Oggetto: CCNL Vigilanza e Sicurezza
Nell'incontro di ieri 27 giugno si è affrontato, in seduta plenaria, il tema del cambio di appalto. Oltre a ribadire quanto già indicato in Piattaforma ed in particolare la necessità che su questa materia si pervenga ad una regolamentazione più efficace di quanto precedentemente stabilito e valida per tutto il personale interessato (compresi gli addetti non decretati), abbiamo sottolineato che l'argomento è stato interessato da modifiche normative rilevanti che rafforzano l'esigenza suddetta: dalla modifica apportata al DLgs. 276/2003, ai Decreti del Job's Act, fino al DLgs. 50/2016 e successive modifiche (Codice Appalti). E' poi necessario, una volta per tutte, comprendere se le Associazioni Datoriali e le Aziende da loro rappresentate intendono definire norme cui viene data attuazione o si intende persistere nei comportamenti elusivi che spesso abbiamo riscontrato.
Tutte le Associazioni datoriali hanno manifestato disponibilità in questa direzione, con una sottolineatura da parte di ASSIV rispetto alla connessione tra cambio di appalto e trasferimento di ramo di azienda (DLgs. 276/2003) che andrebbe esclusa. E' chiaro che tale condizione non è in sé accettabile per le evidenti ripercussioni sotto il profilo giuridico qualora il cambio appalto non sia attuato secondo le norme contrattuali.
Nella seduta ristretta, si è ritornati sugli argomenti della rappresentanza e rappresentatività nonché della bilateralità.
Posto che non vi sono le condizioni per addivenire ad un Protocollo specifico sul primo tema (la natura Confederale non lo consente e i Protocolli esistenti non sono in sé armonizzabili), abbiamo ribadito l'esigenza di definire, per via contrattuale, norme specifiche relative alla Rappresentanza Sindacale e per la contrattazione integrativa. Quanto alla bilateralità, non può rinviarsi una rivisitazione dell'impianto esistente per Ebinvip e un aggiornamento delle prestazioni per Fasiv, sulla falsariga di quanto già realizzato dalle OO.SS. in contesti similari. Le Associazioni datoriali hanno manifestato disponibilità in merito, ma ancora una volta sarà compito delle OO.SS. formulare una proposta di merito.
Il negoziato prosegue il 10 luglio alle ore 11,00 in delegazione trattante e il 13 settembre e il 2 ottobre.
Cordiali saluti.
Il Segretario Nazionale
(S. Franzoni)
Il Segretario Generale
(Brunetto Boco)
L'incontro tenutosi ieri ha affrontato nuovamente il tema della sfera di applicazione e, per la prima volta, la materia della rappresentanza e rappresentatività.
Sul primo aspetto, le posizioni paiono avvicinarsi anche se permangono alcuni tentativi delle Associazioni di conservare formulazioni che possano consentire margini di ambiguità. Le attività cui si riferisce il CCNL sarebbero: servizi di Vigilanza Privata, secondo le previsioni del DM 269/2010; i Servizi di Sicurezza, in cui sono comprese le attività riservate al personale non decretato e le "attività ausiliarie, in quanto strumentali ed accessorie, anche per previsione dei contratti di appalto, ai servizi di Vigilanza Privata e di Sicurezza: front desk, reception e centralino telefonico, ricezione e smistamento di corrispondenza"; i Servizi i controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi di lavoro al pubblico o in pubblici esercizi; le attività di stewarding all'interno degli impianti sportivi.
Quanto al tema della rappresentanza e rappresentatività, il confronto ha rivelato diverse difficoltà. Come noto, nel nostro caso, si presenta il problema di definire norme che sono state oggetto di tre accordi interconfederali (Confcommercio, Confindustria, Cooperazione) e che contengono diversi elementi di differenza.
Ciascuna Associazione datoriale ha espresso il vincolo politico di inderogabilità per il rispettivo accordo di riferimento. Per parte sindacale, si è evidenziato che ciò renderebbe inagibile qualunque soluzione e che per alcune materie si produrrebbe un "vuoto" normativo: è il caso della rappresentanza sindacale unitaria e della contrattazione di secondo livello.
Si è poi accennato alla bilateralità, in cui abbiamo manifestato l'esigenza improcrastinabile di procedere ad una rivisitazione integrale di EBINVIP sotto il profilo statutario, del funzionamento, della gestione delle risorse, del rapporto con gli EBR. Ciò può avvenire secondo quanto già realizzato in tema di governance nel Terziario.
Le Associazioni datoriali hanno espresso una disponibilità in via di principio, ma precisando l'indisponibilità a riferirsi in via esclusiva a quanto definito da una Confederazione
datoriale. Il negoziato prosegue il 19 maggio in sede planaria (ore 10.30 presso Cooperazione, via Torino – Roma) e il 14 giugno per la delegazione trattante.
Il Segretario Nazionale
(Stefano Franzoni)
Il Segretario Generale
(Brunetto Boco)
Si è tenuto ieri il primo incontro per l'avvio del negoziato per il CCNL Vigilanza Privata.
Dopo la consueta presentazione della Piattaforma rivendicativa, si sono registrate dichiarazioni di disponibilità alla trattativa da parte di tutte le Associazioni Datoriali; non sono
tuttavia mancate sottolineature circa lo stato di grave difficoltà in cui versa il settore nonché le vicende negative che stanno coinvolgendo alcune grandi aziende.
Come UILTuCS abbiamo espresso la volontà di addivenire ad un accordo fondato su alcuni capisaldi: la necessità di coerenza nei comportamenti dei soggetti negoziali, che non
possono pretendere di essere al contempo attori protagonisti e contraddire le norme ogni qualvolta si è chiamati ad applicarle nell'azione quotidiana; l'esigenza di riferirsi ad una sfera di applicazione rispondente all'attività della sicurezza, così come individuata dalla normativa di legge; il riconoscimento chiaro e sostanziale della contrattazione collettiva come strumento di gestione delle problematiche, da realizzarsi con soggetti realmente rappresentativi; il recupero della dignità professionale, da sviluppare sia nell'organizzazione del lavoro che nel profilo salariale.
Anche su questo, pur con qualche distinguo, le Associazioni hanno manifestato interesse ad approfondire tutti i temi della piattaforma.
Si è convenuto un incontro per il 7 novembre al fine di individuare metodologia e
tempistica del negoziato.
Cordiali saluti.
Il Segretario Nazionale
(Stefano Franzoni)
Il Segretario Generale
(Brunetto Boco)
Vi informiamo che abbiamo ricevuto la proposta di incontro in allegato cui le OO.SS. nazionali hanno già aderito.
L'incontro si svolgerà a delegazione plenaria.
Con riferimento alla situazione creatasi nella soc. Axitea ed alla luce dell'esito delle assemblee svolte con i lavoratori, le Segreterie Nazionali hanno deciso la proclamazione di una giornata di sciopero da effettuarsi nel mese di agosto. In provincia di Alessandria esiste una filiale a Basaluzzo.
A seguire il comunicato sindacale unitario.
COMUNICATO
Ormai da quasi due anni i lavoratori di Axitea vivono una situazione di incertezza continua. Le vicende connesse alla procedura concorsuale si sono susseguite nella totale assenza di informazione verso le Organizzazioni Sindacali e le proprie Rappresentanze in azienda. Ma le indiscrezioni circolano continuamente e l'unico modo per cercare di districarsi in questa ridda di voci è rincorrere le udienze in Tribunale o cercare verifiche in altre sedi.
L'azienda, anziché seguire le normali prassi e adempiere agli obblighi contrattuali e di legge in tema di relazioni sindacali e diritto di informazione, ha adottato il metodo della comunicazione unilaterale, spesso con proprie libere interpretazioni della realtà, diffondendo messaggi rassicuranti e parziali.
La realtà dice altro ! Il 21 aprile il Tribunale di Milano ha preso atto della rinuncia di Axitea alla domanda di concordato preventivo; Axitea, in pari data, ha presentato una nuova
domanda di concordato in bianco. Dopo 3 mesi, le OO.SS. non hanno ricevuto alcuna comunicazione circa l'evoluzione di questa domanda.
All'indomani di questo episodio, a fronte delle proteste espresse dalle OO.SS. e delle crescenti preoccupazioni dei lavoratori, Axitea ha spudoratamente replicato con lettere in cui negava le proprie responsabilità e affermava di aver sempre agito correttamente. Il 24 giugno, nell'ambito della procedura di raffreddamento Legge 146/90, l'azienda si è persino rifiutata di incontrare la delegazione sindacale ritenendola numericamente eccessiva !
Per queste ragioni, le OO.SS. e le Rappresentanze Sindacali hanno deciso la convocazione delle Assemblee dei Lavoratori nella giornata del 1° luglio. Dopo tre settimane di
ulteriore "silenzio" aziendale, è necessario confermare lo stato di agitazione e passare ad un primo momento di mobilitazione: per questo le OO.SS. proclamano
SCIOPERO NAZIONALE DEI LAVORATORI AXITEA per l'intero turno di lavoro in data e con iniziative decise a livello territoriale.
Filcams Cgil-Fisascat Cisl-UILTuCS
I lavoratori del settore, riuniti nell'Attivo Unitario, hanno dato il via libera alla piattaforma per avviare le trattative per il rinnovo
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore vigilanza privata (scaduto lo scorso 31 dicembre) è ai blocchi di partenza. I rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno trovato un'intesa preventiva per la redazione di un'ipotesi di piattaforma unitaria che potranno sottoporre alle controparti datoriali dopo l'approvazione dell'attivo unitario dei delegati.
La piattaforma unitaria ha l'ambizioso, ma necessario, obiettivo di innovare, provando a proseguire sulla strada della riforma del settore e di tutta la filiera della sicurezza attraverso alcuni punti chiave : unico campo di applicazione che identifichi il perimetro del settore; classificazione del personale che ricomprenda tutte le mansioni e le professionalità richieste nelle attività riconducibili alla sicurezza; rafforzamento della contrattazione di secondo livello e della sua esigibilità, anche per le materie relative all'organizzazione del lavoro; rafforzamento della disciplina del cambio d'appalto, rendendola più cogente e vincolante al fine di impedirne l'elusione; incrementi salariali consoni a sostenere la ripresa dei consumi e coerenti con la specificità professionale del settore.
Si punta a definire un unico contratto nazionale, che sia in grado di delineare puntualmente la "filiera" della sicurezza. Obiettivo raggiungibile solo con un intervento chiaro sui confini del campo di intervento del Contratto Nazionale stesso e con un sistema unico di riconoscimenti economici e normativi per le diverse figure professionali.
"Siamo pronti per avviare un confronto unitario che, in breve tempo, porti alla definizione di un accordo condiviso tra le parti" affermano le Filcams, Fisascat e Uiltucs. "Il settore ha bisogno di regole definite e concertate e di ridare forza alle lavoratrici e ai lavoratori, cercando di recuperare il potere di acquisto e proseguire il confronto con le Istituzioni preposte".
Cicolare ministeriale in allegato.
CCNL per i Dipendenti da Istituti ed Imprese della Vigilanza Privata e dei Servizi Fiduciari 2016/2018
Per il contratto della filiera dei servizi di sicurezza forniti da privati
PREMESSA POLITICA
Il precedente rinnovo del CCNL è stato frutto di una mediazione complessa dopo una trattativa durata oltre 49 mesi, caratterizzata da numerose fasi e da divisioni nelle associazioni datoriali e sindacali.
Da allora ad oggi, la situazione complessiva nel settore è ulteriormente cambiata, evidenziando segnali di peggioramento ben oltre gli effetti derivanti della crisi economica.
I ritardi nel completamento delle riforme del settore da parte delle istituzioni, il ridimensionamento delle condizioni imposto negli appalti, hanno infatti inficiato alcuni obiettivi
che le parti hanno riposto nella contrattazione collettiva. A ciò si aggiunge una incapacità delle imprese di pensare in termini prospettici e di sviluppo, facendo emergere al contrario un"imbarbarimento" del mercato, in una concorrenza al massimo ribasso negli appalti e un'azione disinvolta nella pratica del dumping contrattuale.
Il settore sempre in maniera più consistente e diffusa vede pratiche di illegalità e di violazione delle regole a cui anche le aziende "sane" non riescono a reagire, in alcuni casi, per l'assenza di un supporto istituzionale di controllo. Le conseguenze di questa condizione continuano però a scaricarsi sulla qualità e sulle tutele del lavoro e dei lavoratori. Illegalità e violazione delle regole in vaste aree del paese sono una condizione inaccettabile che deve rappresentare il perno su cui riavviare un confronto incisivo con il Ministero dell'Interno ed il Ministero del Lavoro per giungere ad una definizione condivisa e coerente volta ad arginare e porre termine a tali situazioni.
Il CCNL che si vuole rinnovare deve, in questo contesto difficile, segnare un radicale cambiamento di passo ed essere contrassegnato da una forte assunzione di responsabilità che si sostanzia nel riconfermare il valore del CCNL stesso come strumento di regolazione del settore.
Anche in nome di questo obiettivo prioritario e fondamentale, Filcams Fisascat Uiltucs riaffermano il valore di un percorso unitario a partire dal presente documento. Alle imprese si richiede una scelta di coerenza, per superare una situazione di contraddizione - unica nel panorama del mondo del lavoro italiano - per la quale i soggetti coinvolti sono, al contempo, utilizzatori di contratti collettivi difformi. Filcams Fisascat e Uiltucs ritengono necessario porre al centro la definizione di un unico contratto nazionale che sia in grado di delineare la "filiera" della sicurezza.
Un obiettivo che si realizza intervenendo con chiarezza sui confini del campo di intervento del CCNL stesso e ricostituendo un sistema unico dei riconoscimenti economici e normativi per le diverse figure professionali.
Con queste premesse le OO.SS., senza negare le diversità e le autonome impostazioni che hanno segnato il precedente rinnovo, ritengono si possa ricostituire un qualificato sistema contrattuale.
Un quadro di regole e condizioni per respingere anche comportamenti elusivi e per contrastare il fenomeno della contrattazione in dumping. In tal senso, i contenuti e le finalità degli accordi sulla rappresentanza possono costituire un valido supporto e hanno necessità di essere tradotti nelle norme contrattuali. La riconferma del valore della contrattazione si deve tradurre anche in una rivitalizzazione della contrattazione di secondo livello che deve cogliere i cambiamenti intervenuti nel settore e rispondere concretamente alle condizioni del lavoro come è indispensabile una
riforma del sistema della bilateralità. Su questo punto è necessaria la condivisione di strumenti di
Governance insieme alla verifica della adeguatezza e implementazione di prestazioni e servizi che possono rispondere alle crescenti esigenze dei lavoratori e delle problematiche del settore.
Per gli indicatori a disposizione, questo rinnovo contrattuale si inserisce in un contesto che vedrà ancora una fase di sofferenza per l'occupazione del settore cui gli interventi legislativi non hanno dato maggiori certezze e stabilità.
Il Contratto Nazionale deve essere l'ambito dove il valore e la qualità del lavoro trovano riconoscimento affrontando aspetti rilevanti e critici non risolti a partire da una organizzazione del lavoro, dei turni e dei servizi, generalmente scarsamente governata che produce disuguaglianze e crescita esponenziale del lavoro straordinario. Istituti del contratto, spesso utilizzati in maniera distorta per generare redditività in alcune tipologie di servizi ma con un effetto assolutamente negativo sia in termini occupazionali sia in termini di sicurezza degli operatori del settore.
Con queste linee di indirizzo Filcams, Fisascat e Uiltucs ritengono si debba affrontare il rinnovo contrattuale con l'esigenza di sviluppare il negoziato in un arco temporale certo finalizzato alla priorità di recuperare il potere d'acquisito dei lavoratori del settore e consentire alle parti di proseguire, sulla base di proposte comuni, il confronto con le Istituzioni preposte.
Sfera di applicazione
Il presente CCNL si rivolge alle attività ricomprese nei servizi di sicurezza forniti da privati, così come individuati dal Tulps, dal relativo Regolamento di esecuzione e dal DM 269/2010; alle attività per la custodia e la sorveglianza di immobili e relative pertinenze, ivi compreso il controllo degli accessi e la regolazione del flusso di persone e merci, dove non sussistano le particolari esigenze di sicurezza di cui al D.M. n. 269/2010; alle attività di assistenza, di controllo e safety all'organizzazione di manifestazioni ed eventi. Si richiede inoltre di ricomprendere nella sfera applicativa i servizi di steward negli impianti sportivi e di eliminare le attività attualmente contemplate non compatibili con la premessa e la sfera di cui sopra.
Relazioni sindacali
Si richiede di implementare il sistema di Relazioni Sindacali prevedendo:
Ambito settoriale - incontri a cadenza almeno annuale, tra le Associazioni Datoriali e le OO.SS. nazionali, per esaminare:
• l'andamento generale del settore (dati economici, occupazionali);
• le situazioni di criticità, riferite ad ambiti territoriali e/o aziendali o a tipologie di servizio, di particolare rilevanza economico/occupazionale.
• le problematiche relative alle gare di appalto, in rapporto alla normativa vigente, anche attraverso un monitoraggio dei bandi di gara della Pubblica Amministrazione;
• i programmi di formazione, aggiornamento e riqualificazione professionale anche con riferimento alle iniziative volte a salvaguardare la professionalità nel mercato del lavoro.
Il suddetto confronto si svolge anche a livello territoriale o regionale, per i medesimi argomenti e con la stessa cadenza temporale.
Ambito aziendale - incontri a cadenza annuale e/o su richiesta di una delle Parti, per esaminare con le Organizzazioni Sindacali:
• l'andamento aziendale (dati economici consuntivi e previsionali, aree territoriali di intervento, tipologie di servizi offerti), le prospettive di sviluppo, eventuali programmi
che comportino processi rilevanti di riorganizzazione anche per effetto di innovazione tecnologica; fattori di criticità che possano determinare riflessi sull'occupazione e le
relative misure di contrasto.
In tali occasioni andranno forniti dati relativi all'occupazione sia nei suoi aspetti qualitativi che quantitativi (organici per tipologia di impiego, lavoro straordinario e supplementare ecc.); sugli interventi di formazione e riqualificazione del personale connessi ad iniziative o direttive dei pubblici poteri a livello nazionale e comunitario.
In presenza di mutamenti nell'assetto societario, l'azienda fornisce le informazioni utili.
Si richiede il diritto di informazione relativo alle policy aziendali di cui al Codice in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196).
Secondo livello di contrattazione
Si richiede di rafforzare il ruolo della contrattazione integrativa, con particolare riferimento alla disciplina dell'orario di lavoro, dell'organizzazione del lavoro (sistemi di turnazione, regimi di orario, nastri orari, flessibilità, lavoro straordinario), anche per garantire i tempi di riposo giornaliero e settimanali.
Si richiede di prevedere la corresponsione di un Elemento Economico di Garanzia nelle aziende ed istituti situati in ambiti territoriali nei quali, durante la vigenza del presente Contratto, non si realizzano accordi collettivi territoriali o aziendali aventi ad oggetto erogazioni economiche, connesse a sistemi di produttività, qualità, efficienza.
Rappresentanza e rappresentatività
Alla luce dai Protocolli Interconfederali sottoscritti, si richiede di adeguare le norme contrattuali in materia.
Bilateralità
Confermando ruolo, funzioni ed articolazione dell'Ente Bilaterale, è necessario adeguare le norme per rendere effettivo e cogente quanto stabilito dalle Parti Sociali in materia, in coerenza con l'impostazione contrattuale assunta.
Il requisito per l'attestazione della regolarità contrattuale deve prevedere anche il rispetto integrale di quanto stabilito in tema di Relazioni Sindacali.
Classificazione del personale
Si richiede la creazione di un sistema di classificazione unico per l'intera platea a cui si applicherà il CCNL che dovrà tener conto delle diverse professionalità e delle diverse competenze richieste. A tal fine si potranno prendere a riferimento i criteri sanciti anche a livello comunitario che si basanosostanzialmente sul fatto che per determinare l'appartenenza di una determinata mansione ad un certo livello professionale occorra tener conto della natura del lavoro che caratterizza la prestazione, del grado di istruzione formale, nonché dalla formazione o dall'esperienza richieste per eseguire in modo adeguato i compiti previsti.
Cambio d'appalto
Si richiede, attraverso la riformulazione degli artt. 26 e 27 del CCNL, d rendere più cogente la "clausola sociale" al fine di
a) Garantire la stabilità occupazionale del personale effettivamente impiegato presso il servizio/attività oggetto del cambio di gestione;
b) Mantenere le condizioni previste dal contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più
rappresentative sul piano nazionale, nonché il regime delle garanzie e delle tutele già acquisite al momento del cambio di appalto;
c) Evitare comportamenti elusivi.
Per la rilevanza della materia, si ritiene necessario strutturare una procedura da applicare, con il coinvolgimento delle OO.SS. e delle Rappresentanze Sindacali, in ogni procedura di cambio di gestione. Le aziende coinvolte nel cambio di appalto saranno comunque tenute a svolgere incontri a fronte di richiesta avanzata delle OO.SS. preventivamente alla sua realizzazione.
Il requisito per l'attestazione della regolarità contrattuale deve prevedere anche il rispetto integrale di quanto stabilito in tema di Cambio appalto.
Mercato del lavoro
Il ricorso all'apprendistato professionalizzante quale forma privilegiata di ingresso al lavoro per i giovani fra i 18 ed i 29 anni nella prospettiva della stabilità occupazionale, va visto in relazione alla specificità del settore, rafforzando la formazione trasversale e professionalizzante.
Occorre inoltre procedere ad una attenta valutazione relativamente agli effetti negativi dei recenti interventi legislativi in materia di riforma del mercato del lavoro.
Salute e sicurezza
Coerentemente alle previsioni del D. LGS. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, occorre in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dare maggiore centralità alle politiche attive per la prevenzione delle situazioni di rischio, soprattutto per mezzo di iniziative di sistema e di un rafforzamento della formazione per gli RLS, anche attraverso il riconoscimento di permessi retribuiti aggiuntivi.
In particolare, fermo restando quanto già previsto dal DLgs. 81/2008, si richiede di meglio precisare modalità e contenuti della "adeguata informazione" di cui stesso decreto sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro; sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi e primo soccorso; sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente; sui rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia; sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
E' altresì opportuno, in coerenza con l'art. 37 - Capo III - Titolo I del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, che le modalità, la durata ed i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza siano stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei seguenti contenuti minimi:
a) principi giuridici comunitari e nazionali;
b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;
d) definizione e individuazione dei fattori di rischio;
e) valutazione dei rischi;
f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;
g) aspetti normativi dell'attività di rappresentanza dei lavoratori;
h) nozioni di tecnica della comunicazione.
Va, infine, rivisto ed adeguato l'Accordo 17.04.1997 in materia di Rappresentanza dei Lavoratori per la Sicurezza.
Indennità di trasferta
Fermo restando quanto previsto dagli artt. 99 e 100 del CCNL, occorre definire il trattamento relativo agli spostamenti intermedi tra postazioni di servizio diverse nell'ambito del medesimo turno di lavoro giornaliero.
Si richiede inoltre la definizione del rimborso spese di cui all'art. 100 in assenza di previsione nell'ambito della contrattazione di secondo livello.
Congedi e Permessi
Si richiede l'adeguamento delle norme contrattuali sulla base dell'evoluzione legislativa intervenuta.
Incrementi salariali
La contrazione del potere di acquisto patita dai lavoratori del settore in conseguenza della dilatazione dei tempi dei precedenti rinnovi contrattuali, il mancato esercizio della contrattazione di secondo livello richiedono una risposta nuova ed adeguata in termini di aumento salariale.
L'assenza di accordi procedurali per i rinnovi contrattuali rende necessaria l'individuazione di nuovi parametri, nel cui ambito il riconoscimento della professionalità e della specificità delle attività oggetto di questo CCNL deve assumere un obiettivo preminente. La capacità di rispondere all'insieme degli obiettivi posti in questo rinnovo contrattuale, anche in tempi congrui, potrà costituire elemento di valutazione nel prosieguo.
Per quanto sopra esposto, si richiede un aumento salariale di € 125 al IV livello e l'adeguamento e la rivisitazione delle indennità relative ai servizi prestati.
Previdenza Integrativa
Si richiede l'aumento della quota di contribuzione a carico delle imprese e la concreta applicazione della previsione relativa al versamento su base volontaria di quote salariali istituite dalla contrattazione di secondo livello.
Infortunio – Assicurazione
Si richiede la rivalutazione dei massimali attualmente previsti e la riduzione delle percentuali di accesso.
Si richiede l'istituzione di specifica polizza assicurativa a favore del personale autista.
È arrivata una doccia fredda in questi ultimi giorni a seguito di una lettera che annuncia l'apertura della procedura di mobilità da parte della Securpol Group, azienda che opera nel settore della Vigilanza privata, nei confronti di 254 lavoratori in tutta Italia a seguito delle continue rapine avvenute nell'ultimo anno. Ricordiamo che anche ad Alessandria lo scorso giugno in tangenziale un commando di sei-sette persone, intorno alle 9 del mattino, avevano bloccato e preso d'assalto un mezzo portavalori della Securpol Group diretto a Valenza.
In quella circostanza sono stati trafugati gioielli per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.
La Securpol Group, nell'arco degli ultimi mesi, è stata vittima di ulteriori rapine e ora è arrivato l'annuncio shock da parte dell'azienda di voler licenziare un gran numero di persone per ridurre il servizio.
In provincia di Alessandria i lavoratori coinvolti sono circa venti, ulteriore testimonianza del fatto che il settore della Vigilanza privata si trovi al centro di una bufera dovuta anche ad una carenza di leggi e norme che diano maggiori garanzie ad un settore strategico per la sicurezza non solo dei privati, ma anche dei cittadini.
Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "Il 5 aprile prossimo è previsto a Roma un incontro sulla mobilità alla Securpol Group e come Uiltucs saremo presenti anche con la partecipazione del delegato aziendale.
Ricordiamo che come Uiltucs abbiamo più volte sollecitato incontri in Prefettura per il monitoraggio del settore e ad oggi siamo ancora in attesa di una risposta concreta da parte degli organi competenti".
COMUNICATO UILTUCS ALESSANDRIA
A seguito degli omicidi avvenuti nella giornata di ieri, giovedì 9 aprile, all'interno del Tribunale di Milano, come Uiltucs Alessandria non possiamo non sollevare forti perplessità apprendendo i commenti che oggi leggiamo sui giornali, o ascoltiamo in radio e in televisione, in merito all'utilizzo e al ruolo delle guardie giurate nei settori strategici.
Riteniamo questa un'inutile e sterile polemica che fa comprendere quanto poco si conosca del settore della Vigilanza privata. Il settore impiega lavoratori competenti, che svolgono quotidianamente un ruolo di supporto importante accanto alle Forze dell'Ordine, contribuendo alla sicurezza dei cittadini nei luoghi istituzionali e privati .
Il problema fa emergere una realtà che come sindacato denunciamo da sempre: gli appalti sono al massimo ribasso economico, i lavoratori sottopagati e non adeguatamente attrezzati di mezzi per lo svolgimento ottimale del lavoro, a discapito della sicurezza delle persone.
Come Uiltucs Alessandria abbiamo chiesto al nostro Prefetto più volte e per mesi un incontro, un momento di confronto per discutere di questi temi, e ad ogni nostro tentativo, anche a fronte di un elenco di problematiche chiaramente espresse nel dettaglio e condivise, non è mai seguito riscontro.
E' stato presentato da parte nostra al Prefetto di Alessandria un documento completo, scritto anche con la partecipazione attiva di delegati e rappresentanti sindacali del settore, ma il Prefetto per l'ennesima volta non ha voluto ascoltare nemmeno la voce dei lavoratori che vivono ogni giorno sulle strade e in città i reali problemi nello svolgimento del loro mestiere.
Dalla Prefettura nessuna risposta, né tantomeno possibilità di incontro.
Riteniamo dunque che l'atteggiamento e la posizione del Prefetto di Alessandria sia inaccettabile.
Proprio ad Alessandria si sono verificati episodi criminosi con guardie giurate coinvolte, che hanno messo a rischio la propria vita. E ora viene messa in discussione la loro professionalità e il ruolo che esercitano?
I lavoratori vivono in questo settore problematiche costanti, di cui Prefettura e Questura sono da parte nostra sempre state informate, nella speranza di una risoluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini.
E ora le guardie giurate non possono essere il capro espiatorio di episodi di violenza inaccettabili come quelli avvenuti ieri all'interno del Tribunale di Milano.
Maura Settimo
Uiltucs Alessandria
La Suprema Corte di Cassazione con due sentenze si è pronunciata su due questioni fondamentali afferenti il CCNL della Vigilanza Privata firmato, per sventura dei lavoratori del settore, da FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, UGL SICUREZZA CIVILE e dalle Associazioni datoriali.
Le due sentenze hanno legittimato la richiesta principale avanzata da sempre dalla UILTuCS e cioè la rivalutazione della paga unica nazionale, applicando l'indice IPCA, a decorrere dal 1 gennaio 2009.
Infatti, una delle due sentenze ha accolto i ricorsi sia dell'Azienda sia del Lavoratore, che invocavano entrambi, sia pur per finalità diverse, l'applicazione dell'accordo interconfederale del 2009 sulle modalità di rinnovo dei CCNL. La questione di estrema rilevanza è che è stato accolto il ricorso presentato a nome e per conto del lavoratore sulla rivalutazione della paga unica nazionale applicando l'indice IPCA dal 1 gennaio del 2009.
L'altra sentenza, pur dichiarando, per ragioni di competenza processuale e non di merito, inammissibile il ricorso presentato a nome e per conto del Lavoratore, precisa: "Il ricorso incidentale è inammissibile perché non riguarda la interpretazione della normativa contrattuale ma invoca l'applicazione del principio della retribuzione proporzionata e sufficiente che discende direttamente dall'art. 36 della Costituzione". Non può invece ritenersi che la sentenza contenga anche un rigetto nel merito della pretesa del ricorrente (il lavoratore) alla retribuzione proporzionata e sufficiente perché non compatibile con l'adozione di una sentenza ex art. 420 bis c.p.c.
Come si evince con chiarezza, anche questa sentenza non contraddice l'altra, in merito all'accoglimento dell'applicazione dell'indice di rivalutazione retributivo IPCA.
Per quanto riguarda l'indennità di vacanza contrattuale, la Suprema Corte di Cassazione afferma che la stessa doveva essere erogata al lavoratore (contrariamente a quanto la stragrande maggioranza delle aziende hanno fatto), ma che il (vergognoso) CCNL poteva legittimamente prevederne l'assorbimento con l'una tantum e gli aumenti salariali.
In pratica, secondo Cassazione, sarebbe dovuta ad ora l'intera somma relativa all'indennità di vacanza contrattuale, salvo l'assorbimento fino a concorrenza da parte dell'una tantum e degli aumenti contrattuali.
Le due pronunce della Corte di Cassazione risultano di estrema importanza. Pur non essendo rigidamente vincolanti per i Giudici di merito, rappresentano, come evidenziato dalla stessa Corte, provvedimenti in grado "di orientare (...) tutti i giudici investiti, anche in futuro, della medesima questione".
E' quindi opportuno per i Lavoratori del settore, contando sull'assistenza delle UILTuCS Territoriali, quantomeno interrompere i tempi di prescrizione, inviando specifica lettera all'Azienda dalla quale dipendono, per la richiesta della rivalutazione della propria retribuzione applicando l'indice IPCA a partire dal 2009.
Attenderemo con fiducia le prossime sentenze dei Tribunali e delle Corti d'Appello come si pronunceranno in merito all'applicazione dell'IPCA a seguito delle sentenze della Suprema Corte di Cassazione qui commentate.
In allegato le sentenze della Corte di Cassazione
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