Lo scorso 8 novembre si sono svolte a Basaluzzo (AL) le elezioni per il rinnovo della RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) interna all’Azienda della Generali Prefabbricati Spa.
Grazie al riconoscimento e al sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici la Feneal UIL si è confermata il primo sindacato nell’ambito delle RSU elette all’interno dell’unità produttiva di Basaluzzo.
Con la partecipazione dell’87% alle votazioni e il 43% di preferenze nelle liste della Feneal UIL è stato eletto Valter Michieletto, RSU e RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza).
I valori della Feneal UIL risaltano in modo dirompente, ringraziamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che ci danno fiducia per questo nuovo percorso che costruiremo tutti insieme
FENEAL UIL e FILLEA CGIL di Alessandria sabato 1 Aprile parteciperanno alla manifestazione indetta dalle rispettive Categorie Nazionali che si svolgerà in 5 piazze di tutto il paese: Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari dove si riuniranno il mondo dell’edilizia e i suoi lavoratori.
Il titolo della manifestazione è: “FAI LA COSA BUONA”, ed è stata convocata perché FILLEA CGIL e FENEAL UIL ritengono che fino ad oggi le scelte del Governo su bonus edili e codice appalti sono sbagliate, vanno contro il lavoro, l’ambiente e la sicurezza.
Già si vedono i primi contraccolpi delle scelte del Governo sull’edilizia e in tutta la sua filiera, sono centinaia i posti di lavoro messi a rischio. Non si chiede di ripristinare bonus a pioggia ma è necessario garantire interventi di sostegno per le periferie e case popolari, così come è stato ripensato il bonus 110% salvaguarda solo le fasce di reddito più alte.
Chiediamo di modificare il codice appalti vietando la pratica del sub appalto a cascata e di investire in modo molto più importante sulla salute e sicurezza sul lavoro, non possiamo dimenticare i tanti incidenti e i morti sul lavoro che hanno riguardato i cantieri della nostra provincia.
FENEAL UIL e FILLEA CGIL di Alessandria saranno presente con i lavoratori dell’edilizia, con gli iscritti e con i delegati, alla manifestazione di Torino in PIAZZA ASTENGO (Quartiere Falchera) per manifestare e rappresentare le esigenze del mondo delle costruzioni edili nella nostra provincia.
La giornata di Torino, così come quelle di tutte le altre piazze sarà anche una giornata di mobilitazione e di festa: concerti musicali (saranno presenti gli Yo Yo Mundi e altri gruppi), gli sbandieratori di Asti, disegnatori e cartoonist e Street Food proprio per dare legare la difesa del lavoro e dell’edilizia con la salvaguardia dell’ambiente e delle relazioni umane.
PAOLO TOLU PAOLO CONTE
FENEAL UIL Alessandria FILLEA CGIL Alessandria
Le organizzazioni sindacali FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL comunicano che le lavoratrici ed i lavoratori dell’I.B.L. di Coniolo sono in stato di agitazione e che valuteranno le forme di lotta più opportune alla situazione.
La ditta I.B.L. di Coniolo, che pure ha attraversato momenti di difficoltà piuttosto complicati, vive oggi un momento sicuramente favorevole: gli ordini non mancano, la produzione è considerevolmente aumentata e si fa ricorso a nuove assunzioni attraverso le agenzie di lavoro interinale piuttosto che assunzioni a termine. Tutto questo dimostra che la crisi è passata e che il solo punto critico è legato alla fornitura della materia prima che spesso non riesce a soddisfare la richieste del mercato.
La crisi che abbiamo lasciato alle spalle è stata superata anche e soprattutto grazie al lavoro delle operaie, degli operai e di tutte le maestranze che, durante la fase dura della pandemia, hanno vissuto periodi di cassa integrazione Covid 19 che ne ha ridotto anche pesantemente le retribuzioni reali.
Sappiamo che anche l’Azienda ha subìto perdite, non è nostra intenzione negarlo, ma sappiamo che da oltre un anno queste perdite si sono notevolmente ridotte e la tendenza si è completamente invertita.
Le lavoratrici ed i lavoratori dell’I.B.L. che hanno dovuto subire la Cassa Integrazione per il Covid 19, non hanno più ricevuto alcun compenso che incentivi la produttività (premio di produzione) e tutto questo ha notevolmente ridotto la capacità del potere d’acquisto dei loro salari in una zona, quella del casalese, già notevolmente colpita dagli effetti della crisi e dalle chiusure di importanti siti produttivi.
Abbiamo chiesto all’azienda di aprire una trattativa per l’istituzione di un premio di produzione che possa restituire alle lavoratrici ed ai lavoratori, almeno in parte, lo sforzo che hanno fatto in favore dell’azienda ma l’I.B.L. non ci vuole sentire.
Ci è stato risposto che non è intenzione dell’I.B.L. discutere e tanto meno distribuire qualsiasi forma di incentivo se non pochi euro solo a coloro che l’azienda ritiene meritevoli, senza confronto, senza contraddittorio, senza logica, per dirla con una parola un po’ forte ma che rende perfettamente l’dea: solo ai ruffiani.
L’atteggiamento dell’I.B.L. non ci piace e lo riteniamo sbagliato, per l’interesse dell’azienda stessa, dei lavoratori e di tutto il tessuto economico casalese.
Ecco perché nelle prossime settimane inizierà un periodo di agitazione che, ci auguriamo, porti l’azienda a sedersi ad un tavolo di trattativa e alla soluzione di un problema che danneggia solo le lavoratrici ed i lavoratori.
Alessandria 15 luglio 2021
FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL Alessandria
La Buzzi S.p.A., attuale proprietaria della Arquata Cementi srl (ex Cementir)ha comunicato ufficialmente, alle Organizzazioni sindacali, l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Arquata Scrivia.
Le spiegazioni sono state sommarie e apparentemente legate a motivazioni di carattere tecnico finanziario sinceramente incomprensibili.
Ci siamo di nuovo, dopo la lunga battaglia del gennaio 2017 in cui per oltre 10 giorni gli operai dell'impianto hanno occupato lo stabilimento costruendo un'ampia rete di solidarietà nella società civile, tra i cittadini del paese e le Istituzioni locali ed in cui si era riusciti a stoppare il tentativo di chiusura, siamo di nuovo di fronte al tentativo della proprietà di azzerare quella esperienza.
Gli accordi del 2017 prevedevano il mantenimento dell'impianto almeno fino alla fine dei lavori del Terzo Valico dei Giovi, non prima del 2024.
L'annuncio di oggi, in aperta violazione degli accordi sottoscritti, è inaccettabile oltre che sorprendente.
La Feneal UIL e la Fillea CGIL sono, fin da oggi, impegnate a ricercare una soluzione positiva di questa inaspettata situazione coinvolgendo tutti gli interlocutori possibili e annuncia una fortissima mobilitazione dei lavoratori a partire dalla proclamazione dello stato di agitazione senza escludere alcuna forma di lotta che le attuali leggi ci consentono.
Buzzi S.p.A., nell'acquisire l'azienda, si era impegnata a portare fino in fondo gli impegni assunti dalla precedente proprietà, oggi si rimangia la parola. I lavoratori non possono accettare passivamente.
FENEAL UIL e FILLEA CGIL di Alessandria
05/02/2021
A seguito dell'incidente sul lavoro avvenuto questa mattina, sabato 30 gennaio, in cui un operaio dipendente dell'Azienda Seli Overseas Spa operante nel Cantiere di Radimero nel territorio del Comune di Arquata Scrivia ha subito gravissime conseguenze ad una mano, le Organizzazioni Sindacali Territoriali del settore edile Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil hanno richiesto un incontro urgente all'azienda e al Consorzio Cociv, oltre a proclamare quattro ore di sciopero ad inizio turno per tutti i turni nella giornata di lunedì 1° febbraio 2021.
"Esprimiamo la nostra piena vicinanza al lavoratore coinvolto – affermano i sindacalisti Paolo Tolu Feneal Uil, Massimiliano Campana Filca Cisl, Rocco Politi Fillea Cgil – e riponiamo naturalmente la massima fiducia nelle autorità competenti che sono prontamente intervenute, auspicando che venga fatta chiarezza al più presto sulla causa e le dinamiche del grave incidente."
"Il settore edile alessandrino cerca di risollevarsi dopo l'uragano pandemico COVID 19", dichiara il responsabile FENEALUIL PIEMONTE area ALESSANDRIA , Paolo Tolu.
E' stato un anno edile (ottobre 2019-settembre 2020) difficile e particolare, era cominciato con ottime prospettive perché da ottobre a febbraio c'era stato un incremento sui dati cassa edile sia della massa salari, a gennaio 2020 la massa salari denunciata aveva avuto un incremento sullo stesso periodo dell'anno precedente pari a +14,03 (5.026.000 – 4.407.000) ed a febbraio era salita del 16,23% (4.928.000 – 4.240.000) .
Poi il settore produttivo italiano è stato travolto dalla pandemia e tra questi anche il settore edile, a marzo molti lavoratori sono stati collocati in Cassa Integrazione Ordinaria per Covid e la massa salari rispetto all'anno precedente è crollata del 44,36% (2.747.000 – 4.937.000) creando un disagio sociale enorme sia per gli imprenditori che per i lavoratori.
Lavoratori che sono rimasti per molti mesi senza nessuna entrata economica in quanto il numero di imprese che hanno anticipato la CIGO alle loro maestranze non ha raggiunto nemmeno il 10% del totale delle imprese.
I mesi successivi sono stati ancora più difficili con il lockdown del settore che ha portato il dato peggiore dell'anno ad Aprile – 70,71% di massa salari (1.498.000 – 5.114.000) in quanto potevano lavorare solo le imprese stradali e quelle che lavoravano per le ferrovie, a Maggio il calo è stato pari a -13,84% (4.805.000 – 5.577.000).
A giugno il settore ha ricominciato a marciare tra molteplici difficoltà, è stato istituito il Comitato Protocolli Covid presso l'Ente Bilaterale Cassa Edile e Sistedil per andare incontro alle imprese nella ripresa del lavoro.
Finalmente a Giugno si è segnato un incremento pari a 8,13 % di massa salari (5.568.000 – 5.149.000) ed è salito anche il numero degli addetti edili , il settore si è rimesso in moto sfruttando la stagione estiva e la voglia di recuperare il tempo perso e sia luglio che agosto hanno confermato questo trend. Soprattutto ad agosto molti lavoratori hanno rinunciato alle ferie per rimanere sui cantieri.
A settembre il settore si è assestato più o meno sui numeri dell'anno precedente .
Tutto ciò ha portato un anno edile in sofferenza su quasi tutti i dati certificati dall'Ente Bilaterale, quindi nella differenza relativa a 12 mesi che vanno da ottobre 2019 a settembre 2020 rispetto allo stesso periodo ottobre 2018 – settembre 2019 sono i seguenti : imprese -5,61% (638 - 676) , operai versanti +6,43% (4386 - 4121) dato positivo dovuto all'incremento di lavoratori sui cantieri del Terzo Valico dei Giovi , totale massa salari, che è il vero indicatore del settore -5,87% (55.458.000 – 58.919.000) e totale ore lavorate -6,86% (4.850.654 – 5.207.852).
Paolo Tolu: "Purtroppo i dati relativi a ottobre confermano che il settore fa fatica a risollevarsi e questo nuovo semi-lockdown sta creando ancora notevoli disagi. Nel panorama piemontesi i dati della provincia di Alessandria sono i migliori dovuti soprattutto ai cantieri del Terzo Valico dei Giovi che hanno lavorato anche durante il periodo di blocco".
In Piemonte la situazione non è migliore - dichiara il Segretario Organizzativo FENEAL UIL PIEMONTE Tiziana Del Bello - rispetto all'anno precedente la massa salari in Piemonte è diminuita del 10,07 % (358.560.000 – 398.730.000) , le ore lavorate sono diminuite del 10,81% (32.161.578 – 36.059.380) , il numero di lavoratori versanti è rimasto stabile (28552 – 28517) ed il numero imprese è diminuito del 3,57% (5.932 – 6.152) .
Il territorio con la perdita maggiore sia in massa salari che in ore lavorate risulta Novara, -12,57% (massa salari) e – 13,47% (ore lavorate) mentre ha attutito parzialmente il colpo Alessandria . I dati del calo massa salari per ogni provincia sono i seguenti : Asti -11,33%, Biella -8,92%, Cuneo -10,31, Torino -11,05, Verbania -7,94 e Vercelli -11,18.
Nel periodo però la contrattazione nel settore non si è fermata, infatti sono stati portati a termine numerosi accordi tra le parti, con riferimento soprattutto a SANEDIL , cioè l'integrazione sanitaria per i lavoratori edili con numerose prestazioni da richiedere presso la Cassa Edile tramite le Organizzazioni Sindacali che vanno a sostituire le vecchie prestazioni Cassa Edile, è un accordo importante perché unifica tutte le prestazioni in Italia a partire da Aosta sino a Ragusa.
Conclude Tiziana Del Bell segnalando che altri importanti accordi sono il Fondo Prepensionamento Lavoratori Edili ed il Fondo Incentivo Occupazione sempre da richiedere presso gli Enti Bilaterali , sperando che possano permettere ai lavoratori anziani di poter accedere alla pensione ed ai giovani di poter entrare nel settore che è diventato uno dei più specializzati.
Nel frattempo siamo sempre pronti a vigilare per il rispetto delle regole sia contrattuali che sulla sicurezza.
Ecco il discorso di SALVATORE TRABONA, MINATORE DEL TERZO VALICO ed RSU DELLA FENEALUIL PIEMONTE esposto ai partecipanti alla manifestazione dello scorso venerdì in Piazza S. Maria di Castello ad Alessandria
La terribile crisi, iniziata sul finire del primo decennio degli anni duemila, non ha risparmiato il settore edile, anzi è cominciata anticipatamente già a partire dal 2008 e lo ha colpito pesantemente decretando la chiusura di gran parte delle imprese con pesanti ripercussioni sull'occupazione e sulla regolarità nei cantieri.
Nel territorio dell'Alessandrino è stata une vera e propria ecatombe purtroppo sono scomparse parecchie imprese storiche.
La crisi, pur a fronte di timidi segnali di ripresa (a seconda delle aree interessate), è ancora in essere ed è sempre più preoccupante per la durata.
Nel 2008 i lavoratori regolari versanti in Cassa Edile ad Alessandria erano circa 8500 attualmente sono 4000 quasi il 50%.
Ben più di 4500 lavoratori in meno nella sola provincia di Alessandria circa 25000 in meno in tutto il Piemonte.
Le imprese attive regolari ad Alessandria nel 2008 erano circa 1500 ad oggi il numero è sceso a 700 ben 800 imprese in meno. La media attuale dei lavoratori per impresa è di 3,5.
E stato un crollo che mediaticamente ha fatto meno rumore di altri settori perchè se chiude un impresa con 3 dipendenti difficilmente finisce sui giornali a meno che i lavoratori non salgano sulle gru (ed è avvenuto spesso) ma sommando tutte le imprese che non esistono più, il numero di disoccupati diventa impressionante.
Il crollo in edilizia ha anticipato di 3 anni la grande crisi di tutti i settori ed è il compartimento che fatica di più ad uscirne, c'è stato un timido cenno di ripresa nell'estate 2019 bloccato immediatamente dall'evento pandemico COVID.
Dopo il Covid il settore sta ripartendo con fatica e si confida nelle decisioni prese dal governo sulle opere strategiche e sul Superbonus 110% anche se bisogna proseguire spediti prima che il crollo sia definitivo.
Il blocco dei licenziamenti e la proroga della Cassa integrazione guadagni hanno aiutato a mantenere attualmente i posti di lavoro ma siamo preoccupati di cosa possa accadere appena questi provvedimenti terminano rischiamo di avere ulteriori licenziamenti e un aumento della disoccupazione.
La crisi è stata acuita anche dalle scelte di tutti i governi che si sono succeduti (sia di centrodestra che centrosinistra) perchè non hanno accelerato il sistema delle infrastrutture, anzi sono state rallentate, basti pensare che in Piemonte tutte le grandi opere sono state contrastate ed hanno avuto iter difficoltosi con un numero impressionante di imprese fallite.
La Torino Lione forse partirà a breve, la Città della Salute è ancora sulla carta, i lavori al Col di Tenda sono ripartiti da poco dopo un blocco di quasi un anno, l'autostrada Asti Cuneo non è ancora conclusa, l'unico lavoro che procede è il Terzo Valico dei Giovi che dopo esser stato messo in discussione è proseguito senza interruzioni in seguito al crollo del Ponte Morandi.
Come dicevo nella mia presentazione sono un minatore che lavora sul terzo valico, ed essendo residente nel territorio posso dire che senza questa grande opera, che ha portato una boccata d'ossigeno nel nostro territorio, sarei quasi sicuramente uno dei tanti disoccupati di cui parliamo nelle nostre statistiche e probabilmente anche tanti miei compagni di lavoro.
Una parte degli imprenditori edili ha pensato di difendersi dalla crisi operando unicamente sul versante dei costi contrattuali, fuggendo dall'applicazione del contratto edile e applicando altri contratti.
Il dumping contrattuale, così creato, ha alterato notevolmente i principi basilari di una corretta e libera concorrenza, danneggiando le imprese sane che si sono trovate a competere con imprese irregolari e costringendo i lavoratori ad operare in cantieri meno sicuri, con salari più bassi e con meno contributi versati, rinunciando anche alle prestazioni erogate dal Sistema Bilaterale di Settore tramite la Cassa Edile.
Lavoratori impegnati sullo stesso cantiere, spalla a spalla con tutele differenti e salari notevolmente più bassi costretti ad accettare qualsiasi imposizione per poter portare la pagnotta a casa e questo lo riscontriamo anche sulle grandi opere.
Dobbiamo ricordare che la formazione sulla sicurezza e la formazione edile dei lavoratori che operano in un cantiere sono specifici e devono essere erogati dagli enti bilaterali di settore, pertanto nei cantieri l'unico contratto regolare è quello edile.
I dati e le previsioni economiche indicano come lo stato di salute del Paese non sia rassicurante, i dati sulla crescita e sull'occupazione sono ancora sconfortanti.
Per prevenire a tale situazione è necessario rilanciare il lavoro; alle infrastrutture vanno affiancate le opere per la messa in sicurezza del territorio, con i cambiamenti climatici, ad ogni temporale si hanno sempre strade e paesi alluvionati; per far fronte a questi due aspetti sarebbero necessarie, per la nostra provincia, fare investimenti importanti.
Inoltre, la riqualificazione degli edifici e dei centri storici, l'adeguamento alle normative sul risparmio energetico e all'antisismico con l'introduzione di nuovi
materiali, il Bonus 110% dovrebbero produrre anch'essi lavoro di qualità che possa determinare lavoro per la parte sana del sistema, e salario per i lavoratori.
Il rinnovo del CCNL pone le nostre rispettive Organizzazioni di Rappresentanza davanti a scelte importanti ed impegnative, per quanto attiene il ruolo ed i compiti degli Enti Bilaterali Contrattuali, la qualità dei nostri Enti è riconosciuta a livello nazionale, dalle imprese e dai lavoratori; il lavoro da fare però non è per questo meno impegnativo.
Pensiamo che le sfide che dobbiamo affrontare possano e debbano rappresentare un'opportunità per far tornare a crescere il settore.
Il settore edile può fare da traino all'economia nazionale però bisogna sempre salvaguardare il lavoro regolare ed in sicurezza, purtroppo l'edilizia è ancora un settore dove ci sono troppi morti e infortuni spesso alcuni non vengono nemmeno conteggiati perchè sono lavoratori non in regola e senza tutele.
Il settore edile deve ripartire, ma soprattutto ripartire in sicurezza
CGIL CISL UIL: "VERGOGNOSA LA PROROGA DEL DURC FINO A NOVEMBRE APPROVATA NEL RIPARTI PIEMONTE" Le segreterie piemontesi delle tre Confederazioni stanno valutando le possibilità di impugnare la legge regionale
"È vergognoso che la legge proposta dalla Giunta ed approvata dalla maggioranza del Consiglio regionale proroghi la presentazione del Durc sino a novembre. In edilizia il Durc viene rilasciato nella misura in cui, oltre ai versamenti Inps e Inail, le imprese procedano correttamente agli accantonamenti presso le Casse Edili, come previsto dai Ccnl e Ccpl di settore. I suddetti accantonamenti si riferiscono al pagamento di alcuni istituti contrattuali che attengono al salario, quali: ferie, gratifica natalizia, previdenza complementare, sanità integrativa, formazione e sicurezza. È evidente che un provvedimento così concepito andrebbe a danneggiare in particolar modo i lavoratori, mettendo seriamente a rischio i loro salari".
Lo affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Piemonte, Pier Massimo Pozzi, Alessio Ferraris e Giovanni Cortese dopo l'approvazione del 'Riparti Piemonte' in Consiglio regionale.
"Il Dpcm del 26 aprile scorso – aggiungono i segretari generali di Cgil Cisl Uil Piemonte – prevede alla base di tutti i protocolli anti covid-19, condivisi con le parti sociali, il ruolo e la centralità degli organismi paritetici e dei Rlst che, con la misura proposta, non avrebbero le risorse necessarie per garantire i controlli e le verifiche previste dalle norme. Come Cgil Cisl Uil regionali, stiamo valutando le possibilità di impugnazione di tale legge, in quanto la materia non rientra fra quelle di esclusiva competenza della Regione e soprattutto interviene su perimetri già normati dagli ultimi Dpcm e dalle leggi di conversione. Quindi, presuppone un conflitto nel nostro ordinamento giuridico con norme di rango superiore. Non ci stupisce che la Giunta non ci abbia coinvolto in nessuna discussione sul cosiddetto Riparti Piemonte né che la maggioranza del Consiglio abbia bocciato gli emendamenti che abbiamo proposto. Restiamo esterrefatti perché la legge regionale: rischia di attirare imprese poco serie negli appalti piemontesi; di aumentare, in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, la possibilità di infiltrazioni della criminalità organizzata e di penalizzare, esponendo alla concorrenza al ribasso, le imprese serie e gli imprenditori corretti".
FENEAL UIL - FILCA CISL - FILLEA CGIL PIEMONTE
SOSPENSIONE DEL DURC IN "RIPARTI PIEMONTE" : I SINDACATI REGIONALI DEGLI EDILI INSORGONO CONTRO LA GIUNTA CIRIO.
Per Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL la decisione di sospendere il DURC in edilizia, fino a tutto novembre, è un regalo alle imprese irregolari del Presidente Alberto Cirio e della sua giunta. È evidente a tutti che a farne le spese saranno i lavoratori che perderanno pezzi importanti di salario e contribuzione e le imprese regolari che verranno spinte fuori mercato. Giuseppe Manta, segretario generale FENEAL Uil Piemonte, esprime forte disappunto. "Il Presidente Cirio, decidendo di non ascoltare ancora una volta i tanti appelli di chi rappresenta i lavoratori del settore, commette un clamoroso errore. Sospendere il DURC non significa sburocratizzare, tutt'altro, significa liberalizzare in maniera incontrollata e selvaggia colpendo le imprese serie e favorendo le irregolarità. Quando a dicembre molti lavoratori, per colpa di questa norma, non prenderanno la tredicesima, vorrà dire che li porteremo sotto il palazzo della Regione. Per Massimo Cogliandro, segretario generale della Fillea CGIL Piemonte, "ciò che preoccupa maggiormente è che la scelta della giunta Cirio è stata chiara e consapevole. Evidentemente oggi, per una parte della politica, la regolarità e la legalità sono da considerarsi un freno all'economia. Il Durc, obbligatorio in edilizia dal 2005, fu introdotto proprio per distinguere e proteggere le imprese regolari (quelle che pagavano correttamente tasse e stipendi ai lavoratori) da quelle irregolari, con l'obiettivo di impedire la concorrenza sleale. Con questa scelta scellerata di sospenderlo la giunta Cirio fa passare un messaggio ambiguo e pericoloso, riportando un settore delicato e border line in Piemonte al far west precedente all'introduzione della norma. Per Piero Tarizzo di Filca CISL Piemonte, "il DURC sospeso dalla Regione fino al 30 novembre, non è burocrazia né una tassa aggiuntiva, ma certifica il versamento dei contributi, Inps Inail ai lavoratori per la pensione, la sanità e gli infortuni, più le loro ferie, tredicesima e TFR in Cassa edile. Sono soldi sacrosanti dei lavoratori. Senza versare i soldi del DURC 30.000 operai in Piemonte già penalizzati dalla cig e dai mancati anticipi delle banche, non avranno neppure i soldi delle ferie. Avremmo una tensione sociale non più gestibile. Oltre al danno anche la beffa: le imprese furbe che non pagheranno risulteranno in regola per gli appalti, portando via il lavoro e benefit a quelle sane che hanno pagato". Cogliandro, Manta e Tarizzo non escludono che anche le tre federazioni degli edili piemontesi impugnino la norma al TAR.
Torino, 30 maggio 2020 UFFICI STAMPA
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