Ancora un morto sul lavoro.
Purtroppo questa stamattina, come ormai tutti i giorni in tutta Italia, a causa di un incidente sul lavoro avvenuto ieri mentre svolgeva la sua attività lavorativa all'interno di una galleria per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, il lavoratore MARTINO EGIDIO, sposato e padre di una figlia, dipendente della ditta EDILMAC di Gorle (BG) ha perso la vita.
Sta diventando una consuetudine inaccettabile.
Le Organizzazioni Sindacali del settore Edile della provincia di Alessandria e Genova, porgendo le più sentite condoglianze alla famiglia del lavoratore, piangono un'altra vittima
del lavoro non riuscendo a capire come di lavoro, nel 2018, si possa ancora morire.
Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL per questo motivo hanno proclamato sciopero con le seguenti articolazioni: per il personale turnista dalle ore 6.00 del 10 dicembre alle
ore 6.00 del 11 dicembre per il personale giornaliero intera prestazione del 10 dicembre
Le Organizzazioni Sindacali, nella giornata di lunedì, saranno presenti con un presidio presso la Prefettura di Alessandria e la Prefettura di Genova. Nei prossimi giorni, altresì, metteranno in campo quanto necessario per riportare la sicurezza del lavoro e dei lavoratori al centro dell'attenzione e per non dover piangere altri morti
Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL di Alessandria e Genova
"Apprendiamo che è stato appena approvato, in Commissione bilancio della Camera dei deputati, un emendamento al disegno di legge di bilancio 2019 che introduce un sistema di incentivi e disincentivi all'acquisto di auto in base ai livelli di emissione di CO2 a partire già dal primo di gennaio 2019. Forse inconsapevolmente si forzano in modo frettoloso gli acquisti di auto ibride o elettriche e si penalizzano tutte le altre, così da colpire le produzioni italiane e da favorire oltremodo quelle straniere, oltre a colpire il consumatore medio che non può comprare a prezzi accettabili una tecnologia ancora troppo cara". Lancia l'allarme Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.
"Il passaggio all'ibrido e all'elettrico – spiega Palombella – è un traguardo di per sé condivisibile, fatto proprio dalle stesse case automobilistiche a cominciare da FCA, che pochi giorni or sono ha annunciato un piano incentrato sulla elettrificazione e ibridizzazione di tutti i futuri modelli. Tuttavia il passaggio all'elettrificazione deve essere graduale per tre motivi fondamentali: evitare di colpire i consumatori medi che non possono sborsare le migliaia di euro di sovrapprezzo attualmente richieste per prodotti ibridi o elettrici che oggi sono ancora solo di nicchia, sovrapprezzo si badi non coperto nemmeno dagli incentivi; evitare di deprimere il mercato dell'auto in un momento in cui anche l'infrastruttura è inadeguata; infine evitare di penalizzare l'intera filiera dell'industria dell'auto italiana proprio mentre sta investendo per agganciare il salto tecnologico".
"Il comparto dell'auto – conclude il leader della Uilm – rappresenta il primo settore industriale italiano, fortemente votato alle esportazioni. Colpirlo equivale a deprimere l'economia e soprattutto a mettere a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro".
Ufficio stampa Uilm
Proietti: evasione fiscale vero vulnus da colmareLe stime dell'Ocse confermano che, nel nostro Paese, il vero vulnus da colmare è l'evasione fiscale.
Consentire l'evasione di oltre il 62% dell'IVA potenziale significa rinunciare a miliardi di euro ogni anno, che potrebbero essere investiti per la crescita del Paese e per tagliare le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati che da sempre fanno il proprio dovere con il fisco, pagando le tasse prima ancora di ricevere l'assegno.
Le misure messe in campo dal Governo, come il nuovo condono fiscale e il recente innalzamento del limite all'utilizzo del contante per i turisti, testimoniano che non si vuole operare quel cambiamento necessario nel contrasto all'evasione. Per la Uil è necessaria, invece, una forte volontà politica nella lotta all'evasione istituendo un meccanismo che estenda e potenzi, a cominciare dall'IVA, la ritenuta alla fonte anche a carico del lavoro autonomo e dei professionisti.
Ciò costituirebbe un primo passo per colmare l'asimmetria del nostro sistema fiscale che è la causa principale dell'evasione.
Buone notizie per una lavoratrice che era stata licenziata ingiustamente dalla cooperativa Villa Primule Gestione S.r.l. per la quale lavorava come OSS nella casa di riposo Orchidea di Alessandria.
La ragione del licenziamento era il superamento del periodo di comporto, ossia assenza per malattia, ritenuta superiore ai 120 giorni.
Il licenziamento è stato impugnato dall'avvocato Stefano Ena che, dopo il rifiuto della società a revocarlo, ha proceduto con ricorso avanti al Giudice del Lavoro di Alessandria.
La tesi dello studio legale associato Ena Gallina Lasagna Lunati di Alessandria era che il calcolo fosse errato perché il nuovo contratto era stato sottoscritto dall'aprile 2017 e non risultava corretto quindi conteggiare anche le assenze precedenti. Inoltre il contratto che è stato applicato alla lavoratrice non è sottoscritto da Cgil, Cisl e UIL, le sigle maggiormente rappresentative, e prevede un periodo massimo di malattia ben inferiore a tutti i contratti stipulati in Italia e addirittura più breve del periodo indennizzato dalla stessa INPS, con possibili profili di incostituzionalità.
E' importante sottolineare come Villa Primule Gestione S.r.l. sia l'unica azienda in provincia di Alessandria ad applicare il nuovo contratto Anaste firmato da sindacati autonomi.
Dopo la notifica del ricorso, la cooperativa ha deciso di raggiungere un accordo accettando integralmente le richieste formulate con il ricorso giudiziario, procedendo alla reintegra della lavoratrice ed al risarcimento integrale della stessa.
Giancarlo Moduzzi, responsabile Terzo Settore UIL FPL Alessandria: "Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto che riporta regolamentazione e ci aiuta ad accendere un faro sui contratti definiti "pirata" che vengono applicati troppo spesso ai lavoratori. Questi non tutelano il personale, ma al contrario li privano dei diritti normativi ed economici.
E' importante condividere quanto accaduto per mettere in allerta altri lavoratori e lavoratrici che si trovino in questa situazione a chiedere il nostro aiuto per far valere i loro diritti. Ringraziamo lo studio legale che ci ha seguito con il risultato ottenuto del reintegro della lavoratrice e quindi la salvaguardia del posto di lavoro."
Per maggiori info:
Giancarlo Moduzzi, responsabile Terzo Settore UIL FPL Alessandria
Cell: 380 7687532
In allegato il 10° Rapporto UIL sulla cassa integrazione con i dati riferiti ad ottobre di quest'anno.
L'elaborazione dei dati comprende anche l'andamento complessivo dell'ammortizzatore sociale nel periodo gennaio-ottobre, con analisi condotta per macro aree, Regioni, Province e settori produttivi.
Qui sotto le dichiarazioni di Gianni Cortese, SEgretario UIL Piemonte:
10° rapporto 2018 sulla cassa integrazione in Piemonte
PRIMI DIECI MESI DEL 2018: IN PIEMONTE LA CIG SCENDE DEL 19,1%, MA NEL RAFFRONTO TRA OTTOBRE E SETTEMBRE CRESCE DEL 340,9%
In Italia, nei primi dieci mesi del 2018, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 181.251.327 ore di cassa integrazione, in discesa del 39,8% rispetto allo stesso periodo del 2017.
In Piemonte la richiesta è stata di 23.735.999 ore, in diminuzione del 19,1% (-1,4% ordinaria, -27,6% straordinaria, -100% deroga).
La media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 13.951, con un calo di 3.057 unità rispetto all'anno precedente.
Il Piemonte si conferma al 2° posto per richieste di ore di cassa integrazione, preceduto dalla Lombardia.
DATI PROVINCIALI
L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra primi dieci mesi del 2018 e del 2017, è stato il seguente: Verbania +92,9%, Cuneo +55%, Torino -16,1%, Alessandria -31,5%, Vercelli -41,7%, Asti -48,8%, Novara -58,2%, Biella -61,6%.
Torino, con 13.665.802 ore richieste nei primi dieci mesi dell'anno si colloca al secondo posto tra le province più cassaintegrate d'Italia, dopo Roma.
SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi ha registrato:
-15,6% Industria, -19,3% Edilizia, -99,2% Artigianato, -53,2% Commercio, per un totale di -19,1%.
RAFFRONTO OTTOBRE/SETTEMBRE 2018
In Italia, ad ottobre sono state autorizzate 19.212.764 ore di cassa integrazione, con un aumento del 69,7% rispetto al mese precedente (+34,2% ordinaria, +102,9% straordinaria, +185,2% deroga).
Nella nostra regione, la richiesta è stata di 3.355.124 ore, in crescita del 340,9% rispetto a settembre (+186,7% ordinaria, +480,5% straordinaria, -97,1% deroga).
Torino, con 2.675.607 ore autorizzate, è la provincia che ha fatto maggior uso di ammortizzatori sociali. Il Piemonte è al 1° posto tra le regioni.
DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:
"Dalla rilevazione dei dati relativi alle richieste di cassa integrazione si evince che le difficoltà provocate dalla grande crisi decennale sono lungi dall'essere superate. In particolare nel mese di ottobre si è registrata una forte recrudescenza che, coniugata con gli aumenti sensibili delle richieste di Naspi, non lasciano tranquilli per lo svolgimento dei prossimi mesi dal punto di vista occupazionale. Bisogna, perciò, apportare correttivi al sistema di ammortizzatori sociali, falcidiato dagli interventi degli scorsi anni. Inoltre, come richiesto unitariamente dal Sindacato servirebbero, nella manovra di bilancio, investimenti pubblici ed interventi fiscali volti ad alleggerire la pressione sul lavoro dipendente e sulle pensioni".
© 2021. Tutti i diritti riservati.
Privacy Policy | Cookie Policy
Web by ModusOperandi