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Mercoledì, 03 Dicembre 2014 10:51

Precariato​ scuola: come orientarsi dopo la sentanza della Corte Europea

Un chiaro richiamo al Governo. Ora un intervento legislativo  per rispondere al  richiamo europeo.
I precari con tre anni di contratti reiterati si possono  rivolgere al giudice:  presso le strutture Uil Scuola tutti i  chiarimenti.

La Uil Scuola  è l'organizzazione che per prima ha promosso iniziative legali (in molti casi  già con esito positivo, con pagamento di indennizzo). Tali iniziative hanno  rappresentato  anche una forma di denuncia-pressione nei confronti dei  Governi che finora si sono mostrati inadempienti e  insensibili tanto da  determinare tale condanna da parte della Corte europea.

Ora il  Governo Renzi deve procedere con provvedimento d'urgenza per coprire tutti i  posti con contratti a tempo indeterminato e stabilire limite  e motivazione  alla eccezione di contratti a termine reiterati e l'importo dell'indennizzo da  dare al lavoratore (docente e Ata) per violazione di tali norme.

La Uil Scuola  seguirà da ora l'azione del Governo, denunciando, ogni mese il ritardo e  l'inadempienza, fino al ripristino della legalità.

Presso le  strutture territoriali Uil Scuola è possibile, per i precari interessati,  verificare le singole posizioni al fine di produrre ricorso al giudice del  lavoro per veder riconosciuto il diritto: immissione in ruolo o comunque  indennizzo.

La sentenza  riguarda sia i docenti che il personale Ata.

Link alla scheda: http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/nota_sentenza_corte_di_giustizia_europea_-.pdf

Conferenza IE sui servi educativi per  la prima infanzia (0-5 anni)

Si è svolta a Vienna nei giorni 24 e 25 novembre la  conferenza mondiale dell'Internazionale dell'Educazione sulla prima infanzia e  il diritto dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni ad avere dei servizi  educativi e di istruzione pubblici e di qualità. Per la UIL Scuola hanno  partecipato Noemi Ranieri e Rossella Benedetti.

L'Internazionale dell'Educazione svolge un lavoro di ricerca  costante su questo argomento attraverso una taskforce composta da educatori ed  esperti provenienti da tutte le parti del mondo. La necessità di garantire  servizi educativi  e di istruzione pubblici di qualità a tutti già dalla  prima infanzia è supportata dai dati raccolti da istituzioni di diversa origine,  non solo di parte sindacale. Una precoce offerta educativa, che non si traduce  in una primarizzazione della scuola dell'infanzia, permette ai bambini di ogni  estrazione sociale di sviluppare al meglio il proprio potenziale cognitivo,  relazionale e motorio. Ma le politiche di austerità e la mancanza di attenzione  per le esigenze di questa fascia di età cercano di delegare sempre più al  privato la copertura di tali servizi. Conseguenza immediata la riduzione del  livello di qualità. Benché in apparenza il privato in molte realtà sembra poter  offrire di più all'utenza, ad un più attento controllo emergono quelle criticità  tipiche di chi offre servizi per profitto, cioè l'utilizzo di personale non  qualificato, spesso contrattualizzato non come educatori o insegnanti ma come  figure di più basso profilo; attività miranti a fornire abilità o conoscenze  disciplinari, piuttosto che a sviluppare da un punto olistico la persona. I  risultati scolastici a lungo termine di chi ha frequentato strutture private  dimostrano che non hanno tratto alcun vantaggio significativo nella frequenza di  tali scuole.

Il confronto tra le esperienze di diversi Paesi ha fatto  emergere la necessità di aumentare la pressione sui governi perché frenino la  deriva privatistica e aumentino gli investimenti a sostegno dei servizi per  l'infanzia. Nel  caso italiano l'azione del governo dovrebbe mirare a  rafforzare la funzione della scuola dell' infanzia all'interno del sistema  nazionale dell'istruzione, sia nel rispetto della tradizione pedagogica  solidamente riconosciuta a livello internazionale e del contributo che  l'esperienza della scuola dell'infanzia fornisce per rimuovere i  gap  derivanti da fattori socioeconomici, che per innalzare la qualità dei servizi  educativi per l'infanzia dedicati al segmento 0-3 anni, con azioni di indirizzo  valide nazionalmente.

A tale scopo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro,  chiamata a rendere pubblica la sua posizione, ha fornito delle linee guida  riguardanti le condizioni di lavoro e i salari degli educatori e degli  insegnanti che operano in questa fascia di età. Il testo, in Inglese, Francese e  Spagnolo, può essere scaricato a questo indirizzo: http://www.ilo.org/sector/Resources/codes-of-practice-and-guidelines/WCMS_236528/lang--en/index.htm

DIRIGENTI  SCOLASTICI | RETRIBUZIONE DI RISULTATO
Giovedì  4 dicembre manifestazione davanti al ministero

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