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L'alessandrina Adele Di Meo è stata nominata Coordinatrice Pari Opportunità UIL Piemonte.

Il Coordinamento regionale è una struttura politica voluta dalla UIL al fine di diffondere la cultura delle pari opportunità e attuare politiche di genere, promuovere azioni positive per garantire equità nel lavoro, nella vita e nello studio, combattendo ogni forma di discriminazione, molestia e violenza.

Temi sempre cari al Coordinamento sono l’attenzione per le realtà più fragili, come la condizione delle donne afghane e iraniane, i diritti LGBT, la difesa dell’autodeterminazione e della libera scelta delle donne sul proprio corpo e la propria salute. Su tutti questi temi la UIL, anche ad Alessandria, si è spesa ancora recentemente organizzando o aderendo a iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione come incontri, convegni e campagne.

Adele Di Meo: “Sono a capo del coordinamento P.O. della UIL di Alessandria, nato nel 2019, che in questi anni ha già intrapreso molte battaglie e non vogliamo rinunciare a continuare a far crescere questa cultura sul territorio. Onorata della nomina sono consapevole che c’è ancora molto da fare affinchè la società e le sue donne possano vivere in un contesto inclusivo, democratico e rispettoso delle differenze di genere viste come valore aggiunto anche per la crescita del Paese.

Sarà mia cura accompagnare le iniziative anche degli altri territori all’insegna di questi valori”.

Com'è cambiato il mondo del lavoro nell'anno della pandemia mondiale?

Il 2020 e l'avvento improvviso del Covid - 19 che ha colpito la popolazione a livello mondiale ci ha fatto capire, fin dalle prime settimane, che anche le modalità di svolgimento di molte professioni non potevano più essere le stesse adottate fino a quel momento.

La stessa postazione di lavoro con la scrivania in ufficio, magari in una stanza accanto ad altri colleghi, non era più pensabile. Per ragioni di sicurezza, necessità di limitare i contatti e rispetto delle distanze il lavoro individuale e di squadra non poteva più svolgersi in condivisione di persona. In molti sono stati catapultati nel mondo dello smart working, anche se come abbiamo ben capito, non sempre c'erano le condizioni per garantire un vero lavoro agile, con strumenti adeguati.

A un anno dall'inizio della pandemia abbiamo voluto riflettere e confrontarci con esperte e professioniste su smart, remote e home working, evidenziandone potenzialità e criticità di questo sistema.

Interverranno Adele Mapelli, partner di Kokeshi Coloured HR, esperta in leadership femminile e Smart Working, Gaia Vicenzi, psicologa, psicoterapeuta e autrice del libro L'abito non mente, Mirna Pacchetti CEO di INTRIBE S.B. S.R.L., Marinella Bonomo, Confindustria Alessandria.

Non mancheranno inoltre le testimonianze di chi ha avuto modo di sperimentare il  lavoro a distanza e a domicilio a confronto con chi per professione non ha potuto esimersi dal continuare a presentarsi sul posto di lavoro, vedi lavoratori dei servizi essenziali.

Spazio alle esperienze delle donne lavoratrici che hanno trovato lo smart working rivoluzionario e comodo o al contrario ha dovuto trovarsi a conciliare a fatica impegni di lavoro e familiari. Proveremo a capire cosa tenere di questa esperienza e cosa sarebbe meglio rivedere nell'ottica di poter migliorare questa soluzione, normandola adeguatamente nei contratti nazionali di lavoro, rendendola permanente o possibile in alcuni periodi.

L'evento, organizzato dalla UIL Pari Opportunità e Diritti di Alessandria in collaborazione con Assessorato e Consulta Pari Opportunità del Comune di Alessandria nell'ambito di Marzo Donna, si svolgerà in web conference collegandosi sulla piattaforma  CISCO WEBEX in data 11 marzo 2021 a partire dalle ore 17.

Questo il link: https://uilpoalessandria.my.webex.com/uilpoalessandria.my-it/j.php?MTID=m533ffb7f4757f9af206dc7f2b24c0f90 

Tutti possono partecipare tramite link, portando la propria esperienza.

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Si trasmette la circolare sul "Decreto 80/ 2015 ", misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell'articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 pubblicato sulla GU n.144 del 24-6-2015 - Supplemento Ordinario n. 34)" e una scheda comparativa con le novità apportate dal decreto.

Nella nota vengono messe a confronto le nuove misure in tema di conciliazione con il decreto 151 del 2001, testo Unico sulla maternità.

Le novità apportate dal decreto 80 sono significative e migliorano le condizioni di fruizione dei congedi di maternità e paternità affrontando il tema della conciliazione vita, lavoro e  della cura dei propri figli declinando, per la prima volta dall'emissione del decreto legislativo 151/2001, il concetto di genitorialità in termini di condivisione e, dunque, di parità dei compiti tra genitori.

Ovviamente si poteva osare di più e, soprattutto, dare maggiore stabilità alla misura inserendola all'interno del Testo Unico sulla maternità, comunque vale la pena sottolineare i punti rilevanti  contenuti del decreto 80 e che riassumiamo sinteticamente:

sviluppo della genitorialità e della condivisione della cura dei figli (non solo, quindi, equilibrio tra vita e lavoro di cura).  A questo proposito è opportuno evidenziare le norme volte a tutelare la genitorialità anche in caso di adozioni e affidamenti prevedendo estensioni di tutele già previste per i genitori naturali.

Il provvedimento disciplina innanzitutto il congedo obbligatorio di maternità, al fine di rendere più flessibile la possibilità di fruirne in casi particolari come quelli di parto prematuro (con un superamento dei cinque mesi previsti), o di ricovero del neonato;

innalzamento del periodo di congedo che arriva fino al dodicesimo anno di età del minore (il decreto 151 arrivava fino all'ottavo anno di età) coprendo un periodo, quello preadolescenziale, particolarmente problematico per il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza, in cui la presenza dei genitori diviene essenziale;

allargamento della misura a tutte le categorie di lavoratrici e di lavoratori (non iscritti ad alte forme obbligatorie, gestione separata, imprenditrici e imprenditori agricoli, ecc.), esso prevede un'estensione massima dell'arco temporale di fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12.

innalzamento del congedo parzialmente retribuito (30%) che viene portato dai 3 anni di età a 6 anni; e per le famiglie meno abbienti tale beneficio può arrivare sino ad 8 anni.

Fruizione del congedo parentale  a ore.

fruizione di un congedo fino a tre mesi (anche su base oraria e/o giornaliera)  per donne vittime della violenza di genere; provvedimento che premia la lotta delle donne del sindacato contro la violenza domestica.

Un appunto, comunque, è doveroso e riguarda l'art. 25 "Destinazione di risorse alle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata" che prevede che il 10% delle  risorse del Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello, venga  destinata alla promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata. In questo caso, poiché la contrattazione di secondo livello viene attuata solo dal 30% delle aziende italiane si profila una palese disparità di trattamento che dovrà essere colmata.

Ora attendiamo la circolare applicativa dell'INPS e sarà nostra cura dare ampia diffusione.

 

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