la composizione di una misura nazionale di contrasto all'indigenza. Da sottolineare, tuttavia, la carenza di risorse destinate, con l'aggravante che gran parte di esse derivano da una riorganizzazione di fondi già indirizzati a misure di sostegno al reddito ed all'inclusione. Inoltre, continua a permanere il carattere settoriale, selezionando solo una categoria di beneficiari nel perimetro della povertà.

Come "Alleanza contro la Povertà in Italia" – di cui la UIL è soggetto fondatore e promotore –  abbiamo lavorato affinchè la nostra proposta del Reis – reddito di inclusione sociale fosse accolta nell'agenda politica del Governo, perché elaborata con lucidità e razionalità e dotata di respiro ampio attraverso un percorso di presa in carico nell'alveo del welfare mix per l'incoraggiamento attivo all'inclusione e l'introduzione della declinazione diritti-doveri.

Il divario tra il Reis e la misura del Governo è ancora significativo.

POLITICHE PER LA DISABILITA'

Fondo per il sostegno di persone con disabilità grave prive di legami familiari (comma 400)

E' introdotto un Fondo per il sostegno delle persone con disabilità grave prive di legami familiari, cd. "dopo di noi", con uno stanziamento pari a 90 milioni.

Fondo per i soggetti con disturbo allo spettro autistico (comma 401)

Viene attivato un Fondo con una dotazione pari a 5 milioni per la cura dei soggetti con disturbo allo spettro autistico.

Vita indipendente (comma 406)

Viene previsto lo stanziamento, limitato al 2016, di 5 milioni per il potenziamento dei progetti di aiuto alla persona volti a consolidare l'indipendenza nella vita delle persone con disabilità grave.

Commento:

Qualcosa si è mosso, specialmente nella sfera del c.d. "Dopo di noi", terreno su cui si sta lavorando ad una legge ad hoc. Corre l'obbligo, tuttavia, sottolineare che le politiche per le persone con disabilità continuino ad essere intollerabilmente considerate di secondo piano.

L'egregio lavoro sviluppato in seno all'Osservatorio Nazionale per la condizione delle Persone con Disabilità non trova ad oggi pieno riscontro di attenzione da parte del Governo e della politica.

POLITICHE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

Fondo nazionale per le non autosufficienze (comma 405)

Il Fondo per le non autosufficienze, con un incremento di 150 milioni rispetto ai 250 già previsti dalla legge si stabilità dello scorso anno, conta su 400 milioni come nel 2015.

Commento:

Lo stanziamento continua ad essere troppo modesto ai fini della copertura dei Livelli essenziali. Basti pensare che la sola regione Emilia Romagna destina la medesima cifra per il Fondo per le non autosufficienze.

Siamo ancora in attesa di una Legge quadro nazionale per la non autosufficienza, che includa obiettivi di integrazione socio-sanitaria e alleggerisca il carico assistenziale individuale e familiare.

CAF E PATRONATI

Riduzione del finanziamento dell'attività dei centri di assistenza fiscale - Caf (comma 591)

Le dotazioni finanziarie destinate  ai compensi spettanti ai centri autorizzati di assistenza fiscale sono ridotte di 40 milioni di euro per l'anno 2016.

Per le annualità 2017 e 2018 i compensi si riducono di 70 milioni, mentre a decorrere dal 2019 il taglio sarà pari a 100 milioni.

Riduzione Fondo Patronati (commi 605, 606, 607)

Il Fondo Patronati è ridotto di 15 milioni. Con effetto dal 2017 la percentuale dovuta in sede previsionale passa al 68% (-4% rispetto alla legge di stabilità 2015), mentre l'aliquota di finanziamento è rideterminata con un ulteriore ribasso, attestandosi allo 0,199%

Commento:

La riduzione del Fondo Patronati e del finanziamento per le attività dei Caf è una delle misure più illogiche e dannose della Legge di Stabilità 2016.

Caf e Patronati svolgono, con competenza e spirito solidaristico, funzioni e servizi che lo Stato non è in grado di erogare e garantire. La continua aggressione a Caf e Patronati si traduce direttamente in lesione dei diritti dei cittadini, a partire dalla popolazione meno abbiente. E' contemporaneamente un duro colpo a chi effettua una nobile missione con qualificata professionalità e assoluta umanità e a chi più soffre e versa nello stato di bisogno.

POLITICHE PER IL CONTRASTO ALLE DIPENDENZE

Disposizioni in materia di giochi (commi 918-946)

Le disposizioni aumentano il prelievo erariale unico (PREU) sulle newslot, portato ora al 17,5%; la percentuale destinata alle vincite (Pay out) è ridotta dal 74 al 70%. I concessionari per la raccolta delle scommesse e per la raccolta del gioco a distanza in scadenza al 30 giugno 2016 possono proseguire le loro attività fino alla sottoscrizione delle nuove concessioni, a condizione che presentino domanda di partecipazione ai nuovi bandi. E' introdotta una nuova sanzione pari a 20 mila euro in caso di installazione negli esercizi pubblici dei c.d. totem, ossia le apparecchiature che permettono di giocare sulle piattaforme di gioco on line. E' vietata la pubblicità dei giochi con vincita in denaro nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste dalle ore 7 alle ore 22 di ogni giorno, con esclusione dei media specializzati individuati con decreto ministeriale, delle lotterie nazionali e delle sponsorizzazioni nei settori della cultura, della ricerca, dello sport, della sanità e dell'assistenza. Sono previste campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole sui fattori di rischio connessi al gioco d'azzardo.

Si attiva il passaggio ad apparecchi con sistemi di gioco con controllo remoto e la progressiva riduzione del 30% delle newslot rispetto agli apparecchi attivi al 31 luglio 2015. Dal 2016 scatta la tassazione sul margine per i giochi di abilità a distanza, pari al 20 %, per le scommesse a quota fissa, 18% su rete fisica e 22% a distanza, con l'eccezione delle scommesse ippiche. Dal 2017 la tassazione sul margine si applicherà anche per il Bingo a distanza, del 20%.

Presso il Ministero della salute è istituito il Fondo per il gioco d'azzardo patologico, con una dotazione di 50 milioni annui, teso a garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da tale patologia.

Commento:

Dopo una prima stesura delle disposizioni sui giochi che ci ha notevolmente posti in allarme, l'attuale testo rappresenta un primo cambio di tendenza rispetto al passato in un terreno in cui lo Stato riveste un ruolo equivoco.

La UIL è soggetto promotore della campagna nazionale "Mettiamoci in gioco", che attraverso la propria azione di pressione, proposta e vigilanza, ha fatto sì che fosse varato il meccanismo di regolamentazione sulla pubblicità. Sarà centrale proseguire l'azione di sensibilizzazione sociale e sollecitazione istituzionale, verso l'elaborazione di una legge nazionale di regolamentazione sul gioco d'azzardo.

La dipendenza dal Gap è una delle più invasive e ostiche patologie dell'ultimo decennio, perché emergenza insieme sanitaria, sociale, economica e di legalità.

POLITICHE PER IL TERZO SETTORE E LA COOPERAZIONE SOCIALE

IVA cooperative sociali (comma 960)

Viene estesa l'applicazione dell'aliquota IVA agevolata al 5 % a tutte le prestazioni socio-sanitarie rese dalle cooperative sociali ai soggetti indicati dalla legge e non solo, dunque, a quelle rese in esecuzione di contratti di appalto.

Commento:

E' centrale comprendere la direzione che intraprenderà la discussione parlamentare sulla c.d. Riforma del terzo Settore - ripresa nei giorni scorsi - che disciplinerà l'intera materia della cooperazione e dell'impresa sociale.

ALTRI FONDI SOCIALI

Fondo nazionale per il servizio civile (Tabella C allegata alla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 - legge di stabilità 2016)

Resta invariata, rispetto al 2015, la somma destinata, che ammonta a 115,730 milioni di euro.

Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (Tabella C allegata alla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 - legge di stabilità 2016)

Per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali è stanziata una quota pari a 312 milioni e 589 mila euro per il 2016.

Contributi vari

Comma 403. Viene autorizzata la spesa di 1 milione destinata all'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi (Onlus).

Comma 407. Viene stanziata una somma pari a 500 mila euro, finalizzata al programma internazionale di allenamento sportivo per le persone cn disabilità intellettiva, ""Special Olympics Italia".

Comma 419. Viene previsto lo stanziamento di 1 milione per l'Istituto nazionale di genetica molecolare.

Comma 420. Viene incrementato il già attivo contributo in favore della Biblioteca italiana per i ciechi «Regina Margherita» di Monza, che così si attesta a 2 milioni di euro.

Comma 421. Viene previsto il nuovo contributo alla Biblioteca Italiana per Ipovedenti "BII Onlus", con uno stanziamento pari a 100 mila euro.

Comma 544. E' autorizzata, entro la cifra di 400 mila euro, la stipulazione di una Convenzione tra il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, il Dipartimento per la giustizia minorile, le aziende sanitarie ed i comuni, per l'integrazione socio-sanitaria e per la piattaforma informatica per la gestione di un servizio di Telemedicina in ambito carcerario.

Comma 947. E' attribuito un contributo di 70 milioni finalizzato all'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali ed ai servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione. Tali funzioni sono attribuite alle Regioni.

POLITICHE SANITARIE

Preambolo:

Il finanziamento complessivo per il Fondo Sanitario Nazionale è di 111 miliardi (comma 568).

In sintesi, la molteplicità di commi attinenti alle politiche sanitarie riguardano principalmente l'efficientamento della spesa, centrando disposizioni relative ai piani di rientro e riqualificazione degli Enti del Servizio sanitario nazionale e Aziende sanitari, all'acquisizione di beni e servizi, all'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (e Malattie rare).

Malattie rare (comma 409)

Il comma 409 eleva l'attuale destinazione di quota del Fondo sanitario nazionale alla "cura di malattie rare": 1 a 2 milioni di euro per il 2017 e da 2 a 4 milioni di euro per l'anno successivo.

L'aumento è finalizzato allo svolgimento di sperimentazioni cliniche concernenti l'impiego di medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali per la cura di malattie rare. La selezione di questi progetti sperimentali avverrà con procedura ad evidenza pubblica coordinata dall'Agenzia italiana del farmaco e dall'Istituto superiore di sanità anche avvalendosi nella valutazione di esperti esterni.

Piani di rientro, efficientamento degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale (commi 521 - 537)

E' avviata una stretta sui piani di rientro degli enti e delle regioni, che verranno monitorati costantemente e la cui mancata attuazione sarà causa di decadenza degli incarichi di vertice.  Viene fissato l'obbligo di pubblicazione dei bilanci.

E' previsto un percorso che impegna sia gli enti che le regioni nella valutazione degli scostamenti dei deficit di bilancio oltre le soglie fissate e obbliga alla predisposizione di adeguati piani di rientro al massimo triennali.

Tutti gli Enti del Servizio sanitario nazionale devono attivare un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità, in coerenza con il Programma nazionale valutazione esiti. Per la prima volta viene stabilito che il mancato rispetto di questa disposizione costituisce illecito disciplinare ed è causa di responsabilità amministrativa del direttore generale e del responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione.

Gli Enti regionali in disavanzo vedranno congelata dalla Regione una parte dei finazniamenti pari al disavanzo.

Risk Management (538 - 541)

Viene previsto l'obbligo di presenza di Unità dedicate al Risk Management in tutte le strutture sanitarie, con funzioni di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio clinico con programmi di audit interni, di attività di formazione del persone e di rilevazione dei rischi di inappropriatezza nei percorsi diagnostici e terapeutici.

Disposizioni in materia di acquisizione di beni e servizi (commi 548 - 552)

Diventano stringenti le disposizioni (commi 549 e seguenti) in materia di acquisizione di beni e servizi degli Enti del Servizio sanitario nazionale, che sono tenuti ad approvvigionarsi, in via esclusiva, dalla Consip.

Aggiornamento dei LEA – Livelli essenziali di assistenza (commi 553 - 565)

Per l'applicazione dei nuovi LEA sono riservati, per il 2016, 800 milioni a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale. Viene, inoltre, istituita la "Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea e la promozione dell'appropriatezza nel Ssn" per il cui funzionamento è prevista una dotazione di 1 milione;

Cure termali (commi 566, 567)

E' concessa una spesa una spesa di 5 milioni per la revisione delle tariffe di assistenza termale.

Farmaci innovativi (comma 569)

La quota di 500 milioni già prevista per il Fondo per l'acquisto dei farmaci innovativi concorrerà al raggiungimento del tetto di spesa farmaceutica territoriale soltanto per l'eventuale eccedenza di spesa oltre i 500 milioni, nel qual caso scatterà il "pay back" a carico delle aziende che rimborseranno il Ssn.

Commento:

Si sarebbe dovuto investire sul sistema sanitario pubblico, a partire dal suo capitale umano, che deve essere valorizzato e vedere riconosciuta la dignità del lavoro qualificato svolto, ed invece si è preferito intervenire burocraticamente sulla linearità del definanziamento che ammonta complessivamente a quasi 7 miliardi rispetto al calcolo previsionale sulla base del Patto per la Salute 2014-16.

Alla necessaria revisione dei Lea non corrisponde adeguata copertura.

Si continua a considerare le politiche della Salute una costo da "dimagrire" e da cui fare cassa, anziché un investimento. Il diritto alla Salute dei cittadini (art. 32 della Costituzione) è sempre più a rischio, ulteriormente minato anche dagli insoddisfacenti provvedimenti contenuti in Legge di Stabilità 2016.

 

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Come noto, il disegno di legge di stabilità 2016 (ex legge finanziaria), è stato approvato dal Senato della Repubblica, in prima lettura, il 21 novembre u.s., con voto di fiducia in un articolo unico comprendente 557 commi.

Il Testo ha subito ulteriori numerose modifiche in Commissione nel corso della seconda lettura presso la camera dei Deputati, dove i commi sono diventati 999. La terza e definitiva lettura da parte del Senato è avvenuta il 22 dicembre ed ora la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 30-12-2015 - Suppl. Ordinario n. 70.

Per informazione  diamo indicazioni che riguardano direttamente o indirettamente la scuola, senza prendere in considerazione, in questa sede, tutti gli aspetti più generali che ci riguardano come cittadini e lavoratori.

(La scheda è in allegato)

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