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Il prossimo 1° giugno a Roma le Segreterie nazionali di Uilp, Spi e Fnp hanno organizzato una grande manifestazione a Piazza San Giovanni, il cui slogan è "Dateci retta".
È un appuntamento fondamentale, che prosegue il percorso di mobilitazione promosso da Uil, Cgil e Cisl a sostegno della Piattaforma sindacale unitaria su sviluppo, lavoro, fisco e welfare continui, confermato anche durante la riunione degli Esecutivi nazionali del 10 aprile u.s.

Uilp, Spi e Fnp chiedono che le pensioni vengano tutelate attraverso un equo meccanismo di rivalutazione e non usate per fare cassa; ribadiscono l'esigenza di una legge nazionale sulla non autosufficienza che favorisca maggiore giustizia sociale e rappresenti un concreto aiuto anche per le famiglie; promuovono il rispetto dei diritti di equità e solidarietà, anche attraverso una sanità pubblica che funzioni senza liste d'attesa lunghissime; reclamano la riduzione delle tasse, giusti investimenti nell'innovazione, un invecchiamento attivo.
Con la crisi che continua a interessare il nostro Paese, milioni di famiglie sono in difficoltà e il Governo continua a disinteressarsi delle nostre esigenze, diminuendo ancora di più il potere d'acquisto di oltre 16 milioni di persone.

Ecco perché chiediamo a tutte le articolazioni Confederali e di Categoria della Uil di sostenere la manifestazione promossa dai Pensionati, di scendere in piazza e mobilitarsi insieme: in un Paese che invecchia sempre di più, le conquiste di oggi saranno il nostro futuro.
Vi aspettiamo numerosi il 1° giugno a Piazza San Giovanni, anche perché crediamo fortemente che la forza della nostra unione sia l'unico strumento vincente.

 

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Il Coordinamento unitario dei quadri e delegati di Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs riunitosi a Roma nella giornata del 15 dicembre 2017 ha fatto il punto della situazione rispetto al negativo andamento della trattativa per il rinnovo del CCNL .

È opinione unanime dei rappresentanti sindacali dei lavoratori del comparto dei servizi di sicurezza forniti da privati che sia necessario imprimere, già dalle prossime settimane, una svolta al negoziato, in quanto un CCNL scaduto dal 31 dicembre 2015 non può oggettivamente esercitare quel ruolo di riferimento solido ed efficace che la normativa italiana affida al contratto collettivo nel settore della vigilanza, anche nella selezione, in seno alle libere dinamiche di mercato, degli operatori più seri.

Dai numerosi interventi, che hanno offerto un dibattito franco ed aperto, è emersa in maniera univoca la necessità di contrastare e respingere ai mittenti lo spregiudicato tentativo posto in essere da parte delle associazioni datoriali firmatarie il CCNL di far passare l'idea che, tutto sommato, il lungo tempo decorso dalla scadenza del contratto non sia un aspetto deleterio e, quindi, la prova inequivocabile della incapacità patologica del sistema delle relazioni sindacali di concentrarsi sugli aspetti strategici ed essenziali per il settore e la categoria, ma la "normalità" a cui tutti, e per primi le lavoratrici ed i lavoratori, debbono rassegnarsi.

E' nostra convinzione, invece, rivendicare il diritto inalienabile ad avere un contratto collettivo nazionale di lavoro che affronti i temi, che sono già stati variamente discussi ed approfonditi nel corso dei lunghi mesi di trattativa, e rispetto ai quali le OO.SS. hanno elaborato delle proposte scritte sottoposte alle proprie controparti, come la rivisitazione della sfera applicativa, il sistema di classificazione del personale, il cambio di appalto e/o affidamento di servizio, i contenuti della contrattazione di secondo livello.

Le Segreterie nazionali hanno ricevuto - da parte del Coordinamento unitario dei delegati e quadri - un chiaro mandato ad operare le debite scelte in termini di mobilitazione qualora si riscontrasse da parte associativa una sostanziale continuità di comportamenti finalizzati unicamente a ritardare le fasi della stretta conclusiva del negoziato sulla questione degli incrementi retributivi da riconoscere alla categoria.

Il Coordinamento ha inoltre puntualizzato che, contestualmente all'auspicata firma del rinnovo del CCNL, occorrerà richiamare il Ministero dell'Interno ed i suoi subordinati livelli territorialmente competenti ad una scrupolosa applicazione di quanto previsto dal DM 269/2010 sulla Disciplina delle caratteristiche minime del progetto organizzativo e dei requisiti minimi di qualità degli istituti e dei servizi di cui agli articoli 256-bis e 257-bis del Regolamento di esecuzione del TULPS, nonché dei requisiti professionali e di capacità tecnica richiesti per la direzione e per lo svolgimento di incarichi organizzativi nell'ambito degli stessi istituti, in quanto si fanno sempre più diffusi i casi nei quali operatori disinvolti ed incuranti delle regole riescono ad aggiudicarsi appalti pubblici e servizi privati a discapito della parte sana del settore.

Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs

Roma, 20-12-2017

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Non si arresta l'ondata di scioperi dei lavoratori delle concessionarie autostradali, che ihanno incrociato oggi di nuovo le braccia in difesa di 3mila posti di lavoro, e si ritroveranno, con delegazioni provenienti da tutta Italia, in piazza Montecitorio.


"Nei primi giorni della settimana la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati esaminerà gli emendamenti alla legge finanziaria, quindi anche quello presentato da alcuni deputati della maggioranza che innalza dal 20 al 40% la quota di lavori in house per gli appalti delle manutenzioni e progettazioni autostradali, consentendo in tal modo alle società concessionarie autostradali di rinnovare i contratti di manutenzione ed evitando il rischio di licenziamenti" è quanto dichiarano le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil.

"In occasione dell'avvio dell'esame degli emendamenti abbiamo proclamato 8 ore di sciopero di tutti i lavoratori del comparto, con un grande presidio in piazza Montecitorio, per chiedere con forza che quell'emendamento venga approvato – proseguono i sindacati, che ribadiscono la volontà di proseguire la vertenza con fermezza "per respingere la pressione delle lobbies dei costruttori, che anche in questi giorni continuano a mentire sul futuro dei lavoratori. Lo diciamo con chiarezza, se non verrà approvato quell'emendamento che modifica la norma sulle percentuali di appalti in house, la prospettiva sarà solo una: licenziamenti di massa e l'ulteriore frammentazione del settore."


"Chiediamo al Legislatore di tenere in considerazione le posizioni espresse dalle organizzazioni sindacali e dal Governo al tavolo istituzionale dedicato alla "vertenza autostrade" perchè "è indispensabile affrontare con razionalità questa delicata vertenza, evitando un Natale di disperazione per centinaia di famiglie ed una situazione di tensione sociale difficilmente gestibile" concludono gli edili Cgil Cisl Uil.

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"A difesa dell'Inps: meno consulenti, più dipendenti". Dietro queste parole Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa promuovono per martedì 4 luglio a Roma un presidio in piazza del Pantheon a partire dalle ore 10 in contemporanea con la relazione annuale del presidente dell'Inps, Tito Boeri, a Montecitorio.

Un'occasione, spiegano le categorie di Cgil, Cisl e Uil, "dove evidenzieremo numeri e fatti che non ci tornano: dal personale, che continua a ridursi drasticamente a fronte di un aumento dei carichi di lavoro, alla gestione patrimoniale; dalla riorganizzazione dell'Inps, di cui non abbiamo più notizie, allo stato della contrattazione, tuttora bloccata". Al presidio, oltre ai lavoratori e alle lavoratrici, "prenderanno parte anche i componenti del Civ dell'Inps che hanno bocciato il bilancio dell'Istituto, cosa mai accaduta sinora".

Un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Istituto nazionale della previdenza sociale, "per rivendicare la funzione sociale che ancora continuano a svolgere con abnegazione, nonostante tutto". Per queste ragioni  Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa saranno martedì 4 luglio in piazza del Pantheon a Roma, "per gridare con forza che vogliamo un'Inps in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e di tutelare i propri lavoratori".

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Una grande manifestazione nazionale in difesa dei servizi pubblici, l'unico argine a una crisi che impoverisce le persone, aumenta le diseguaglianze e frena lo sviluppo. Le categorie di Cgil, Cisl e Uil (Scuola, Sanità, Funzioni centrali, Servizi pubblici locali, Sicurezza e Soccorso, Università, Ricerca, Afam, Privato Sociale) per la prima volta insieme, chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori, ma anche i cittadini e le comunità, per cambiare insieme il sistema di welfare.

Il prossimo 8 novembre i sindacati saranno in Piazza del Popolo a Roma (concentramento a Piazza della Repubblica, ore 12.30) per sfidare il Governo degli illusionismi e delle divisioni. I sindacati chiederanno una vera riforma delle amministrazioni pubbliche e un sacrosanto rinnovo dei contratti di lavoro tanto per i lavoratori pubblici, quanto per quelli del privato che offre servizi pubblici.

Anche la Uil di Alessandria parteciperà alla manifestazione unitaria a Roma con le categorie interessate.

Scarica i documenti presenti in allegato e guarda il video nel box video in home page.

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