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E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge avente inerente agli strumenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese a seguito dell'emergenza COVID-19 come, ad esempio, il nuovo calendario per il modello 730 e C.U. e la sospensione, fino al 30 aprile, del versamento di contributi previdenziali e ritenute fiscali per le strutture ricettive.

La proroga degli invii del modello 730  ha carattere nazionale e quindi riguarda tutti i contribuenti; il nuovo termine ultimo per la trasmissione dei modelli, già previsto dalla Legge di Bilancio 2020 con decorrenza 2021, sarà il 30 settembre 2020 anziché il 23 luglio come precedentemente previsto.

La scadenza prevista per il rilascio del modello C.U. da parte dei sostituti d'imposta slitta invece al  31 marzo 2020.

La stessa scadenza del 31 marzo, anzichè quella ordinariamente stabilita per il 28 febbraio, è prevista per la trasmissione dei dati delle spese che danno diritto a detrazioni o deduzioni (come gli interessi passivi dei mutui, le rette di università e asili nido, i premi assicurativi, ecc.).

Pertanto, la Certificazione Unica e i dati degli oneri detraibili o deducibili (spese sanitarie, mutui, istruzione, asili nido, previdenza complementare, contributi e ristrutturazione ecc.) dovranno essere inviati entro il 31 marzo prossimo.

La dichiarazione precompilata sarà invece disponibile dal 5 maggio e non più dal 15 di aprile.

Mercoledì, 11 Marzo 2020 09:20

Rassegna stampa 11 marzo 2020

Nel rispetto dei decreti ministeriali per il contenimento del contagio da Coronavirus gli uffici CAF e ITAL UIl della provincia di Alessandria invitano l'utenza a telefonare per prendere appuntamento, in questo modo si eviteranno affollamenti ed attese. Si invitano le persone a rispettare le distanze di sicurezza indicate.

Vi invitiamo a consultare la sezione Sedi e Contatti per recuperare i numeri telefonici: https://www.uilalessandria.org/sedi-e-contatti.html 

Grazie per la collaborazione.

 

La Nota ministeriale n. 279 dell'8/3/2020 prevede per docenti, amministrativi e tecnici che "i dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l'amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza, secondo le modalità semplificate previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278".

Per il personale collaboratore scolastico "considerata la sospensione delle lezioni prevista dal DPCM, l'emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti fisici delle persone per ragioni lavorative e viste le mansioni previste per questo profilo dal CCNL," prevede invece che " il Dirigente scolastico, constatata l'avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90.

Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU e/o le OO.SS. territoriali, attraverso turnazioni del personale tenendo presente condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell'infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici."

I dirigenti garantiscono pertanto i servizi minimi come da contratto integrativo di istituto, mediante una turnazione disposta dal DSGA secondo i criteri espressi nella circolare medesima. Tale principio, come afferma la stessa Nota, si applica anche ad altri profili Ata la cui prestazione non può essere resa a distanza. Si tratta, dunque, di un provvedimento datoriale e non di una richiesta del dipendente.

Né il DPCM 8/3/2020 né la Nota richiamata prevedono che il dipendente sia posto in ferie d'ufficio. Del resto lo stesso Decreto-legge 6/2020 all'art. 2, rubricato "Ulteriori misure di gestione dell'emergenza", prevede che "Le autorità competenti possono adottare ulteriori misure di contenimento e gestione dell'emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell'epidemia da COVID-19 anche fuori dai casi di cui all'articolo 1, comma 1".

È esattamente quanto sta facendo il Ministero con la Nota 279.

Siamo del parere che non debbano essere previsti recuperi per effetto della turnazione, trattandosi di provvedimenti di natura emergenziale. Abbiam in ogni caso sollecitato il Ministero a fornire una precisazione in tal senso. L'emergenza in corso si sta configurando come stato talmente eccezionale da porre la salute delle persone al di sopra di ogni altra cosa. Tale prioritario obiettivo è perseguibile anche e soprattutto tramite la limitazione al minimo degli spostamenti, talché il non recarsi al lavoro, in questa circostanza, è agito nell'interesse dell'intera collettività e non a vantaggio del singolo che non presta il servizio.

(dal sito nazione UIL SCUOLA)

Martedì, 10 Marzo 2020 09:33

Rassegna stampa 10 marzo 2020

"NON E' IL CORONAVIRUS IL PROBLEMA AL MOMENTO NELLE CARCERI ITALIANE, quanto piuttosto quello che sta dietro al coronavirus: ossia l'emergenza di evitare il contagio in una società ristretta, sovraffollata, promiscua come quella all'interno dei penitenziari italiani" dichiara Salvatore Carbone, segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria del Piemonte.

"Questo non resterà solo un problema italiano", continua il segretario "L'Italia, purtroppo, è solo il primo dei paesi europei che vive e vivrà l'emergenza carceri; tuttavia, al momento, non si può non commentare e in negativo di quanto sta succedendo negli istituti, dal nord al sud. Il Piemonte fortunatamente non ha avuto episodi gravi ed eclatanti come in Lombardia, Emilia, Campania e Puglia: abbiamo registrato proteste negli istituti di Alessandria, Vercelli e Torino, ma limitati nel battere sui cancelli e sui blindi delle camere detentive".

"Di certo" incalza Carbone "posso dire che i vertici dell'Amministrazione penitenziaria hanno un po' sottovalutato il problema. Non hanno tenuto conto, dapprima delle denunce sindacali sullo stato dei luoghi in cui vertono gli istituti, dei problemi d'organico del personale e della gestione degli istituti (grave assenza di comandanti di reparto e direttori degli istituti), ed ora, delle conseguenze che, ovviamente, avrebbero causato i provvedimenti d'urgenza adottati dal Governo per tamponare la crisi epidemiologica".
"In Piemonte, ad esempio," chiosa il segretario"come massima autorità dell'Amministrazione penitenziaria, abbiamo lo stesso Provveditore regionale della Lombardia per due giorni a settimana che, anziché occuparsi dell'emergenza coronavirus negli istituti, si è preoccupato di annullare e modificare, solo fino a avanti ieri, il Protocollo d'Intesa Distrettuale appena vigente da 1 anno. I fatti di Milano e Pavia, potrebbero essere i risultati di una emergenza mal gestita?"

Lunedì, 09 Marzo 2020 16:10

Rassegna stampa 7-9 marzo 2020

Venerdì, 06 Marzo 2020 09:42

Rassegna stampa 6 marzo 2020

Le OO.SS CISL FP, UIL FPL, FIALS e NURSING UP a seguito degli eventi che hanno portato alla chiusura e riconversione dell'ospedale di Tortona e alla temporanea chiusura di quello di Novi Ligure si sono riuniti in comitato permanente itinerante tra i diversi presidi e continuano ad interfacciarsi con la Direzione dell'ASL e l'Unità di Crisi della Regione Piemonte, a tutela di tutti i dipendenti coinvolti nell'emergenza sanitaria.

Si è concordato con il Commissario dell'ASL di confrontarsi quotidianamente per seguire la continua evoluzione dell'emergenza per limitare, per quanto possibile, il disagio ai lavoratori.

Al momento certe strumentalizzazioni mediatiche, da cui prendiamo le distanze, risultano essere sterili e poco funzionali per la gestione della situazione.

Ringraziamo tutti i lavoratori coinvolti per lo spirito di abnegazione dimostrato, riconosciuto formalmente anche dall'Unità di Crisi.

CISL FP UIL FPL FIALS NURSING UP

Le Segreterie generali di Cgil Cisl Uil e Fim Fiom Uilm Nazionali esprimono le seguenti valutazioni a seguito del pre-accordo raggiunto tra Arcelor Mittal, Governo e Ilva in amministrazione straordinaria nella giornata di oggi, mercoledì 4 marzo 2020.

Il negoziato avvenuto da Novembre 2019 non ha visto alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
Alla luce dei contenuti appresi, riteniamo assolutamente non chiara la strategia del Governo in merito al risanamento ambientale, alle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo. A questa incertezza si somma una totale incognita sulla volontà dei soggetti investitori, a partire da Arcelor Mittal, riguardo il loro impegno finanziario nella nuova compagine societaria che costituirà la nuova AMinvestco.

Nei fatti il pre-accordo prevede una fase di stallo da qui alla fine del 2020 per quanto riguarda le prospettive e l'esecuzione del piano industriale.

Tutto questo arriva dopo due anni di ulteriore incertezza, particolarmente rischiosa per una realtà industriale che necessita invece di una gestione attenta e determinata. A ciò si somma una congiuntura sfavorevole del mercato dell'acciaio.

Nello specifico ci sembra di totale indeterminazione:
– Il periodo di tempo senza una governance chiara;
– Il ruolo delle banche e dell'investitore pubblico;
– Il mix produttivo tra ciclo integrale e forni elettrici;
– Il ruolo conseguente delle due società;
– La possibilità con questo piano di occupare i 10.700 lavoratori più i 1.800 in amministrazione straordinaria e i lavoratori delle aziende di appalto, che l'accordo del 6 settembre 2018 assicurava.

Inoltre il pre-accordo prevede un aumento dei lavoratori in Cassa Integrazione e il vincolo dell'accordo sindacale entro il 30 maggio senza una nostra preventiva condivisione del piano e degli strumenti adottati.

L'assetto complessivo del piano rischia di essere insostenibile alla luce della sua scarsa verticalizzazione produttiva (tubi, laminati, lamiere, treni nastri) i cui investimenti sono molto inferiori al piano da noi sottoscritto e la positiva previsione di ripartenza dell'Afo5 ha tempistiche del suo rifacimento troppo dilatate nel tempo.

L'accordo del 6 settembre 2018 non prevedeva esuberi né l'utilizzo della Cassa Integrazione. Garantiva la presenza di un grande produttore di acciaio a eseguire il piano stabilito. Quell'accordo resta la migliore garanzia di tutta l'occupazione, del risanamento ambientale e del rilancio produttivo.

CGIL                                                      CISL                                                       UIL
Maurizio Landini                               Annamaria Furlan                       Carmelo Barbagallo

FIOM                                                      FIM                                                      UILM
Francesca Re David                           Marco Bentivogli                             Rocco Palombella

Sempre con voi

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