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Alta adesione dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero generale di 4 ore dei lavoratori metalmeccanici proclamato da Fim Fiom Uilm a sostegno del rinnovo del Contratto
Nazionale di Lavoro.
Fin dall'inizio del primo turno, in tantissime fabbriche in tutto il territorio nazionale i lavoratori hanno incrociato le braccia, fermando la produzione e formando innumerevoli presidi davanti ai luoghi di lavoro e in molti casi davanti alle Unioni degli industriali locali.
Scioperi, in molte aziende estesi per l'intera giornata lavorativa, che proseguiranno nel pomeriggio con l'uscita anticipata dal lavoro per giornalieri e turnisti.
Un segnale forte, determinato, quello dei lavoratori metalmeccanici in risposta all'intransigenza di Federmeccanica/Assistal che, rigettando le richieste salariali e normative contenute nella piattaforma rivendicativa, sta nei fatti impedendo la trattativa per il rinnovo del Ccnl.
Mai come ora gli aumenti salariali e l'estensione dei diritti dei lavoratori – a partire dal diritto di lavorare in salute e sicurezza – la formazione, il contrasto alla precarietà, la difesa dell'occupazione, rappresentano la ricetta necessaria per superare la crisi sanitaria ed economica, per rilanciare l'industria e qualificare il lavoro di operai, tecnici ed impiegati.
Dopo il successo dello sciopero di oggi spetta a Federmeccanica/Assistal riconvocare il tavolo negoziale e avanzare nuove proposte utili ad affrontare positivamente i temi posti da Fim Fiom Uilm per rinnovare il Ccnl, con contenuti salariali e normativi rispondenti alle legittime richieste dei lavoratori metalmeccanici.
Fim, Fiom, Uilm nazionale, nell'esprimere soddisfazione per la riuscita dello sciopero generale riconfermano il proprio impegno per rinnovare il Ccnl, garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, estendere i diritti, difendere l'occupazione.


Roma, 5 novembre 2020
Uffici stampa Fim, Fiom e Uilm

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Fim Cisl, Fiom Cgil e UILM UIL di Alessandria hanno proclamato 8 ore di sciopero per giovedì 5 novembre nell'ambito dello sciopero nazionale indetto per il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica scaduto ormai 10 mesi fa. 

La mobilitazione mette al centro sei questioni fondamentali: la difesa dell'occupazione ed il rilancio dell'industria metalmeccanica, l'aumento dei salari, il miglioramento del welfare, dei diritti e delle tutele, la salute e la sicurezza dei lavoratori, la stabilizzazione dell'occupazione precaria e l'introduzione della clausula sociale nei cambi d'appalto, il riconoscimento delle competenze professioanli, la contrattazione dello smart working e della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. In provincia di Alessnadia sono grandi aziende coinvolte in vertenze nazionali come l'ex Ilva di Novi Ligure, questione ancora oggi irrisolta, KME e SCT di Serravalle Scrivia, Bundy di Borghetto Borbera, Cerutti di Casale Monferrato, Dradura di Conzano e altre ancora che erano già in crisi prima della pandemia e non hanno soluzione. Altre realtà invece, a causa della pandemia, hanno fatto ricorso alla cassintegrazione come tante piccole e medie aziende che continuano a lavorare grazie ai propri dipendenti e ai protocolli anti contagio concordati con il sindacato e  le aziende.

FIM, FIOM e UILM hanno deciso di rimettere al centro le persone che lavorano, i loro diritti e la loro dignità.  I metalmeccanici si asterranno dal lavoro giovedì 5 novembre, ma non verranno chiamati in piazza perchè la salute deve venire prima di tutto e quindi inq uella giornata di lotta si terrà un presidio sotto a Confindustria Alessandria al quale parteciperanno  le RSU che portteranno simbolicamente gli striscioni delle aziende della provincia in cui si sta svolgendo lo sciopero. Il presidio si terrà in Via Legnano ad Alessandria dalle 10 alle 12.
Dal Covid si deve uscire con i contratti di lavoro rinnovati!

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Fabbriche vuote e piazze piene. Lo sciopero indetto da Fim, Fiom, Uilm ha raggiunto il suo obiettivo. Nonostante il caldo torrido, decine di migliaia di tute blu hanno attraversato in corteo le strade di Milano, Firenze e Napoli, le tre città dove si sono svolti i comizi sotto lo slogan "Futuro per l'industria". Nel capoluogo toscano ha parlato dal palco il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, mentre a Napoli è stato il Segretario generale della della Uil, Carmelo Barbagallo, a sfilare al fianco dei lavoratori confluiti nella città partenopea da tutte le regioni del Sud.

"Siamo in piazza, oggi - ha detto Barbagallo a margine della manifestazione - per rivendicare salvaguardia dell'occupazione, crescita dei salari, sicurezza sul lavoro, ma anche investimenti, in particolare per il Mezzogiorno, e riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati: insomma, siamo qui per chiedere futuro per l'industria e sviluppo per il Paese, perché il Paese è fermo, l'economia è al palo, e noi vorremmo fare la nostra parte per dare impulso alla ripresa". Alla testa del corteo, a Napoli, i lavoratori della Whirlpool, simbolo, in questa fase, della crisi industriale: "Noi chiediamo - ha precisato Barbagallo - che questa azienda rispetti i patti e resti a Napoli, ma se dovesse andare via deve restituire il maltolto, e cioè tutti gli incentivi di cui ha fruito in questi anni di permanenza sul territorio". Infine, la replica a chi gli chiede dell'indizione di uno sciopero generale: "Io gli scioperi non li minaccio: se necessario, li faccio. Ora dobbiamo concentrarci sulla manifestazione nazionale che Cgil, Cisl, Uil stanno organizzando per sabato prossimo 22 giugno a Reggio Calabria, per il rilancio del nostro Mezzogiorno: anche in quella circostanza - ha concluso Barbagallo - ci sarà una grande partecipazione, così come l'abbiamo registrata in tutte le iniziative svolte sino ad ora".

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Questa mattina in Uil ad Alessandria si è tenuta la conferenza stampa delle categorie metalmeccaniche in previsione dello sciopero unitario, dopo 16 anni, previsto per il prossimo venerdì 14 giugno voluto da Fim, Fiom e Uilm per riportare al centro il lavoro e un settore determinante per l'economia del Paese. Da Alessandria partiranno quattro pullman di lavoratori metalmeccanici che partiranno da Casale, Alessandria, Novi Ligure e Ovada per raggiungere la manifestazione a Milano. Centrale sarà anche il tema della sicurezza sui posti di lavori. Non si tratta di uno sciopero politico, crediamo però in un confronto tra le parti. Il comparto metalmeccanico rappresenta il 52% dell'export del Paese.

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FIM-FIOM-UILM insieme alle Lavoratrici e ai Lavoratori scenderanno in piazza il 14 giugno a Milano, Firenze e Napoli per ribadire la centralità delle produzioni industriali, mettere al centro il valore del lavoro, e per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Governo e le imprese devono, attraverso investimenti pubblici e privati, sostenere l'innovazione, le competenze, l'eco-sostenibilità, l'occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza, e non scaricare sui lavoratori le responsabilità di scelte assenti o sbagliate e inefficienze.

E' indispensabile aumentare i salari a partire dal rinnovo del CCNL ma anche nella contrattazione aziendale, che è stata avviata in Leonardo con la presentazione della Piattaforma per l'integrativo di Gruppo nell'incontro del 30 maggio.

E' necessario che il Governo e il sistema delle imprese, in maggior misura riconoscano il ruolo ed il contributo dei lavoratori nella crescita delle aziende attraverso la contrattazione con le Organizzazioni Sindacali.

Serve un ruolo attivo del Governo per rilanciare il più grande gruppo tecnologico del Paese, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi sostenendo e rilanciando gli investimenti industriali.

Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese, a partire da quelle a controllo pubblico come Leonardo, per creare occupazione per i giovani attraverso il lo sviluppo delle attività nei settori del perimetro dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza, in cui il nostro Paese è tra i leader mondiali, aumentandone il peso nel nostro sistema industriale.

Per Fim Fiom e Uilm, le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro, come elemento di lotta alla disoccupazione e alla povertà.

Serve subito un cambio di rotta, sia da parte del Governo che delle imprese ed agire con urgenza.

14 giugno 2019
Sciopero generale dei metalmeccanici

FUTURO PER L'INDUSTRIA

Difendere e aumentare l'occupazione con gli investimenti pubblici e privati, a partire dai grandi gruppi come Leonardo.

(Richiesta presente nella piattaforma FIM-FIOM-UILM dell'integrativo Leonardo)

AUMENTARE I SALARI

E' necessario aumentare i salari con i contratti nazionali e di secondo livello, favorendo, con l'introduzione di specifiche leggi anche la detassazione degli aumenti derivanti dalla contrattazione nazionale e di secondo livello.

DIRITTI PER IL LAVORO

Contrastare la precarietà con la stabilizzazione dell'occupazione, estendere i diritti ai lavoratori degli appalti, allargare la rappresentanza e la partecipazione collettiva dei lavoratori.

(Richiesta presente nella piattaforma FIM-FIOM-UILM dell'integrativo Leonardo)

CONTRATTARE L'INNOVAZIONE

Redistribuire la maggiore ricchezza derivante dall'incremento della produttività delle nuove tecnologie per creare nuovo lavoro e aumentare i salari, diminuire e migliorare gli orari di lavoro attraverso le opportunità che la tecnologia mette a disposizione.

SALUTE E SICUREZZA

Investire sulla salute dei lavoratori e sull'ambiente di lavoro, combattere gli infortuni con la prevenzione e la formazione professionale.

EQUITÀ FISCALE e GIUSTIZIA SOCIALE

Diminuire le tasse sul lavoro dipendente, lotta all'evasione, basta condoni che premiano i furbi; riformare l'iniqua legislazione sulle pensioni, estendere, qualificare gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti salute e istruzione di qualità.

 

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Federmeccanica e Assistal, dopo sei mesi di trattativa, continuano a ribadire le posizioni del 22 dicembre scorso e impediscono l'avvio di un vero negoziato. Non vogliono riconoscere l'aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria e vogliono penalizzare chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro.

Federmeccanica e Assistal a parole chiedono un rinnovamento ma nei fatti vogliono cancellare il contratto nazionale mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale – fondato su due livelli negoziali – e il ruolo e il valore del Contratto nazionale quale reale strumento di tutela dei salari e dei diritti di tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche.

Di fronte a questa situazione le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm ritengono che non ci sia più tempo da perdere e che è necessario intensificare la mobilitazione con iniziative nei luoghi di lavoro e sul territorio:

per far cambIare Idea alle contropartI e sostenere una vera trattativa.

per realIzzare un buon contrat to nazIonale per tutte le lavoratrIcI e I lavoratorI metalmeccanici

Le Segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm proclamano:

sciopero dello straordinario e della flessibilità, sabato 28 maggio e sabato 11 giugno;

12 ore di sciopero con iniziative articolate di cui 8 ore con manifestazioni regionali il 9, il 10 e il 15 giugno 2016.

Il rinnovamento che vogliono i metalmeccanici è quello di conquistare un contratto nazionale che:

garantisca il potere d'acquisto del salario per tutti i metalmeccanici;

estenda la contrattazione di 2° livello su tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa;

qualifichi le relazioni industriali, faccia ripartire gli investimenti, rilanci una vera politica industriale;

migliori l'organizzazione e le condizioni di lavoro e tuteli tutte le forme di lavoro e l'occupazione;

introduc a nuovi diritti di formazione, welfare, partecipazione e valorizzazione delle professionalità.

Le Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, impegnano tutte le strutture territoriali e le Rsu per la massima riuscita delle iniziative e invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici a partecipare alle iniziative territoriali e regionali che verranno programmate.

fim - fiom - uilm nazionali

Roma, 24 maggio 2016

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PALOMBELLA (UILM):"NESSUNA APERTURA NÈ PASSI AVANTI"

Lo decidono domani leader Fim Fiom Uilm- incontri tecnici andati male - slitta al 24 nuovo round Il testo integrale dell'agenzia di Stampa Adn Kronos


Si avvia alla paralisi, dopo sei mesi di negoziato, la trattativa tra Federmeccanica e sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Anche l'ultimo tentativo di accantonare il tema del salario e di concentrarsi sugli altri capitoli del negoziato, dal welfare aziendale alla formazione, infatti, sembra naufragato: gli incontri tecnici di queste ultime due settimane non hanno portato ad alcun passo avanti.

Falliti appaiono anche i tentativi diplomatici di questi giorni per cercare una soluzione al braccio di ferro in corso sul salario tra Federmeccanica, che non vuole concedere aumenti in busta paga che non siano legati alla contrattazione aziendale e alla produttività, e i sindacati, che invece chiedono il recupero del potere di acquisto del reddito indistintamente per tutti i lavoratori nel contratto nazionale.

E nonostante il nuovo appuntamento in Confindustria, che dovrà tirare le somme della trattativa, sia stato aggiornato dal 18 al 24 maggio prossimo, il rischio è che il confronto si traduca in un nuovo buco nell'acqua.


Per questo Fim Fiom e Uilm, che accusano Federmeccanica di 'immobilismo', stanno valutando la proclamazione di un nuovo sciopero generale, nazionale, con cui cercare di dare una scossa al negoziato. La decisione sui tempi e i modi (8 ore o anche solo stop agli straordinari, con o senza manifestazione nazionale) sarà presa domani nel corso di una riunione a tre tra i leader di Fim Fiom e Uilm che tracceranno un bilancio del negoziato. Che il tempo virasse a tempesta si era comunque capito già la scorsa settimana quando Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella avevano inviato al presidente Federmeccanica, Fabio Storchi, una lettera dai toni ultimativi: "o si apre un negoziato vero o sarà mobilitazione".

Critiche rinnovate ancora oggi dai tre leader, interpellati dall'Adnkronos. "Meraviglia la scelta antagonista di Federmeccanica", accusa la Fim di Bentivogli che giudica "totalmente inaccettabile" l'ostinato immobilismo con cui gli industriali meccanici hanno confermato per sei mesi la loro proposta contrattuale sul salario. "Meglio dirlo chiaramente che non si vuole fare il contratto. Così si rischia di far naufragare la migliore spinta all'innovazione", aggiunge il leader Fim, rispedendo al mittente l'unica apertura arrivata da Federmeccanica per una applicazione 'graduale' del nuovo modello contrattuale: "proposta impensabile".


All'attacco anche il leader Fiom, Maurizio Landini . "Siamo ad un passaggio decisivo. il 24 si rischia lo stallo e per fare il contratto rapidamente dobbiamo mettere in campo le iniziative più opportune per sbloccare la situazione . Se non sono sufficienti le nostre argomentazioni mostreremo alle imprese cosa pensa la maggioranza dei lavoratori", dice. E se il sospetto è che in realtà dietro a questo immobilismo Federmeccanica nasconda la "voglia di fare a meno del contratto" se ne assumerà "la responsabilità, perché gli industriali non hanno la patente dell'innovazione e noi quella della conservazione" e la loro proposta con cui cancellare i due livelli contrattuali e puntare solo su quello aziendale "è inaccetabile", conclude.


"Nessuna apertura nè passi avanti" anche per la Uilm di Rocco Palombella: "la proposta di applicazione graduale del nuovo contratto non va bene e anche gli altri aspetti sono rimasti al palo. Lo stesso pacchetto Welfare è più evanescente. E' il salario dunque lo scoglio principale. Per questo dobbiamo ripartire da cose più incisive, da una mobilitazione. Non c'è altro modo nè alternativa: o cediamo noi o loro. Proviamo a far cedere loro", sintetizza.


Ufficio Stampa Uilm Roma, 17 maggio 2016

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