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Riconfermata l'indennità di €1.000 nel Decreto Legge "Ristori Quater" (DL 157/2020 entrato in vigore il 30 novembre) per le stesse categorie di lavoratrici/tori dipendenti ed autonomi beneficiari delle indennità del Decreto Agosto e Decreto Ristori.

I termini per la presentazione delle domande all'Inps vedono diverse date di scadenza in base al corrispondente Decreto cui si riferiscono, a cui si aggiunge la riapertura dei termini, prevista dal Decreto Ristori Quater, per coloro che non hanno beneficiato dell'indennità di €1.000 del Decreto Agosto.

Ricordiamo che i destinatari dell'indennità-Covid 19 sono tutte/i coloro che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro rientranti nelle seguenti categorie: stagionali, simministrati e tempi determinati del settore turismo e stabilimenti termali; stagionali di settori diversi da quello del turismo e stabilimenti termali; intermittenti; autonomi con contratti occasionali ex art 2222 c.c.; incaricati delle vendite a domicilio; lavoratori dello spettacolo.

 

Entro il 18 dicembre chi ha lavorato come stagionale in agricoltura può richiedere il bonus da 1000 euro. Lavoratori e lavoratrici che hanno già contattato la UILA per la disoccupazione agricola e i bonus in primavera non devono recarsi negli uffici perchè sarà la UILA a trasmettere la domanda.

Per saperne di più è possibile contattare la UILA UIL presente sul territorio. Il riferimento è il Segretario di categoria Tiziano Crocco: 339 5043850 che vi darà informazioni e/o appuntamento in una delle sedi UIL della provincia di Alessandria.

Per la disoccupazione agricola, invece, la scadenza  sarà il 31 marzo 2021.

Il Ministero dell'Istruzione ha emanato il DM n. 159/2020 e la relativa circolare applicativa con le istruzioni per il pensionamento dei dirigenti scolastici, dei docenti, degli educatori e del personale ATA.

È fissata per il prossimo 7 dicembre la scadenza per la presentazione delle domande di cessazione volontaria dal servizio per il personale del comparto scuola (docente, educativo e A.T.A). Per i dirigenti scolastici, invece, il termine indicato è il 28 febbraio 2021. Le stesse date devono essere rispettare anche per richiedere la revoca delle istanze precedentemente inoltrate.

Eventuali ritardi nella presentazione delle domande, quindi oltre i termini indicati nella circolare del MIUR, non daranno diritto al collocamento a riposo dei lavoratori.

Tutte le domande di dimissioni si presentano in modalità telematica e devono essere trasmesse attraverso la procedura web "POLIS" disponibile sul sito del Ministero dell'Istruzione, ad eccezione del personale delle province di Trento, Bolzano ed Aosta che presenterà le istanze, in formato cartaceo, direttamente alla sede scolastica di servizio/titolarità. Anche chi è interessato ad accedere all'Ape sociale e alla Pensione anticipata precoci, una volta ottenuto il riconoscimento dall'INPS, potrà presentare domanda di cessazione dal servizio in modalità cartacea al dirigente scolastico entro il 31 agosto 2021.

Il termine del 7 dicembre 2020 deve essere rispettato anche da coloro che, non avendo ancora compiuto 65 anni di età ma hanno diritto alla pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini), chiedono la trasformazione del rapporto di lavoro in tempo parziale con contestuale attribuzione della pensione, purché ricorrano le condizioni previste dal decreto della Funzione Pubblica n. 331/1997.

Il Patronato Ital fornisce assistenza per la verifica della posizione assicurativa dei lavoratori della scuola e per l'invio delle domande di pensione.

In 7 mesi di emergenza sanitaria (aprile-ottobre 2020), le ore di cassa integrazione con "causale Covid-19", sono state pari a circa quelle autorizzate nel triennio 2012-2014.

Ammontano, infatti, a oltre 3,4 miliardi le ore di cassa integrazione "Covid-19", pari ad una stima di circa 2,9 milioni di lavoratrici e lavoratori a tempo pieno e indeterminato posti in cassa integrazione a zero ore - spiega Ivana Veronese, Segretaria Confederale UIL - che si traducono, nella realtà, in una platea ben più ampia di beneficiari dell'ammortizzatore sociale.
A tali dati vanno, inoltre, aggiunte 128 milioni di ore autorizzate di cassa integrazione straordinaria e le prestazioni erogate dai Fondi di Solidarietà Alternativi dell'Artigianato e della Somministrazione.

Il dato nazionale, decisamente rilevante, non è altro che la somma di quelle innumerevoli realtà territoriali in cui lavoratrici e lavoratori, in questi mesi, hanno visto conservato il loro posto di lavoro, grazie ad uno strumento che ha permesso di attenuare l'impatto della virulenta crisi.
Occorre precisare - osserva la Veronese - che in ogni realtà regionale vi è stato un massiccio utilizzo di cassa integrazione Covid-19, ma ciò che spicca dall'analisi dei dati è che in 4 Regioni si concentra il 55, 4% delle ore complessivamente autorizzate nel periodo emergenziale: Lombardia (875 milioni di ore), Veneto (393,6 milioni), Emilia Romagna (circa 338 milioni) e Lazio (299 milioni).

A un mese dalla fine di un anno molto critico, sia sul versante sanitario che occupazionale, possiamo sostenere - sottolinea la Veronese - che il connubio cassa integrazione con causale Covid-19 e blocco dei licenziamenti, è riuscito fino ad ora a garantire la conservazione del posto di lavoro di un'ampia platea di lavoratrici e lavoratori.

La forte richiesta della UIL, unitamente a Cgil e Cisl, di prorogare fino alla fine di marzo il blocco dei licenziamenti e proseguire con gli ammortizzatori sociali, ha trovato conferma nella Legge di Bilancio. Tuttavia, occorre iniziare a lavorare già da ora, e con uno sguardo lungimirante - conclude la Veronese - a tutta quella strumentazione e alla messa in atto di efficaci politiche (in primis le politiche attive), che servirà a sostenere e sviluppare il mercato del lavoro quando la crisi sarà finita e con essa le misure emergenziali adottate in questi lunghi mesi di pandemia.

Cgil, Cisl, Uil hanno firmato con Confartigianato imprese, CNA, Casartigiani, Claai, l'Accordo Interconfederale attuativo di quello siglato nel 2016 sulla riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sindacali.

"Quella siglata – hanno dichiarato i tre Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e PierPaolo Bombardieri – è un'intesa molto importante perché rafforza le relazioni tra le parti e conferma la centralità della contrattazione collettiva. A distanza di quattro anni dall'Accordo quadro, quello odierno è un passaggio decisivo per renderne finalmente operative le modalità di applicazione, anche alla luce delle trattative in corso per quasi tutti i rinnovi dei CCNL di comparto che, certamente, riceveranno ulteriore impulso da questo testo interconfederale. Nel merito – hanno proseguito Landini, Furlan e Bombardieri - sono state confermate, tra le altre cose, sia l'esigenza della continuità contrattuale, senza vacanza temporale rispetto alla scadenza dei precedenti contratti, sia l'articolazione in pari cogenza dei due livelli, nazionale e territoriale, promuovendo su tutto il territorio nazionale la pratica della contrattazione di secondo livello. L'intesa conferma il ruolo di autorità salariale del CCNL. Prevede, inoltre, un rafforzamento del sistema bilaterale di welfare che, nel comparto, copre tutti gli ambiti, a partire dalla formazione, dal fondo di solidarietà bilaterale e dalla sanità integrativa, con l'impegno di dotarsi anche della previdenza complementare. Un capitolo, infine, è riservato anche al tema della rappresentanza. Siamo, dunque, di fronte a un accordo significativo anche in relazione al momento di grave crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando. L'accordo è un segnale forte oggi nel nostro paese che evidenzia come il nostro sistema contrattuale e di relazioni industriali partecipative sia fondamentale – hanno concluso i tre leader confederali – per sostenere le attività economiche, consolidare l'occupazione e garantire le migliori tutele per le lavoratrici e i lavoratori, ed affrontare le sfide della emergenza sanitaria e del rilancio economico".

Roma, 26 novembre 2020

Domani, mercoledì 25 novembre anche all'ex ILVA di Novi Ligure sono state proclamate 2 ore di sciopero a fine turno con presidio davanti alla fabbrica dalle ore 12 alle 14. L'iniziativa si colloca nell'ambito della mobilitazione decisa a livello nazionale unitariamente per tutto il gruppo Ex Ilva.

In concomitanza al presidio si terrà la conferenza stampa dei Segretari Generali di FIM, FIOM e UILM Nazionali in videocollegamento a Roma con tutti i siti produttivi.

Per opportuna conoscenza alleghiamo il comunicato unitario nazionale ed invitiamo la stampa ad essere presente davanti ai cancelli tra le 12 e le 14 di mercoledì.

il coordinamento sindacale ha chiesto all'azienda e al Governo, alla luce dell'annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, le seguenti cose:

la presentazione del piano ambientale, sui tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti, certezza e sorveglianza degli investimenti programmati;la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni;la definizione di un percorso certo di reintegro in AMI dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in A.S., nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro;chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti. La Cabina di Regìa ha dato risposte parziali ad alcune imprese, per le restanti, non c'è stato altro che il versamento di acconti ed il governo deve essere garante della tenuta sociale anche attraverso il corretto utilizzo delle imprese d'appalto e dei rispettivi CCNL applicati, dando priorità all'impiego di lavoratori dei vari territori interessati del gruppo.un utilizzo delle risorse (1 miliardo/€ del piano Taranto) che possa dare ulteriori risposte concrete e durature a livello occupazionale derivate anche dal "piano Taranto", promosso dal Governo, che potrebbe fornire nuove garanzie occupazionali;rivisitazione degli attuali ammortizzatori Sociali.

FIOM CGIL - FIM CISL - UILM UIL ALESSANDRIA

RSU ARCELOR MITTAL NOVI LIGURE

"Il settore edile alessandrino cerca di risollevarsi dopo l'uragano pandemico COVID 19", dichiara il  responsabile FENEALUIL PIEMONTE area ALESSANDRIA , Paolo Tolu.

E' stato un anno edile (ottobre 2019-settembre 2020) difficile e particolare, era cominciato con ottime  prospettive perché da ottobre a febbraio c'era stato un incremento sui dati cassa edile sia della massa  salari, a gennaio 2020 la massa salari denunciata aveva avuto un incremento sullo stesso periodo dell'anno  precedente pari a +14,03 (5.026.000 – 4.407.000) ed a febbraio era salita del 16,23% (4.928.000 – 4.240.000) .

Poi il settore produttivo italiano è stato travolto dalla pandemia e tra questi anche il settore edile, a marzo molti lavoratori sono stati collocati in Cassa Integrazione Ordinaria per Covid e la massa salari rispetto  all'anno precedente è crollata del 44,36% (2.747.000 – 4.937.000) creando un disagio sociale enorme sia  per gli imprenditori che per i lavoratori.

Lavoratori che sono rimasti per molti mesi senza nessuna entrata economica in quanto il numero di  imprese che hanno anticipato la CIGO alle loro maestranze non ha raggiunto nemmeno il 10% del totale  delle imprese.

I mesi successivi sono stati ancora più difficili con il lockdown del settore che ha portato il dato peggiore  dell'anno ad Aprile – 70,71% di massa salari (1.498.000 – 5.114.000) in quanto potevano lavorare solo le  imprese stradali e quelle che lavoravano per le ferrovie, a Maggio il calo è stato pari a -13,84% (4.805.000 – 5.577.000).

A giugno il settore ha ricominciato a marciare tra molteplici difficoltà, è stato istituito il Comitato Protocolli  Covid presso l'Ente Bilaterale Cassa Edile e Sistedil per andare incontro alle imprese nella ripresa del lavoro.

Finalmente a Giugno si è segnato un incremento pari a 8,13 % di massa salari (5.568.000 – 5.149.000) ed è  salito anche il numero degli addetti edili , il settore si è rimesso in moto sfruttando la stagione estiva e la  voglia di recuperare il tempo perso e sia luglio che agosto hanno confermato questo trend. Soprattutto ad  agosto molti lavoratori hanno rinunciato alle ferie per rimanere sui cantieri.

A settembre il settore si è assestato più o meno sui numeri dell'anno precedente .

Tutto ciò ha portato un anno edile in sofferenza su quasi tutti i dati certificati dall'Ente Bilaterale, quindi  nella differenza relativa a 12 mesi che vanno da ottobre 2019 a settembre 2020 rispetto allo stesso periodo  ottobre 2018 – settembre 2019 sono i seguenti : imprese -5,61% (638 - 676) , operai versanti +6,43% (4386  - 4121) dato positivo dovuto all'incremento di lavoratori sui cantieri del Terzo Valico dei Giovi , totale massa  salari, che è il vero indicatore del settore -5,87% (55.458.000 – 58.919.000) e totale ore lavorate -6,86%  (4.850.654 – 5.207.852).

Paolo Tolu: "Purtroppo i dati relativi a ottobre confermano che il settore fa fatica a  risollevarsi e questo nuovo semi-lockdown sta creando ancora notevoli disagi. Nel panorama piemontesi i  dati della provincia di Alessandria sono i migliori dovuti soprattutto ai cantieri del Terzo Valico dei Giovi che  hanno lavorato anche durante il periodo di blocco".

In Piemonte la situazione non è migliore - dichiara il Segretario Organizzativo FENEAL UIL PIEMONTE Tiziana  Del Bello - rispetto all'anno precedente la massa salari in Piemonte è diminuita del 10,07 % (358.560.000 – 398.730.000) , le ore lavorate sono diminuite del 10,81% (32.161.578 – 36.059.380) , il numero di lavoratori  versanti è rimasto stabile (28552 – 28517) ed il numero imprese è diminuito del 3,57% (5.932 – 6.152) .

Il territorio con la perdita maggiore sia in massa salari che in ore lavorate risulta Novara, -12,57% (massa  salari) e – 13,47% (ore lavorate) mentre ha attutito parzialmente il colpo Alessandria . I dati del calo massa  salari per ogni provincia sono i seguenti : Asti -11,33%, Biella -8,92%, Cuneo -10,31, Torino -11,05, Verbania  -7,94 e Vercelli -11,18.

Nel periodo però la contrattazione nel settore non si è fermata, infatti sono stati portati a termine  numerosi accordi tra le parti, con riferimento soprattutto a SANEDIL , cioè l'integrazione sanitaria per i  lavoratori edili con numerose prestazioni da richiedere presso la Cassa Edile tramite le Organizzazioni  Sindacali che vanno a sostituire le vecchie prestazioni Cassa Edile, è un accordo importante perché unifica  tutte le prestazioni in Italia a partire da Aosta sino a Ragusa.

Conclude Tiziana Del Bell segnalando che altri importanti accordi sono il Fondo Prepensionamento  Lavoratori Edili ed il Fondo Incentivo Occupazione sempre da richiedere presso gli Enti Bilaterali , sperando  che possano permettere ai lavoratori anziani di poter accedere alla pensione ed ai giovani di poter entrare  nel settore che è diventato uno dei più specializzati.

Nel frattempo siamo sempre pronti a vigilare per il rispetto delle regole sia contrattuali che sulla sicurezza.

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne la UIL di Alessandria con i coordinamenti Pari Opportunità e Diritti e il supporto dei centri antiviolenza me.dea di Alessandria e Casale M.to, vuole lanciare un messaggio di sensibilizzazione su questo tema.

In questo 2020, anno di grande emergenza sanitaria, economica e sociale si è fermato tutto, ma non i casi di violenza sulle donne.

Troppe donne di tutte le età, bambine comprese, su tutto il territorio nazionale hanno quest'anno perso la vita, spesso complice anche il periodo di lockdown che ha costretto alla convivenza forzata per 24 ore su 24 vittime e carnefici sotto lo stesso tetto. Ai femminicidi di cui siamo a conoscenza si uniscono poi tutte le forme di violenza psicologica e fisica ripetuta, spesso dentro casa.
Gli omicidi sulle donne sono spesso compiuti dalle persone più vicine: mariti, fidanzati, ex compagni.
Questa piaga sociale non è accettabile e il 25 novembre deve essere l'occasione per accendere ancora di più un faro su questa drammatica realtà.

Adele Di Meo e Serena Piscitello, Coordinatrici UIL PO e UIL Diritti Alessandria: "In tempi di Covid, non potendo organizzare un evento live, come UIL PO e UIL Diritti abbiamo deciso di usare il digitale e mettere  in piedi una mostra virtuale ricorrendo alla realtà aumentata. Tramite link è possibile accedere a una stanza virtuale dove il visitatore è accompagnato davanti alle immagini e alle storie delle donne che quest'anno, fino ad oggi, hanno perso la vita in Italia per femminicidio".

Ecco il link per visitare la mostra (consigliata la visione da pc o su Iphone):

https://www.artsteps.com/view/5f914e73c2d2fc37d20ccf48?currentUser

Il video può per essere condiviso sui social con l'hashtag #UILALCONTROLAVIOLENZASULLEDONNE

Troppi i volti di chi non c'è più appesi alle pareti della nostra mostra e il fatto che questa sia virtuale non toglie nulla alla forza del messaggio.

Nessuna donna deve sentirsi sola e senza via di uscita: per questo ricordiamo che in provincia il riferimento sono i due centri antiviolenza me.dea ad Alessandria e Casale M.to. operativi anche in questa fase di emergenza sanitaria con colloqui da remoto, chiamando il numero verde unico 800 098 981 negli orari indicati sul sito http://www.medeacontroviolenza.it/ 

Venerdì, 20 Novembre 2020 08:59

9 dicembre: sciopero dei servizi pubblici

Noi lavoratrici e lavoratori pubblici abbiamo fatto funzionare le amministrazioni pubbliche anche quando i governi hanno tagliato risorse e privatizzato i servizi ai cittadini e ora, anche in smart working e con nostri mezzi, siamo sempre a disposizione dei cittadini e delle imprese, in sanità, nei servizi educativi, nell'assistenza ai cittadini e garantiamo la loro sicurezza, ci stiamo prendendo cura del paese rischiando in prima persona:

ASSUNZIONI
Per sostenere i cittadini e aiutare le imprese servono enti pubblici più efficaci. E invece sono stati svuotati dal blocco delle assunzioni e dai pensionamenti ed hanno dipendenti con un'età media di 51 anni! Per questo chiediamo un piano straordinario di assunzioni: 500000 sono i lavoratori che verranno a mancare alla pubblica amministrazione e sono una straordinaria occasione per l'innovazione dei servizi e per tanti giovani che possono sperare in un lavoro stabile.
Rinnovare la PA assumendo giovani per dare migliori servizi ai cittadini

LOTTA AL PRECARIATO
Lavoratrici e lavoratori precari in Italia nella PA 170mila
170mila precari nella pubblica amministrazione sono un abuso. Per questo la Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia. Ridare dignità al lavoro è una priorità. Stabilizzare si può e si deve, chiediamo la proroga dei requisiti per le stabilizzazioni, il riconoscimento dei periodi di lavoro svolti con tutte le forme di lavoro flessibile e la stabilizzazione di tutti i precari COVID. Rischiano la vita in emergenza almeno diamogli sicurezza nel lavoro!

SICUREZZA
In tutti i luoghi di lavoro il personale deve essere fornito di adeguati DPI, gli ambienti devono essere sicuri ed occore impedire che il personale subisca quotidianamente aggressioni. I carichi di lavoro devono essere sostenibili fisicamente e psicologamente; basta turni che superano spesso le 12 ore. Gli operatori sanitari sono aggrediti negli ospedali. I lavoratori pubblici sono offesi e denigrati. Ma nella pandemia, senza protezioni e con pesanti carichi di lavoro, hanno organizzato il lavoro e i servizi. Meritano protezione e rispetto!

RINNOVI CONTRATTUALI
I Contratti di Sanità, Enti Locali, Amministrazioni centrali sono scaduti da due anni! La pandemia ha dimostrato che il lavoro pubblico serve al paese e i servizi pubblici per cittadini e imprese vanno rafforzati. Per questo chiediamo al governo più risorse per i contratti di tutti i lavoratori pubblici. Per dare servizi migliori a cittadini e imprese. Per organizzare meglio le amministrazioni. Per personale più qualificato. Le risorse sono riconoscimento di salario ma per noi del settore pubblico sono necessarie anche per riformare il sistema di qualificazione professionale, sbaglia chi denigra la nostra rivendicazione perché mettere in valore le competenze e riconoscere le professionalità sono una priorità, soprattutto se la Pubblica amministrazione vuole vincere la sfida dell'innovazione.
FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA
Per garantire i diritti di cittadini e lavoratori.
La Legge di Bilancio deve migliorare il paese e far ripartire l'economia. Una PA più capace e moderna serve al paese. Rinnovare i contratti pubblici e assumere più giovani e professionisti qualificati migliora la PA e il paese. Curiamoci di chi ci Cura, non ricordiamoci dei lavoratori pubblici solo nelle emergenze ma riconosciamo il loro lavoro.
LO SCIOPERO è un diritto e se siamo arrivati a proclamarlo è perché su Assunzioni, Sicurezza e Contratti non ci sono risposte adeguate. OCCORRE FAR LAVORARE IN SICUREZZA E CON DIGNITÀ CHI, CON IL SUO LAVORO, VUOLE ESSERE AL SERVIZIO DI CITTADINI E IMPRESE.

 

Il Ministero dell'Istruzione ha emanato con relativa circolare le istruzioni per il pensionamento dei dirigenti scolastici, dei docenti, degli educatori e del personale ATA.

È fissata per il prossimo 7 dicembre la scadenza per la presentazione delle domande di cessazione volontaria dal servizio per il personale del comparto scuola (docente, educativo e A.T.A). Per i dirigenti scolastici, invece, il termine indicato è il 28 febbraio 2021. Le stesse date devono essere rispettare anche per richiedere la revoca delle istanze precedentemente inoltrate.

Eventuali ritardi nella presentazione delle domande, quindi oltre i termini indicati nella circolare del MIUR, non daranno diritto al collocamento a riposo dei lavoratori.

Tutte le domande di dimissioni si presentano in modalità telematica e devono essere trasmesse attraverso la procedura web "POLIS" disponibile sul sito del Ministero dell'Istruzione, ad eccezione del personale delle province di Trento, Bolzano ed Aosta che presenterà le istanze, in formato cartaceo, direttamente alla sede scolastica di servizio/titolarità. Anche chi è interessato ad accedere all'Ape sociale e alla Pensione anticipata precoci, una volta ottenuto il riconoscimento dall'INPS, potrà presentare domanda di cessazione dal servizio in modalità cartacea al dirigente scolastico entro il 31 agosto 2021.

Il termine del 7 dicembre 2020 deve essere rispettato anche da coloro che, non avendo ancora compiuto 65 anni di età ma hanno diritto alla pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini), chiedono la trasformazione del rapporto di lavoro in tempo parziale con contestuale attribuzione della pensione, purché ricorrano le condizioni previste dal decreto della Funzione Pubblica n. 331/1997.

Il Patronato Ital fornisce assistenza per la verifica della posizione assicurativa dei lavoratori della scuola e per l'invio delle domande di pensione.

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