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I contratti cosiddetti "covid" ai sensi dell'articolo 321 bis, lettera b, del testo coordinato del DL 34 del 2020, sono supplenze brevi ovvero contratti a tempo determinato stipulati dal dirigente scolastico. Tale personale in caso di malattia ha comunque diritto, nei limiti della durata del contratto medesimo, alla conservazione del posto per un periodo non superiore a 30 giorni annuali, retribuiti al 50%.

In sintesi, per i supplenti brevi o ai supplenti temporanei, in caso di malattia viene prevista la conservazione del posto di lavoro fino al tetto massimo di 30 giorni per anno, con una retribuzione pari al 50%. Dunque per assenze dovute a malattia per un periodo superiore a 30 giorni, il contratto di lavoro automaticamente cessa.

Il servizio maturato fino all'eventuale licenziamento è pienamente valutabile ai fini delle graduatorie.

Naturalmente stiamo parlando di malattia "normale", non legata al CovidIl periodo di malattia Covid infatti è equiparata a ricovero ospedaliero e non fa scattare il comporto per il licenziamento

Supplenze "covid" docenti e ATA: ci si può ammalare per max 30 giorni, pagati al 50%. Escluso Covid

Con la seconda ondata della pandemia hanno raggiunto la quota totale di 104.328 le denunce di infortunio sul lavoro a seguito di contagio da Covid-19. I dati di ottobre e novembre hanno superato anche il numero delle denunce registrato nella prima fase: il 47% la quota di denunce sul totale contro il 44,5% di marzo e aprile.

Sono i dati dell'ultimo Report Inail, aggiornati al 30 novembre di quest'anno che confermano un aumento significativo dei contagi da Covid-19 sul lavoro, già segnalato nel monitoraggio precedente. Una vera e propria emergenza quella della mancata tutela della salute di lavoratrici e lavoratori che sta assumendo, soprattutto in alcuni territori e settori, connotati di estrema gravità.

A pagare il prezzo più alto, infatti, con la metà delle denunce, sono le regioni del Nord-Ovest. Il settore della sanità e assistenza sociale si conferma quello che più di tutti registra contagi tra le lavoratrici e i lavoratori. Anche le denunce di infortunio con esito mortale, 366 in totale, aumentano di mese in mese: 34 in più rispetto al mese precedente, 20 solo nel mese di novembre.

Come UIL, riteniamo che questi numeri debbano seriamente allarmare, ancora di più se pensiamo che, in realtà, sono solo numeri parziali e in fase di consolidamento. Il consuntivo di fine anno obbligherà tutti noi ad una seria riflessione su quanto ancora dovremo impegnarci per riuscire nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo.

Cgil, Cisl e Uil hanno espresso una parziale soddisfazione circa la previsione di un emendamento alla prossima Legge di Bilancio che proroga il riconoscimento del contributo economico per le vittime di amianto non professionali, confermando l'UNA TANTUM di 10.000 euro. Dopo mesi di iniziative e sollecitazioni, le istanze promosse da CGIL, CISL, UIL, insieme alle Associazioni per la tutela dei diritti dei malati da amianto e dei familiari, hanno finalmente trovato una prima - seppur limitata - risposta rispetto ad un problema che coinvolge migliaia di cittadini. Si tratta infatti di un modesto, ma importante, sostegno alle vittime dell'amianto, cittadini che hanno contratto il mesotelioma, spesso in modo del tutto inconsapevole e involontario. Una misura necessaria, che dovrebbe essere resa strutturale, considerando che coloro che sono stati colpiti da mesotelioma nel nostro Paese sono circa 1500 (classificati dal Registro Nazionale Mesotelioma) e tra questi, il 70% si è ammalato per causa lavorativa diretta, mentre un altro 10% per esposizione ambientale o familiare; pertanto, la percentuale di casi di mesotelioma - per i quali l'analisi anamnestica ha rilevato una esposizione ad amianto lavorativa, ambientale, familiare, o a causa di hobbies - è pari all'80,1% del totale.

Inoltre, nell'emendamento approvato è previsto che, per i lavoratori già titolari di rendita contratta per patologia asbesto correlata, sia assegnata una prestazione aggiuntiva nella misura percentuale del 15 per cento della rendita in godimento. Rispetto a questa misura va ricordato che essa ha subito diverse variazioni, ma, grazie al lavoro svolto dal Comitato Amministratore del Fondo Vittime Amianto, ha trovato una temporanea "stabilizzazione" sul valore del 20 per cento dal 2018 al 2020. La sua attuale riduzione determina una differenziazione, in negativo, nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori, una disparità che non possiamo condividere. Va poi rammentato che, per il triennio 2018-2020, la legge 205/2017 aveva iniquamente già esonerato le parti datoriali dal versare il loro contributo (poco superiore a 7 milioni di euro annui) per il finanziamento del fondo, e con questo emendamento, di fatto, viene abolito il contributo delle imprese.

È evidente che per risolvere definitivamente il problema dell'asbesto, nel nostro Paese c'è bisogno di risorse economiche concrete in grado di realizzare un netto miglioramento delle prestazioni del Fondo per le Vittime dell'Amianto (FVA) e di un'azione più incisiva, continua ed efficace da parte del Governo, che preveda una nuova governance, ed una partecipazione di tutti i soggetti coinvolti a partire dalle Parti Sociali, prevedendo azioni fattuali nelle tre macro aree Salute - Ambiente - Lavoro, a cui urge dare risposte.

La Vigilia di Natale è la data prescelta per lo sciopero degli addetti alla Vigilanza privata e ai servizi di sicurezza. Il settore impiega circa 100 mila lavoratori che ora rivendicano, dopo più di un anno di trattative, il raggiungimento di un accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale.

Anche chi ogni giorno lavora per garantire a tutti i cittadini la sicurezza merita tutele.
Lo scorso 11 dicembre l'ennesima trattativa che ha visto al tavolo la UILTuCS e le altre sigle sindacali con le associazioni datoriali si è conclusa con un nulla di fatto. Ora è tempo di scioperare.

Francesco Rosati, Uiltucs Alessandria: "Non sono accettabili altri e ulteriori rinvii, il tempo è scaduto e serve un accordo che preveda un adeguamento salariale e tutele. Non c'è riconoscimento per guardie giurate e addetti alla sicurezza che svolgono il proprio lavoro anche in condizioni di sicurezza precaria.

Questa è la motivazione che ci ha portato a dichiarare lo sciopero per il rinnovo del Ccnl. Ricordiamo che il settore della Vigilanza privata e degli addetti alla sicurezza non ha mai smesso di prestare servizio nonostante la pandemia ed emergenza sanitaria, collaborando con enti pubblici e imprese private nella gestione delle procedure di sicurezza, servizio più che mai importante per la collettività e il rispetto delle norme. Ci aspettiamo una forte adesione a questa iniziativa perché il settore è coeso e le rivendicazioni sono importanti e urgenti".

Le associazioni datoriali non sono mai giunte a un accordo, negando riconoscimenti salariali. A soffrirne è l'intero settore dove regna una concorrenza sleale con appalti al ribasso e la continua violazione delle norme.

La UILTuCS con le altre categorie e i Sindacati Confederali ha portato questa problematica all'attenzione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri Luciana Lamorgese, Ministra degli Interni e Nunzia Catalfo, Ministro del lavoro e delle politiche sociali, inviando una lettera per richiedere un incontro in cui poter confrontarsi sulle problematiche del settore.

Viste le nuove disposizioni e le difficoltà del momento ad Alessandria non ci sarà presidio né manifestazione dei lavoratori.

Gli uffici UIL nelle varie sedi della provincia di Alessandria resteranno chiusi nei pomeriggi del 24 e 31 dicembre.

Restano regolamente aperti fino alle ore 12 del 24 dicembre e del 31 dicembre, mattina e pomeriggio nelle giornate 28, 29, 30 dicembre e 4 e 5 gennaio 2021.

Ricordiamo che gli Uffici CAF e ITAL UIL ricevono solo ed esclusivamente su appuntamento.

L'obiettivo della riapertura della scuola in presenza, nei tempi e limiti stabiliti dalle norme, con le necessarie garanzie di sicurezza del personale e degli studenti, può essere raggiunto solo se si procede ad un esame dei problemi, utile ad individuare le soluzioni più appropriate. In tal senso si è già perso tempo prezioso.

Dal nostro punto di vista, l'approccio utilizzato finora e le ipotesi circolate sui mezzi di informazione, fanno sorgere il sospetto che l'obiettivo non sia tanto la ripresa delle lezioni, quanto piuttosto lasciare il "cerino acceso" ad altri soggetti.

Per costruire un serio piano del trasporto scolastico, servono dati omogenei dei bacini di utenza, numeri precisi degli studenti che utilizzano i mezzi pubblici, fasce orarie, tratte percorse. È evidente che, in proposito, le soluzioni da adottare sono diverse per le aree metropolitane, i capoluoghi di provincia, i comuni di media e piccola dimensione.

Già nel mese di luglio avevamo chiesto un raccordo tra Assessorato ai Trasporti e Direzione Scolastica Regionale, senza ottenere risposte. Per trovare soluzioni praticabili, bisogna valutare la capacità di potenziamento delle attuali aziende esercenti il Trasporto Pubblico Locale e la possibilità di coinvolgere, se necessario, le aziende del trasporto turistico, che dispongono di mezzi oggi inutilizzati e di personale sospeso dal lavoro.

Serve definire una organizzazione dei trasporti che, come abbiamo detto, non può essere univoca, perché, tra l'altro, l'organizzazione scolastica della didattica è differente per cicli e indirizzi di studio.

Le fasce degli ingressi scolastici proposte a priori dalla Regione non considerano le difficoltà di carattere organizzativo e le differenti esigenze di natura didattica, da cui dovrebbero, invece, discendere gli orari degli ingressi.

In tal senso, è necessario riconoscere il giusto ruolo alle autonomie scolastiche, per fare sintesi dei problemi della comunità scolastica (studenti, famiglie, personale scolastico), e per modulare i profili orari possibili, tenendo anche conto degli organici carenti nella nostra regione. Una questione molto rilevante riguarda l'individuazione di precisi protocolli per la gestione dei casi di positività al Covid, a prescindere dal luogo in cui sia avvenuto il contagio. Bisogna avere chiare indicazioni e punti di riferimento in ogni Azienda Sanitaria Locale per i casi di positività, le quarantene, l'isolamento fiduciario e le metodologie di tracciamento più appropriate (tampone molecolare, rapido, esami sierologici).

Tali metodologie potrebbero essere adottate non solo nelle scuole, ma in tutti i luoghi di lavoro in cui si concentrano molte persone per molte ore al giorno, in modo da poter limitare i rischi di contagio.

CGIL CISL UIL Piemonte, unitamente alle categorie della Scuola e dei Trasporti, sono disponibili a discutere e a contribuire a trovare soluzioni sulla base di piani realistici e credibili, volti a garantire la ripresa delle attività scolastiche e la gestione dei trasporti in sicurezza.

I Segretari Generali CGIL CISL UIL Piemonte

P.M. Pozzi - A. Ferraris - G. Cortese

Ieri sono terminate le elezioni per il rinnovo della RSU in Michelin a Spinetta Marengo. Ottimo il risultato ottenuto dalla UILTEC che per il terzo rinnovo consecutivo aumenta i propri consensi.

Con queste slezioni la UILTEC, unica organizzazione a crescere come voti rispetto alle ultime consultazioni del 2017, porta a casa 3 delegati nella RSU, un componente dell'esecutivo e un RLS.

Per il segretario Territoriale di Alessandria Gianni Di Gregorio: "Questo risultato dovrà essere per la Uiltec ulteriore elemento di stimolo per il futuro, il nostro supporto nei confronti dei lavoratori MICHELIN dovrà essere sempre maggiore in coerenza con il contesto generale ed interno allo stabilimento".

Il candidato più votato della lista Uiltec è stato Danilo Ballacchino con 41 preferenze sulle 102 totali, con i suoi voti è risultato essere il 5° candidato più votato sui 55 totali, gli altri RSU Uiltec eletti sono stati : Giada Malara ed Enrico Gandini.

A tutti loro, la Segreteria Uiltec di Alessandria augura buon lavoro per il prossimo triennio.

Secondo quanto previsto e condiviso, hanno diritto di accesso allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile i dipendenti ATA a tempo indeterminato o determinato, secondo le seguenti priorità:

- genitori il cui figlio convivente minore di anni sedici è stato sottoposto a quarantena o isolamento obbligatorio, preventivo o fiduciario o al quale è stata sospesa la didattica in presenza;

- in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita (c.d. lavoratori fragili), nonché i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 104/1992;

- con figli disabili che necessitino di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale, ai sensi dell'articolo 39 del decreto-legge18/2020;

- dichiarati in condizioni di fragilità dal medico competente, secondo le modalità e le indicazioni previste dalla Nota 11 settembre 2020, n. 1585;conviventi di persone immunodepresse.

Per svolgere l'attività lavorativa è data facoltà ai lavoratori non dotati di adeguata strumentazione di connettività personale di farne richiesta all'Amministrazione stessa che potrà provvedere, nei limiti delle disponibilità finanziarie specifiche messe a disposizione dalla legge e senza ulteriori oneri o aggravi di spesa, a dotarli di quanto occorre in comodato d'uso, subordinatamente alle esigenze didattiche.

È stato altresì previsto che per il rimanente personale, che non rientra nei casi precedenti, in base alle esigenze di funzionamento delle scuole, il dirigente scolastico definirà, informandone le RSU, i criteri generali per l'individuazione delle quote di personale che potrà accedere al lavoro agile, privilegiando:

le esigenze delle lavoratrici madri che abbiano fruito del congedo obbligatorio di maternità nei tre anni antecedenti alla richiesta di accesso al lavoro agile;i genitori di figli minori;chi utilizza i mezzi pubblici per raggiungere la sede di servizio;le esigenze di cura e assistenza nei confronti di parenti/congiunti non autosufficienti.

I lavoratori posti in quarantena fiduciaria o isolamento fiduciario, possono comunque accedere al lavoro agile.
Ovviamente, per tale personale, stante la particolare posizione di interdizione dal lavoro che è equiparata a malattia con ricovero e senza che si applichi il comporto, la richiesta di lavoro agile rappresenta una facoltà; un eventuale obbligo si configurerebbe come illegittimo pur se mantengono, tuttavia, il diritto ad essere ammessi al lavoro agile anche dopo il periodo di quarantena.
Per questo motivo, al fine di evitare interpretazioni capziose, abbiamo voluto firmare con questa precisazione allegando una specifica dichiarazione a verbale.

Dichiarazione UIL Scuola al verbale di confronto:

Per ciò che riguarda il personale eventualmente posto in quarantena fiduciaria o isolamento fiduciario nei casi diversi dalla malattia diretta da Covid-19, la UIL scuola ha ritenuto necessario, al fine di una corretta interpretazione di quanto sottoscritto, che l'accesso al lavoro agile per tale personale possa avvenire, così come negli altri casi, solo dietro espressa volontà del dipendente. Si tratta infatti, per tale personale, di uno status che comunque ha delle implicazioni psicologiche oltre a quelle fisiche le quali impedirebbero di svolgere il proprio lavoro in assoluta serenità, ancorché in modalità agile. A ciò si aggiunge che la norma, rinvenibile nell'art. 87 comma 1 del D.L. n. 18/2020 come modificato dall'art. 26 comma 1-quinques del D.L. 104/2020, equipara tale periodo a personale collocato in malattia con ricovero ospedaliero senza che si applichi alcuna decurtazione stipendiale o riduzione del periodo di malattia spettante.

FEDERCONSUMATORI PIEMONTE, ADICONSUM, ADOC, ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE  invitano a partecipare alla riunione in webconference oggi alle 15, su Zoom, per parlare di Energia Luce e Gas "mercato libero ma vicino"

Il collegamento sarà attivo a partire dalle ore 14.30 attraverso il link seguente:

https://us02web.zoom.us/j/81423638419?pwd=Y01DTi9ld3MydzJZUVpqRHl2YXREdz09

Si consiglia di accedere con anticipo per le prove tecniche e per evitare ritardi successivi

Meeting ID: 814 2363 8419

Password: 179139

Per partecipare è consigliabile usare Chrome o Firefox ed effettuare un test preliminare qui:

https://zoom.us/test 

Per partecipare tramite telefono componi:

Italy: +39 021 241 28 823 oppure +39 069 480 6488 oppure +39 020 066 7245

Meeting ID: 814 2363 8419

Password: 179139

FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UILPA hanno indetto lo sciopero nazionale di tutto il personale della Pubblica Amministrazione dipendente dagli enti e dalle amministrazioni, delle Funzioni locali e della Sanità per l'intera giornata di mercoledì 9 Dicembre.

Il personale che aderirà all'agitazione si asterrà dal lavoro per l'intero turno, fatta salva l'applicazione dei protocolli di intesa finalizzati alla individuazione dei servizi minimi ai sensi di quanto previsto dalla legge in materia.

Ad Alessandria il prossimo mercoledì 9 dicembre ci sarà un presidio di lavoratori riuniti davanti alla Prefettura, con un numero massimo di 30 persone, tra le 10 e le 12.

Claudio Bonzani, Segretario UIL FPL Alessandria: "Le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica sono state e sono ancora in prima linea nel combattere ogni giorno, h24, la pandemia. ln un contesto senza precedenti il personale sanitario, rischiando la salute e facendo grandi sacrifici, chiede che si ponga fine alla politica dei tagli sconsiderati, pari a 36 miliardi in dieci anni, che hanno indebolito colpevolmente la capacità di risposta del sistema. Oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Altre piaghe sono il precariato e la svalutazione delle professionalità del settore. Chiediamo quindi assunzioni, sicurezza e contratti.

Lo stesso vale per il rinnovo della Pubblica Amministrazione. Chiediamo risposte chiare per 195mila precari che lavorano ogni giorno nel settore pubblico, considerati troppi anche dalla Commissione Europea che ha avviato una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. Sono poi inaccettabili i dati relativi al blocco delle assunzioni.

Quest'anno di pandemia ancora in corso ci ha messo davanti un quadro che necessita di risposte concrete per poter garantire a tutti l'assistenza dovuta. Non si può continuare a contare su personale costretto a saltare riposi o di fare doppi turni sistematici. Una PA depauperata di risorse umane significa liste di attesa più lunghe, uffici pubblici meno efficienti, code interminabili e una burocrazia sempre meno allineata ai bisogni reali del Paese".

Per questo il settore pubblico riguarda non soltanto il personale coinvolto, ma tutti i cittadini che meritano assistenza sanitaria pubblica e servizi utili efficienti. Queste le motivazioni che hanno portato allo sciopero dopo mesi di richieste inascoltate da parte del Governo".

Ricordiamo che il nostro Paese già oggi è molto al di sotto della media Ocse con il 13,43% di lavoratori pubblici in rapporto alla forza lavoro del Paese. In termini assoluti sul totale della popolazione siamo all'ultimo posto in Europa con il 5,7% di lavoratori pubblici. Ad oggi, l'età media nella PA è di 51 anni con punte di 56-57 anni negli enti centralizzati dello Stato. In deroga alla normativa vigente, chiediamo la fine della stagione dei tagli lineari (confermati purtroppo nelle prime bozze di legge di bilancio 2021) e un piano straordinario di assunzioni che copra almeno le fuoriuscite per pensionamento.

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