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I sindacati Cgil, Cisl e Uil di Alessandria hanno dato vita a un presidio davanti alla sede dell'Asl di Alessandria per invocare più personale, più sicurezza e più medicina territoriale per fronteggiare l'emergenza coronavirus. I rappresentanti delle parti sociali si sono alternati ogni quarto d'ora, tra segretari provinciali ed esponenti delle categorie Pensionati e Funzione Pubblica.

"Basta attacchi pretestuosi: siamo responsabili. Il Governo piuttosto apra al confronto con noi". Così i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, in merito alle reazioni suscitate dalla proclamazione dello sciopero della Pa per il prossimo 9 dicembre.

"Siamo sottoposti alla legge che regola lo sciopero nei servizi essenziali - affermano i quattro dirigenti sindacali -. Forse non tutti sanno, e tra questi la Ministra viste le sue dichiarazioni, che la legge tutela la necessaria continuità assistenziale, quindi non tutti possono scioperare quando si proclama uno sciopero nel settore pubblico. Ai cosiddetti contingenti minimi esclusi dalla legge, cioè il personale che viene precettato per garantire la continuità dei servizi ai cittadini, si sommeranno anche quelli che sono impegnati nell'emergenza Covid e che non faremo astenere dal lavoro, per cui la percentuale degli abilitati ad esercitare il diritto di sciopero si riduce. Il nostro obiettivo non è bloccare i servizi ma esprimere il nostro dissenso".

La Ministra Fabiana Dadone, proseguono i segretari delle categorie di Cgil, Cisl e Uil, "ha parlato di blocco del Paese esasperando i toni, per coprire la responsabilità della tensione sociale determinata dall'assenza di confronto con le categorie nonostante le nostre reiterate richieste. Quale datore di lavoro rinnova un contratto senza neanche un confronto con il sindacato? È una forzatura di retaggio populista semplificare la vertenza generale sul lavoro pubblico che abbiamo intrapreso da mesi, e che riguarda il piano straordinario di assunzioni, la sicurezza nei luoghi di lavoro e il rinnovo del contratto per tutti i settori pubblici, ovvero funzioni locali, sanità e funzione centrali, alla mera richiesta di più salario per gli 'statali', quasi a volerne dare un'accezione negativa".

Si tratta di lavoratori, precisano, "che hanno retribuzioni molto diverse e che sono tutt'altro che privilegiati, dai sanitari agli educativi, dalle forze dell'ordine ai lavoratori che in tutte le pubbliche amministrazioni svolgono una funzione essenziale. È proprio questa mancanza di rispetto che ha prodotto la rottura e di certo non è dipeso dal sindacato. Noi non ci fermeremo: non bloccheremo i servizi, assisteremo i cittadini, ma il 9 dicembre protesteremo anche con forme innovative che non compromettano il lavoro e i servizi ma faranno sapere al Governo che su assunzioni, sicurezza e contratti continueremo con le azioni programmate fino a che non ci saranno risposte", concludono.

Congedo straordinario e bonus baby-sitting, per i genitori lavoratori nelle regioni rosse, in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado. Il decreto "Ristori bis" interviene con ulteriori aiuti destinati al sostegno delle famiglie, dei lavoratori e dei settori produttivi coinvolti dalla seconda fase dell'emergenza epidemiologica da Covid.

Tra le varie misure messe in campo, il decreto Ristori bis n. 149 del 9 novembre 2020 prevede per i genitori lavoratori dipendenti delle zone rosse, in caso di sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado e nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, la possibilità di fruire del congedo straordinario con un'indennità pari al 50% della retribuzione.

È prevista, inoltre, per i genitori di alunni delle suddette scuole e nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, la possibilità di beneficiare di un bonus baby-sitting del valore complessivo di 1000 euro. Il bonus è rivolto agli iscritti alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, o iscritti alle gestioni speciali dell'assicurazione generale obbligatoria, e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Il bonus non è riconosciuto per le prestazioni lavorative rese dai familiari.

Sono previste particolari disposizioni nel caso di figli con disabilità grave.

Nel testo del nuovo decreto sono state proposte, in sostanza, le misure già adottate durante la prima fase della pandemia, con la differenza che queste ultime approvate si riferiscono alle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e riguardano i genitori lavoratori che hanno figli che frequentano le classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.

Il Patronato Ital fornisce tutela e assistenza agli interessati per l'invio delle domande all'INPS.

In data 6 novembre 2020 si è arrivati alla firma della nuova Disciplina Regionale sull'Apprendistato, aggiornata attraverso la stesura di un Testo Unico, firmato da tutti i soggetti coinvolti: Regione Piemonte, CGIL-CISL-UIL, Associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi, Fondazioni ITS.
L'obiettivo principale del nuovo Testo Unico dell'Apprendistato è quello di attuare/concretizzare un'offerta formativa volta a tutti i percorsi di studio, coniugando, mediante un nesso indissolubile, lavoro e formazione, al fine di ridurre il disallineamento tra offerta formativa e domanda di competenze.
Molteplici le novità contenute nel Testo Unico, che si prefigge di essere una guida e uno strumento volto a favorire l'utilizzo dell'Apprendistato, contratto di lavoro a tempo indeterminato a causa mista, finalizzato a favorire sia la formazione (da sei mesi a tre anni nella generalità dei casi, cinque anni per le figure dell'artigiano, individuati dalla contrattazione collettiva di riferimento) che l'occupazione dei giovani sino a 30 anni. Recepito anche l'apprendistato per gli over 30.
Le novità più rilevanti contenute nel nuovo Testo Unico


Apprendistato professionalizzante
 rivolto a giovani tra i 18 e i 29 anni;
 orientato a far acquisire competenze tecniche, professionali e specialistiche;
 i profili o le qualificazioni professionali sono definite dai CCNL stipulati dalle Associazioni Sindacali comparativamente più rappresentative;
 Le Aziende, e/o le Agenzie terze utilizzate, che intendono fornire direttamente percorsi formativi dovranno essere in possesso di una certificazione con cui si dichiara di avere la necessaria "capacità formativa", diretta a garantire una formazione adeguata (tutor competenti, luoghi e strumenti idonei).


Apprendistato duale:
di I livello rivolto a giovani tra 15 e 24 anni,
 scopo: conseguire titoli di studio previsti dall'ordinamento scolastico (diploma di scuola media superiore, nonché specializzazione di Enotecnico); inoltre si potrà conseguire un titolo superiore (laurea triennale) proseguendo l'apprendistato duale senza interruzione del contratto.
di Alta formazione e ricerca (o III livello): giovani tra i 18 e i 29 anni,
 scopo: ottenere i titoli di studio previsti dall'ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca; inoltre, vengono previsti nuovi percorsi, che assumono forme differenti a seconda della tipologia del titolo da conseguire e delle modalità di realizzazione (nuovi titoli di studio previsti dagli ITS e dalle Università, come le Lauree Professionalizzanti).
 strumenti: acquisire competenze ed esperienze funzionali coniugando la formazione effettuata in azienda con l'istruzione e la formazione svolta dalle istituzioni formative che operano nell'ambito dei sistemi regionali di istruzione
 modalità didattiche: verrà nominato un tutor universitario oltre a quello aziendale, al fine di monitorare periodicamente le attività e il raggiungimento degli obiettivi. Ci saranno percorsi per tutte le Lauree Professionalizzanti, per gli ITS l'alta formazione potrà riguardare tutti e tre gli anni del corso di studi, l'apprendistato di ricerca comprenderà anche le Laure Magistrali.


Disoccupati over 30 anni:

 I beneficiari di un trattamento di disoccupazione potranno accedere all'apprendistato professionalizzante;
 Il nuovo ingresso sarà realizzato nel pieno rispetto dei CCNL sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative.

Per dubbi e quesiti verrà attivato un servizio di "help desk" al fine di gestire le questioni complesse e fornire risposte puntuali.
Il Testo unico, è il risultato di un lungo e complesso processo formativo che ha visto la partecipazione delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, delle associazioni datoriali, di scuole secondarie superiori, Atenei e consulenti del lavoro.
Chiarito il termine effettivo dei contratti di apprendistato Duale, in coincidenza con l'esame finale.
Infine un ruolo fondamentale è riconosciuto alle Camere di Commercio, ai Servizi per l'impiego e alle Agenzie del lavoro private.
Compatibilmente con la situazione sanitaria, ci sarà una campagna informativa sui contenuti della nuova disciplina con il coinvolgimento delle parti firmatarie, al fine di diffondere il più possibile l'informazione sulle innovazioni presenti nel testo.

CGIL - CISL - UIL Piemonte
Claudio Stacchini    Gianni Baratta    Maria Teresa Cianciotta

Le scriventi OO.SS:
− premesso che in data 20/10/2020 hanno proclamato lo stato di agitazione dei comparti delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità e hanno richiesto di esperire il tentativo di conciliazione, ai sensi dell'art. 5 dell'accordo del 20 settembre 2001, in attuazione della legge 146/90;
− premesso che il Ministero del Lavoro, con nota del 26/10/2020 (M lps.32.registro ufficiale. U.0016430.26/10/2020), ha annullato la riunione inizialmente prevista per il 26 Ottobre 2020 alle ore 15.30 per l'esperimento del tentativo di conciliazione, tenendo conto del parere espresso dalla Commissione di Garanzia per l'attuazione della legge sul diritto di sciopero nella seduta del 16 Gennaio 2004 (Prot. 582 – Pos. 17570), con cui la stessa ha ritenuto che "l'obbligatorietà dell'esperimento, in via preventiva, del tentativo di conciliazione, ai sensi dell'art. 2, comma 2, legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, non ricorra nell'ipotesi in cui l'oggetto della vertenza riguardi provvedimenti ed iniziative legislative";
− considerato il permanere dell'assenza di risposte da parte del Governo alle richieste formulate con la summenzionata lettera di proclamazione dello stato di agitazione;
considerata l'assenza, ad oggi, di misure straordinarie e di un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono nelle pubbliche
amministrazioni dei comparti summenzionati, anche in in relazione alle necessità imposte dall'emergenza pandemica e dalla crisi economica;
− constatato, in particolare, che nel disegno di legge di bilancio non sono previste risorse finanziarie sufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità (necessarie per completare il recupero salariale di quanto perso nel precedente decennio di blocco contrattuale; per garantire il consolidamento in busta paga dell'elemento perequativo previsto nei CCNL 2016/2018; per valorizzare la professionalità del personale delle pubbliche amministrazioni attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione, anche al fine di migliorare l'organizzazione del lavoro e l'efficienza delle pubbliche amministrazioni; per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti);
− preso atto dell'assenza di misure volte a prorogare i requisiti previsti dal decreto 75/17 relativi alle procedure di stabilizzazione e garantire proroghe dei contratti e percorsi di stabilizzazione per tutti i precari delle amministrazioni pubbliche;
− considerata la mancata revoca e modifica del DM 19.10.20, emanato dal ministro della pubblica amministrazione, con cui si limitano e si ledono diritti e tutele fondamentali dei lavoratori e si riducono le prerogative sindacali contravvenendo al sistema di relazioni sancito dai contratti collettivi;
INDICONO
lo sciopero nazionale di tutto il personale dipendente dagli enti e dalle amministrazioni a cui si applicano i CCNL del personale dei Comparti e delle Aree Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità per l'intera giornata del 9 Dicembre 2020, nell'ambito della quale il personale che intende aderire all'agitazione si asterrà dal lavoro per l'intero turno programmato per la stessa giornata, fatta salva l'applicazione dei protocolli di intesa finalizzati alla individuazione dei servizi minimi ai sensi di quanto previsto dalla legge in materia.


I segretari generali
FP CGIL   CISL FP   UIL FPL   UIL PA
Serena Sorrentino
Maurizio Petriccioli
Michelangelo Librandi
Nicola Turco

Due nuove tranches del Reddito di emergenza e una nuova indennità per i lavoratori stagionali, del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo
È quanto previsto dal decreto-legge 28 ottobre 2020 n. 137, c.d. "Decreto Ristori", in vigore dallo scorso 29 ottobre 2020, che introduce ulteriori misure urgenti per la tutela della salute, il sostegno ai lavoratori e alle attività produttive.

Il provvedimento stabilisce inoltre i termini entro i quali presentare le domande di indennizzo sia per i destinatari delle misure previste dal decreto Agosto n. 104/2020, sia per il riconoscimento della nuova indennità introdotta dal Dl Ristori.

I lavoratori che devono ancora presentare domanda per beneficiare dell'indennità COVID onnicomprensiva di 1000 euro, introdotta dal Dl Agosto n. 104/2020, hanno avuto tempo fino al prossimo 13 novembre per presentare domanda all'INPS. 

C'è tempo, invece, fino al prossimo 30 novembre per chiedere all'INPS la nuova indennità prevista dal Dl Ristori n. 137/2020, pari sempre a 1000 euro (al momento non è ancora disponibile la procedura INPS per presentare le domande telematiche).

Vediamo quali sono i lavoratori che possono beneficare della nuova indennità pari a 1000 euro prevista dal decreto Ristori:

lavoratori stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali e ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali;lavoratori dipendenti a tempo determinato del settore del turismo e degli stabilimenti termali;alcune categorie di lavoratori dipendenti stagionali (appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali), ai lavoratori intermittenti e autonomi (privi di partite IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie), agli incaricati alle vendite a domicilio;lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo.

REDDITO DI EMERGENZA

Il Dl Ristori ha previsto, tra le varie misure, anche il riconoscimento di due nuove mensilità del Reddito di Emergenza, per i mesi di novembre e dicembre 2020. INPS rende noto che dal 10 novembre 2020 è possibile presentare la nuova domanda di ReM esclusivamente per:

- i nuclei familiari che non hanno mai ottenuto il beneficio in precedenza (perché non hanno mai presentato la domanda o perché non è stato loro riconosciuto il beneficio);
- i nuclei che hanno ottenuto solo il primo ReM (quello introdotto dal DL Rilancio n. 34/2020) e non anche il secondo (quello previsto dal DL Agosto n. 104/2020).

Coloro che già sono beneficiari del ReM (di cui al DL Agosto) non dovranno presentare una nuova domanda all'INPS poiché il riconoscimento avverrà d'ufficio.

Il Patronato ITAL fornisce informazioni e assistenza per l'invio telematico all'INPS delle misure previste dai Decreti.

"Mancano poco più di due settimane al 30 novembre, data entro la quale ArcelorMittal e i commissari di Ilva in Amministrazione straordinaria dovranno sottoscrivere un nuovo contratto di investimento, così come stabilito nell'accordo di modifica del contratto di affitto del 4 marzo 2020. Sono trascorsi otto mesi di drammatica attesa che, uniti a un ulteriore periodo dalla sottoscrizione dell'accordo sindacale del 6 settembre 2018, rendono la situazione ormai insostenibile". Così Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm.

"L'incontro alla presenza dei tre Ministri Patuanelli, Gualteri e Catalfo, che hanno accolto tempestivamente il nostro grido di allarme – aggiunge il leader dei metalmeccanici della Uil – non potrà concludersi con un nulla di fatto. Se da un lato, infatti, abbiamo accolto positivamente la convocazione dell'incontro, dall'altro e a maggior ragione vogliamo conoscere quali sono i termini dell'intesa".

"Ci aspettiamo – continua – la riconferma dell'unico piano industriale, la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali, la riconferma degli investimenti tecnologici e quelli ambientali. La tensione che si è accumulata di giorno in giorno all'interno degli stabilimenti è palpabile e può sfociare in azioni ormai ingovernabili. I Ministri devono sapere, infatti, che noi non saremo più in grado di controllare la disperazione dei lavoratori se non avremo risposte certe".

"Basta incontri interlocutori! Ci aspettiamo soluzioni concrete per i 20mila lavoratori ex Ilva", conclude Palombella.

A seguito del peggiorare delle condizioni di lavoro durante il periodo pandemico e visto gli atti e le azioni non messe in atto da responsabili politici e tecnici di tutti i livelli  istituzionali, FPCGIL, CISL FP e UILFPL Piemonte hanno deciso di intervenire per sensibilizzare la cittadinanza, i politici e chiunque possa migliorare l'attuale situazione .
L'obiettivo dichiarato di di tutelare la sanità pubblica coincide con le rivendicazioni che si stanno portando avanti in materia di:
Assunzioni-Sicurezza-Contratti.

Chiediamo a Tutti un segno di solidarietà verso il personale del Servizio Sanitario Regionale che sta affrontando senza tregua e in prima linea questa emergenza pandemica, per rilanciare e potenziare le politiche per la nostra salute.

La sanità pubblica è stata oggetto di restrizioni, andate ben oltre la riduzione degli sprechi, con la conseguenza di una minor offerta di servizi per i cittadini ed il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, che non vogliono essere chiamati EROI ma che venga solamente riconosciuta e rispettata la loro professionalità.

Da anni ormai denunciamo la carenza di personale sanitario, tecnico-sanitario, di supporto e medico nel Servizio Sanitario del Piemonte.

Nel corso degli anni la Regione non ha mai dato corso a un piano assunzionale che andasse a potenziare strutturalmente gli organici che pagano anche il precedente blocco del turnover, mai sanato.

Oggi, in piena emergenza pandemica, l'effetto della scellerata politica della Regione, fatta a spese del personale sanitario, rivela tutto il suo aspetto dannoso: turni massacranti, esposizione della propria salute e rischio effettivo di burn-out.

Non solo: i presidi ospedalieri, le strutture sanitarie e le RSA hanno visto il personale operare in condizioni di grave insicurezza per effetto dell'insufficiente distribuzione di dispositivi di protezione individuale, della carenza di tamponi e relativa sorveglianza sanitaria.

Non è accettabile che proprio chi ci protegge o assiste debba lavorare in queste condizioni: se non ci occupiamo di mettere in sicurezza il personale sanitario, mettiamo a rischio la salute di chi lavora e quella dei cittadini.

A fronte di tutto ciò, le lavoratrici e i lavoratori del SSR e delle case di riposo hanno continuato a garantire il loro apporto con spirito di servizio pubblico e grande professionalità.

Perché il Servizio Sanitario Regionale risulti in grado di garantire sempre l'efficienza e l'efficacia delle cure alla popolazione è necessario agire urgentemente.

Il Paese ha il dovere morale di riconoscere questo sacrificio e questa dedizione alla cura delle persone.

Lo stesso riconoscimento lo deve attuare fin da subito il Governo con un atto concreto vista l'eccezionalità del periodo storico che stiamo vivendo: è necessario che vengano rimossi i vincoli di bilancio sulle assunzioni del personale mediante una legiferazione d'urgenza.

C'è bisogno di un gesto concreto che testimoni agli operatori del Sistema sanitario quanto il nostro Paese riconosca il loro valore.

SERVONO INVESTIMENTI.

Chiediamo pertanto:

o  ASSUNZIONI – in Sanità attraverso la stabilizzazione dei precari e il reclutamento straordinario a tempo indeterminato di personale sanitario, tecnico-sanitario, di supporto e medico anche in deroga alle norme esistenti;

o  SICUREZZA – assicurando al personale della Sanità e delle RSA i dispositivi di protezione individuale, i tamponi e la sorveglianza sanitaria;

o  CONTRATTI – per riconoscere e valorizzare tutte le professioni del servizio pubblico.

E' arrivato il momento, UNISCITI A NOI E FIRMA LA PETIZIONE!

La necessità di agire non è mai stata più urgente.


Insieme per una Sanità Pubblica
#iononhopiùparole
Non potendo effettuare manifestazioni invitiamo tutti vivamente a partecipare firmando la petizione qui sotto e condividendola.

Ecco il link:

 https://www.change.org/p/al-ministro-della-salute-insieme-per-la-nostra-salute?utm_content=cl_sharecopy_25786136_it-IT%3A4&recruiter=1163475009&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=share_petition&utm_term=G%3ESearch%3ESAP%3EIT%3EBrand%3EGeneral%3EExact

 

Con sollievo apprendiamo dell'aggiornamento del sistema NOIPA, disposto su richiesta della Direzione Generale per il personale scolastico del MIUR, con il quale è stata eliminata la clausola risolutiva dei contratti su posto COVID anche per il personale ATA, inizialmente eliminata solo per il personale docente assunto su tali posti.

Già lo scorso 30 ottobre avevamo sollevato tempestivamente il problema evidenziando che, il decreto-legge 104/2020 (Decreto Agosto), ha eliminato la parte contenuta nel Decreto Rilancio che prevedeva per il personale docente e ATA il licenziamento nei casi di sospensione delle attività didattiche in presenza, a seguito dell'emergenza epidemiologica.

Viene definitivamente sciolto il dubbio che per giorni ha tenuto in sospeso il personale ATA Covid, dopo l'apparizione di un messaggio sul SIDI in cui la clausola risolutiva appariva eliminata solo per il personale docente e Covid. Il messaggio è stato corretto.

"Si rende noto che su richiesta della Direzione generale per il personale scolastico sono stati aggiornati i testi dei contratti di tipo N01, N15, N19 quando stipulati per art. 231 bis Dl 34//2020 per il personale ATA, eliminando la clausola risolutiva".  Così anche i contratti per il personale ATA sono stati aggiornati.

Non vi erano dubbi da parte della nostra redazione che, prontamente, ha messo in luce il problema chiedendo un chiarimento.

Pochi giorni fa già il Ministero con la nota 1990 del 5 novembre 2020, contenente le indicazioni per le scuole in merito all'ultimo Dpcm, scriveva: ""I contratti già sottoscritti ai sensi dell'articolo 231-bis del decreto-legge n. 34 del 2020 (si tratta dei cosiddetti "posti Covid-19") non devono essere risolti, né nel caso dei docenti né in quello degli ATA".

 

Ricordiamo che domani, martedì 10 novembre 2020, in occasione di S. Baudolino, patrono della città di Alessandria, gli uffici CAF e patronato ITAL UIL della sede UIL di Alessandria resteranno chiusi per l'intera giornata.

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