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Lunedì 10 novembre gli uffici Caf e Ital UIL di Alessandria resteranno chiusi per San Baudolino, santo patrono della città di Alessandria.

I servizi riprenderanno l loro regolare attività da martedì 11 novembre.

Caf e Ital nelle altre sedi della provincia, il 10 di novembre, resteranno comunque aperti.

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Le categorie di Cgil, Cisl e Uil (Scuola, Sanità, Funzioni centrali, Servizi pubblici locali, Sicurezza e Soccorso, Università, Ricerca, Afam, Privato Sociale) per la prima volta insieme, chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori, ma anche i cittadini e le comunità, per cambiare insieme il sistema di welfare.

Sarà una grande manifestazione nazionale in difesa dei servizi pubblici, l'unico argine a una crisi che impoverisce le persone, aumenta le diseguaglianze e frena lo sviluppo.

Sabato 8 novembre i sindacati saranno in Piazza del Popolo a Roma (concentramento a Piazza della Repubblica, ore 12.30) per sfidare il Governo degli illusionismi e delle divisioni. Chiederanno una vera riforma delle amministrazioni pubbliche e un sacrosanto rinnovo dei contratti di lavoro tanto per i lavoratori pubblici, quanto per quelli del privato che offre servizi pubblici.

Anche una delegazione alessandrina della UIL parteciperà alla manifestazione romana.

sbloccafuturo

Video: https://www.youtube.com/watch?v=UUK5EII4syY

locandina 8new novembre

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Giovedì, 06 Novembre 2014 10:23

On-line la pagina Facebook Ital Uil Alessandria

Inaugurata la pagina Facebook Ital Uil Alessandria, voluta dagli operatori delle sedi alessandrine degli uffici Ital Uil per comunicare con tutte le persone sui servizi offerti gratuitamente ai cittadini.

Ecco il link alla pagina: https://www.facebook.com/italuilalessandria

Invitiamo tutti gli iscritti, gli amici della Uil, i cittadini che hanno già usufruito della disponibilità degli operatori per la risoluzione dei problemi burocratici quotidiani a mettere Mi piace e diventare fan della pagina, che verrà aggiornata quotidianamente con le notizie più importanti.

L'Ital svolge la propria attività da oltre 50 anni ed esercita senza scopo di lucro "un servizio di pubblica utilità" a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi, dei pensionati, dei singoli cittadini italiani anche se residenti all'estero, degli stranieri e dei loro superstiti, per il conseguimento in Italia e all'estero delle prestazioni di qualsiasi genere in materia di sicurezza sociale, di immigrazione e emigrazione, erogate da amministrazioni e enti pubblici, da enti gestori di fondi di previdenza complementare.
L'Ital anche sulla base della legge 152 del 2001 che affida ai patronati un ruolo di segretariato sociale svolge gratuitamente oltre all'attività di assistenza, tutela e consulenza sul piano previdenziale attività finalizzate alla conoscenza della legislazione, al supporto operativo e alla promozione dell'interesse dei cittadini in materie quali il lavoro e la sicurezza nei luoghi di lavoro, l'emigrazione e l'immigrazione, le prestazioni sociali.
Ed allora titoli come: ammortizzatori sociali, ricongiunzioni di posizioni assicurative, congedi per malattia e maternità, pensioni, infortuni e malattie professionali, invalidità civile, risarcimenti, rinnovo e rilascio del permesso di soggiorno, nulla osta al lavoro degli immigrati e ricongiungimento familiare degli immigrati, previdenza e pensioni per gli italiani all'estero sono solo uno spaccato del nostro operare.

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Chiediamo l'estensione degli 80 euro ai pensionati. Il Presidente del consiglio si era impegnato in una prima fase, ma non sta mantenendo l'impegno, così come per altre questioni.

I pensionati sono il vero ammortizzatore sociale delle famiglie italiane, molto di più di quanto lo siano le manovre che vengono fatte che distribuiscono la massa monetaria del paese sempre nella stessa quantità. Per questo non usciamo dalla crisi. Bisogna dare potere d'acquisto ai pensionati e ai lavoratori e ridurre le tasse nel mondo del lavoro, altrimenti questo Paese continueràa impoverirsi. E tutti i dati dicono che si sta andando in questa direzione. Invece di litigare con l'Europa o con la Commissione bisogna fare quello che ha fatto la Francia e quello che vuole fare l'Inghilterra: bisogna fare in modo di immettere denaro fresco per far riprendere l'economia di questo Paese. Oggi le imprese che soffrono sono quelle che lavorano per il mercato interno, mentre all'estero le nostre aziende vanno benissimo, nonostante la crisi. Siamo il secondo paese esportatore d'Europa e non ci sono problemi di costo del lavoro o di competitivitào di articolo 18. Qualcuno deve capire questo: il problema èche non si comprano le merci che produciamo per il mercato interno perchénon c'èreddito.

Bisogna dare gli 80 euro anche ai pensionati e rivalutare le pensioni perchéle stanno livellando tutte al ribasso. Èuna politica che sta portando il paese alla povertà.

Mentre danno gli 80 euro, aumentano le tasse, aumentano le bollette, aumenta il costo della vita per i cittadini. Anche gli 80 euro che vogliono dare alle mamme, cosa sono? A Roma, ad esempio, per portare un bambino all'asilo ci vogliono 400 euro.

C'èun rischio mortale per i fondi pensione: hanno aumentato del 9% la tassazione, quindi, si sta facendo il gioco delle tre carte...forse Renzi deve avere origini meridionali.

Porteremo avanti l'azione dei pensionati in tutte le realtàlocali. Ci vogliono nuove iniziative per garantire i piùpoveri, i meno tutelati, le famiglie dove ci sono persone non autosufficienti.

Noi vogliamo che ai pensionati siano adeguate le loro pensioni e che gli 80 euro vengano estesi anche a loro. Non lo faranno? Faremo tutte le azioni necessarie perchéquesto avvenga.

Se il peggiore datore di lavoro, cioèlo Stato, non farài contratti, dopo la manifestazione del prossimo 8 novembre del pubblico impiego, noi faremo anche lo sciopero generale di tutti coloro che sono oggi senza contratto, non solo i lavoratori del pubblico impiego, ma anche gli altri circa 7 milioni di lavoratori che si trovano nella stessa condizione.

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Mercoledì, 05 Novembre 2014 10:15

Osservatorio del Fisco: scarica il nuovo numero

In allegato il nuovo numero dell'Osservatorio sul FISCO a cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL.

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A seguire l'articolo con le dichiarazioni rilasciate da Antonello Dell'Omo, segretario delal UILM di Alessandria, in merito alla situazione delle aziende metalmeccaniche in provincia di Alessandria e in particolare nel Novese.

Articolo da www.radiogold.it:

Ormai al settimo anno di crisi, le aziende del territorio ancora non intravedono segnali di ripresa. Le imprese "sono sempre più in crisi e il ricorso agli ammortizzatori sociali è ormai strutturale" ha spiegato a Radio Gold News Antonello dell'Omo della segreteria provinciale Uilm. Tra le aziende seguite dal sindacalista c'è ad esempio la Marcegaglia di Pozzolo Formigaro. "Il centinaio di lavoratori è oggi in cassa integrazione ordinaria per ristrutturazione aziendale, ma passerà presto alla straordinaria.  La Marcegaglia è forse l'unica azienda ad aver presentato un piano di investimento di 4 milioni di euro che prevede il trasferimento di quattro linee a Pozzolo e l'arrivo a Pozzolo di 61 operai da Miliano". Al terzo anno di contratto di solidarietà sono invece i circa 180 lavoratori della Bundy di Borgetto Borbera. "Anche qui, purtroppo, il futuro non è roseo" ha aggiunto il sindacalista Uilm. "I dipendenti hanno accettato di ridurre l'orario di lavoro e, di conseguenza, il loro salario per poter continuare a lavorare tutti.  La Bundy, oltretutto,  è stata anche colpita dall'ultima alluvione e anche gli stessi dipendenti si sono subito dati da fare per liberare dal fango l'azienda e riprendere la produzione". Altra impresa in difficoltà, ha aggiunto Antonello Dell'Omo, è la Baglietto Acciai Navali di Novi Ligure dove lavorano circa 60 persone. "Dopo 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, l'azienda ci ha comunicato l'avvio delle procedure per una  riduzione del personale di circa 10 unità. Come sindacato abbiamo chiesto di utilizzare il contratto di solidarietà ed eventualmente la riqualificazione professionale per mantenere tutti i lavoratori all'interno dell'unità produttiva". Queste, ha concluso Antonello Dell'Omo, sono oltretutto solo tre delle principali in tutela reale.  "Ci sono però decine e decine di aziende più piccole dove si continuano a perdere posti di lavoro e di cui spesso i mass media non parlano. Senza contare, poi, i tantissimi lavoratori che si licenziano per giusta causa perché da mesi non percepiscono più lo stipendio e come unica strada hanno solo la disoccupazione".    - See more at: http://www.radiogold.it/notizie/7-politica/68512-uilm-dopo-7-anni-la-crisi-ancora-non-accenna-ad-allentare-la-sua-morsa-sulle-aziende-del-territorio#sthash.VCXVH6NY.dpuf

In allegato il file audio dell'intervista.

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Da "Mare Nostrum" a "Triton": domande d'asilo dai Paesi Terzi. Ma intanto chi salverà le persone dai naufragi? (di Beppe Casucci)

Roma, 4 novembre 2014 - Il Governo ha annunciato la conclusione di "Mare Nostrum", dopo una fase di accompagnamento all'operazione europea Triton:
accompagnamento che durerà fino a fine anno.

L'operazione di salvataggio in mare è durata 13 mesi ed ha soccorso 150 mila esseri umani, in maggioranza profughi.

E' ben noto che Triton, parte delle attività di Frontex, ha come scopo della missione il  pattugliamento ed il controllo delle acque territoriali e non è attrezzato per operazioni di soccorso in mare. Inoltre, non si allontanerà oltre le 30 miglia marittime dalle coste italiane.

In pratica, solo in caso di richiesta esplicita di soccorso da parte dei navigli in difficoltà, le poche navi europee sarebbero autorizzate a recarsi in acque internazionali per aiutare chi rischia di affogare. Il rischio concreto, naturalmente, è che il numero di perdite di vite umane cresca in modo esponenziale. Anche in caso di salvataggio non è chiaro dove i naufraghi verrebbero portati e quale sarebbe il loro destino.

"L'operazione  Mare Nostrum ci è costata 100 mila euro al giorno": l'informazione viene dal Ministero dell'Interno ed è stata riportata con clamore da molti mass-media.  Ora al di là del dubbio gusto dell'attribuire, sia pur indirettamente, un valore monetario alla vita umana (costo medio pro-capite di 760 €, ndr), quello che la stampa ancora non dice è che in parte i costi di Mare Nostrum ricadranno sul bilancio UE. Non bisogna inoltre dimenticare che i costi dei mezzi e degli uomini della Marina, finora lodevolmente impegnati a salvare decine di migliaia di essere umani, continueranno a pesare sul bilancio italiano con o senza la partecipazione a Mare Nostrum o a Triton.

E bisognerebbe forse  anche ricordare che nel 2010 – 2011 la protezione temporanea data dal Governo di allora a circa 60 mila tunisini costò all'Italia 1,4 miliardi di euro. Soldi che non sono andati ai migranti ma a migliaia di hotel che li hanno ospitati ed alle centinaia di associazioni e ed organizzazioni incaricati nell'offerta
della (scadente, ma costosa) accoglienza.

Quanto ad alcuni paesi del Nord Europa, prima ci hanno criticato (giustamente) per i respingimenti in mare – tra l'altro censurati dalla Corte di Giustizia Europea – ora però ci criticano per aver salvato le persone in mare, nella supposta certezza che Mare Nostrum abbia funzionato da pull – factor di
altre migliaia di disperati. Non è proprio così in quanto la pressione migratoria dall'Africa ha che vedere con la situazione drammatica di molti Paesi (a cominciare da Iraq e Siria): è iniziata prima di Mare Nostrum e continuerà senza fallo nell'era di Triton.

Oggi il Ministro Alfano indica giustamente un'alternativa: "si potrebbe – dice - far fare le domande d'asilo direttamente in Africa: questo anche per evitare il pericolo delle traversate". Com'è noto il Regolamento di Dublino obbliga il richiedente asilo a fare domanda solo dopo aver calpestato suolo
europeo. Non c'è dubbio che rendere possibile la richiesta d'asilo nei Paesi Terzi, ridurrebbe il numero di quanti usualmente si mettono nelle mani degli scafisti, a loro grave rischio e pericolo.

La UIL sostiene da tempo questa ipotesi ed è d'accordo in principio col Ministro. Per renderla possibile però bisognerebbe cambiare  il Regolamento di Dublino ed attrezzare a questo scopo le sedi delle ambasciate UE in Africa o la stessa Acnur che potrebbe raccogliere in loco le richieste d'asilo.

Non è una strada facile: intanto molti stati Membri UE sono assolutamente contrari a cambiare Dublino III; c'è poi la situazione di latente guerra civile in Libia a rendere questa ipotesi più un'illusione che una possibilità.

E' comunque un percorso auspicabile che va studiato e reso praticabile.
L'Italia è di turno nel semestre di Presidenza europea: ci vuole maggiore volontà e determinazione nel chiamare gli altri Stati Membri  ad un'assunzione collettiva di responsabilità.

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Conferenza stampa e consegna delle firme
Di Menna: Inaccettabile il blocco del contratto e degli scatti fino al 2019
Scivolone del ministro tecnico Giannini.
Il Presidente del Consiglio ascolti la voce della scuola e convochi i sindacati

Conferenza stampa a Piazza Montecitorio, questa mattina a Roma,  per i segretari generali dei sindacati scuola per illustrare gli esiti della campagna nazionale #sbloccacontratto promossa per dare voce al personale della scuola ingiustamente penalizzato due volte con il blocco del contratto e degli scatti di anzianità.
Un appuntamento importante programmato per fare il punto sulla raccolta delle firme in atto nelle scuole. Raccolta – ha chiarito il segretario generale della Uil scuola – che sta continuando, realizzata da chi ogni giorno a scuola lavora e la fa funzionare con esiti di qualità.
A fare da scenario a Montecitorio le grandi scatole con le firme che il presidente del Consiglio Renzi, in risposta la lettera inviata nei giorni scorsi, ha autorizzato a consegnare a Palazzo Chigi.
I segretari generali – Massimo Di Menna, Uil Scuola, Domenico Pantaleo, Flc Cgil,  Francesco Scrima, Cisl Scuola, Achille Massenti, segretario vicario Snals, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda – hanno portato, insieme ad insegnanti e personale della scuola  le scatole con le firme da Montecitorio a Palazzo Chigi.
Un corteo serio e composto (come illustrano le immagini) per far capire al Governo che il blocco del contratto  e degli aumenti fino al 2019 è veramente inaccettabile.
Abbiamo consegnato quasi 300 mila firme di persone che chiedono risposte concrete – ha detto Di Menna - ora il Governo non potendo rispondere celermente a tutti firmatari deve convocare i sindacati.
Non è mancato lo scivolone del ministro tecnico Giannini – ha aggiunto Di Menna – che invece di accogliere positivamente il gesto di migliaia di insegnanti e personale Ata, ha parlato di 'vecchio rituale'.
Auspichiamo che il presidente del consiglio che è anche segretario del partito Democratico sappia cogliere la portata della protesta.
La nostra azione nelle scuole continua, la raccolta delle firme proseguirà anche dopo la manifestazione dell'8 di tutto il pubblico impiego. Se non basteranno le firme  - ha continuato Di Menna - le persone si faranno vedere personalmente in piazza.
Sarebbe davvero sbagliato, in un momento difficile del paese, aprire uno scontro con il personale della scuola. Questo tema va affrontato con serietà. Ed è bene che lo affronti il presidente del Consiglio in prima persona.

In allegato la lettera inviata al premier Renzi e firmata dai sindacati della scuola.

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Lunedì, 03 Novembre 2014 11:53

9° rapporto della UIL sulla cassintegrazione

In allegato il 9° Rapporto UIL sulla cassa integrazione con i dati riferiti al mese di settembre 2014 suddivisi per macro aree, regioni, province e settori produttivi realizzato da Uil Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione

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Da questa mattina, lunedì 3 novembre 2014,  tutti i lavoratori agricoli potranno rivolgersi al nuovo presidio voluto dalla UILA (Unione Italiana Lavoratori Agroalimentari) nei locali del Comune di Ricaldone.

L'appuntamento sarà settimanale, ogni lunedì mattina dalle 9.30 alle 12.30.

Il Segretario territoriale UILA Tiziano Crocco sarà a disposizione dei lavoratori per dare informazioni e assistenza in generale e in particolare sulla disoccupazione agricola.

 

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