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Visualizza articoli per tag: sciopero generale 12 dicembre 2014

In allegato le foto della manifestazione della UILPA Alessandria di Torino in occasione dello sciopero del 12 dicembre 2014.

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Roma, 12 dicembre - "Un'adesione media allo sciopero generale Cgil e Uil superiore al 60%, con una partecipazione nelle cinquantaquattro piazze di oltre 1,5 milioni di persone".

In una nota Cgil e Uil esprimono "forte soddisfazione per la piena riuscita dello sciopero generale promosso per oggi dietro le parole 'Così Non va!' che da Nord a Sud, attraversando tutti i settori, pubblici e privati, ha registrato un'adesione altissima, con una media superiore al 60%.

Un andamento positivo ovunque, non solo quindi nei grandi complessi industriali, nei diversi settori della Pubblica amministrazione e nel segmento dei trasporti, ma anche laddove il lavoro è frammentato e precario, come nei servizi e nel commercio, dove la media si assesta anche qui al 60%".

Uno sciopero che "pur cadendo in un periodo di forte disagio sociale, e di una perdurante grave crisi economica, ha segnato nelle piazze una grandissima partecipazione, segno di una volontà di cambiamento, vera e positiva.

Nelle cinquantaquattro piazze più di un milione e mezzo tra lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e precari, hanno oggi manifestato per chiedere al Governo e al Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro nel varo dei decreti attuativi e di intervenire nella legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e la creazione di nuova e buona occupazione.

Una giornata straordinaria, di protagonismo assoluto del mondo del lavoro che, riprendendosi la scena, segna un passaggio cruciale della mobilitazione contro le scelte sbagliate del governo, per un cambiamento vero".

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DICHIARAZIONE DI CARMELO BARBAGALLO SEGRETARIO GENERALE UIL

Non voglio fare polemiche con Renzi: i lavoratori, i pensionati, i cassaintegrati, i giovani non hanno bisogno di duelli verbali.

Piuttosto voglio sottolineare un fatto importante. Lo sciopero generale ha conseguito un suo primo risultato: il Premier, nel suo intervento conclusivo, ha annunciato che il 19 dicembre ci dovrebbe essere un incontro tra il ministro del Lavoro e i sindacati.

Se davvero prevarrà la volontà del dialogo, unica vera misura di una democrazia partecipativa, avremo fatto, insieme, un grande passo avanti.

Roma, 14 dicembre 2014

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In allegato tutte le immagini della giornata.

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In allegato il volantino dello sciopero della UIL Scuola.

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CONFERENZA STAMPA SCIOPERO GENERALE

SINTESI DELL'INTERVENTO DI CARMELO BARBAGALLO

Le motivazioni per cui abbiamo indetto lo sciopero generale del 12 dicembre restano tutte in vita. Noi abbiamo chiesto al Governo di rivedere le proprie posizioni e invece tutto ciò non è avvenuto. Le motivazioni partono dalla necessità di estendere gli 80 euro del bonus fiscale anche ai pensionati - che sono il vero ammortizzatore sociale del Paese - e agli incapienti, cosa che era stata promessa e non mantenuta, di aprire la trattativa per la contrattazione nel pubblico impiego, i cui lavoratori hanno perso potere d'acquisto, di modificare le misure previste dal Jobs Act che non corrispondono a ciò che il Governo aveva promesso, e cioè a tutele crescenti per i giovani. Noi ci auguriamo che queste misure, assolutamente insoddisfacenti per chi cerca lavoro, possano essere cambiate nei decreti attuativi. Un giovane che viene assunto sulla base delle norme del Jobs Act avrà per tre anni il cosiddetto contratto a tutele crescenti. In realtà, a tutti gli effetti, sarà un contratto a tutele calanti, perché mentre i datori di lavoro avranno un vantaggio fiscale e contributivo, i giovani non avranno l'articolo 18 e alla fine dei tre anni rischiano di essere licenziati e avere soltanto circa 7 mila euro di rimborso a fronte dei 16.700 che risparmierebbe il datore di lavoro, senza contare lo sgravio Irap. Come vedete, già questa è una sperequazione che, forse, se discussa con i sindacati poteva essere evitata: nel nostro Paese si facevano leggi di precarietà e continuano a essere fatte leggi che non eliminano la precarietà.

Senza una vera riforma fiscale, senza una vera lotta alla corruzione e senza una vera lotta ai costi della politica questo paese si è fermato e rischia di restare fermo. Non si ferma solo perché i lavoratori e i sindacati dichiarano sciopero generale. Tutti gli indicatori danno questo Paese in recessione e in deflazione e le agenzie di rating ci stanno accumunando alla spazzatura: dobbiamo cambiare la politica economia dell'Europa, a partire dall'Italia, dalla Francia, dalla Spagna e da tutti coloro che soffrono questa crisi.

Noi saremmo d'accordo con il governo se decidesse di non rispettare il 3% che è diventato una tagliola per alcuni Paesi. Anche la Germania comincia a vedere i primi segni di difficoltà, essendo un paese esportatore.

Il fatto di fare annunci e poi smentirli sta generando una disaffezione alla politica. Noi non siamo per fare scioperi politici, il vero sciopero politico è stato fatto dagli elettori delle regioni Emilia Romagna e Calabria che non sono andati a votare. Noi facciamo sciopero "per", per conquistare diritti e cercare di risolvere i problemi economici del Paese e dei lavoratori e non per interferire nelle sorti dei Governi, né amici né avversari.

L'evasione fiscale continua ad aumentare, la corruzione continua a essere pervasiva e la spendig review non viene attuata come si dovrebbe. Vi fornisco alcuni dati: per i costi di funzionamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2013 si sono spesi 458.561.659 euro, nel 2014 484.359.643 con un aumento di 25.797.984 euro. La spesa pubblica aumenta nonostante non si facciano i contratti del Pubblico Impiego e si perdono posti di lavoro. Ci sono ancora 30 mila stazioni appaltanti. Di quale spending review stiamo parlando?

Senza investimenti pubblici e privati - lo dice anche il Governatore della Banca d'Italia - non si crea occupazione. A fronte di un milione e centomila assunzioni che si fanno ogni anno per sostituire quelli che escono dal mondo del lavoro, il saldo occupazionale è negativo e continuerà a esserlo se il governo non capisce che la politica di austerità che l'Europa ci ha propinato non serve a risolvere i problemi del nostro Paese.

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Venerdì 12 dicembre si terrà lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil.

I lavoratori e gli iscritti della provincia di Alessandria potranno aderire allo sciopero e alla manifestazione che si svolgerà a Torino, prenotando il proprio posto sui pullman organizzati da Cgil e UIL che partiranno da tutti i centri zona della provincia, come elencato di seguito.

Il corteo partirà da Piazza Vittorio per concludersi in Piazza San Carlo, a Torino, con l'intervento di Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte, e le conclusioni di Susanna Camusso, Segretario generale CGIL.

Si partirà da tutte le sedi alle 7 del mattino (12 dicembre), dai seguenti luoghi d'incontro:

Alessandria, via Boves (Media World)

Novi Ligure, Via Pietro Isola

Casale M.to, strda per Valenza, prima del casello dell'autostrada

Ovada, davanti al Bennet

Tortona p.zza Salvador Allende

Per prenotare il proprio posto gratuito sul pullman, contattare i centralini della UIL (0131 287711) e della CGIL (0131 30814).

In allegato volantino  e motivazioni della manifestazione.

Inoltre domani, giovedì 11 dicembre ad Alessandria, Cgil e UIL distribuiranno volantini dello sciopero in Piazza Garibaldi, in occasione del mercato, dalle 10 alle 12.

Come UIL riceviamo da Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL, una prima simulazione della UIL rispetto al combinato disposto del Jobs Act e Legge di Stabilità, ripresa da alcune testate di cui vi segnaliamo i link (materiale in allegato).

( http://www.repubblica.it/economia/2014/12/07/news/uil_licenziamenti_jobs_act_lavoro-102337567/?ref=HREC1-9;

www.adnkronos.com/soldi/economia/2014/12/07/uil-denuncia-con-jobs-act-alle-aziende-che-licenziano-vantaggi-fino-mila-euro_O5GPpBMOXit9eQrhQdrVtK.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter)

In particolare, tornando alla simulazione, essa prende in esame gli incentivi al lavoro previsti dalla Legge di stabilità (decontribuzione e taglio costo del lavoro sull'IRAP), per le nuove assunzioni, con "contratto a tutele crescenti" previsto dal Jobs Act. La UIL ha calcolato i costi/benefici di un'impresa che assume, con le nuove regole, il 1° Gennaio 2015  e licenzia il lavoratore o lavoratrice dopo un anno o dopo tre anni, pagando soltanto un risarcimento, che secondo le prime indiscrezioni sulle nuove regole del lavoro si attesta ad un indennizzo di 1 mensilità e ½.

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Questa mattina nel salone della UIL di Via Fiume ad Alessandria si è tenuto il direttivo provinciale in vista dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 12 dicembre.

Il Segretario territoriale di Alessandria, Aldo Gregori, ha voluto illustrare a tutti i presenti le motivazioni che hanno spinto il sindacato a scendere in piazza contro il jobs act del Governo Renzi.

Per la UIL è fondamentale far si che la manifestazione riesca al meglio, per dare un segnale importante e concreto del numero di persone che hanno aderito allo sciopero e che sono pronte a schierarsi in prima linea per manifestare pubblicamente il proprio dissenso e il disagio che i cittadini nutrono nei confronti del futuro, che sembra diventare sempre più incerto e insicuro.

La Camera Sindacale ha spiegato le motivazioni, ma anche le dinamiche organizzative che già da giorni sono state messe in moto per affinchè la riuscita sia ottimale.

La provincia di Alessandria parteciperà massicciamente allo sciopero generale, che si terrà a Torino con un lungo e partecipato corteo che partirà da Piazza Vittorio per arrivare in Piazza San Carlo, dove a concludere la manifestazione sarà Susanna Camusso, Segretaria generale della Cgil.

Per la Uil prenderà la parola Gianni Cortese, Segreteria UIL regionale.

Da tutti i centri zona della provincia partiranno dei pullman che raggiungeranno Torino. Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare, vista l'importanza delle motivazioni che hanno spinto anche la UIL ad arrivare allo sciopero generale.

Molti segretari territoriali di categoria hanno assicurato sostegno e partecipazione, grazie alla mobilitazione di tutti i lavoratori che in questi giorni stanno partecipando alle assemblee nelle aziende in cui Segretari e rappresentanti di categoria stanno informando sullo sciopero e sulla necessità di esserci.

Tutti hanno raccontato come quotidianamente vivano la difficile situazione di chi si trova, come sindacalista, ad ascoltare il malessere dei lavoratori, esasperati da vessazioni continue che vanno a svilire il proprio valore, la propria professionalità e il lavoro dipendente in generale.

Il clima, coma ha ricordato nelle conclusioni Mauro Casucci, della Segreteria regionale della UIL, è favorevole allo sciopero e la Uil è in lotta per un risultato perché a chiederlo sono le persone, i lavoratori, i cittadini.

Nei prossimi giorni verranno rese note le modalità organizzative con luoghi di incontro e orari di partenza. Tutti gli iscritti sono pregati di prendere parte alla giornata di sciopero generale del 12 dicembre 2014 e contattare il proprio segretario di categoria per prenotare un posto su uno dei tanti pullman che dalla provincia partirà per raggiungere Torino.

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Ricordo le tre ore di sciopero contro il provvedimento della Fornero sulle pensioni.

La Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan continua a sostenere che lo sciopero generale non fu programmato neanche ai tempi del governo Monti. Non è così. Solo per amore della precisione, rammento a me stesso che Cgil, Cisl e Uil proclamarono tre ore di sciopero generale contro il provvedimento della Fornero sulle pensioni.

E' vero, si trattò solo di tre ore, ma perché fu proprio la Cisl ad opporsi all'ipotesi di un'astensione dal lavoro per l'intera giornata. Apprezzo la coerenza della Cisl, dunque; apprezzerei anche, però, che tutti ricordassero la verità dei fatti.

E uno dei fatti veri è che la Uil sciopera sempre e solo per sostenere il merito delle rivendicazioni. Anche in questa circostanza è così: saremo in piazza il 12 dicembre per gli 80 euro ai pensionati, per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, per una legge di stabilità che punti realmente allo sviluppo a partire dal Mezzogiorno, perché le tutele siano davvero crescenti, perché ai giovani sia data stabilità, perché non manchino le risorse per la cassa integrazione.

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