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Fondo vittime amianto. Misura dell'acconto della prestazione aggiuntiva per l'anno 2016

L'INAIL, con determina del presidente n. 372 del 18 settembre 2017, ha stabilito la misura complessiva dell'acconto della prestazione aggiuntiva del Fondo per le vittime dell'amianto per l'anno 2016 pari a 10,1%.

Tenuto conto che la percentuale del primo acconto già erogato è stata del 9%, la misura del secondo acconto per l'anno 2016 risulta pari a 1,1%.

Ricordiamo che il Fondo vittime amianto è stato istituito con la legge finanziaria 2008.

Hanno diritto alla "prestazione aggiuntiva" del Fondo i titolari di rendita, anche unificata, che hanno contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all'amianto e alla fibra "fiberfrax", riconosciute dall'INAIL e dal soppresso IPSEMA, e gli eredi di cui all'art. 85 T.U.1124/1965.

Questo beneficio è aggiuntivo alla rendita percepita ed è corrisposto d'ufficio dall'INAIL, attraverso due acconti e un conguaglio.

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Lunedì, 28 Agosto 2017 11:22

Amianto: domande telematiche entro il 16/09

Nella Gazzetta Ufficiale n. 166 del 18 luglio 2017 è stato pubblicato il decreto attuativo che prevede il riconoscimento della pensione di inabilità per i soggetti affetti da malattie, di origine professionale, per esposizione all'amianto.  >> Leggi news Ital del 28 luglio 2017

Si ricorda che la prestazione è riconosciuta ai lavoratori affetti dalle patologie di origine professionale elencate nel decreto attuativo, e che la domanda telematica di verifica delle condizioni di accesso al beneficio deve essere presentata all'INPS entro e non oltre il prossimo 16 settembre.

L'INPS, con il messaggio n. 3249 del 4 agosto, ha emanato le prime disposizioni e comunicato di aver aggiornato le procedure telematiche per l'inoltro delle istanze.

Gli uffici di Patronato ITAL offrono assistenza agli interessati per la trasmissione delle istanze all'INPS e ricordano che, per questa particolare prestazione, non è necessario l'inoltro di documentazione medica.

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È stato pubblicato sulla G.U. n. 166 del 18 luglio 2017 il decreto ministeriale che disciplina i criteri e le modalità per la concessione della pensione di inabilità per i lavoratori affetti da malattie connesse all'esposizione all'amianto.

Il decreto precisa che sono destinatari di questa particolare forma di pensionamento solo i lavoratori affetti dalle patologie di origine professionale ovvero quale causa di servizio specificatamente indicate dalla norma.

Per conseguire la pensione di inabilità, i richiedenti devono far valere almeno 5 anni di contribuzione nell'arco dell'intera vita lavorativa, e avere ottenuto da parte dell'INAIL, o di altre amministrazioni competenti, il riconoscimento delle patologie di origine professionale. La pensione di inabilità è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa dipendente o autonoma; è incumulabile con la rendita vitalizia dell'INAIL e con altri benefici pensionistici.

Solo per il 2017, le domande di accesso al beneficio devono essere presentate all'INPS entro e non oltre il 16 settembre 2017.

Le istanze saranno accolte entro il limite di spesa di 20 milioni di euro per l'anno 2017 e di 30 milioni di euro annui a decorrere dal 2018.

Qualora dal monitoraggio delle domande presentate e accolte emerga il verificarsi di scostamenti del numero di domande rispetto ai limiti annuali di spesa, il riconoscimento del beneficio è differito tenendo conto prioritariamente dell'età anagrafica, dell'anzianità contributiva e, infine, a parità delle stesse, della data di presentazione della domanda.

Gli ufficio di Patronato ITAL sono a disposizione per fornire informazioni ai lavoratori.

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Lo scorso 20 aprile 2017 il Ministero del lavoro ha pubblicato sul proprio sito il decreto interministeriale (MLPS e MEF del 7 marzo), con il quale è stata approvata la determina INAIL n. 50/2017 che fissa al 13,8% la misura della prestazione aggiuntiva del Fondo per le vittime dell'amianto per l'anno 2015, nonché la misura del conguaglio del 3,3%, tenuto conto dei complessivi acconti già erogati (10,5%).

Ricordiamo che il Fondo vittime amianto è stato istituito presso l'INAIL dalla legge finanziaria 2008.

Hanno diritto alla "prestazione aggiuntiva" del Fondo i titolari di rendita, anche unificata, che hanno contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all'amianto e alla fibra "fiberfrax", riconosciute dall'Inail e dal soppresso Ipsema, nonché gli eredi di cui all'art. 85 T.U.1124/1965.

Questo beneficio è aggiuntivo alla rendita percepita ed è corrisposto d'ufficio dall'INAIL, attraverso due acconti e un conguaglio.

La misura del primo acconto è pari al 10% dell'importo di ciascun rateo di rendita; il secondo, è pagato fino a esaurimento delle risorse disponibili del fondo, in un'unica soluzione entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui è stato erogato il primo acconto.
Si ricorda che l'INAIL per il 2015 aveva fissato il secondo acconto dello 0,5% in aggiunta al primo acconto del 10%.

Il conguaglio è corrisposto in un'unica soluzione entro sei mesi dalla fine dell'esercizio successivo a quello in cui è stato erogato il primo acconto: pertanto per l'anno 2015, il conguaglio del 3,3% dovrebbe essere erogato ai titolari di rendita entro il 30 giugno 2017, usiamo il condizionale perché la data molto probabilmente slitterà.

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CGIL CISL UIL: RAGGIUNTO IMPORTANTE RISULTATO. AMIANTO ENTRA NELL'AGENDA DEL GOVERNO. L'AUSPICIO E' CHE SIA UNA VERA SVOLTA

Uffici Stampa Cgil Cisl Uil

Roma, 29 aprile 2016 - Per oggi, 5 maggio, è stata convocata la Conferenza unificata Stato–Regioni e Autonomie locali, come annunciato dal sottosegretario Claudio De Vincenti nel corso della Conferenza sull'amianto organizzata questa mattina da Cgil Cisl Uil, presso la Camera in occasione della giornata dedicata alle vittime dell'amianto, dal titolo "Subito il Piano Nazionale Amianto!". Nell'occasione,  verrà ratificato un documento relativo al Piano nazionale Amianto che definirà un accordo interistituzionale in cui si stabilirà, presso la Presidenza del Consiglio, una Cabina di Regia - con la presenza dei Ministeri interessati, delle Regioni, delle Province e dei Comuni. In questo modo la questione amianto entra a pieno titolo nell'agenda dei lavori del Governo.

La cabina di regia  presiederà all'attuazione e al coordinamento di tutte le attività collegate alla questione amianto, che riguardano le amministrazioni della Sanità, del Lavoro e dell'Ambiente e i diversi livelli istituzionali dai ministeri, alle Regioni e ai Comuni.

Il sottosegretario De Vincenti, raccogliendo anche il parere espresso dalla Commissione Affari sociali, ha dichiarato, inoltre,  che  il Piano nazionale Amianto farà parte anche del DEF, Documento di Economia e Finanza, e sarà oggetto di attenzione anche della prossima legge di stabilità, come già avvenuto nelle precedenti leggi di stabilità per il 2015 e il 2016.

Si tratta di un primo importante risultato raggiunto, oggi, da Cgil, Cisl e Uil, al termine dell'iniziativa alla quale hanno preso parte i Segretari Confederali Fabrizio Solari , Giuseppe Farina e Silvana Roseto,  oltre che 100 quadri sindacali, i  Presidenti Commissioni Affari sociali e Salute, Lavoro e Ambiente della Camera, on. Mario Marazziti, on. Cesare Damiano e on. Ermete Realacci, il rappresentante del Coordinamento delle Regioni, Antonio Saitta, e il rappresentante dell'Anci nazionale, Maurizio Mangialardi.

Cgil, Cisl, Uil, nel corso dei lavori,  hanno accolto positivamente alcune proposte dei tre Presidenti delle Commissioni Ambiente, Lavoro e Salute. Per le Confederazioni sindacali, così come annunciato dall'onorevole Ermete Realacci, bisognerebbe ampliare la logica dei bonus per i privati che decidono di effettuare operazioni di bonifica: questo, infatti, potrebbe avere un effetto anticiclico per il settore delle costruzioni. Inoltre, Cgil, Cisl e Uil hanno sostenuto quanto proposto  dall'onorevole Mario Marazziti, sulla necessità di costruire un coordinamento di sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti. Condivisibili, infine,  le dichiarazioni dell'onorevole Cesare Damiano sull'uscita anticipata dal lavoro per gli esposti all'amianto.

Durante il convegno, si è ribadita al Governo la necessità di  superare  gli indugi e i ritardi nell'adozione del Piano Nazionale Amianto, già predisposto dal marzo del 2013,  e di un'assunzione diretta della direzione del piano.

A tal proposito, Cgil Cisl Uil hanno fortemente apprezzato l'attuazione della Cabina di regia, presupposto fondamentale per l'adozione del Piano nazionale, fermo restando la verifica dei contenuti sostanziali di finanziamento e di incisività delle azioni del Piano.

Soddisfatti, quindi i sindacati, che hanno rivendicato il merito di essere riusciti a far entrare a pieno titolo la responsabilità della "questione amianto" nell'agenda del Governo.

Cgil, Cisl e Uil hanno, inoltre, ribadito la necessità che, alle organizzazioni sindacali e alle associazioni delle vittime dell'amianto, siano  garantiti gli spazi e le occasioni di confronto e di verifica dell'azione del Governo, per favorire il pieno successo delle azioni positive che si metteranno in campo.

L'auspicio dei tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil -  Solari, Farina e Roseto -  è che questa sia stata una giornata importante che segnerà una svolta decisiva nella lotta di liberazione dall'amianto del nostro Paese.

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In queste due giornate molto si è discusso e si discute dei temi che ci impegnano tutti ad annullare i danni prodotti dall'Amianto nella nostra città.

Sulla partita c'è un impegno reale, abbiamo tolto l'Eternit dagli edifici pubblici, scuole, tettoie di mercati, capannoni ,palestre, ma non è un lavoro concluso che  può fermarsi, sia sul fronte della prevenzione che sul fronte ambientale, così come non deve fermarsi la ricerca di sanità e di giustizia.

Quando parliamo di prevenzione però, non dobbiamo fermarci alla triste vicenda casalese dove, purtroppo, registriamo una sconfitta sul tema, la mancata prevenzione ha prodotto la tragedia che ha coinvolto la nostra gente.

Le leggi in materia non mancano nel nostro paese, il problema è farle rispettare.

Quanto costa alla comunità la mancata prevenzione ambientale, la mancanza di una politica   che ponga al centro dell'impegno delle parti sociali l'analisi delle nocività presenti, la rimozione di tutti i fattori di insalubrità e di rischio che  si possono incontrare nell'organizzazione del lavoro, in termini, oltre che di dolore, di costi sociali.

L'occasione casalese dove, la colpevole imprevidenza ha prodotto una tragedia, deve indurci ha riflettere sul fatto che, pur avendo in Italia leggi che pongono alla attenzione di tutti gli operatori di produzione, l'importanza , la centralità, della qualità della vita di chi lavora; per egoismo, ignoranza, mancanza di umanità, anche le più elementari norme vengono disattese.

Basti pensare che, pur avendone verificato la nocività, persistono sui nostri palazzi antenne ricetrasmissive di radio, tv, telefonia, negli ambienti di lavoro non esistono sempre ambienti  con microclima accettabile, uffici con attrezzature che permettano posture degli operatori  men che dannose.

Non serve richiamare i casi Tyssen  o Ilva, per ricordare che le nocività letali si ripetono, come a Casale, in tempi più vicini a noi, creando il giusto scalpore, la giusta indignazione.

Quante malattie professionali, sofferenze, vecchiaie infelici, che diventano calvari verso la fine, sono da addebitarsi a trascorsi professionali in condizioni di disagio e rischio ambientale ?

Queste giornate, nelle quali si discute e si discuterà anche negli anni a venire, dei danni causati dalla vicenda Amianto, devono costituire occasione per allargare il nostro orizzonte sulla vigilanza ambientale, sull'esigenza che la salubrità dei luoghi di lavoro diventi il primo tema presente nelle piattaforme sindacali, non meno che sull'operare degli addetti alla prevenzione ambientale.

I danni  indotti, in termini di dolore per le famiglie, di vecchiaie all'insegna della precarietà salutare, di costi medicali e sociali ingenti, devono diventare il primo monito per tutti.

Casale, con il suo carico di dolore, con la sua amara esperienza, con il suo indomito coraggio, sia ancora una volta esempio e punto di riferimento per una meditazione a tutto campo sul principio che il lavoro debba essere fonte di vita e non fonte di morte.

Luigi Ferrando

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L'Inail con circolare n. 13 del 24 marzo 2014 fornisce le istruzioni per l'erogazione della prestazione una tantum agli eredi dei malati di mesotelioma non professionale deceduti nel corso dell'anno 2015, a prescindere dal fatto che il relativo diritto sia stato esercitato in vita dal familiare deceduto, in attuazione dell'art.1, comma 292, della legge di stabilità 2016.

La norma ha, inoltre, stabilito che il diritto potrà essere esercitato dagli eredi sulla base di apposita domanda presentata entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità 2016.

Il termine in questione scade domani 31 marzo 2016. Rileviamo pertanto come l'Istituto non sia stato sufficientemente tempestivo.

La misura della prestazione economica è fissata dal decreto interministeriale del 4 settembre 2015 nella misura di 5.600 euro ed è ripartita tra gli aventi diritto su istanza degli stessi nei limiti dello stanziamento previsto dal suddetto decreto per l'anno 2015.

La circolare precisa che nella domanda, da presentare da uno solo dei soggetti beneficiari, dovranno essere indicati tutti gli eredi, nonché la relativa delega. Colui che la richiede autocertificherà, sotto la propria responsabilità, i propri dati anagrafici, lo status di erede del malato deceduto per mesotelioma non professionale, i periodi di residenza in Italia dello stesso e indica gli elementi necessari comprovanti l'esposizione familiare e/o ambientale alle fibre di amianto sul territorio nazionale.

L'interessato deve presentare apposita istanza sulla modulistica allegata alla circolare n. 13 (Mod. 190/E) alla Sede territoriale o compartimentale Inail competente per domicilio, o trasmettere tramite raccomandata AR.
Le richieste già pervenute alle Unità territoriali, a seguito dell'emanazione della legge di Stabilità, ma prima della circolare dell'Inail, dovranno essere integrate con le informazioni e la documentazione richieste dalle stesse Unità territoriali.

"L'istanza deve essere corredata dalla scheda di morte ISTAT e dal certificato medico, prodotto in originale, attestante che il soggetto deceduto è stato affetto da mesotelioma e contenere l'indicazione della data della prima diagnosi ai fini della valutazione della compatibilità dei periodi di esposizione familiare o ambientale all'amianto con l'insorgenza della patologia.".

Gli eredi dei malati deceduti per la stessa causa nel corso degli anni 2016 e 2017 potranno accedere alla prestazione secondo le modalità già indicate precedentemente dall'Inail.

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Ieri è approdato a Casale un ricercatore australiano, presidente  dell'Asbestos Safety and Eradication Agency, che si occupa di ricerca e bonifica dell'Amianto.

Lo abbiamo incontrato in Comune, presenti, oltre noi di Uil,Cisl e Cgil, Afeva, Arpa e Istituzioni nelle persone dell'Assessore Cristina Fava e dell'architetto Piercarla Coggiola.

Abbiamo illustrato le iniziative casalesi in termini di Bonifica, Tutela Ambientale, Sanità e Giustizia.

L'ospite, Andrew Morgan, ha elogiato la sensibilità casalese descrivendoci, a sua volta, le criticità australiane in materia.

Colpisce la diffusione della fibra killer in quel lontano paese.

Morgan ci ha fornito alcuni dati: negli ultimi venti anni vi sono state 40000 diagnosi di mesotelioma, nel 2012 si sono registrate 638 morti per lo stesso male, in Australia una casa su tre contiene amianto.

Il tutto in assenza di iniziative organizzate di bonifica, di sanità, di giustizia.

Ancora una volta Casale ha fatto da guida e da riferimento mondiale su questo tema di cui la città avrebbe voluto fare volentieri a meno.

L'auspicio è che fra qualche anno la nostra esperienza, a disposizione di tutti, sia contrassegnata dalla fine dell'incubo in cui tuttora viviamo.

 

LUIGI FERRANDO

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Le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL, le Associazioni vittime dell'amianto AFEVA e AIEA, e l'ANMIL scrivono al Presidente del Consiglio Renzi, ai Ministri Lorenzin, Galletti e Poletti, ai Presidenti di Camera e Senato Boldrini e Grasso, al Presidente della Commissione Infortuni del Senato Camilla Fabbri e ai Presidenti dell'ANCI e delle Regioni Fassino e Chiamparino, per chiedere che nella nuova Legge di Stabilità sia prevista la creazione della Cabina di regia del Piano Nazionale Amianto a Palazzo Chigi.

I gravi problemi per la salute, oltre 4.000 casi all'anno per malattie dovute all'amianto di cui oltre il 50% mortali, i ritardi e le carenze delle bonifiche, le attese deluse circa i risarcimenti delle vittime, impongono di rendere subito operativo il Piano Nazionale Amianto, che da due anni è fermo alla Conferenza Stato Regioni.

I sindacati e le associazioni delle vittime dell'amianto chiedono di utilizzare la prossima Legge di Stabilità per rendere subito operativa la Cabina di Regia per la lotta all'amianto, per debellare una volta per tutte la grave minaccia dell'amianto dalla vita dei cittadini italiani.

CGIL, CISL, UIL, AFEVA, AIEA e ANMIL chiedono inoltre al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di essere operativo ed efficace come in occasione della Legge di Stabilità dello scorso anno che, dopo la scandalosa sentenza del processo Eternit, destinò 140 milioni per la bonifica di Casale Monferrato, Bagnoli, Bari ed altri siti fortemente inquinati dall'amianto e determinò anche l'indennizzo dei cittadini malati di mesotelioma con l'accesso al Fondo Vittime dell'Amianto.

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PRIMA DI " UN POSTO SICURO " IL FILM SUL DRAMMA DELL'ETERNIT

La prima settimana di Dicembre è stata dedicata alla presentazione, in Casale, del Film che il regista Francesco Ghiaccio ha girato l'inverno scorso proprio nella nostra città.

Prima riservata a giornalisti ed amministratori, poi a noi del Sindacato ed all'Afeva, la proiezione che dal 3 Dicembre uscirà in tutte le sale, è stata accolta con applausi di parecchi minuti, che hanno sottolineato il gradimento di chi era in sala.

Non si tratta del solito documentario sulle vicende processuali o sulle scandalose lavorazioni della fibra killer, " Un posto sicuro " racconta attraverso una storia d'amore il dramma di una delle tante famiglie toccate dal dramma del Mesotelioma.

Un padre interpretato da uno strepitoso Giorgio Colangeli, un figlio Marco D'Amore ed una fidanzata Matilde Gioli,che si ritrovano nella tragedia dell'invincibile male che ha devastato e continua a devastare un ingente numero di famiglie della nostra città.

Il figlio Luca che si era sempre disinteressato dell'anziano padre, lo ritrova, ritrovando anche se stesso dopo una vita incolore, proprio quando sarà chiamato a viverne gli ultimi giorni nel tormento dell'agonia.

Questo percorso lo aiuta anche a scoprire l'amore di Raffaella, una ragazza conosciuta per caso, che diventa il suo riferimento nella ripresa della sua attività di attore.

Sullo sfondo di questa storia c'è un lucido racconto della vicenda casalese come solo l'arte sa fare, noi, che abbiamo partecipato alle riprese, ci siamo riconosciuti non soltanto in qualche primo piano casuale regalatoci dalla regia, ma soprattutto nello spirito che permea tutto il film diviso fra cronaca e fiction in un mix di grande valore artistico.

Un film da vedere e da vivere che consigliamo a quanti vogliono capire e condividere la tragedia casalese.

LUIGI FERRANDO

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